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    F1, Wolff: “Sicuri di poter ottenere prestazioni migliori”

    ROMA – La Mercedes è in ripresa. Dopo il Gran Premio di Francia, dove Lewis Hamilton e George Russell sono arrivati alle spalle di Max Verstappen, è però già tempo di ritornare in pista con il Gran Premio di Ungheria. Il team principal della scuderia di Brackley, Toto Wolff, ha inquadrato così la tappa all’Hungaroring, la tredicesima di questa Formula 1: “È stato incoraggiante ottenere un bottino di punti così importante in Francia, ma sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare. Il distacco dai leader sul singolo giro persiste e facciamo più fatica all’inizio degli stint. Dobbiamo continuare a ottenere prestazioni migliori e, mantenendo la mentalità e lo spirito che hanno stimolato tutto il duro lavoro nelle fabbriche, sono sicuro che ci riusciremo”.
    Le parole di Wolff
    In Ungheria la Mercedes cercherà ora di fare uno step successivo: vincere almeno una gara in questo 2022. Non sarà facile contro le Red Bull e le Ferrari, ma Wolff aggiunge: “È un circuito molto diverso: stretto, tortuoso e accidentato, quasi l’opposto di quello in cui siamo stati. È difficile prevedere come andremo, sarà un’incognita, perché quest’anno le nostre aspettative non sono sempre state all’altezza della realtà, parlando di piste adatte alla W13. Tuttavia, daremo il massimo e non vediamo l’ora di essere a Budapest e di ricevere la calorosa accoglienza dei tifosi”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “L'Ungheria è un'incognita, sicuro di ottenere miglioramenti”

    ROMA – “È stato incoraggiante ottenere un bottino di punti così importante in Francia, ma sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare. Il distacco dai leader sul singolo giro persiste e facciamo più fatica all’inizio degli stint. Dobbiamo continuare a ottenere prestazioni migliori e, mantenendo la mentalità e lo spirito che hanno stimolato tutto il duro lavoro nelle fabbriche, sono sicuro che ci riusciremo”. Toto Wolff approccia così il Gran Premio di Ungheria, tredicesima tappa della Formula 1. Il doppio podio in Francia è così già dimenticato, con il team manager della Mercedes che vuole di più per i suoi piloti.
    Incognita Hungaroring
    In Ungheria la Mercedes cercherà ora di fare uno step successivo: vincere almeno una gara in questo 2022. Non sarà facile contro le Red Bull e le Ferrari, ma Wolff aggiunge: “È un circuito molto diverso: stretto, tortuoso e accidentato, quasi l’opposto di quello in cui siamo stati. È difficile prevedere come andremo, sarà un’incognita, perché quest’anno le nostre aspettative non sono sempre state all’altezza della realtà, parlando di piste adatte alla W13”. “Tuttavia, daremo il massimo e non vediamo l’ora di essere a Budapest e di ricevere la calorosa accoglienza dei tifosi”, ha poi concluso il manager di Vienna. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Quest'anno lottiamo contro la nostra stessa vettura”

    ROMA – Il percorso della Mercedes inFormula 1 per riacquistare competitività in pista continua. La monoposto della scuderia di Brakley alterna segnali incoraggianti a prestazioni non all’altezza, con George Russell e Lewis Hamilton che lavorano ogni giorno con gli ingegneri per migliorare la W13. Toto Wolff, che dopo la gara in Francia (Hamilton secondo e Russell terzo) si è concesso ai media, ha così fotografato il 2022 della Mercedes: “La situazione è ovviamente molto diversa quando si lotta per un titolo, la concentrazione è al 100% per lottare contro l’avversario. Quest’anno invece stiamo lottando contro la macchina”.
    Cooperazione nel box
    In questo contesto il rapporto tra piloti e tecnici può fare la differenza per estrapolare il potenziale di una vettura. Toto Wolff sottolinea questo punto: “Si cerca di motivare la squadra e si resta positivi nei giorni in cui non andiamo bene. Abbiamo un sette volte campione del mondo e un grande pilota emergente che sono entrambi disponibili a lavorare insieme, si confrontano nei briefing e cercano di scoprire cosa fa andare più veloce la macchina, oltre ad eseguire diversi set-up per provare le componenti. Un aspetto davvero bello da vedere”, ha concluso il manager austriaco. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Il duello di quest'anno è contro la nostra W13”

