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    La Fia ferma i messaggi sulle magliette dei piloti

    TORINO – Cambiamenti al regolamento sportivo. Ritocchi, però di peso. Uno riguarda la cerimonia di premiazione sul podio, che dovrà essere seguita in maniera rigorosa per evitare sanzioni. Non che ci siano state recentemente delle interpretazioni personali del protocollo, ma in passato è accaduto. In ogni caso questo piccolo cambiamento è legato a un altro: i piloti non potranno più indossare capi d’abbigliamento che rechino messaggi politici. Anzi, testualmente, “politici o religiosi o personali”. Dunque stop alle scritte di Hamilton (come quella esibita al Mugello due anni fa) o ai messaggi tipo “Same Love” che aveva indossato Vettel. Il tedesco, in Canada, aveva sfoggiato anche un “stop all’estrazione delle sabbie bituminose” che certamente non era piaciuto al governo canadese. Tutto questo finisce. A meno che sia sottoposto alla Fia e approvato. Per la federazione è necessario per attenersi al principio di neutralità degli sporto automobilistici, in linea con quanto stabilisce e pratica anche il Cio. Ognuno la pensi come vuole, ma usare un podio di Formula 1 (o altri momenti simili) per mandare messaggi, sia pure con intenti costruttivi, è sempre parsa una forzatura.
    Incarichi e porte girevoli
    Un altro cambiamento riguarda il divieto per chi abbia lavorato per la Federazione stessa con ruoli senior (presidente o vice presidente) di assumere incarichi presso le squadre prima di sei mesi. Misura giusta, ma forse la si sarebbe dovuta allargare anche alle figure manageriali e tecniche, visto che spesso c’è visto un sistema di “porte girevoli” che ha alimentato polemiche e sospetti.
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    La classifica degli ingaggi dei 20 piloti del mondiale F1 2022

    Quanto guadagna un pilota di Formula 1? E’ una domanda che si fanno in molti e alla quale abbiamo provato a rispondere riprendendo la classifica pubblicata recentemente da RacingNews365.com. Sul podio Lewis Hamilton, Max Verstappen e Fernando Alonso ma non manca qualche sorpresa.

    La classifica dei guadagni dei 20 piloti di Formula 1 è qualcosa che suscita sempre molto interesse e curiosità. Lo scorso anno avevamo pubblicato il ranking di Forbes dei “paperoni dello sport”, dove trovavano posto anche i campioni della Formula 1.
    Oggi invece, per la stagione 2022, vi proponiamo la classifica stilata da RacingNews365.com. Come nel 2021, i due più recenti campioni del mondo, ovvero Lewis Hamilton ($40mln) e Max Verstappen (€35mln) risultano i più pagati sulla griglia di partenza.
    Dietro al pilota inglese della Mercedes e all’olandese della Red Bull, con uno stipendio stimato di 20 milioni di dollari all’anno troviamo Fernando Alonso che precede Sebastian Vettel che, con 15 milioni di Euro ha corso la sua ultima stagione in F1.
    Il sito olandese che ha redatto la classifica dice di aver consultato diverse fonti all’interno del paddock della F1 e dei team per rendere l’elenco il più affidabile possibile. Da queste cifre sono escluse le eventuali collaborazioni che un pilota può avere, al di fuori dell’ingaggio con il suo team e che possono consentire di far lievitare le cifre indicate nel ranking qui sotto.

