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    F1, Verstappen: “Abbiamo bisogno di tornare a gareggiare in Africa”

    ROMA – La F1 sta proponendo sempre più nuovi Gran Premi, come effetto dell’incremento di popolarità a livello mondiale. Di fatto, l’unico continente che al momento non viene toccato dal Circus è l’Africa, nella quale il Gran Premio manca ormai da 30 anni, ovvero dall’ultima gara a Kyalami, in Sudafrica. Lo stesso Stato, negli anni, fu protagonista anche con tre edizioni disputate al Prince George Circuit. Negli ultimi tempi, la necessità di trovare una soluzione per tornare a gareggiare in Africa è stata sollevata da più parti. Non solo dai piloti, con Lewis Hamilton che già a inizio 2022 invocò l’annuncio di un ritorno nel Continente, ma anche da parte di Stefano Domenicali. Ai microfoni di Sky Sports, nei mesi scorsi, il numero uno di Liberty Media aveva dichiarato come “obiettivo” il ritorno in Africa, anche se ci sono diverse situazioni da sistemare: ad esempio, si mira ad avere un appuntamento fisso, e non una sola edizione. Ora, al coro di chi chiede una gara in Africa si aggiunge anche Max Verstappen.
    “Sarà il prossimo passo per la F1”
    Il due volte campione del mondo, a margine della recente presentazione della Red Bull, ai microfoni di TheDrive ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di avere una gara in Africa. Di fatto, siamo in ogni continente, quindi penso che questo sia il prossimo passo per la F1. Abbiamo già una storia lì, per il GP in Sudafrica, ad esempio: sarebbe una buona aggiunta”. Insomma, tutte le correnti puntano ad un solo obiettivo, ma è difficile prevedere se si verificherà già nel 2024 e se occorrerà aspettare di più.  LEGGI TUTTO

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    La F1 torna in Africa? La speranza di Verstappen

    ROMA – Il mondiale di F1 sta vivendo il suo momento di massima popolarità a livello globale, e ciò si riflette sull’ampliamento delle gare in calendario, frutto dell’apertura ai vari mercati. Di fatto, l’unico continente che al momento non viene toccato dal Circus è l’Africa, nella quale il Gran Premio manca ormai da 30 anni, ovvero dall’ultima gara a Kyalami, in Sudafrica. Lo stesso Stato, negli anni, fu protagonista anche con tre edizioni disputate al Prince George Circuit. Negli ultimi tempi, la necessità di trovare una soluzione per tornare a gareggiare in Africa è stata sollevata da più parti. Non solo dai piloti, con Lewis Hamilton che già a inizio 2022 invocò l’annuncio di un ritorno nel Continente, ma anche da parte di Stefano Domenicali. Ai microfoni di Sky Sports, nei mesi scorsi, il numero uno di Liberty Media aveva dichiarato come “obiettivo” il ritorno in Africa, anche se ci sono diverse situazioni da sistemare: ad esempio, si mira ad avere un appuntamento fisso, e non una sola edizione. Ora, al coro di chi chiede una gara in Africa si aggiunge anche Max Verstappen.
    Le parole di Verstappen
    Il due volte campione del mondo, a margine della recente presentazione della Red Bull, ai microfoni di TheDrive ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di avere una gara in Africa. Di fatto, siamo in ogni continente, quindi penso che questo sia il prossimo passo per la F1. Abbiamo già una storia lì, per il GP in Sudafrica, ad esempio: sarebbe una buona aggiunta”. Insomma, tutte le correnti puntano ad un solo obiettivo, ma è difficile prevedere se si verificherà già nel 2024 e se occorrerà aspettare di più.  LEGGI TUTTO

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    Formula 1, Hamilton e la gara rivelazione: “Mi è passata tutta la vita davanti”

