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    Airi Miyabe: da Osaka a Minneapolis… e ritorno, nel segno del volley

    Di Alessandro Garotta Tra Osaka, da dove proviene Airi Miyabe, e Minneapolis, sede della University of Minnesota, ci sono circa 9.900 chilometri di distanza in linea d’aria e, se esistesse un volo diretto a collegarle, il viaggio durerebbe più di 12 ore. Soprattutto, a separare la città giapponese da quella statunitense c’è un oceano enorme, il più grande al mondo. La giovane schiacciatrice, che recentemente ha terminato la sua esperienza in NCAA, lo sa, così come sa che l’oceano fra le due sponde del Pacifico non è solo geografico.  Infatti, non è facile adattarsi a un nuovo paese, a una cultura diversa. Cambiano tante cose. A volte, tutto. I suoni delle parole, gli odori della cucina, i piccoli gesti quotidiani, il modo in cui il sole avvolge le giornate o, magari, sembra scomparire del tutto. E poi ci sono le cose pratiche (a partire dalla lingua) e quelle legate alla pallavolo. Eppure Miyabe è riuscita a superare tutti gli ostacoli che le si sono presentati dinanzi e ora è finalmente pronta a tornare in Giappone per intraprendere il suo percorso da professionista – come ha raccontato in un’intervista esclusiva a Volley NEWS. Foto University of Minnesota Per iniziare, parlaci un po’ di te – le tue origini, la tua storia, i tuoi interessi. “Il mio nome è Airi Miyabe. Sono nata in Giappone da mamma nipponica e papà nigeriano; ho anche una sorella, che come me gioca a pallavolo. Da piccola amavo leggere e disegnare, mentre non mi piaceva giocare all’aria aperta. La mia famiglia non è il prototipo di ‘famiglia sportiva’, visto che i miei genitori lavorano nella moda, un settore che ha sempre attratto il mio interesse. Ora si capisce meglio perché da bambina preferivo stare in casa piuttosto che uscire a giocare. A livello scolastico ho seguito un percorso classico, in parallelo alla mia carriera sportiva. Tuttavia, dopo il diploma alla scuola superiore, ho coronato il sogno di andare a studiare e giocare negli Stati Uniti: prima ho frequentato un junior college in una piccola città dell’Idaho e poi mi sono trasferita alla University of Minnesota, dove mi laureerò tra poche settimane!“. Come è nata la tua passione per la pallavolo? “Ho iniziato a giocare quando avevo otto anni. Un’amica mi chiese di dare una mano alla sua squadra perché non c’era un numero di giocatrici sufficiente per la partita in programma quattro giorni dopo. Onestamente non volevo giocare a pallavolo, ma non potevo dirle di no. Così, accettai pensando di prendere parte giusto a un allenamento e a una partita. In realtà, poi per non mettere in difficoltà la squadra andai avanti a giocare… E ora eccomi qua: sto per intraprendere la mia carriera da professionista!“. Foto Instagram Airi Miyabe “Should I stay or should I go?“. Davanti al grande dilemma della tua carriera sportiva hai scelto di andare a giocare negli USA. Come mai? “Ho affrontato questo dilemma due volte. Nella prima occasione ero al penultimo anno di liceo e parlai con i miei allenatori dell’intenzione di andare negli Stati Uniti a giocare e diplomarmi. Nessuno era d’accordo, tranne i miei genitori. Anzi, mi risposero di non illudermi e che potevo aspirare a qualcosa di meglio. Così, piansi lacrime amare: non c’era altro che potessi fare… Affrontai di nuovo quel dilemma un paio di mesi dopo essermi diplomata ed andò diversamente, nonostante che ancora una volta l’allenatore e altre persone avessero cercato di convincermi a non andare via. Infatti, piansi di nuovo, ma a differenza della volta precedente decisi di lasciare il Giappone. Non ero del tutto felice, perché non avevo la garanzia che il mio percorso all’estero sarebbe stato un successo. Però, perché non provarci? Sarei andata in un posto dove nessuno mi conosceva o aveva aspettative smisurate su di me… Potevo essere semplicemente Airi. E soprattutto, volevo tornare a divertirmi quando giocavo a pallavolo“. In quali aspetti sei maggiormente migliorata nel tuo percorso al college? “Onestamente, sono migliorata più nella comunicazione che nel gioco: da straniera che non parlava la stessa lingua del resto della squadra, all’inizio era complicato comunicare in modo chiaro con le mie compagne, soprattutto in partita. Inoltre, ho imparato a gestire le mie emozioni al di fuori della mia comfort zone. Perciò, posso dire che, specialmente ad Idaho, sono cresciuta come persona e dal punto di vista mentale“. Foto Instagram Airi Miyabe Quanto sono state importanti per te le esperienze al Southern Idaho College e alla University of Minnesota? “Il Southern Idaho College è stato il luogo che mi ha ricordato quanto la pallavolo fosse divertente. E il primo posto degli Stati Uniti che ho potuto chiamare ‘casa’. Inoltre, l’incontro con Heidi e Jim mi ha davvero svoltato la carriera. Heidi era l’allenatrice nella mia prima stagione; purtroppo, poi è venuta a mancare ed è stata sostituita da Jim, suo marito e precedentemente vice-allenatore. Sono stati loro ad insegnarmi ad amare gli altri e a battersi per la propria gente. Per quanto riguarda la University of Minnesota, non posso che sottolineare quanto abbia apprezzato questa esperienza, che mi ha aiutato a diventare una persona e una giocatrice migliore. Devo ammettere che sono stati anni molto belli, ma anche difficili. Infatti, non mi era mai capitato di piangere in allenamento perché insoddisfatta: tutte le giocatrici qui sono davvero forti e talentuose, e qualche volta è capitato che l’autostima non fosse al massimo. Però, è stata proprio questa dinamica a farmi crescere e a rendermi migliore. E ovviamente sono stati importanti anche gli allenatori, che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Perciò, nel complesso, darei un voto molto positivo ai miei cinque anni negli Stati Uniti: venire qui è stata la miglior decisione che abbia mai preso!