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    Salsomaggiore under 18: Il resoconto della quinta giornata

    Entra nel vivo il torneo Bayer di Salsomaggiore che ha visto oggi impegnati i suoi protagonisti lottare per un posto nei primi otto dei rispettivi tabelloni. In campo maschile il francese Antoine Ghibaudo ,testa di serie n°2 del torneo conferma le sue ottime qualità superando il belga Merre. Ghibaudo ,classe 2005 nativo di Yvelines nei […] LEGGI TUTTO

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    Caos a Winston-Salem: il giocatore che ha perso al primo turno di qualificazione è entrato in tabellone e Rubin ci scherza sopra

    La settimana dell’ATP 250 Winston-Salem, l’ultimo torneo maschile del circuito ATP prima degli US Open, è segnata da una serie di ritiri dell’ultimo minuto, che hanno già visto cinque giocatori entrare nel main draw con lo status di lucky loser. Il primo è stato Noah Rubin, che ha perso contro Andy Murray pochi minuti dopo […] LEGGI TUTTO

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    Salsomaggiore under 18: Il resoconto della Quarta Giornata

    Il primo turno del torneo si è concluso oggi con tutta una serie di incontri di grande equilibrio ma il bilancio della giornata non è stato molto favorevole ai nostri colori . Tuttavia bisogna dire che il livello di gioco è stato molto elevato e non si può rimproverare molto ai nostri giocatori che prima […] LEGGI TUTTO

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    Viktor Galovic si racconta, da tennista a direttore del Challenger di Verona. “Sogno un ATP 250”

