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    Norrie amplia il suo team

    Cameron Norrie

    “Perché no? Sono migliorato molto e anch’io penso di poter dire la mia il prossimo anno, l’obiettivo può essere anche quello vincere un torneo dello Slam”. Con queste parole baldanzose Cameron Norrie a fine 2022 tracciava il bilancio di una stagione ottima, culminata con la semifinale a Wimbledon e il n.14 di fine anno. Il realtà il 2023 del britannico è stato solido, ma senza quegli acuti che sognava.
    Ha iniziato forte, vincendo un torneo ottimo a Rio battendo in finale Alcaraz, e disputando altre due finali (Auckland e Buenos Aires), poi si è stabilizzato su risultati discreti, ma senza altri acuti. Pesa nella sua stagione soprattutto l’uscita al secondo turno a Wimbledon, battuto da Eubanks. Anche a US Open non ha fatto molta strada, estromesso dal nostro ottimo Matteo Arnaldi al terzo turno. Norrie ha chiuso l’annata al n.18 nel ranking, mostrando qualche acciacco e un tennis meno offensivo del suo solito. Senza quella energia e determinazione che lo portano nei momenti migliori ad attaccare con decisione appoggiandosi molto bene alle palle degli avversari.
    Con un record di 36 vittorie e ben 25 sconfitte, Cameron non è certo soddisfatto a pieno della sua traiettoria recente, e forse per questo ha deciso di ampliare la sua squadra per cercare un rilancio del 2024. Oltre Facundo Lugones, coach storico con il quale ha condotto la sua intera carriera, da gennaio nel suo team ci sarà anche Stephen Huss, ex giocatore che proverà ad aggiungere qualcosa di nuovo nel gioco du Norrie. Cameron inizierà il 2024 alla United Cup, nel team britannico insieme a Evans, Skupski e Boulter. LEGGI TUTTO

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    Holger Rune sulla nuova generazione: ‘Dominare il circuito insieme ad Alcaraz e Sinner, il nostro obiettivo futuro’”

    Holger Rune nella foto

    Di recente, ospite nel podcast “Advantage Connors” condotto da Jimmy Connors e suo figlio, Holger Rune è stato interrogato riguardo a ciò che alcuni definiscono “il nuovo Big 3”, formato da lui stesso, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Il tennista danese ha voluto moderare le attese, soprattutto per la presenza ancora preponderante di Novak Djokovic.
    “È veramente eccitante avere questa rivalità tra di noi, proprio come è stato per la generazione di Roger (Federer), Rafa (Nadal), Novak (Djokovic) e Murray. Sì, per lo sviluppo dello sport è straordinario avere un gruppo di giocatori in grado di dominare il circuito. Non sto dicendo che noi già dominiamo il circuito, dato che Novak Djokovic è ancora in campo, ma dovremmo aspirare a raggiungere questo obiettivo da oggi in poi.”Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Asta da record per la racchetta di Djokovic nella finale di Roland Garros 2016: oltre 100mila dollari

    Djokovic crolla a terra dopo il match point a Roland Garros 2016

    Il mondo del collezionismo tennistico attira sempre più appassionati in tutto il mondo, con memorabilia di ogni genere che va da pezzi di fine ‘800 quando la disciplina era agli albori a oggetti più recenti, appartenuti ai campioni più iconici e amati dal pubblico. Le racchette sono senza dubbio tra i pezzi più ricercati e costosi, soprattutto se sono proprio quelle usate dai migliori tennisti al mondo. Proprio ieri, 3 dicembre, si è chiusa un’asta online che ha superato i 100mila dollari, per una racchetta di Novak Djokovic.
    Sul sito dedicato agli oggetti sportivi SCP Auctions infatti si è chiusa l’asta per la racchetta usata da Djokovic nella finale di Roland Garros 2016, assegnata per la cifra ragguardevole di 107.482 dollari. Non è la racchetta di una vittoria qualsiasi: infatti con quell’attrezzo il serbo vinse il suo primo titolo a Parigi (e dodicesimo major in assoluto), un successo che gli consentì allora di completare il proprio Career Grande Slam, ottavo giocatore maschile a raggiungere questa rara impresa. Con quella racchetta Novak giocò parte della semifinale e le fasi decisive della finale, vinta il 5 giugno 2016 contro Andy Murray col punteggio di 3-6 6-1 6-2 6-4).
    Dopo aver trasformato il match point, Djokovic si sdraiò a terra per godersi il momento prima di salutare calorosamente Murray a rete. Il “Djoker” quindi ha utilizzato la racchetta per disegnare un grande cuore sulla superficie in terra battuta, mostrando il suo apprezzamento per i tifosi, prima di lanciarla tra il pubblico del Roland Garros. Proprio in quel momento Abby Hancock Doherty si trovò nel posto giusto a momento giusto: riuscì a prendere la racchetta e suo padre scattò una foto alla figlia sorridente che teneva in mano quest’oggetto assai prezioso. Cercò di avvicinare Novak per una firma sul telaio prima che lasciasse il campo centrale, ma non riuscì ad attirare la sua attenzione tra tutti i fan accorsi a bordo campo per chiedere un autografo.
    Il prezzo a cui è stata aggiudicata la racchetta del n.1 è stratosferico, ma non è il più caro mai pagato per un telaio di un campione. Non esiste in realtà una vera classifica, ma è certo che Sotheby’s ha battuto per 140mila dollari l’attrezzo con cui Nadal vinse gli Australian Open 2022, e il secondo pezzo più costoso per quel che è dato a sapere resta la racchetta in legno del ’73 con la quale Billie Jean King vinse la “battaglia dei sessi” contro Bobby Riggs 50 anni fa. LEGGI TUTTO