“. Quali sono stati gli ostacoli più grandi che hai dovuto affrontare negli USA? “Come accennato prima, direi che la barriera linguistica è stata senza dubbio l’ostacolo più grande. Per superarla ho dovuto accettare di sbagliare ed essere ‘vulnerabile’. È stato davvero l’unico modo per poterne uscire. Un’altra difficoltà ha riguardato come comunicare agli altri il mio stato d’animo o le mie opinioni. Infatti, i giapponesi spesso sono troppo cordiali e tendono a non dire quello che pensano realmente perché non vogliono ferire i sentimenti altrui; ecco, negli Stati Uniti non funziona così. Perciò, ho lavorato molto su questo aspetto e ancora oggi sto cercando di migliorarlo“. Foto Instagram Airi Miyabe Nella stagione 2022-2023 inizierà un nuovo capitolo della tua carriera: quello da professionista. Quali sono le tue aspettative? “Onestamente, non so bene cosa aspettarmi. Sono eccitata per la nuova avventura ma allo stesso tempo nervosa: è una sensazione mista. Ho giocato negli Stati Uniti, dove la cultura sportiva è diversa, quindi sono un po’ spaventata per come sarò vista dalla gente. Inoltre, ho notato che negli ultimi cinque anni ci sono stati molti cambiamenti nel modo in cui interagisco e comunico in campo. Questo perché cinque anni è un intervallo di tempo lungo. Dunque, c’è un po’ di preoccupazione per lo shock culturale che affronterò tornando in Giappone… È anche vero, però, che sarò vicino alla mia famiglia e finalmente i miei cari avranno l’opportunità di vedermi giocare dal vivo: questo mi rende molto felice“. Come ti descriveresti come giocatrice? Hai un modello di riferimento in particolare? “Sono una giocatrice che porta energia positiva al proprio team. Magari, non sarò la più forte o quella di cui si parla di più, ma farei qualsiasi cosa per portare a casa il punto successivo o la partita. Posso giocare da opposto, da posto 4, come ricettrice, o essere una buona compagna di squadra. So bene che a volte non è facile gestire la competizione interna, ma darei qualsiasi cosa per trasmettere energia positiva e fare il massimo per la squadra, e non solo per me stessa. Non c’è una giocatrice che ammiro o considero come un modello soprattutto perché non mi interessa essere la copia di qualcuno, dentro o fuori dal campo“. Quali sono i tuoi sogni e obiettivi come giocatrice? “Non ho ancora individuato un obiettivo specifico, ma di sicuro mi piacerebbe andare a giocare all’estero! Al momento sono concentrata sulla mia tesi di laurea; poi, quest’estate, farò parte del roster della nazionale giapponese“. Una giovanissima Miyabe in campo contro l’Italia nel 2015 – Foto FIVB Il termine “hafu” – in italiano “metà” – si riferisce alle persone che hanno solo un genitore giapponese e in generale si usa per indicare la comunità multietnica in Giappone. Perché è così difficile essere “hafu”? Ti sono mai capitati episodi di discriminazione? “Ho parlato proprio di questo argomento nella mia prima tesi di laurea! Non è assolutamente facile essere ‘hafu’ e il termine stesso rivela che esiste una questione sociale. Quando viene usato ‘hafu’ in riferimento a noi della comunità birazziale, abbiamo la sensazione che vogliano ricordarci che non siamo completamente giapponesi, e quindi siamo gli ‘esclusi’. Qualcuno potrebbe ribattere dicendo che il significato reale del termine non è esattamente quello o quando è stato coniato non ci hanno pensato troppo, ma il problema del nostro paese è proprio questo! Le persone sono davvero poco consapevoli delle questioni etniche e religiose, e preferiscono non informarsi rifugiandosi nella formula ‘non sapevo che’. Personalmente, sono sempre stata presa in giro per il colore della mia pelle, i capelli e l’altezza. E sono certa che purtroppo questo tipo di razzismo, discriminazione e maltrattamento mi capiterà di nuovo quando tornerò in Giappone“. Eppure ci sono tante star dello sport nella comunità birazziale giapponese: dalla tennista Naomi Osaka al cestista dei Washington Wizards Rui Hachimura, dal pitcher dei Chicago Cubs Yu Darvish all’oro olimpico nel lancio del martello Koji Murofushi. Dunque, cosa può fare lo sport per superare le disuguaglianze sociali? “Prendere posizione, condividere la propria esperienza e cercare di sensibilizzare il Giappone alla tematica del razzismo: questo deve essere il primo passo. So cosa vuol dire sentirsi esclusi e avere difficoltà a sentirsi amati. Quindi, continuerò ad approfondire lo studio di questa tematica per averne una migliore comprensione, e un giorno spero di diventare un modello da ammirare per tutti gli atleti birazziali. Mi piacerebbe aiutarli a trovare un modo per amare se stessi perché è molto più difficile di quello che si possa pensare… Insomma, vorrei trasmettere loro una maggiore consapevolezza di quanto ognuno di noi è speciale!“. LEGGI TUTTO