    La classifica completa degli ingaggi dei 20 piloti del mondiale 2022 di Formula 1
    Pilota Team $mln Durata Contratto
    Hamilton Mercedes 40 2023
    Verstappen Red Bull 35 2028
    Alonso Alpine 20 2022
    Vettel *** Aston Martin 15 2022
    Ricciardo McLaren 15 2023 *
    Norris McLaren 15 2025
    Leclerc Ferrari 12 2024
    Sainz Ferrari 10 2024
    Bottas Alfa Romeo 10 2025
    Stroll Aston Martin 10 Open
    Perez Red Bull 10 2024
    Russell Mercedes 5 2023
    Ocon Alpine 5 2024
    Gasly AlphaTauri 5 2023 **
    Magnussen Haas 5 2023
    Albon Williams 2 2024
    Zhou Alfa Romeo 1 2023
    Schumacher *** Haas 1 2022
    Latifi *** Williams 1 2022
    Tsunoda AlphaTauri 0.75 2023
    * Il contratto di Ricciardo con la McLaren è stato interrotto con un anno di anticipo.** Red Bull ha consentito a Pierre Gasly di andare in Alpine un anno prima della scadenza del suo contratto.*** Vettel, Schumacher e Latifi non saranno al via della stagione 2023 LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton giura fedeltà alla Mercedes: “E' la mia famiglia”

    ROMA – Ripartire. Sarà questo il verbo chiave di Lewis Hamilton in vista della stagione 2023. Il campione britannico viene dalla peggior annata della sua carriera chiusa con senza pole e vittorie e con un sesto posto in classifica generale che spiega chiaramente le difficoltà avute dalla W13 nel corso dell’ultimo mondiale, soprattutto nella prima parte. Proprio questo 2022 da dimenticare aveva fatto girare nel Circus voci insistenti su un possibile ritiro, che Hamilton ha prontamente smentito.
    Il tweet del britannico
    Tramite il twitter ufficiale della Mercedes, Hamilton ha ribadito la volontà di rimanere un punto fermo del team. “Il mio obiettivo è continuare a restare in Mercedes. Sono qui da quando avevo 13 anni ed è davvero la mia famiglia. Mi hanno sostenuto nella buona e nella cattiva sorte e voglio essere il miglior compagno possibile per loro”. Parole che non lasciano dubbi sul rapporto con la scuderia di Brackley e che testimoniano l’ambizione del fuoriclasse britannico in vista della stagione che verrà. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton-Mercedes: il messaggio d'amore social

    ROMA – Lewis Hamilton non si arrende e guarda già alla stagione 2023. Il campione britannico reduce dalla peggior annata della sua carriera chiusa senza pole e vittorie e con un sesto posto in classifica generale, che spiega chiaramente le difficoltà avute dalla W13 nel corso dell’ultimo mondiale, soprattutto nella prima parte, non lascerà la F1. Infatti negli ultimi giorni nel Circus circolavano voci insistenti su un possibile ritiro, che Hamilton ha prontamente smentito.
    “La mia famiglia”
    Hamilton ha usato il profilo Twitter della Mercedes per ribadire la voglia di restare un punto fermo del team. “Il mio obiettivo è continuare a restare in Mercedes. Sono qui da quando avevo 13 anni ed è davvero la mia famiglia. Mi hanno sostenuto nella buona e nella cattiva sorte e voglio essere il miglior compagno possibile per loro”. Parole perentorie, che non lasciano dubbi sul futuro e che testimoniano come il fuoriclasse britannico sia già focalizzato sulla stagione che verrà.
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    Quanto valgono i danni in F1: Sainz ed Hamilton tra i più “costosi”