    Viktor Galovic a Verona

    Viktor Galovic è un nome assai noto agli appassionati italici della racchetta. Il croato da anni ha fatto base in Italia, navigando sul tour Pro con discreti risultati e vincendo a Recanati l’edizione 2017 del Challenger svolto nella città marchigiana. Il suo miglior risultato è del 2018, quarti a Gstaad, dove sconfisse tra gli altri Haase, allora n.38 del ranking. Risultati ottenuti in mezzo a tanti, troppi, problemi fisici.
    Lo scorso luglio Galovic è stato costretto al ritiro per il persistere di problemi alla schiena ed all’anca, ma dopo aver appeso la racchetta al chiodo si è subito immerso in una nuova avventura, diventando il direttore del nuovissimo Challenger presso l’Associazione Tennis Verona disputato la scorsa settimana. Viktor ha organizzato con successo questa prima edizione del torneo, facendo tornare il grande tennis nella città scaligera dopo oltre 30 anni (si disputò un Challenger dall’88 al 90), ed ora non ha intenzione di fermarsi. Con la “Vk Events” ha idea di organizzare altri eventi simili in Italia già dall’anno prossimo.
    Non è il solo ad aver fatto di recente questo passo. Arnaud Clement lavora al Challenger di Aix-en-Provence, Andres Gomez nella sua Guayaquil come Luis Horna a Lima, mentre Nicolas Escude dirige il torneo di Brest.
    Galovic ha rilasciato una interessante intervista al sito dell’ATP, in cui parla della sua nuova avventura, iniziando da come è passato, in poco tempo, da giocatore e direttore di torneo.
    “Negli ultimi anni stavo giocando un buon tennis sul tour, mi stavo divertendo, ma sono rimasto bloccato da un infortunio alla schiena e ho avuto ben quattro ernie, fino a dovermi operare all’anca. Ora ho quasi 31 anni, non voglio dover subire un altro intervento chirurgico, quindi ho deciso che era l’ora di fermarsi. Ho giocato il mio ultimo torneo a Todi lo scorso luglio. D’ora in avanti resterò nel mondo del tennis, ma in modo diverso, penso che finirò per divertirmi di più adesso rispetto a quando dovevo  allenarmi e sudare tutto il giorno! Il torneo a Verona? In realtà è iniziato quasi per scherzo. Pensavo che fosse pazzesco che un club come questo di Verona (dove Galovic risiede da tempo, ndr) non abbia un Challenger. Per gioco ci siamo detti con un amico ‘Dai, contattiamo l’ATP e facciamolo’. È così che tutto è iniziato. L’idea mi frullava in testa all’inizio dell’anno, abbiamo iniziato a fine aprile, quindi non abbiamo avuto molto tempo per organizzare il tutto. Alla fine credo che siamo riusciti a fare uno dei migliori Challenger in Europa, siamo molto soddisfatti”.
    L’impegno è stato importante, perché il tutto è nato letteralmente da zero. “Sono stato direttore del torneo, ma anche l’organizzatore. Con i miei tre colleghi abbiamo organizzato tutto dall’inizio, in pratica abbiamo fatto tutto questo dal niente. Abbiamo fatto un lavoro straordinario in pochi mesi. I campi sono completamente nuovi e abbiamo un ottimo hotel e ottimo cibo per i ragazzi. Avere una squadra che sa di cosa hanno bisogno i giocatori è importante per il risultato finale. Abbiamo coinvolto Elena Marchesini (co-fondatrice di MEF Tennis Events) per il player desk. Nei primi giorni abbiamo dovuto pensare a mille piccole cose, come spiegare ai ragazzi il corretto modo di pulire i campi, formare i raccattapalle e alcuni membri dello staff, ma non appena hanno saputo cosa fare, è andato tutto liscio, sono stati tutti bravissimi”.
    Galovic sottolinea come l’esser stato giocatore l’abbia aiutato moltissimo nel nuovo ruolo. “Essere un ex giocatore aiuta molto. Conosco tutto ciò di cui i giocatori hanno bisogno. Ero io a lamentarmi a volte in alcuni Challenger… quindi abbiamo fatto di tutto per i giocatori che sono arrivati a Verona. Ad esempio, avremmo potuto prendere un hotel meno costoso, ma volevamo optare per il Crowne Plaza per rendere il soggiorno più confortevole. Con il personale del ristorante abbiamo spinto affinché il cibo fosse ottimo. Abbiamo messo delle luci sul campo centrale per migliorare l’atmosfera per il pubblico. Non ci aspettavamo di avere così tanta gente, già al martedì eravamo al completo. Le persone presenti dovevano essere vaccinate o avere dietro un test covid negativo, tutto si è svolto in grande sicurezza. La settimana ci ha aiutato, molta gente era in vacanza a Verona, quindi sono stati liberi dal lavoro e hanno scelto di venire al torneo. Inoltre erano passati 31 anni dall’ultima volta che Verona aveva ospitato un Challenger, c’era curiosità, ha funzionato anche la scelta di non richiedere un biglietto per l’ingresso”.
    Proprio per attirare il pubblico, Viktor si è ispirato al 250 di Umag, un torneo che ogni sera diventa una sorta di “party”. “L’obiettivo principale era farlo sembrare simile al torneo ATP 250 di Umag. Abbiamo deciso che sarebbe stato un evento oltre al tennis, con ottimo cibo, musica e tennis. È un torneo di tennis, ma anche un grande evento per la città e la gente. Il campo centrale ha luci lampeggianti per creare l’ambiente da show, e dopo le partite abbiamo avuto feste nel club. Anche prima delle partite notturne abbiamo organizzato un’ora di aperitivo. Era interessante anche per coloro che sono venuti al torneo con la moglie e magari lei non era così interessata al tennis, ma in un contesto del genere ci si può divertire e restare per i concerti dopo che le partite sono finite”.
    Il croato parla della sua nuova società e dei programmi, ambiziosi, per il 2022: “La nuova società di gestione, VK Events, per ora è focalizzata solo tennis, l’anno prossimo abbiamo in programma di organizzare tre Challenger. La cosa principale per noi è creare un evento, un’esperienza di intrattenimento, un torneo ideale non solo per chi vuol andare a vedere delle partite. L’anno prossimo proveremo ad andare al Lido di Venezia, e l’altro che stiamo cercando di fare è a Murano. Vogliamo anche fare qualcosa che nessuno ha fatto a Verona, ovvero portare qui un ATP 250. Nell’arena? Sarebbe un sogno”.
    Galovic è molto coinvolto in questa nuova carriera, tanto che guarda avanti con fiducia, non rimpiangendo più di tanto gli anni da giocatore. “I miei ricordi sul tour? Non ho così tanti ricordi che mi vengono in mente dalle partite vinte. L’aspetto più bello della mia carriera Pro è che mi ha insegnato a gestire la pressione e a coinvolgere le persone per organizzare qualcosa. Mi ha insegnato molto perché il tennis è stressante. Viaggiare in aereo due volte a settimana è già uno stress e poi c’è lo stress in campo. Il tennis è una disciplina in cui risolvere i problemi è tutto, per questo mi ha aiutato molto a risolvere i problemi nell’organizzazione di un Challenger”.
    Un progetto chiaro, ambizioso, partito assai bene visto l’enorme successo del Challenger di Verona da poco concluso. Holger Rune, il giovanissimo vincitore, continua a fare passi da gigante verso il grande tennis. Galovic ha esordito con altrettanta qualità da dietro la scrivania. Viste le nuove date ATP nate in Italia tra 2020 e 2021, chissà che il suo sogno non possa diventare realtà molto presto…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Assegnati i titoli del Crea International al Country Cuneo