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    Fiat 500 elettrica: la piccola torinese arriva in Giappone

    E’ tempo di raggiungere vette più alte. La Fiat 500 elettrica che ha riscosso grande successo in Europa e da febbraio è una delle auto più vendute in Italia, è arrivata prima in Israele e poi in Brasile. Ma adesso è l’Oriente ad introdurla nel suo mercato, un nuovo e importante passo per la 500 elettrica, pensata come un prodotto globale in grado di essere apprezzata su mercati anche molto diversi da quello italiano ed europeo. Un’auto che adesso è pronta a sbarcare in Giappone.
    Elkann agli azionisti: “Il futuro è elettrico, lo chiedono i mercati”
    Il mercato giapponese accoglie 500 elettrica
    Patria di numerosi Marchi tra i più noti e importanti dell’automotive, il Giappone ospita anche molti appassionati di auto italiane. Che, ora, potranno acquistare direttamente dai dealer della Fiat la nuova 500 elettrica. La piccola torinese a zero emissioni è infatti stata appena presentata alla rete distributiva e alla stampa giapponese, dopo i recenti debutti in Israele e Brasile. Nella versione destinata al Paese del Sol Levante, la Fiat 500 elettrica è proposta con powertrain da 118 cavalli e batteria agli ioni di litio da 42 kWh. Due gli allestimenti (Entry, solo per la berlina, e il ricco Icon, disponibile anche sulla cabrio) e cinque le tinte tra cui scegliere.
    All’evento di presentazione in Giappone ha preso parte anche Olivier Francois, CEO di Fiat e CMO globale di Stellantis, in collegamento dalla Casa 500, lo spazio ricavato nello storico stabilimento del Lingotto dedicato al modello più iconico del brand torinese e alla sua storia. “Dopo i debutti in Israele e Brasile – ha spiegato Francois – ora tocca al Paese del Sol Levante accogliere la Nuova 500 nel suo cammino globale al di fuori dell’Europa. Nel Vecchio Continente la Nuova 500 è la city car elettrica più venduta, in Italia è l’elettrica più venduta in assoluto, mentre in Germania è l’elettrica più venduta dopo la Tesla”.
    “Adesso sono entusiasta di scoprire come sarà accolta in Giappone – ha proseguito Olivier Francois – Il mercato nipponico conta già oltre sessantamila, tra proprietari e appassionati, dell’iconica 500, anche nella versione Abarth. Una community in continua crescita che di certo apprezzerà l’evoluzione 100% elettrica e saprà valorizzarla anche nella casa dei colossi dell’ibrido”.
    Fiat e Jeep, in Francia dicono addio a Diesel e benzina LEGGI TUTTO

