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    F1: Hamilton difende i giocatori dell'Inghilterra dopo gli insulti razzisti

    ROMA – Mentre in Italia partiva la festa, in Inghilterra i giocatori autori dell’errore dal dischetto nella finale di Euro 2020 venivano ricoperti di insulti razzisti. Dalla parte dei calciatori britannici, però, si è schierato tra gli altri anche Lewis Hamilton, campione in carica di Formula 1 da sempre in prima linea nelle battaglie sociali. “Il razzismo sui social media verso i nostri calciatori dopo la partita di ieri è inaccettabile! Questa specie d’ignoranza deve essere fermata – ha scritto in una storia su Instagram -. La tolleranza e il rispetto verso i calciatori di colore devono essere incondizionati. La nostra umanità deve essere incondizionata. Per piacere, richiamate quelli che pubblicano messaggi di odio. Sfidateli a guardare l’umanità in ognuno di noi, a prescindere dal colore della pelle. Sono super orgoglioso di quanto sia riuscita ad andare lontano la nazionale dell’Inghilterra.E sono super orgoglioso di Bukayo Saka, Jadon Sancho, Marcus Rashford e di tutta la squadra”.
    Il post su Instagram
    Hamilton ha poi pubblicato anche un post, in cui è entrato più nello specifico nel tema razzismo, su cui si è sempre espresso in maniera diretta: “La pressione di ottenere un risultato è sulle spalle di ogni atleta maquando sei una minoranza a rappresentare il tuo paese allora diventa un’esperienza su più livelli. Il successo sarebbe una doppia vittoria, così come un errore diventa un fallimento doppio quando è accompagnato da offese razziste. Volevo così tanto la vittoria, così come tutti voi, ma per me sarebbe stata molto di più di una vittoria agli Europei. Tuttavia, il comportamento disgustoso dei pochi razzisti dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare. Spero che questi episodi aprano un dibattito sulla tolleranza. Dobbiamo mirare auna società che non chieda ai giocatori di colore di dimostrare il loro valore o il loro posto in una società solo tramite un successo sportivo. In definitiva, tutta la nazionale inglese deve essere orgogliosa dei suoi risultati e del modo in cui ci ha rappresentato” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Haug riavvolge il nastro: “Soffrì molto per quell'episodio tra Hamilton e Alonso”

    Haug non usa mezzi termini riavvolgendo il nastro: “Fu un episodio che avremmo evitato tutti molto volentieri. Oggi non ci penso, ma all’epoca soffrii molto per ciò che si verificò in pista: di solito lotti per battere i tuoi avversarsi, ma quella volta combattemmo contro noi stessi e fu doloroso prenderne atto. Ricevemmo una marea di critiche e toccò a me e non a Ron Dennis, in quell’occasione, presentarmi alla conferenza stampa per raccontare cos’era successo e rispondere alle domande dei giornalisti. Feci la figura dell’idiota, perché cercavo di spiegare qualcosa di inspiegabile. Furono delle qualifiche surreali, per noi. Roba che se le avessi scritte a tavolino per farci un film, non ci avrebbe creduto nessuno”, le sue parole. LEGGI TUTTO

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    F1, Haug e l'episodio del 2007: “Hamilton-Alonso? Sembravo un idiota”

    “Fu un episodio che avremmo evitato tutti molto volentieri – racconta Haug in merito -. Oggi non ci penso, ma all’epoca soffrii molto per ciò che si verificò in pista: di solito lotti per battere i tuoi avversarsi, ma quella volta combattemmo contro noi stessi e fu doloroso prenderne atto. Ricevemmo una marea di critiche e toccò a me e non a Ron Dennis, in quell’occasione, presentarmi alla conferenza stampa per raccontare cos’era successo e rispondere alle domande dei giornalisti. Feci la figura dell’idiota, perché cercavo di spiegare qualcosa di inspiegabile. Furono delle qualifiche surreali, per noi. Roba che se le avessi scritte a tavolino per farci un film, non ci avrebbe creduto nessuno”. LEGGI TUTTO