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    Next Gen ATP Finals e la polemica di Arthur Fils

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Il torneo sperimentale delle Next Gen ATP Finals ha suscitato discussioni nel mondo del tennis. Questo evento, mirato ad accelerare la durata dei match, elimina il riscaldamento in campo e riduce i set a quattro giochi. Tuttavia, ha attirato l’attenzione per le pause insolitamente lunghe tra i set, che hanno raggiunto i dieci minuti.
    Arthur Fils, favorito alla finale a Jeddah, ha espresso il suo disappunto per queste lunghe pause, specialmente dopo la sua sconfitta contro Hamad Medjedovic in un match tirato fino al quinto set. Fils, intervistato da L’Equipe, ha criticato la regola, sostenendo che interrompe il ritmo del gioco e potrebbe essere usata strategicamente per influenzare l’esito della partita.Fils ha poi rivelato i suoi piani di pre-stagione, inclusa una sessione di allenamento con Rafael Nadal in Kuwait. Nonostante la delusione, il giovane francese sembra determinato a migliorare, anche se ha indicato che probabilmente non parteciperà più alle Next Gen ATP Finals a causa di queste controversie regolamentari.
    Il dibattito sollevato da Fils mette in luce le sfide che il tennis affronta nel bilanciare innovazione e tradizione, un tema che continuerà a essere al centro delle discussioni nel mondo del tennis.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Lesia Tsurenko critica la partecipazione di tennisti a un evento sponsorizzato da Gazprom a San Pietroburgo “Ho avvisato i tennisti e per questo alcuni hanno desistito (tra cui Jasmine Paolini”

    Lesia Tsurenko nella foto – Foto Getty Images

    Lesia Tsurenko, nota attivista ucraina e figura di spicco nel tennis, ha espresso forte disappunto per la partecipazione di alcuni rinomati tennisti a un’esibizione a San Pietroburgo, sponsorizzata da Gazprom, una delle maggiori aziende russe con forti legami con il governo di Putin. Questo evento si svolge in un contesto di tensioni crescenti dovute all’invasione russa dell’Ucraina.
    Tsurenko, che ha attivamente cercato di sensibilizzare i suoi colleghi sui rischi di partecipare a tale evento, ha dichiarato: “Da quando l’esibizione è stata annunciata, ho cercato di spiegare ai giocatori a cosa si sarebbero associati. L’anno scorso, sono riuscita a impedire che un tennista partecipasse a questo vergognoso evento”.
    Nonostante gli sforzi di Tsurenko, giocatori del calibro internazionale come lo spagnolo Roberto Bautista, il francese Adrian Mannarino, i serbi Dusan Lajovic e Laslo Djere, e la kazaka Yulia Puntintseva hanno accettato di competere contro alcuni dei migliori tennisti russi, tra cui Karen Khachanov, Veronika Kudermetova, Anastasia Potapova, Diana Shnaider e Alexander Shevchenko.La reazione degli altri giocatori alla richiesta di Tsurenko è stata diversa. Mentre la tennista italiana Jasmine Paolini ha risposto positivamente, altri come Bautista, Mannarino e la bulgara Viktoriya Tomova non hanno neanche risposto ai suoi messaggi.
    Gazprom, che sponsorizza l’evento, è una delle principali aziende energetiche russe ed è stata accusata di finanziare gruppi mercenari impegnati in prima linea nella guerra in Ucraina. Questa connessione pone interrogativi etici sulla partecipazione degli atleti a un evento così controverso, riflettendo le complesse dinamiche tra sport, politica e moralità in tempi di conflitto.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Arthur Fils e la sfida dei sogni: Affrontare Nadal al Roland Garros., A metà Dicembre si allenerà in Kuwait con il campione spagnolo