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    Giappone: le convocazioni di Philippe Blain. Ishikawa sarà ancora il capitano

    Di Redazione Philippe Blain, nuovo CT della nazionale maschile del Giappone, ha annunciato in una conferenza stampa la rosa di 35 giocatori che saranno utilizzati dalla nazionale nipponica nel corso della stagione estiva. Ci sono, ovviamente, i tre protagonisti dell’ultimo campionato italiano: Yuji Nishida, Ran Takahashi e Yuki Ishikawa, che continuerà a rivestire il ruolo di capitano. Parlando della conferma dello schiacciatore dell’Allianz Milano, Blain ha però specificato: “La forza della nostra squadra non dovrebbe dipendere da un giocatore in particolare. Dato il numero di partite consecutive che dovremo disputare, è difficile pensare che in campo vadano sempre gli stessi. Penso che dobbiamo trovare un sostituto per Ishikawa e avere altri leader in squadra che possano supportarlo“. L’allenatore francese ha parlato anche di aspetti più tecnici: “Difesa, ricezione e contrattacco restano le priorità, ma dobbiamo colmare il divario con le squadre più forti nell’attacco di palla alta e nel muro. È il momento di fare grandi passi avanti in questi fondamentali“. Ecco l’elenco dei convocati:Palleggiatori: Akihiro Fukatsu, Masaki Oya, Masahiro Sekita, Takahiro Shin, Motoki Eiro, Shunsuke Nakamura, Hiroki Ito.Opposti: Yuji Nishida, Issei Otake, Kento Miyaura, Kenta Koga.Centrali: Taishi Onodera, Akihiro Yamauchi, Kentaro Takahashi, Haku Lee, Shunichiro Sato, Go Murayama, Larry Ebade-Dan, Keitaro Nishikawa, Masato Kai, Kento Asano.Schiacciatori: Tatsunori Otsuka, Kenta Takanashi, Shoma Tomita, Ran Takahashi, Yuki Ishikawa, Akito Yamazaki, Kenyu Nakamoto, Yuki Higuchi, Yuga Tarumi, Hiroaki Maki.Liberi: Tomohiro Ogawa, Tomohiro Yamamoto, Kazuyuki Takahashi, Soshi Fujinaka. (fonte: Yahoo! Japan) LEGGI TUTTO

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    Giappone: Sarina Koga è la nuova capitana della nazionale

    Di Redazione Il nuovo CT del Giappone, Masayoshi Manabe, ha presentato in una conferenza stampa i nomi delle 39 giocatrici che comporranno la rosa della nazionale per la prossima stagione. L’allenatore, che torna sulla panchina della rappresentativa nipponica dopo 6 anni, ha nominato come nuova capitana della squadra la schiacciatrice Sarina Koga e le ha suggerito un cambio del numero di maglia: Koga passerà dal 2 al 3, che nella precedente gestione di Manabe fu indossato prima da Yoshie Takeshita e poi da Saori Kimura, vincitrici della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012. Takeshita entrerà anche a far parte dello staff tecnico come “consigliere” del CT. Nella lista delle convocate ci sono alcune assenze di peso: la più evidente è quella di Yuki Ishii, ormai da un decennio nel giro della nazionale e presente anche a Tokyo 2020. Questo l’elenco completo: Palleggiatrici: Mika Shibata, Haruka Miyashita, Aki Momii, Mizuki Ugajin, Tamaki Matsui, Nonoka Yamazaki, Nanami Seki.Centrali: Haruyo Shimamura, Nichika Yamada, Mami Yokota, Erina Ogawa, Asuka Hamamatsu, Hiroyo Yamanaka, Shion Hiramaya, Nanami Asano.Schiacciatrici: Mami Uchiseto, Sarina Koga, Mayu Ishikawa, Yuka Sato, Arisa Inoue, Mizuki Tanaka, Shuka Kaneda, Fuyumi Awi Okumu Oba, Kotona Hayashi, Minami Nakamoto, Miwako Osanai, Airi Miyabe, Mikoto Shima, Miyu Nakagawa, Yuki Nishikawa, Haruna Soga, Ameze Miyabe, Yoshino Sato.Liberi: Akane Yamagishi, Manami Kojima, Moeri Hanai, Rena Mizusugi (fonte: JVA) LEGGI TUTTO