    ROMA – La stagione di F1 appena terminata è stata segnata da un’attenzione sempre più rivolta al contenimento dei costi, soprattutto in relazione al tanto discusso budget cap. Per questo motivo, gli incidenti causati, loro malgrado, dai piloti, sono diventati un fattore determinante in tal senso. Il portale RacingNews365 ha stilato una classifica dei piloti che più sono costati alle rispettive scuderie, in un anno segnato da diversi incidenti spettacolari: basti pensare a quanto successo a Guanyu Zhou nei primi metri del GP di Silverstone, con la sua Alfa Romeo che si è capovolta prima di andare a sbattere al altissima velocità contro le barriere, oppure allo spettacolare, e fortunatamente senza conseguenze, incendio della Ferrari di Carlos Sainz in Austria.
    Mick Schumacher il più costoso
    La classifica è guidata da Mick Schumacher: la presenza del giovane pilota tedesco in questa classifica non sorprende, visto che uno dei motivi per cui Haas non lo ha confermato è proprio l’elevato esborso, stimato in 4 milioni di dollari, per rimediare ai danni procurati. Al secondo posto, Nicholas Latifi, che è costato alla Williams circa 3,4 milioni di dollari. Il podio è completato proprio da Zhou, con 2,9 milioni di dollari nei quali pesa in maniera considerevole lo spettacolare incidente del GP del Regno Unito. Appena giù dal podio, con 2,8 milioni di dollari di danni, il già citato Carlos Sainz, seguito a ruota (2,7 milioni di dollari) da Lewis Hamilton. Andando a vedere, invece, quali sono stati i piloti più “economici” per i proprio team, troviamo Max Verstappen e Valtteri Bottas, che a Red Bull e Alfa Romeo hanno fatto pendere “appena” mezzo milione di dollari per riparare i dannni causati. 
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    F1, Hamilton: “Sono un bersaglio per alcuni piloti”

    ROMA – “Mi sento un bersaglio per alcuni piloti. Basta ascoltare le dichiarazioni sul mio conto fatte da certi individui o il modo con cui gli stessi si comportano quando si trovano vicino a me nei circuiti”. Lewis Hamilton ha parlato così del rapporto con alcuni colleghi nel paddock della Formula 1. Il pilota britannico, intervistato ai microfoni di “Channel 4”, ha chiuso al sesto posto la classifica del Mondiale 2022 dietro alla Ferrari di Carlos Sainz. “Non so spiegare il motivo esatto di questo comportamento. Penso sia dettato dall’esperienza e dal successo avuto nello sport. Del resto, quando ho esordito in F1, i più vincenti erano i bersagli e il mio obiettivo era batterli”.
    Su Verstappen
    Dopo aver perso il Mondiale 2021 all’ultimissima gara, stavolta Hamilton non è stato mai in lotta per il titolo vinto nuovamente da Max Verstappen: “Non è stato facile assistere al suo dominio, specialmente vedendo quel numero uno grosso – ha affermato il britannico -. È stato brutto vederlo vincere quasi ogni gara. Mi sarebbe piaciuto essere davanti e combattere”. LEGGI TUTTO

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    F1, nel 2022 la Mercedes ha trovato il faro nella tempesta

    Prima le grandi aspettative per il disegno “zero sidepods”. Poi il porpoising e il forte drag patiti dalla W13. Una serie di problemi che avevano fatto pensare a un progetto addirittura da cestinare. Ma ecco la risalita tecnica e politica del team di Brackley. L’estrema affidabilità, la capacità di team e piloti nel portare al limite il potenziale della vettura, massimizzando al contempo i risultati. Uniti a una serie di vittorie politiche, quali l’approvazione della direttiva tecnica DT039 e il Cash-Gate in cui è incappata la Red Bull. Tutti elementi utili per riconoscere il team-azienda Mercedes, ancora una volta, come il migliore del paddock quanto a serietà e dedizione. UNA TEMPESTA INASPETTATA
    “La pancia non c’è più”. Così a pochi giorni dai secondi test pre stagionali del Bahrain, Giorigio Terruzzi sul “Corriere Della Sera” aveva spoilerato la famosa grigiona senza pance. Un’astronave, frutto del geniale binomio Owen-Allison, totalmente diversa da quella scesa in pista nei primi test di Barcellona e in grado di infliggere distacchi devastanti al resto della griglia di partenza.
    Il paddock già rumoreggiava, ma la filosofia avveniristica, una volta passata dal simulatore di Brackley alla pista, è scoppiata come una bolla di sapone.
    Sì perché la W13, si è subito dimostrata incapace di ingaggiare le vetture di punta, Ferrari e Red Bull, nella lotta al vertice.
    La nuova freccia d’argento nella prima parte di stagione è soffocata nei problemi relativi al Porpoising, il famoso saltellamento che abbiamo imparato a conoscere con queste nuove vetture ad effetto suolo. Ma non solo: “sotto ogni strato della cipolla”, come ha dichiarato Toto Wolff, “saltava fuori un nuovo problema”. Una vettura nervosa in curva, incomprensibile riguardo la gestione gomme e afflitta da cronici problemi di forte resistenza all’avanzamento. A Baku, Toto è arrivato addirittura a definirla una “Shitbox”, mentre Hamilton si alzava dolorante dall’abitacolo (come un 90enne con la lombalgia si alza dal divano).