    ROMA – “La situazione è ovviamente molto diversa quando si lotta per un titolo, la concentrazione è al 100% per lottare contro l’avversario. Quest’anno invece stiamo lottando contro la macchina”. Sono queste le parole di Toto Wolff dopo il doppio podio Mercedes al Gran Premio di Formula 1 in Francia. Parole che sintetizzano al meglio il momento che George Russell e Lewis Hamilton stanno vivendo a causa delle prestazioni altalentanti della W13, che ancora non ha regalato nessuna vittoria al team di Brackley.
    Sintonia nel box
    In questo contesto il rapporto tra piloti e tecnici può fare la differenza per estrapolare il potenziale di una vettura. Il team principal sottolinea che nel box della casa della Stella a Tre Punte “si cerca di motivare la squadra e si resta positivi nei giorni in cui non andiamo bene. Abbiamo un sette volte campione del mondo e un grande pilota emergente che sono entrambi disponibili a lavorare insieme, si confrontano nei briefing e cercano di scoprire cosa fa andare più veloce la macchina, oltre ad eseguire diversi set-up per provare le componenti”. “Un aspetto davvero bello da vedere”, ha aggiunto Wolff, che vede la Mercedes terza nel campionato costruttori dopo i trionfi degli anni passati. LEGGI TUTTO

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    F1: attenta Ferrari, la Mercedes torna a far paura

    TORINO – E se tra i due litiganti fosse terzo classicamente a godere? Mentre Mattia Binotto accarezza Charles Leclerc e la Ferrari («dobbiamo voltare pagina e andare in Ungheria per una doppietta») e punge la Red Bull («gestiamo meglio le gomme e abbiamo due grandi piloti, loro uno solo») e Max Verstappen continua a professare un atteggiamento di basso profilo («attenzione, la Ferrari è forte»), la vera forza emergete di questa torrida estate è la Mercedes.Il doppio podio in Francia, che riporta indietro le lancette del tempo al 2021 dell’ottavo titolo mondiale costruttori consecutivo conquistato dalle Frecce d’Argento, è solo la punta di una trend molto evidente. Nelle ultime cinque gare, quelle nelle quali la Ferrari non ha capitalizzato la superiorità tecnica per errori e rivalità dei piloti e problemi di affidabilità, la Mercedes ha conquistato 20 punti in più delle Rosse (136 a 116) e appena 25 in meno della Red Bull (161). Nelle stesso periodo Lewis Hamilton con 77 punti (con quattro podi consecutivi) è secondo solo a Verstappen (108) e George Russell (59) quarto dietro a Carlos Sainz (61), con Leclerc solo (55) quinto appena davanti a Sergio Perez (53). Ma il dato forse più significativo sono quei 10 secondi (appena) di distacco a fine GP di Francia tra Verstappen e Hamilton.«Di gara in gara stanno arrivando sempre più vicini, sempre più vicini» sottolinea infatti Christian Horner, il team principale della Red Bull preoccupata, come la Ferrari, più ancora che dalla Direttiva Tecnica 039 che da Spa, alla ripresa dopo la pausa estiva, metterà dei paletti più rigidi sulla questione anti-saltellamento e sulla flessibilità dei fondi (le armi vincenti delle due scuderie che si stanno giocando il Mondiale), dalle discussioni sulle modifiche 2023. Avvantaggerebbero la Mercedes, permettendole di recuperare il gap di un progetto nato male. O peggio rispetto ai rivali. Si parla addirittura di cause legali. Il vero segno di quanto a Maranello e a Milton Keynes temino il ritorno della Mercedes. Più in casa Ferrari. Perché se il Mondiale quest’anno sembra sempre più indirizzato verso la Red Bull (la verità è che nel Mondiale Costruttori la Mercedes è più vicina alla Ferrari di quanto questa non lo sia alla Red Bull: -74 e -82), perdere il vantaggio tecnico nell’era della “stabilità” in prospettiva sarebbe una tragedia ancora più dura da digerire. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “In Ungheria speriamo di portare aggiornamenti”

    LE CASTELLET – Lewis Hamilton è raggiante dopo il secondo posto ottenuto nel Gp di Francia, dodicesimo appuntamento del mondiale F1. Il campione britannico ha condotto un’ottima gara propiziata da una partenza perfetta, segnale di una Mercedes in continua crescita. E tutto ciò nonostante un problema che ha reso la prova ancora più dura, come ha ammesso lui stesso: “È stata una gara difficile perché il mio sistema di idratazione non funzionava. Un ottimo lavoro perché durante il weekend eravamo lontani dagli altri, ma possiamo contare su un’elevata affidabilità e il team è stato fantastico. Devo ringraziare gli uomini in pista e nelle nostre due fabbriche. Io adoro Budapest, sarà molto dura battere Ferrari e Red Bull, ma speriamo di portare aggiornamenti che ci facciano crescere. In gara riusciamo quantomeno un po’ a lottare e stare in battaglia”. 
    Russell: “Doppio podio gran risultato”
    Per la prima volta in stagione, poi, le Mercedes sul podio sono due: infatti, il terzo posto è andato a George Russell, che ha battuto Sergio Perez nel corpo a corpo nonostante un contatto su cui la direzione gara non è intervenuta: “Ho avuto un passo molto forte, sono riuscito a riscaldare bene la gomma alla ripartenza della virtual safety car (per il ritiro di Zhou, ndr), Checo mi è rimasto vicino fino alla fine ma ho resistito. Quando Sainz è passato ho avuto un’opportunità, ma la regola lì è molto chiara: quando sei ruota a ruota, conta chi è all’interno. Io ce l’avevo e lui non mi ha dato lo spazio. Ad ogni molto ho raccolto il terzo posto, il doppio podio per la Mercedes è un grande risultato”, il commento del classe ’98. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton secondo in Francia: “In gara riusciamo a battagliare”