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    Il dramma di Naonobu Fujii: il regista del Giappone lotta contro il cancro

    Di Redazione Un caso drammatico sta scuotendo il mondo del volley del Giappone: è quello di Naonobu Fujii, il palleggiatore della nazionale maschile e dei Toray Arrows, che domenica scorsa ha annunciato di essere affetto da una grave forma di tumore. Fujii, uno dei volti più noti della pallavolo nipponica, è stato il regista titolare alle scorse Olimpiadi di Tokyo, ma dalla fine del 2021 non era più sceso in campo con la sua squadra di club. Il giocatore, che ha appena compiuto 30 anni, ha spiegato di essersi rivolto ai medici per problemi alla vista: gli esami effettuati hanno rilevato un tumore allo stomaco al quarto stadio con una metastasi al cervello. “Quando mi è stato diagnosticato per la prima volta – ha scritto Fujii – ero sorpreso, ansioso e spaventato, ma con il caloroso sostegno della mia famiglia e dei miei compagni di squadra voglio fortemente guardare avanti e superare questa malattia“. “Il cancro non è facile da superare – continua il giocatore – ma sono preparato ad affrontarlo. Ho una compagna insostituibile che combatterà con me (l’ex pallavolista Miya Sato, oggi allenatrice, n.d.r.), una famiglia affezionata e tante persone che mi sostengono. Starò per un po’ di tempo lontano dalla pallavolo, ma sono sicuro che starò bene e farò di tutto per dare energia, coraggio e speranza a chi sta combattendo come me questa malattia“. Fujii ha anche spiegato di aver completato la radioterapia al cervello e di essere in procinto di iniziare il trattamento chemioterapico. Il volley giapponese si è subito mobilitato per sostenere il regista della nazionale: tre giocatori – il libero Satoshi Ide (United Volleys Frankfurt), il centrale Yamato Fushimi dei Wolfdogs Nagoya e l’ex schiacciatore dei Toray Arrows Sho Sano – hanno lanciato una raccolta di fondi che ha come obiettivo il raggiungimento di 50 milioni di yen (circa 400mila euro) per finanziare le cure. (fonte: Yahoo! Japan) LEGGI TUTTO

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    Un Mondo di Volley: Zenit Kazan e Suntory Sunbirds provano la fuga