    LA RISALITA TECNICO-POLITICA
    Un team come Mercedes, che nella sua storia era abituato a salire sul gradino più alto del podio in una gara su due, poteva tranquillamente tracollare di fronte a questa improvvisa mareggiata.
    Invece no, uno sviluppo impetuoso, portato avanti a testa bassa tra le mura di Brackley e la solita incisività politica di quella vecchia volpe di Toto Wolff hanno portato una svolta inattesa, almeno nella sua repentinità.
    Un potenziale, quello estratto “dall’ultima W13”, capace di mettere in discussione addirittura il secondo posto della Ferrari nella classifica costruttori e di portare a casa con il giovane George Russell, una pole in Ungheria e un doppio successo ad Interlagos (Sprint Race e Gara).
    Traguardi realmente insperati ad inizio anno. Ai quali si aggiungono un’affidabilità rara e l’approvazione della direttiva anti-porpoising da parte della federazione, reale volano della rimonta.
    E NEL 2023…
    “Nessuno di noi sa in cosa ci imbatteremo nello sviluppo dei nostri concetti. Forse altre filosofie attualmente in ritardo hanno un potenziale di sviluppo superiore”.– Adrian Newey
    Le “altre filosofie” di cui parla Adrian Newey, sono quelle che portano Mercedes a guardare con fiducia al 2023. La W14 ripartirà da una coppia di piloti formidabile. Lewis è indiscutibile, nonostante una stagione incolore. Russell, dopo tanta gavetta, ha dimostrato di essere all’altezza dei suoi coetanei ben più quotati.
    Se la direttiva tecnica DT039 ha accelerato i tempi di sviluppo della W13, la penalizzazione di Red Bull riguardo il monte ore in galleria del vento e l’instabilità gestionale dei vertici a Maranello, con l’addio di Binotto, possono regalare un grande assist alla scuderia di Brackley.
    Se il progetto W14 si dimostrerà maggiormente predisposto allo sviluppo rispetto a quello dei competitor, allora la Mercedes potrà rilanciarsi prepotentemente nella corsa al titolo. LEGGI TUTTO

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    F1: Hamilton riceve il premio “Azione dell'anno” 2022

    ROMA –  Lewis Hamilton ha ricevuto il premio “Azione dell’anno” per il Mondiale 2022 di Formula 1. Al pilota della Mercedes è stato riconosciuto il doppio sorpasso effettuato sulla Ferrari di Charles Leclerc e sulla Red Bull di Sergio Perez nel Gran Premio della Gran Bretagna, disputatosi la scorsa estate. La gara di Silverstone è stata vinta da Carlos Sainz, che ha conquistato così il suo primo successo in F1.
    Verso il 2023
    Nel 2023, però, l’obiettivo di Hamilton sarà quello di tornare a lottare costantemente per la vittoria delle gare e, soprattutto, per il titolo, come affermato dallo stesso pilota in un post di pochi giorni fa sui social: “Sono sicuro di parlare a nome di tutti noi quando dico che sono felice che la stagione sia giunta al termine. Non mi mancherà! Voglio comunque ringraziare la mia squadra per il duro lavoro svolto quest’anno. Attraverso tutto questo, siamo andati avanti e abbiamo imparato molto: un lavoro che ci farà tornare al top l’anno prossimo. Non ho dubbi che torneremo migliori. Torneremo. Tornerò”. LEGGI TUTTO