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    F1, Stainer: “Imola difficile per tutti. Melbourne alle spalle”

    ROMA – Dopo una Melbourne da dimenticare, la Haas cerca di rimettersi in carreggiata. I problemi in Australia hanno ostacolato Mick Schumacher e Kevin Magnussen, non in grado di raddrizzare un weekend non ottimale. A parlare di questo e della prossima gara a Imola è Gunter Steiner, team principal della Haas, le cui parole sono riportate da “Formula Passion”: “È stato un fine settimana molto impegnativo a partire da piccoli problemi riscontrati sulle macchine Nonostante ciò, siamo comunque arrivati vicini ai punti. Poi abbiamo avuto fortuna con le Safety Car. Ma l’Australia è alle spalle. È un campionato molto competitivo e devi essere perfetto per ottenere punti. Sappiamo di avere una macchina competitiva. La speranza è che a Imola saremo più fortunati”.
    Le parole di Steiner
    Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna rappresenta la prima delle gare in Europa e Steiner punta alla svolta: “Sarà impegnativo. Abbiamo tutti una sola sessione di prove libere per trovare l’assetto. Con le difficoltà di queste macchine e la nostra inesperienza non sarà facile. Penso che le gare sprint possano essere una buona cosa per il campionato”. Quella delle gare sprint è solo l’ultima delle innovazioni regolamentari portate dal presidente della Formula 1, Stefano Domenicali. Una svolta che entusiasma Steiner: “Aspettative superato. In pista c’è competitività”. LEGGI TUTTO

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    F1, La McLaren riparte da Melbourne e ritrova la competitività

    Ogni volta che il Circus sbarcava in quel di Melbourne, era in occasione del primo appuntamento stagionale. Ciò portava con sé che i primi verdetti erano da prendere in considerazione più che mai con le pinze. Ma pur essendo oggi a valle del terzo round, resta comunque insidioso dare un’interpretazione certa ai cambi di gerarchie […] LEGGI TUTTO

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    F1, l'affondo di Mazepin: “Cancel culture contro la Russia”

    ROMA – Dopo esser stato licenziato dalla Haas, Nikita Mazepin non si arrende. BBC News lo ha intervistato e il figlio dell’oligarca Dmitry Mazepin, proprietario dell’Uralkali, ha detto: “Sono contro queste misure. Forse questo non è il momento giusto per sottolineare certe cose ma, se guardiamo la situazione nel complesso, quello che sta accadendo agli atleti russi è una forma di cancel culture contro il mio Paese”, le sue parole. Mazepin ha infatti fondato l’associazione “We Compete As One”, per sostenere gli atleti russi colpiti dai provvedimenti del Comitato Olimpico internazionale.
    Mazepin sul conflitto
    Parole che fanno rumore quelle del pilota russo, determinato a tornare a correre in futuro. Mazepin, inoltre, ha detto la sua anche sulla guerra in Ucraina sottolineando la volontà di non prendere posizione: “Anche per me è molto doloroso guardare ciò che arriva dal conflitto. Sono un essere umano e voglio vivere in un mondo dove ci sia la pace. Ma voglio essere franco: rischio grosso se parlo a riguardo, dunque ho scelto il silenzio”, ha detto concludendo Mazepin. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin attacca: “Russia vittima di cancel culture”

    ROMA – Nikita Mazepin, pilota russo licenziato dalla Haas, torna a far sentire la propria voce. Il figlio dell’oligarca Dmitry Mazepin, proprietario dell’Uralkali, ha infatti rilasciato un’intervista a BBC News dove ha detto: “Sono contro queste misure. Forse questo non è il momento giusto per sottolineare certe cose ma, se guardiamo la situazione nel complesso, quello che sta accadendo agli atleti russi è una forma di cancel culture contro il mio Paese”, le sue parole. Mazepin ha infatti fondato l’associazione “We Compete As One”, per sostenere gli atleti russi colpiti dai provvedimenti del Comitato Olimpico internazionale.
    Le parole di Mazepin
    Parole che fanno rumore quelle del pilota russo, determinato a tornare a correre in futuro. Mazepin, inoltre, ha detto la sua anche sulla guerra in Ucraina sottolineando la volontà di non prendere posizione: “Anche per me è molto doloroso guardare ciò che arriva dal conflitto. Sono un essere umano e voglio vivere in un mondo dove ci sia la pace. Ma voglio essere sincero: ci sono grossi rischi a parlare a riguardo, dunque ho deciso che non ne farò parola” conclude il russo. LEGGI TUTTO

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    F1, Mick Schumacher su Jeddah: “Non volevo uscire dall'auto”