    Di Redazione Settimana interlocutoria per molti campionati internazionali, in attesa delle fasi decisive della stagione. Non per tutti, però: in Russia l’invincibile Zenit Kazan di questa stagione prova l’allungo, in Giappone fanno altrettanto i Suntory Sunbirds, che dal rientro di Musersky non hanno più perso un colpo. Accelerano le prime in Brasile e in Turchia, mentre in Francia continua l’alternanza tra Volero Le Cannet e ASPTT Mulhouse in vetta alla Ligue A femminile. Scopriamo insieme tutti i risultati dell’ultima settimana! POLONIA – Si gioca poco in PlusLiga maschile a causa delle positività al Covid. Non manca qualche sorpresa, come la sconfitta interna per 0-3 dell’Aluron CMC Warta Zawiercie – ancora costretto a schierare Kovacevic da palleggiatore – contro lo Czarni Radom, che guadagna punti preziosi in chiave salvezza. Nel big match lo Skra Belchatow si impone per 3-1 (18 punti di Atanasijevic) su un Projekt Warszawa in piena crisi: quarta sconfitta consecutiva per la squadra di Anastasi. Perde anche l’Asseco Resovia, al tie break, sul campo del Trefl Gdansk. Nessun problema per le prime della classe in Tauron Liga femminile: il Developres Rzeszow perde il primo set, ma domina i restanti 3 con il Joker Swiecie (altri 18 punti di Bajema), mentre il Chemik Police si impone con lo stesso punteggio sul campo del Palac Bydgoszcz. Staccatissime le altre, a partire dal DPD Legionovia di Chiappini, che al quarto set si impone sul campo di un E.Leclerc Moya Radomka Radom sempre più lontano dalle posizioni che contano. Vince anche il LKS Commercecon Lodz, per 3-0 contro il Wroclaw: Valentina Diouf va a referto, ma non entra in campo. Foto Tauron Liga RUSSIA – Allunga in vetta alla classifica della Superleague maschile lo Zenit Kazan, che si impone per 3-0 sul Gazprom-Ugra Surgut (12 punti a testa per Bednorz e Volkov) e approfitta della vittoria al tie break della Lokomotiv Novosibirsk sulla Dinamo Mosca in una partita contraddistinta dai tantissimi errori: entrambe le squadre erano al rientro dopo lo stop per il Covid. Resta solo al terzo posto lo Zenit San Pietroburgo grazie alla vittoria per 3-1 sul campo del Belogorie Belgorod, con 18 punti di Poletaev e 17 di Kliuka. Successi importanti per l’Ugra Samotlor e lo Yenisei Krasnoyarsk. Nel campionato femminile la notizia principale è il rinvio del big match tra Dinamo Kazan e Dinamo Mosca per casi di positività al Covid nella squadra della capitale (reduce dal caso della partita di Champions League prima annullata e poi rinviata contro il Dukla). Si giocano solo tre partite: il Tulitsa Tula torna provvisoriamente al terzo posto grazie al 3-0 sulla Dinamo Krasnodar, il Leningradka conquista punti preziosi in chiave playoff contro lo Yenisei (3-1) e il Lipetsk vince lo scontro salvezza con la Dinamo Metar. Foto TVF TURCHIA – Ancora fermo il VakifBank, ne approfitta l’Eczacibasi per allungare provvisoriamente in vetta alla classifica grazie al 3-0 piuttosto netto sul Galatasaray, con una bella prova di Hande Baladin. Si ferma invece il Fenerbahce nel big match con il THY, che si impone al tie break grazie a una strepitosa rimonta dallo 0-2: decisivo l’ingresso dalla panchina di Orthmann e Unver, entrambe in doppia cifra. Importanti in chiave playoff le vittorie del PTT (3-0 allo Yesilyurt), del Mert Grup Sigorta (3-0 al Nilufer) e soprattutto del Kuzeyboru, che batte in tre set l’Aydin BBSK con 19 punti di Mitchem e 18 di Rykhliuk, portandosi a 4 punti di vantaggio sulle rivali. In coda, il Sariyer si impone per 3-2 sul campo del Karayollari guadagnando terreno sulla zona retrocessione. Nel campionato maschile vincono le prime quattro della classifica: l’Halkbank regola in tre set il Solhan, lo Ziraat Bankasi si impone per 3-1 sul campo del Sorgun grazie a un super Ter Maat. Dopo due brutte sconfitte si riprende il Fenerbahce, trascinato da un ispirato Marouf contro l’Altekma (3-0). Ma il successo più importante è quello dell’Arkas Izmir, che con il 3-2 sul Galatasaray (27 punti di Nicholas Hoag, male l’ex Subasi) sale a tre vittorie e 6 punti di vantaggio sui diretti rivali. Entra intanto in zona playoff il Bursa BBSK grazie al successo al tie break sul campo dello Yeni Kiziltepe. FRANCIA – La rincorsa dell’AS Cannes si interrompe bruscamente in casa contro il Montpellier, che si impone per 3-0 (sesta vittoria consecutiva) e consolida il suo secondo posto nella classifica della Ligue A maschile. Inavvicinabile in vetta il Tours VB, vittorioso in tre set sul Tourcoing, mentre fa notizia la seconda sconfitta di fila del Sète, che perde in casa per 0-3 con il Nice di Bruno Lima e viene scavalcato provvisoriamente al terzo posto dal Narbonne (3-0 al Cambrai). Sale in classifica anche lo Chaumont di Prandi grazie al 3-1 sul campo del Plessis-Robinson, mentre lo Stade Poitevin perde al tie break con il Paris ma guadagna