    Assegnati i titoli del Crea International al Country Cuneo

    Giornata di titoli oggi al Country Club Cuneo nel “Crea International”, ITF under 18 Grade 5. La prima finale a decretare la vincitrice è stata quella femminile, che ha opposto la piemontese Gaia Maduzzi, tesserata per il circolo di casa e da oltre un anno impegnata negli allenamenti alla Best Point di Caramagna, alla laziale Emma Pennè, seconda testa di serie. E’ stata Gaia Maduzzi, classe 2006, ad alzare il trofeo dopo un’ora e dieci minuti di gran gioco fissato sullo score di 6-1 6-3. Un tennis a tutto campo il suo che le ha permesso di trovare più soluzioni sia da fondo che a rete, con alcune pregevoli conclusioni anche in back e con palle corte vincenti: “Mi piace esprimere questo tipo di tennis e sono riuscita a farlo. Ero alla mia seconda finale di categoria, dopo quella d’inizio anno a Cancun (Mex) e sono riuscita a gestire meglio le emozioni. Spero di proseguire su questa strada”. La piemontese era al suo ottavo torneo internazionale in carriera.
    Spazio poi alla finale del tabellone di singolare maschile, con protagonisti il ligure Giacomo Nosei e Giuseppe Corsaro, abruzzese con classifica italiana di 2.5, classe 2004. Un match a senso unico a causa di un problema al ginocchio che ha limitato il tennis di Corsaro. Nosei è scattato dai blocchi con veemenza ed ha fatto suo il primo set con un netto 6-0, anche approfittando delle difficoltà di spostamento del rivale. Perso anche il primo game del secondo set Corsaro si è ritirato e Nosei ha potuto alzare le braccia al cielo coronando una settimana perfetta con il titolo: “Spiace per il ritiro del mio avversario – ha detto a caldo il vincitore – ma sono felice per il secondo titolo consecutivo in altrettante settimane. Complimenti all’organizzazione per come ha allestito il torneo. Ci siamo sentiti tutti a casa in un ambiente abituato al grande tennis. La prossima settimana cercherò di far bene, a Salsomaggiore, in un’altra tappa importante del circuito internazionale giovanile”. Un po’ scorato Corsaro che spera di recuperare presto dall’infortunio: “Purtroppo in finale non ho potuto competere al mio livello, spero presto ci siano altre occasioni per farlo”.
    Appuntamento al prossimo anno sempre sui campi del Country Club di Cuneo, che avevano ospitato nel 1998 la World Youth Cup, con altri appuntamenti internazionali ancora da definire. Ottimo il bilancio della settimana espresso dalla dirigenza, con in testa il presidente Fabrizio Drago: “Un bell’esempio di comportamento dato nell’intera settimana dai giocatori e dai loro accompagnatori. Speriamo che il nostro torneo porti fortuna a tanti dei protagonisti di queste giornate”.Ieri erano andati in archivio i doppi con i successi dei tandem Gradassi/Marcon al femminile e Baldisserri/Bilardo al maschile. Ottimo il bilancio dell’organizzazione che rilancia in ottica 2022 il torneo giovanile pensando anche ad un 25.000 ITF maschile nel rinnovo della tradizione locale da ormai oltre 20 anni sempre in prima linea nell’ambito delle rassegne internazionali.
    Risultati: Finale femminile Maduzzi – Pennè 6-1 6-3Finale maschile: Nosei – Corsaro 6-0 1-0 rit. LEGGI TUTTO