    Arthur Fils FRA, 2004.06.12 – Foto Getty Images

    Arthur Fils era attualmente impegnato nelle Next Gen ATP Finals, dove ha perso ieri il titolo contro Hamad Medjedovic. Tuttavia, il tennista francese si è detto entusiasta del ritorno in campo di Rafa Nadal al torneo di Brisbane. Per Fils, affrontare il 14 volte vincitore di Roland Garros nel suo paese sarebbe qualcosa di simile a un sogno. Interrogato sulla possibilità di vincere contro Nadal, Fils ha dichiarato a L’Equipe: “Forse non al primo turno, ma se potessi affrontarlo nella finale di Roland, sarebbe l’ideale. Se a 19 anni riuscissi a fermarlo a Roland Garros, sarebbe fantastico.”
    Tra poche settimane, Rafa Nadal tornerà nel circuito per partecipare all’ATP di Brisbane, che si svolgerà tra il 31 dicembre e il 7 gennaio. Prima di ciò, Nadal ha un programma di allenamenti molto preciso, che include un viaggio in Kuwait nella seconda settimana di dicembre. Lì si allenerà nella sua accademia e avrà con sé Arthur Fils per prepararsi al meglio. Fils, che sta disputando le Next Gen ATP Finals, ha ricevuto l’invito dallo spagnolo per aiutarlo nel suo ritorno in campo: “Mi ha invitato molto gentilmente. Darò tutto me stesso e cercherò di non lasciarmi sopraffare dai suoi diritti. Voglio trarre il massimo vantaggio da questa esperienza,” ha ammesso Fils.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Marcus Willis: Dalla sorpresa di Wimbledon 2016 al successo nel doppio

    Marcus Willis nella foto – Foto Getty Images

    Vi ricordate di Marcus Willis? Il suo nome divenne famoso durante Wimbledon 2016, quando, da completo sconosciuto per il grande pubblico, riuscì a superare la fase di qualificazione, a vincere una partita nel tabellone principale e a sfidare Roger Federer sul Campo Centrale. Questo avvenne pochi mesi dopo aver abbandonato il tennis per diventare insegnante, presentandosi con una forma fisica non comune tra i giocatori d’élite.
    Ebbene, il tennista britannico ha deciso di specializzarsi nel doppio e, dopo numerose vicissitudini di vario tipo, che lo hanno portato a lasciare parzialmente il tennis, sta vivendo i suoi giorni più felici come atleta. È riuscito a chiudere l’anno tra i primi 200 giocatori del mondo nel doppio e, questa settimana, ha conquistato il suo primo titolo in questa categoria all’ATP Challenger Maspalomas 2023, in coppia con Scott Duncan.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nadal e i dettagli di cosa significa competere con il Ranking Protetto

    Rafael Nadal nella foto

    Rafael Nadal inizierà praticamente da zero questa nuova fase, poiché dopo aver trascorso 11 mesi lontano dai campi, la sua classifica ha subito un crollo e arriverà all’Open d’Australia 2024 senza punti.
    Per competere nei primi tornei dell’anno, utilizzerà il Ranking Protetto, uno strumento che ogni tennista che sia stato fermo per più di sei mesi a causa di infortuni può utilizzare nei primi nove tornei dal suo ritorno nel circuito. Si effettua una valutazione della sua classifica nei tre mesi precedenti al suo infortunio e quella posizione diventa il riferimento per accedere ai tabelloni dei tornei. Tuttavia, ciò non gli permette mai di essere testa di serie, quindi Rafa potrebbe trovarsi ad affrontare i migliori fin dal primo turno.
    Infatti, il Ranking Protetto rappresenta una misura fondamentale per salvaguardare la carriera degli atleti che si trovano ad affrontare lunghi periodi di inattività a causa di infortuni. Questo meccanismo consente ai giocatori di preservare la loro posizione nel ranking ATP o WTA durante il periodo di convalescenza.
    Secondo le regole attuali, un tennista che sia stato inattivo per almeno sei mesi a causa di un infortunio ha diritto a utilizzare il Ranking Protetto. La classifica protetta viene calcolata in base alla media dei suoi migliori risultati nei tre mesi precedenti l’infortunio. Questa posizione speciale può essere utilizzata per entrare nei tabelloni principali di massimo nove tornei, inclusi Grand Slam e Masters, entro un periodo di 12 mesi dal rientro in gioco.
    Tuttavia, è importante sottolineare che il Ranking Protetto non garantisce al giocatore la condizione di testa di serie. Di conseguenza, atleti di alto profilo che rientrano in competizione dopo un infortunio potrebbero trovarsi ad affrontare avversari molto forti già nei primi turni dei tornei. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di sfida e incertezza tanto per gli atleti in fase di rientro quanto per gli avversari che potrebbero incontrare.
    Il Ranking Protetto è una dimostrazione di come il tennis professionistico cerchi di bilanciare competitività e tutela della salute degli atleti, garantendo loro una possibilità equa di rientrare in gioco senza essere penalizzati troppo severamente per il tempo trascorso lontano dai campi.Marco Rossi LEGGI TUTTO