un punticino prezioso per la salvezza. Continua l’alternanza al vertice della Ligue A femminile: stavolta è costretto a fermarsi l’ASPTT Mulhouse e torna al comando il Volero Le Cannet grazie al comodo 0-3 sul campo del France Avenir (entrambe le squadre hanno ben 4 partite da recuperare). Il VB Nantes vince al tie break in casa del Saint-Raphael e conserva il terzo posto; torna a vincere anche l’RC Cannes, 3-0 nel derby “italiano” con il Pays d’Aix Venelles (male Partenio). Anche Terville-Florange e Béziers salgono in classifica in virtù dei successi in tre set su Paris Saint-Cloud ed Evreux. GERMANIA – Bundesliga maschile sempre nel segno del Berlin Recycling Volleys, che supera per 3-0 lo United Volleys Frankfurt, mentre il VfB Friedrichshafen cade pesantemente sul campo del Powervolleys Duren. A fare notizia è però il risultato della semifinale di Coppa di Germania, in cui è invece il Friedrichshafen a imporsi a sorpresa per 3-2 contro i rivali di sempre, grazie a un super Simon Hirsch e ai 31 errori punto dei berlinesi. La squadra della capitale resta dunque fuori dalla finale del 6 marzo contro il Luneburg. Sempre a singhiozzo il campionato femminile, con due sole partite giocate: l’SC Potsdam batte al tie break il Rote Raben Vilsbiburg con 14 punti di Valeria Papa, anche se ad essere decisive sono Nemeth (21 punti) e la centrale Cekulaev (16). Scontato, ma importante per la zona playoff, il 3-0 delle Ladies in Black Aachen sul fanalino di coda Neuwied. Foto Sada Cruzeiro Volei BRASILE – Turno favorevole alle big nella Superliga maschile: vincono le prime 6 della classifica, a cominciare dal Fiat Gerdau Minas, che deve comunque faticare per imporsi in quattro set sul campo dell’America Montes Claros. Il Sada Cruzeiro consolida la seconda posizione grazie al 3-0 sul Funvic Natal, con 15 punti di Lopez e 14 di Isac. A segno anche Sesi SP (3-0 al Brasilia), Guarulhos (3-0 al Goias) e Volei Renata (3-0 all’Uberlandia); l’incontro più combattuto è quello tra Apan Blumenau e Sao José, vinto al tie break dai padroni di casa. Si gioca in pratica tutti i giorni in Superliga femminile: il Dentil Praia Clube, malgrado le tante assenze, batte per 3-0 il Brasilia e soprattutto vince al tie break lo scontro chiave con l’Itambé Minas, portandosi a ben 10 punti di vantaggio sulle rivali. Jineiry Martinez migliore in campo con 16 punti. In precedenza la squadra di Nicola Negro aveva avuto bisogno del tie break per battere il Sesc RJ Flamengo, con 26 punti di Danielle Cuttino, che però subito dopo è risultata positiva al Covid e ha dovuto saltare il big match. Dopo l’impresa di Coppa continua l’ottimo momento del Sesi Bauru, vittorioso per 3-0 anche sul Barueri: sempre in evidenza Nyeme e Mayany. Intanto il fanalino di coda Valinhos festeggia la prima vittoria in assoluto in campionato grazie alla rimonta dallo 0-2 al 3-2 sul Pinheiros. GIAPPONE – Mentre i casi di Covid costringono al rinvio integrale del turno di V.League femminile, il campionato maschile si gioca regolarmente e vede la fuga dei Suntory Sunbirds: i campioni in carica battono per due volte i Toray Arrows (3-0, 3-1), mentre i Sakai Blazers subiscono un doppio ko dagli JT Thunders (3-0, 3-2). Come risultato, Musersky e compagni sono primi da soli con ben 3 vittorie in più rispetto ai rivali. Restano in piena corsa per la zona playoff i Panasonic Panthers, grazie al doppio successo sugli JTEKT Stings, e i Wolfdogs Nagoya, che battono i Nagano Tridents malgrado l’assenza di Kurek. Foto Instagram Samsung Bluefangs COREA DEL SUD – Settimana dominata dalla tragica notizia della morte di Kim In-Hyeok, schiacciatore dei Samsung Bluefangs (si sospetta il suicidio). Nonostante il lutto, i compagni di squadra scendono comunque in campo contro l’OK Financial Group, perdendo per 3-2. Nella precedente partita dei Bluefangs, vinta per 3-1 sul Kepco Vixtorm, Kyle Russell aveva messo a segno un record nazionale siglando 8 ace consecutivi. In classifica i KAL Jumbos, vittoriosi per 3-1 sugli Hyundai Skywalkers, mantengono il vantaggio sui KB Stars (3-0 al Woori Card). Nel campionato femminile la Hyundai E&C Hillstate va vicinissima alla seconda sconfitta stagionale, ma riesce nell’impresa di recuperare due set di svantaggio e imporsi per 2-3 sul campo del GS Caltex: duello spettacolare tra Moma Bassoko (38 punti) e Bedart-Ghani (31). Ne approfitta l’Expressway (3-1 alle Heungkuk Life Pink Spiders) per guadagnare un punto sulla squadra di Seul, che però conserva un notevole vantaggio sul quarto posto. ALTRI – Il VB NÖ Sokol/Post torna a vincere la Coppa d’Austria femminile dopo cinque anni di digiuno: in finale si arrende per 3-0 il TI-Wellwasser-Volley. MVP dell’incontro la centrale Aida Mehic. In Repubblica Ceca è il VK Kralovo Pole a vincere la Coppa femminile strappandola alle campionesse nazionali del Dukla Liberec. LEGGI TUTTO

