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    La FIT cambia nome: è nata la Federazione Italiana Tennis e Padel

    È nata oggi a Firenze la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP). Lo ha deciso la sessantesima Assemblea Nazionale della Federtennis, riunitasi in sessione straordinaria presso l’Hotel Hilton Metropole di Firenze. La decisione sarà adesso sottoposta al vaglio della Giunta Nazionale del CONI: se approvata, la nuova denominazione inizierà ad essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2023.
    Non è un caso che l’Assemblea si sia riunita in questa città. Fu proprio a Firenze che, il 16 maggio 1910, mosse i primi passi la Federazione Italiana Lawn Tennis, che allora contava su 26 affiliati, il cui nome fu modificato nel 1933 con l’abolizione della parte in lingua inglese. La proposta di modifica dello Statuto con l’introduzione del nuovo cambio di denominazione è stata presentata ai delegati di tutte le società affiliate alla FIT, ad oggi diventate 3.734*, dal Presidente Angelo Binaghi ed è stata approvata all’unanimità. Erano presenti 1.527 circoli, pari al 49,9%, che esprimevano 2.021 voti, pari al 54,8% del totale.
    Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis:“Inizia una nuova era. La proposta approvata oggi non è una semplice modifica cosmetica ma significa visualizzare in maniera chiara un mutamento epocale già in atto: infatti, la nuova denominazione rappresenta un segnale forte di riconoscimento della travolgente crescita del padel, frutto dell’entusiasmo di chi lo gioca e delle società sportive che lo gestiscono e lo promuovono.Oggi il padel ha in Italia oltre ottocentomila praticanti – 3,1 milioni quelli del tennis, tanto per dare un ordine di grandezza – con un bacino potenziale che supera i due milioni** mentre la Federazione ha quasi settantamila tesserati*** per questo sport, fra agonisti e non agonisti. Soprattutto, ha un potenziale di crescita enorme, in particolare fra i giovani: se si tiene conto del coefficiente di crescita che il padel ha avuto e che anche nei prossimi anni è stimato intorno al 20-25% annuo, si capisce come queste due discipline nel medio periodo dovrebbero arrivare ad equivalersi da un punto di vista numerico. Oggi è quindi doveroso dare piena dignità al padel all’interno della nostra organizzazione.
    Sul piano internazionale, vogliamo ribadire la nostra volontà di collaborazione con l’International Padel Federation (FIP), l’organismo che gestisce questo sport a livello mondiale e lo ha portato a diventare la disciplina col più alto trend di crescita.Infine, ci tengo a sottolineare come il cambio di denominazione non prefiguri alcuna soluzione di continuità nella vita della Federazione, che rimane e rimarrà quella che è oggi”.
    *Dato al 5 ottobre 2022**Dati ottobre 2021, studio Ergoresearch per FIT***Dato al 31 dicembre 2021 LEGGI TUTTO

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    Daniil Medvedev è diventato papà

    La piccola Medvedev

    È una giornata fortunata per i campioni della racchetta. Oltre Skai, nata dalla super-coppia tennistica Monfils-Svitolina, anche Daniil Medvedev ha presentato la sua piccola, direttamente dalla terrazza di casa affacciata sullo splendido lungo mare di Nizza, dove il russo vive da tempo.
    “Benvenuta al mondo piccolina” scrive su Instagram l’ex n.1 del mondo moscovita, mostrando una foto della figlia nella culla. Non ha rivelato il nome della primogenita, nata dalla moglie Daria, sua compagna di vita da quando i due erano teenager.
    Moltissimi i messaggi di complimenti da parte di colleghi e celebrità: tra gli altri Rublev, Seppi, Rune, il notissimo (e grande appassionato di tennis) Bob Sinclair, e il connazionale Khachanov che scrive “benvenuto nel club dai papà!”.
    Complimenti alla coppia! LEGGI TUTTO

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    È nata Skai, primogenita di Elina Svitolina e Gael Monfils

    Uno scatto dal matrimonio tra i due tennisti

    Con una dolce foto postata su Instagram, Elina Svitolina ha annunciato la nascita di Skai. Mamma e piccola stanno bene, la neonata è venuta alla luce intorno alle 6 stamattina. “Non so come ringraziare mio marito per vivere questi momenti indimenticabili insieme” scrive la ex top10 ucraina. Gael ha commentato “È stata una delle notti più emozionanti della mia vita, Elina è stata forte e coraggiosa. Non so come ringraziare mia moglie e Dio per questo momento così speciale. Benvenuta al mondo mia piccola principessa Skai!”
    Complimenti alla nuova famiglia! LEGGI TUTTO