    ROMA – Lewis Hamilton, oltre a essere un campione assoluto di F1, negli ultimi anni si è distinto per la sua lotta contro il razzismo e qualsiasi forma di discriminazione. Un lavoro sviluppatosi non solo come supporto al movimento Black Lives Matter, ma anche tramite la The Hamilton Commission, volta a indagare e identificare le possibili barriere al recrutamento di persone provenienti da minoranze etniche nel mondo del motorsport nel Regno Unito. Una lotta che ha avuto anche un apice nel GP di Turchia del 2020, come ha raccontato Hamilton al podcast On Purpose with Jay Shetty: “L’ultimo giro in Turchia ho visto tutta la mia vita passarmi davanti. Tutte le mie difficoltà, tutti i miei dubbi se ce l’avrei fatta o no, tutte le paure… Mi è passato tutto davanti agli occhi come un flash. Ho tagliato il traguardo e mi sono detto ‘ce l’hai fatta’. E voglio dire a tutti i bambini là fuori che anche loro ce la possono fare. È quello che provo a fare ogni giorno, cercare di essere di incoraggiamento per i più piccoli”.
    Il dialogo con Mercedes
    Il campione britannico ha poi proseguito raccontando quanto sia importante per lui assicurarsi che i propri partner siano aperti alle minoranze: “Di solito quando inizio i colloqui con uno sponsor o un’azienda chiedo sempre cosa fanno per promuovere le differenze e l’inclusione, e in che modo intendono creare un ambiente lavorativo migliore. Queste domande difficili le ho poste a quasi tutti i nostri sponsor. Mercedes e Daimler sono state così aperte da accettare di cambiare la nostra livrea da argento a nero – ha ricordato Hamilton -. Glielo dissi: ‘La macchina è sempre stata argento, sono sempre state le Frecce d’Argento. Immaginate il messaggio che possiamo mandare cambiando il colore in nero’. Abbiamo tenuto il nero per tutto l’anno. Non ne abbiamo nemmeno parlato troppo, abbiamo semplicemente lasciato che fosse così. E abbiamo vinto così, è stato quando ho vinto il mio settimo titolo”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton e Alonso inseguono un record storico nel 2023

    ROMA – Lewis Hamilton e Fernando Alonso cercano il riscatto nella nuova stagione di F1, dopo un 2022 fatto di molti alti e bassi, anche se per motivi diversi. Infatti, il pilota britannico ha dovuto fare i conti con le enormi difficoltà della Mercedes nell’anno della rivoluzione delle monoposto: le Frecce d’Argento sono poi riuscite a rimediare a un progetto di fatto sbagliato con un ottimo lavoro di sviluppo nel corso della stagione, ma Hamilton non è riuscito a vincere nemmeno una gara. Lo spagnolo, invece, ha dovuto fare i conti soprattutto con i problemi di affidabilità della sua Alpine, oltre al fatto che si tratta di una monoposto chiaramente meno performante rispetto a Red Bull, Ferrari e alla stessa Mercedes.
    Entrambi, però, sono accomunati dalla possibilità di centrare un record che mai nessuno ha fatto registrare, ovvero vincere dopo aver gareggiato in oltre 300 Gran Premi. Un’impresa mai riuscita a nessuno: attualmente, il primato spetta a Kimi Raikkonen, che, con 349 gare disputate, ha vinto la sua ultima in occasione della sua 288° partecipazione, negli Stati Uniti nel 2018. Secondo, ecco proprio Hamilton, con l’ultima vittoria risalente al GP dell’Arabia Saudita nel 2021, sua 287° gara. Decisamente più staccato Alonso, che nonostante sia il pilota con più gare disputate (355), paga il fatto di aver corso le ultime stagioni con monoposto non propriamente competitive: l’asturiano ha vinto la sua ultima gara nel 201° GP corso, in Spagna nel 2013. Un traguardo che rimane complicato per entrambi i piloti, vista la forte concorrenza portata da Max Verstappen e Charles Leclerc. 