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    Salsomaggiore under 18: Il resoconto del Day 1

    Lorenzo Angelini nella foto

    Primo giorno di qualificazioni e primi verdetti sui campi del TC Salsomaggiore . In campo maschile superano il primo ostacolo Andrea Parenti (testa di serie n°5). Il modenese (classe 2004) ha dovuto impegnarsi a fondo per avere la meglio sul suo corregionale il 16enne di Albinea Leonardo Iemmi. Nienteda fare per il romagnolo Luca Bartoli contro il numero uno delle quali l’ucraino Volodymyr Iakubenko numero 428 delle classifiche mondiali juniores ITF. Passa il turno Andrea Meduri, classe 2005 di Porto San Giorgio che ha ben controllato Niccolo Dessi. Ribalta il pronostico il sedicenne di Forlì Lorenzo Angelini che onora al meglio La sua wild card. Opposto all’indiano Manas Dahmne ,numero 3 delle qualificazioni ,prevale di misura nel tiebreak finale. Esordio in discesa per il numero 7 delle quali l’olandese Teun Rozenberg che ha lasciato tre games al 17 enne lombardo Giovanni Vitali. L’olandese è allenato assieme al suo compagno Julius Butt da Filippo Messori ex prima categoria e ottimo doppista (n°63 del mondo nel 1997). Passando al torneo femminile non ha riservato sorprese. Sfortunata la veronese Giullia Sophy Stefan che in vantaggio di un set è stata costretta al ritiro contro la fiorentina Gaia Montecchi a seguito di una brutta distorsione alla caviglia.Da segnalare il successo della parmense Elena Bocchi che ha nettamente eliminato Eva Segato numero 5 delle qualificazioni. In serata bella prestazione del genovese Gianluca Cadenasso che ha piegato in due set il russo Chayka . Domani a partire dalle 10 l’ultimo turno di qualificazioni e alle 18 il sorteggio del tabellone principale.
    RisultatiQualificazioni Maschili1°turno : Iakubenko (Ukr) b Bartoli (Ita) 6/1 6/3; Parenti (Ita) b Iemmi (Ita) 6/4 4/6 10/3;Meduri (Ita) b Dessi (Ita) 6/3 6/3; Angelini (Ita) b Dahmne (Ind) 6/3 3/6 10/8;Sciahbasi (Ita) b Libre (Ita) 6/4 6/3;Rozenberg (Ned) b Vitali (Ita) 6/1 6/2;Bilardo (Ita) b Manfrini (Ita) 6/2 6/2;Cadenasso (Ita) b Chayka (Rus) 6/4 6/2.
    Qualificazioni Femminili 1° turno : Rossi (Ita) b Sezzi (Ita) 6/1 6/1;Davi (Ita) b Agazzi (Ita) 6/2 6/0;Montecchi (Ita) b Stefan (Ita) 4/6 5/4 rit.; Salvi (Ita) b Fava (Ita) 6/1 6/1; Bocchi (Ita) b Segato (Ita) 6/2 6/2;Rizzetto (Ita) b Penna (Ita) 7/5 6/0;Belluomini (Ita) b Desimoni (Ita) 6/0 6/0; LEGGI TUTTO

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    Hantuchova e il caso Osaka: “Le conferenze stampa fanno parte del nostro lavoro”