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    Andreas Seppi chiuderà la sua carriera a Ortisei. Esordirà martedì 25 ottobre

    Andreas Seppi nella foto

    Grande notizia per gli appassionati di tennis in Alto Adige: Andreas Seppi chiuderà la sua splendida carriera al torneo di casa a fine mese. Sarà lo Sparkasse Challenger Val Gardena Südtirol il suo ultimo torneo da professionista. “Andreas stamattina mi ha confermato la sua presenza al nostro torneo”, commenta felicissimo Ambros Hofer, il direttore del torneo.
    Il challenger di Ortisei quest’anno si disputerà dal 24 al 30 ottobre e sarà dotato di un montepremi di 45.730 euro. Il torneo maschile giunge alla sua tredicesima edizione e Seppi è l’unico ad averlo vinto per due volte nel 2013 e nel 2014. Inoltre, ha raggiunto la finale nel 2012 e i quarti nel 2017.In totale al torneo di casa ha un bilancio di 16 vittorie e due sconfitte. Hofer: “Sono convinto che Andreas a livello challenger sia ancora capace di dire la sua. Noi siamo contentissimi che ha decisodi chiudere la sua carriera agonistica al torneo più importante in Alto Adige.” Dello stesso parere Ellis Kasslatter, presidente del comitato organizzatore: “Siamo davvero orgogliosi che Andreas ha scelto il nostro torneo e finirà la sua carriera davanti ai suoi tifosi. Lo abbiamo sempre sperato sapendo però che Seppi ha giocato su altri palcoscenici nella sua lunga carriera.” Gli organizzatori hanno già programmato il match del primo turno di Seppi al suo ultimo torneo: Esordirà martedì 25 ottobre nel secondo match dalle ore 17 verso le ore 19.
    Il 38-enne di Caldaro in settimana aveva annunciato il suo ritiro a fine stagione. Seppi attualmente occupa la posizione numero 257 del ranking mondiale, dopo essere stato per tantissimi anni al top: Il diciottesimo posto raggiunto a fine gennaio 2013 era il suo best ranking.
    (Clicca per vedere l’entry list) Challenger Ortisei (MD) Inizio torneo: 24/10/2022 | Ultimo agg.: 14/10/2022 16:26Main Draw (cut off: 226 – Data entry list: 03/10/22 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

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    Arnaldi si racconta a Behind the Racquet

    Matteo Arnaldi su Behind the Racquet

    Con un bel post sulla nota pagina Instagram “Behind The Racquet”, Matteo Arnaldi si racconta al pubblico internazionale, proprio un momento di grande crescita che lo sta portando molto vicino ai piani alti della classifica.
    “Non mi piace usare la parola ‘spaventato’ perché molte cose possono succedere in una carriera da tennista” scrive Arnaldi. “Cerco solo di migliorare ogni giorno e di dare sempre il mio meglio. Credo che le cose belle arrivino attraverso il duro lavoro e la dedizione. È normale avere i propri obiettivi e non è sempre facile raggiungerli. Alla fine della mia carriera voglio potermi guardare indietro consapevole di aver fatto tutto quello che potevo, senza rimpianti”.
    “Il mio primo torneo internazionale da junior è stato in Georgia e quello è stato anche il mio primo volo verso un torneo da solo. Sono arrivato lì senza sapere l’inglese e cercando di ottenere i miei primi punti ITF. Sono tornato a casa con molti punti e ho iniziato a partecipare ai tornei in Europa. È stato in quel momento che iniziato a credere che il tennis potesse essere il mio “lavoro” per il resto della mia vita”.
    “Ho avuto un momento difficile quando avevo circa 13-14 anni, perché sono sviluppato molto tardi. Gli altri giocatori erano molto più grandi di me, ed era qualcosa contro cui ho lottato. Non essendo sviluppato fisicamente come gli altri, mi sentivo in campo mi sentivo un piccoletto, quello con senza forza”.
    “Sebbene sia stato difficile, ho cercato di spostare la mia attenzione su altre cose, come lavorare più duramente degli altri per poter rimanere in campo più a lungo. Sentivo che concentrare la mia attenzione su ciò che potevo controllare mi avrebbe aiutato a compensare la debolezza del mio fisico minuto e la scarsa potenza. Questo ha finito per aiutarmi anni dopo, quando sono cresciuto fisicamente, infatti ho raggiunto un’altezza di 185 cm. Ora che ho un corpo da atleta, sono in grado di utilizzare ciò su cui mi sono concentrato in passato come vantaggio nelle partite e nelle situazioni difficili”.
    “Ora che sto ottenendo buoni risultati rispetto a due anni fa ho cercato di non cambiare il mio atteggiamento, cerco di rimanere con i piedi per terra su ciò che sto diventando in campo. Per me, quello che succede in campo resta in campo. Se vinco sono super felice e forse più amichevole di quando perdo, ma cerco sempre di essere me stesso e di non lasciare che i risultati influiscano sul mio atteggiamento”.
    Grazie per il racconto e in bocca al lupo, Matteo! LEGGI TUTTO