    Barrichello completa il podio
    Al terzo posto in questa particolare statistica c’è Rubens Barrichello, che con 322 gare disputate, ha vinto la sua ultima in occasione della 280°, mentre quatro ecco un altro ex ferrarista, ovvero nientemeno che Michael Schumacher, con la sua ultima vittoria al 246° Gran Premio disputato. Sebastian Vettel, che si è fermato a 299 vittorie, ha vinto la sua ultima nella 234° partecipazione, mentre tra chi ha superato i 300 GP c’è anche Jenson Button, con l’ultima vittoria al 228° disputato.  LEGGI TUTTO

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    Hamilton e Alonso: nel 2023 caccia al record mai visto in F1

    ROMA – Lewis Hamilton e Fernando Alonso sono reduci da una stagione non brillante, anche se per motivi diversi, e vedono il 2023 di F1 come un’occasione per cercare il riscatto. Infatti, il pilota britannico ha dovuto fare i conti con le enormi difficoltà della Mercedes nell’anno della rivoluzione delle monoposto: le Frecce d’Argento sono poi riuscite a rimediare a un progetto di fatto sbagliato con un ottimo lavoro di sviluppo nel corso della stagione, ma Hamilton non è riuscito a vincere nemmeno una gara. Lo spagnolo, invece, ha dovuto fare i conti soprattutto con i problemi di affidabilità della sua Alpine, oltre al fatto che si tratta di una monoposto chiaramente meno performante rispetto a Red Bull, Ferrari e alla stessa Mercedes.
    Entrambi, però, sono accomunati dalla possibilità di centrare un record che mai nessuno ha fatto registrare, ovvero vincere dopo aver gareggiato in oltre 300 Gran Premi. Un’impresa mai riuscita a nessuno: attualmente, il primato spetta a Kimi Raikkonen, che, con 349 gare disputate, ha vinto la sua ultima in occasione della sua 288° partecipazione, negli Stati Uniti nel 2018. Secondo, ecco proprio Hamilton, con l’ultima vittoria risalente al GP dell’Arabia Saudita nel 2021, sua 287° gara. Decisamente più staccato Alonso, che nonostante sia il pilota con più gare disputate (355), paga il fatto di aver corso le ultime stagioni con monoposto non propriamente competitive: l’asturiano ha vinto la sua ultima gara nel 201° GP corso, in Spagna nel 2013. Un traguardo che rimane complicato per entrambi i piloti, vista la forte concorrenza portata da Max Verstappen e Charles Leclerc. 

    Il resto della classifica
    Al terzo posto in questa particolare statistica c’è Rubens Barrichello, che con 322 gare disputate, ha vinto la sua ultima in occasione della 280°, mentre quatro ecco un altro ex ferrarista, ovvero nientemeno che Michael Schumacher, con la sua ultima vittoria al 246° Gran Premio disputato. Sebastian Vettel, che si è fermato a 299 vittorie, ha vinto la sua ultima nella 234° partecipazione, mentre tra chi ha superato i 300 GP c’è anche Jenson Button, con l’ultima vittoria al 228° disputato. 
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    F1, stipendio piloti: quanto guadagnano Leclerc, Sainz, Verstappen, Hamilton e non solo

    Stipendi da far girare la testa per i 20 piloti dei 10 team che corrono il Mondiale 2023 di Formula 1. Ecco la classifica con tutte le cifre a tanti zero: chi sarà il Paperon de Paperoni del Circus? Chi invece sarà il Paperino della situazione?
     20. Logan Sargeant – Williams
    Debutterà quest’anno in Formula 1 con la Williams e prenderà il posto di Nicholas Latifi. Il suo stipendio? È uno dei più bassi del Circus, visto che la cifra si aggira intorno a 1 milione di dollari ovvero 900mila euro annui. 

    19. Yuki Tsunoda – AlphaTauri
    Penultima posizione per l’unico pilota giapponese della Formula 1. Yuki ha uno stipendio annuo di 1 milione di dollari ovvero 900mila euro annui, nonostante abbia solo 22 anni, sia sotto contratto con la scuderia di Faenza e in Formula 1 già da tre anni. LEGGI TUTTO