    Naomi Osaka nella foto

    Daniela Hantuchova, ex top 5, ha dato la sua opinione sulle recenti polemiche che circondano Naomi Osaka verso la stampa. La slovacca, che ora commenta alla televisione britannica, ha affermato.
    “Le conferenze stampa fanno parte del nostro lavoro di tennisti professionisti. Lo sappiamo tutti. Quello che fa con i tornei è una mancanza di rispetto, ancora di più nei tempi in cui viviamo, quando tutti i tennisti fanno del loro meglio per giocare più tornei possibili”. LEGGI TUTTO

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    Intervista a Lucia Bronzetti: ” Grazie all’impegno quotidiano, senza troppe pressioni, i risultati sono arrivati, devo dire piuttosto improvvisamente e sono felicissima”

    Lucia Bronzetti ITA, 10.12.1998

    È molto bello quando, a distanza di qualche anno, abbiamo la possibilità di rincontrare tenniste che abbiamo intervistato quando erano all’inizio della loro crescita. Talvolta, quando magari hanno raggiunto una classifica ragguardevole, qualcuna lascia un po’ tradire qualche atteggiamento da divetta, rendendosi un po’ più preziosa per un’intervista. Questo non è assolutamente il caso di Lucia Bronzetti, una delle tenniste più serie, umili e disponibili che abbiamo conosciuto in questi anni. Si capiva già nelle risposte di quattro anni fa che Lucia avrebbe raccolto presto i frutti del suo lavoro, grazie alla serietà ed alla professionalità che mostrava, pur non avendo ancora infranto il muro della 500esima posizione in classifica. Sarà merito anche di una famiglia sana che la supporta nella sua crescita e di un gruppo di anziani, capitanati dal nonno, che la incoraggia e che Lucia chiamava “I ragazzi del muretto” se ora Lucia è una delle giocatrici italiani più interessanti e di livello. Quel sano sapore della provincia, Lucia è di Villa Verucchio nel riminese, che ora ha lanciato Lucia nel tennis che conta. La raggiungiamo Lucia al telefono il giorno prima della partenza per gli USA e, nonostante gli ultimi preparativi, trova il modo di dedicarci il suo tempo con molta cortesia e simpatia.
    Lucia, ci siamo lasciati nel 2017 trecento posizioni più giù nel ranking ed ora stai per partire verso New York e giocare uno Slam. Che cosa è successo?
    È successo che abbiamo lavorato tanto in questi anni con il mio allenatore Francesco Piccari e tutto lo staff. Grazie all’impegno quotidiano, senza troppe pressioni, i risultati sono arrivati, devo dire piuttosto improvvisamente e sono felicissima.

    Che obiettivi ti sei data insieme al tuo coach per gli Us Open?
    Non ho obiettivi di risultato ma piuttosto di lottare su ogni punto con tutto quello che ho dentro. Proverò a mettere in pratica tutti ciò su cui stiamo lavorando con qualsiasi avversaria mi dovesse capitare.

    Dopo Palermo ti sei presa una breve pausa dai tornei. Su che cosa hai lavorato?
    Dato che non c’erano tornei sul veloce abbiamo preferito abbandonare la terra, allenandoci sul veloce appunto per queste tre settimane. Abbiamo cercato di consolidare i miei punti di forza lavorando anche sulla manualità e sui primi colpi (servizio e risposta).

    A Palermo te la sei giocata con la Ruse e per poco non fai il colpaccio. Cosa cambieresti, se tu potessi, di quella partita?
    Ho dato tutto quello che avevo. Potessi tornare indietro gestirei meglio il servizio provando ad aumentare la percentuale della prima, magari giocandola al 70%.

    Mi è parso che nel match con la Ruse ci fosse qualche problemino al servizio nel lancio palla. Era una questione ambientale oppure a volte riscontri questo problema?
    Sinceramente non mi sembra di avere avuto problemi con il lancio piuttosto con la percentuale di prime in campo.

    Con le tue prime esperienze WTA che cosa hai dovuto cambiare nell’approccio alla gara rispetto ai tornei ITF?
    Rispetto ai tornei ITF il ritmo è più alto e hai meno tempo per pensare, non puoi permetterti cali di gioco o di tensione, quindi devi essere sempre super concentrata dal primo all’ultimo colpo.