    ROMA – La macchina spezzata in due e Schumacher che rimane immobile nella vettura. Sabato scorso ci sono stati momenti di forte preoccupazione a Jeddah, quando il giovane pilota tedesco è andato a sbattere contro le barriere del circuito dell’Arabia Saudita in Formula 1. Attimi che hanno fatto pensare al peggio e che l’alfiere della Haas spiega così a Sky Deutschland: “All’inizio non volevo uscire. Sapevo che stavano arrivando altre auto dietro di me e di conseguenza, ho solo controllato per vedere se era tutto a posto. Probabilmente si era tagliato qualcosa. Io volevo per davvero avvisare che stavo bene”, le sue parole.
    Si punta l’Australia
    La Haas di Schumacher ha impattato sui muretti del Gran Premio dell’Arabia Saudita generando una forza pari a 33 volte la gravità terrestre. Una spinta che in frazioni di secondo si è abbattuta sul corpo del pilota, che negli istanti successivi ha da subito interagito con i soccorsi. Schumacher stava cercando di chiudere il Q1 a Jeddah, quando il cordolo ha fatto sobbalzare la sua vettura, facendogli perdere il controllo del bolide motorizzato Ferrari. Messo in archivio questo brutto episiodio, ora il figlio del sette volte iridato vuole il riscatto per il Gran Premio d’Australia, la terza gara di questo 2022 di Formula 1 nella quale il giovane figlio d’arte chercherà i primi punti iridati. LEGGI TUTTO

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    Gp Bahrain F1: E’ un trionfo di motorizzati Ferrari

    Se la passata stagione spesso avevamo parlato di una lotta combattuta a centro gruppo, l’antipasto barenita ci ha servito dei valori completamente rovesciati. La sensazione a valle del primo weekend del 2022 è che alle spalle dei top team, possa aprirsi un mondiale nel mondiale. A farla da protagonista, un equilibrio che potrebbe condurre verso […] LEGGI TUTTO

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    F1, Steiner ammette: “Non ho chiamato Mazepin per licenziarlo”

    ROMA – La crisi internazionale che ha investito l’Ucraina ha fatto sì che in Formula 1 si iniziasse a riflettere sulla compatibilità o meno della presenza di Nikita Mazepin in pit-lane. Se però inizialmente la FIA aveva assicurato al pilota russo la partecipazione al Mondiale, dichiarandosi neutrale e allineandosi alla linea della Federazione che condanna ufficialmente l’invasione della Russia, la Haas è subito passata alle maniere forti. Il licenziamento di Mazepin è stato fulmineo e Günther Steiner, team principal della Haas, rivela ai tedeschi di “RTL”: “L’ho fatto solo scrivendogli, non ho parlato con lui, ma andavano tratte le conclusioni”.
    Le conclusioni di Steiner
    La Haas a Mick Schumacher affiancherà Kevin Magnussen, chiudendo così un cerchio che la Formula 1 ha iniziato a tracciare lo scorso 24 febbraio, quando cioè è iniziata quella che Putin continua a chiamare “operazione militare speciale”. Ora però Steiner guarda avanti: “Le ultime due o tre settimane sono state abbastanza sfiancanti, ma il peggio dovrebbe essere alle spalle. È stata una decisione complicata, anche per sotto l’aspetto legali. Era difficile comunicargli a voce una notizia simile. Ma le circostanze sono così come sono e né io né lui possiamo cambiarle. Bisogna conviverci e andare avanti”, ha concluso il team principal del team statunitense. LEGGI TUTTO

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    F1, Steiner: “Mazepin? Per licenziarlo non l'ho chiamato”

    ROMA – La Formula 1 ha già salutato Nikita Mazepin, pilota russo della Haas. Tuttavia, se all’inizio la FIA aveva garantito al pilota russo di correre per il Mondiale, dichiarandosi però neutrale e allineandosi alla linea della Federazione che condanna ufficialmente l’invasione della Russia, il team statunitense è subito passato alle maniere forti. Il licenziamento di Mazepin è stato fulmineo e Günther Steiner, team principal della Haas, rivela ai tedeschi di “RTL”: “L’ho fatto solo scrivendogli, non ho parlato con lui, ma andavano tratte le conclusioni”.
    Le parole di Steiner
    La Haas a Mick Schumacher affiancherà Kevin Magnussen, chiudendo così un cerchio che la Formula 1 ha iniziato a tracciare lo scorso 24 febbraio, quando cioè è iniziata quella che Putin continua a chiamare “operazione militare speciale”. Ora però Steiner guarda avanti: “Le ultime due o tre settimane sono state abbastanza sfiancanti, ma il peggio dovrebbe essere alle spalle. È stata una decisione complicata, anche per sotto l’aspetto legali. Era difficile comunicargli a voce una notizia simile. Ma le circostanze sono così come sono e né io né lui possiamo cambiarle. Bisogna conviverci e andare avanti”, ha detto, concludendo, il team principal altoatesino. LEGGI TUTTO