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    Scandalo in Giappone: costretto a dimettersi il presidente federale Kenji Shimaoka

    Di Redazione Terremoto ai vertici della Japan Volleyball Association, la Federazione del Giappone: il presidente Kenji Shimaoka è stato costretto a dimettersi dopo essere stato giudicato colpevole di frode sportiva. Shimaoka, leggenda del volley nipponico e medaglia d’oro da giocatore alle Olimpiadi di Monaco 1972, avrebbe presentato un certificato medico falso per giustificare la mancata partecipazione di una coppia giapponese a un torneo del World Tour di Beach Volley tenutosi in Iran nel dicembre 2019. Anche diversi dirigenti responsabili del settore Beach Volley sono stati rimossi in relazione al caso. Il vicepresidente Hiroko Kawamoto assumerà a interim il ruolo di Shimaoka, in attesa di nuove elezioni, e sarà affiancato da Seiji Murakami in qualità di segretario generale. (fonte: Yahoo! Japan) LEGGI TUTTO

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    Suzuki, in Giappone arriva la “Katana Station”

    Nel 2019 Suzuki aveva avviato un progetto di brandizzazione di una stazione della linea ferroviaria Tenryu Hamanako Railroad, che si trova in Giappone, nella prefettura occidentale di Shizuoka, a est di Nagoya, a ovest di Tokyo e a poca distanza da Hamamatsu, dove l’azienda ha la sua sede centrale. Bloccato causa pandemia, il progetto sta per ripartire e la stazione di Fruit Park cambierà nome diventando “Katana Station”, come la naked Suzuki di cui è stato appena presentato l’aggiornamento 2022.
    Il treno con le immagini della Katana
    La scelta è stata fatta anche perché in questa zona Suzuki aveva tenuto, prima dell’arrivo del Covid-19, il primo Katana Meeting, sfruttando anche le bellezze del paesaggio a ridosso della stazione di Fruit Park: luoghi fantastici che ogni motociclista vorrebbe ammirare in sella alla sua moto, dove si trova anche un parco tema, un’azienda vinicola e infinite distese di alberi da frutto. La brandizzazione parte il 7 dicembre 2021 fino al 31 marzo 2024. Non solo. Nel 2019, con l’avvio del progetto un vagone era stato trasformato anche nel look: ad avvolgerlo immagini proprio della Suzuki Katana. Il servizio del treno con la pandemia è stato sospeso e ad oggi è in manutenzione, ma dovrebbe riprendere a viaggiare con l’inizio del nuovo anno.
    Suzuki GSX-R 1000: nuovo render del designer Kar Lee LEGGI TUTTO