    LE CASTELLET – Lewis Hamilton è soddisfatto del secondo posto ottenuto nel Gp di Francia, dodicesima tappa del mondiale F1. Il campione britannico ha condotto un’ottima gara propiziata da una partenza perfetta, segnale di una Mercedes in continua crescita. E tutto ciò nonostante un problema che ha reso la prova ancora più dura, come ha ammesso lui stesso: “È stata una gara difficile perché il mio sistema di idratazione non funzionava. Un ottimo lavoro perché durante il weekend eravamo lontani dagli altri, ma possiamo contare su un’elevata affidabilità e il team è stato fantastico. Devo ringraziare gli uomini in pista e nelle nostre due fabbriche. Io adoro Budapest, sarà molto dura battere Ferrari e Red Bull, ma speriamo di portare aggiornamenti che ci facciano crescere. In gara riusciamo quantomeno un po’ a lottare e stare in battaglia”. 
    Il commento di Russell 
    Per la prima volta in stagione, poi, le Mercedes sul podio sono due: infatti, il terzo posto è andato a George Russell, che ha battuto Sergio Perez nel corpo a corpo nonostante un contatto su cui la direzione gara non è intervenuta: “Ho avuto un passo molto forte, sono riuscito a riscaldare bene la gomma alla ripartenza della virtual safety car (per il ritiro di Zhou, ndr), Checo mi è rimasto vicino fino alla fine ma ho resistito. Quando Sainz è passato ho avuto un’opportunità, ma la regola lì è molto chiara: quando sei ruota a ruota, conta chi è all’interno. Io ce l’avevo e lui non mi ha dato lo spazio. Ad ogni molto ho raccolto il terzo posto, il doppio podio per la Mercedes è un grande risultato”, il commento del classe ’98. LEGGI TUTTO

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    F1: Hamilton e il tabù del 300° GP

    TORINO – Dice di non guardarli i numeri. Difficile credergli, nessun fenomeno dello sport non è legato a numeri. Perché, pur non raccontando tutto, disegnano la grandezza di una carriera. Lewis Hamilton domenica a Le Castellet taglierà il traguardo dei 300 GP disputati in Formula 1, un muro superato finora solo da cinque piloti (Kimi Raikkonen 349, Fernando Alonso 344, Rubens Barrichello 322, Michael Schumacher e Jenson Button 306), uno solo in attività (lo spagnolo).«Non sapevo neppure che questo fosse il mio 300° GP, ma non mi fa nessuna differenza, perché mi sento alla grande» il commento dell’inglese della Mercedes nella conferenza stampa di lancio della corsa francese, penultima prima della sosta estiva. E a chi gli ha chiesto quale consiglio darebbe all’Hamilton del 2007, quello del movimentato e polemico esordio come compagno proprio di Alonso in McMaren (una coppia rissosa che alla fine regalò il titolo alla Ferrari (l’ultimo piloti per la Rossa) di Raikkonen, per ancora 5 gare il capolista dei più presenti: 349 GP), Lewis ha risposto così: «Avrei una conversazione profonda con lui, gli direi di divertirsi e di sfruttare al meglio il tempo, che è così prezioso. Quando sei giovane pensi di vivere in eterno, ma devi stare con chi ti vuole bene, creare ricordi e non stressarti troppo».Quello che Hamilton ha vissuto questo inverno, attanagliato dai dubbi se continuare dopo il durissimo (da accettare, per lui) finale della scorsa stagione, con Max Verstappen a strappargli nell’ultimo giuro dell’ultimo GP (con un sorpasso agevolato da una safety car e dalla contestata gestione del problema da parte dell’orrore direttore di gara Michael Masi). Sarebbe stato l’ottavo titolo mondiale, uno in più di Michael Schumacher. L’obiettivo che resta nella testa di Hamilton, che a 37 anni “suonati” spera nel rilancio della Mercedes («ogni weekend speriamo di progredire») e di infrangere anche il tabù dei trecentenari (nei GP): nessuno finora, tagliato quel traguardo, è riuscito a vincere una gara. Neppure Schumacher. Quello che ci è arrivato più vicino è stato Raikkonen, 3° un anno fa in Qatar prima di ritirarsi. Unico ad essere riuscito a salire sul podio dopo il 300° GP. E pure quello che ha vinto da più longevo (Usa 2018, al 289° GP). Numeri che Hamilton, dichiarazioni a parte, vuole cambiare. LEGGI TUTTO