    A proposito di ITF forse almeno una finale dei 25000 giocati quest’anno potevi portarla a casa:
    Quella che potevo vincere è stata sicuramente quella a Jönköping in cui non ho espresso il mio miglior tennis. Sinceramente a Torino non mi posso rimproverare più di tanto perché il giorno prima ho giocato un singolo lottato e due doppi, quindi ero abbastanza provata fisicamente.

    Si parla spesso di mental coach. Te ne avvali anche tu e che lavoro fate?
    Sto lavorando da un po’ di tempo con Lorenzo Beltrame della federazione e mi trovo molto bene con lui. Stiamo lavorando sulla gestione del tempo e delle emozioni, su come affrontarle, e mi sta aiutando tantissimo.

    Pensi alla Fed Cup e che ruolo sta avendo la Federazione nella tua crescita?
    La Fed Cup è uno dei miei sogni e sarebbe fantastico poterla giocare rappresentando l’Italia. Spero un giorno di poterci riuscire. La FIT mi supporta e sono in contatto con Magnelli e la Garbin. Sono tutti sempre super disponibili e mi stanno aiutando tanto, soprattutto dandomi la possibilità con le wc di giocare a certi livelli. Palumbo, Magnelli e Garbin sono presenti anche ai tornei.

    Ieri Camila Giorgi ha vinto un WTA 1000. Non accadeva da Indian Wells con la Pennetta. Te lo aspettavi e che ricaduta può avere su voi tenniste italiane?
    Ci speravo perché l’ho vista giocare molto bene già da Tokyo. Sicuramente un risultato incredibile che dà tanta spinta anche a noi per poter migliorare e fare sempre meglio.

    Anche la Stefanini ieri ha vinto, si tratta di un 25000. Sembra che tra te e lei ci sia una crescita comune. Che pensi di questa sua vittoria e c’è rivalità tra voi due?
    Sono molto contenta per lei, l’ho vista giocare molto bene anche a Palermo.Ci conosciamo da tanto tempo e non c’è rivalità, ognuna è concentrata sul suo percorso.

    Quattro anni fa ti dichiaravi preoccupata per i costi che la tua famiglia doveva sostenere per la tua vita tennistica. Oggi la situazione è cambiata?
    I miei genitori stanno ancora facendo tanti sacrifici e non solo dal punto di vista economico. Spero di poterli ripagare per tutto quello che fanno per me.

    Presentaci il tuo staff:
    Il mio allenatore è Francesco Piccari e quando lui non può venire con me mi segue anche suo fratello Alessandro. Anche Karin Knapp ci sostiene e ci aiuta durante gli allenamenti.

    Nonostante la tua crescita non sei molto presente sui social come mai?
    Sono una ragazza abbastanza riservata, non mi piace mettermi troppo in mostra per questo preferisco condividere solo i momenti più importanti.

    Come stanno i ragazzi del muretto e tuo nonno?
    I ragazzi del muretto hanno qualche acciacco (ormai hanno superato i 90 anni) ma sono sempre i miei principali tifosi. Purtroppo mio nonno ha perso la vista e mi dice sempre che ogni partita che vinco gli allungo la vita di un mese. Proprio ieri gli ho detto però che non mi deve dare questa responsabilità… ahahah!

    “Nulla viene dal nulla e senza sacrifici credo sia impossibile costruire qualcosa di solido nella vita…qualcosa che ti fa dire sono orgoglioso di me stesso”. Questo avevi dichiarato di 4 anni fa. La pensi ancora così?
    Certo che la penso ancora così.. non solo nel tennis ma anche nella vita quello che si ottiene con il lavoro, l’impegno e il sacrificio ha un sapore migliore e ci rende orgogliosi di quello che facciamo di fronte a noi stessi e a chi ci sta vicino.

    Prossimi programmi dopo gli Us Open?
    Ancora non lo so dipende dalle liste. Se riesco vorrei giocare altri WTA altrimenti farò dei 60 mila.
    Allora parti Lucia…e manda un link per lo streaming ai ragazzi del muretto!
    Antonio De Filippo LEGGI TUTTO