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    Todd Woodbridge ha avuto un attacco di cuore

    Todd Woodbridge

    Todd Woodbridge ha rivelato al media australiano Nine Sport di aver sofferto un improvviso attacco di cuore. Il 51enne australiano, 22 volte campione Slam in doppio, si è sentito male durante alcuni esercizi in palestra. “Avevo fatto un po’ di riscaldamento, ho iniziato a fare dei pesi e ho avuto una sensazione orribile, come se un dito venisse spinto nel mezzo del mio petto” racconta Todd. “Ho cercato di stirarmi un po’, come fai a volte, pensando che quella fitta provenisse dall’allenamento, ma non è andato via. Ha iniziato a diffondersi sul mio petto. Non era dolore, era come una forte pressione. Mi mancava il respiro, sudavo, sentivo la nausea e sono diventato pallido”. L’australiano ha chiamato la moglie che era al piano di sopra e si è recato con lei immediatamente all’ospedale.“Ho avuto subito la sensazione che non fosse qualcosa di minore, che dovevo andare in ospedale. Trenta minuti dopo mi sentivo bene, ma i miei esami del sangue hanno mostrato che avevo avuto un lieve infarto. Molte persone avrebbero ignorato quei sintomi. Non fatelo, affrontate la cosa se avete quei sintomi” ammonisce Woodbridge.
    “Una delle cose che venuta fuori durante i i miei test è che avevo il colesterolo molto alto. In un certo senso sapevo di averlo, ma non avevo fatto nulla negli ultimi due anni. Questa è la cosa che molte persone fanno, semplicemente rimandano”.
    “Sono impegnato in molte cose, ma mi piace esserlo. Molte persone hanno detto che faccio fin troppe cose e la mia reazione è sì, ma non lo trovo stressante. Mi piace”
    I medici l’hanno rassicurato sul proprio futuro: “Fortunatamente, non c’è alcun impatto negativo a lungo termine sulla mia salute, solo una restrizione su qualsiasi attività fisica pesante per un mese e alcuni farmaci da prendere. Farò sicuramente tutti i miei controlli. Ne ho uno tra tre settimane, poi tra tre mesi, sei mesi e 12 mesi, mi occuperò di monitorare ciò che sta accadendo molto più da vicino.”
    Woodbridge ha voluto raccontare l’episodio perché gli ha ricordato di non essere invincibile, e che queste cose possono capitare a tutti. “Il messaggio è non rimandare quello che hai detto che farai. Un giorno diventa una settimana, che diventa un mese, poi sei mesi e prima che tu te ne accorga è passato un anno e non hai fatto cosa devi fare per la tua salute. La cosa più importante da ricordare è che devi farlo non solo per te stesso, ma per la tua famiglia e i tuoi amici”. LEGGI TUTTO

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    Si complica la possibilità di vedere Novak Djokovic agli Australian Open?

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Una nuova telenovela promette di durare fino all’inizio degli Australian Open. Novak Djokovic non ha bisogno di vaccinarsi per entrare in Australia, ma spera che il governo rimuova il divieto di tre anni dopo che il suo visto è stato ritirato all’inizio dell’anno. Ora il serbo mantiene questa speranza, ma Craig Tiley, direttore dell’evento, assicura che non farà pressione su nessuno affinché il giocatore numero sette del ranking ATP abbia questo “aiuto”.
    “La questione di Novak riguarda direttamente lui e il governo federale. Devono risolvere la situazione e poi seguiremo le istruzioni. Non è una cosa su cui possiamo fare pressione. È una questione che rimane tra queste due parti, a seconda del risultato daremo il benvenuto a Djokovic agli Australian Open”, ha affermato.
    Tiley ha inoltre assicurato di voler contare su Djokovic. “Ha già detto che gli piacerebbe tornare in Australia, ma sa che alla fine sarà una decisione del governo federale. Ha accettato la sua posizione. È una questione privata tra loro, ma vorremmo riavere Novak. È un nove volte campione”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Berrettini mastica amaro dopo la sconfitta a Firenze: “Sono stato poco lucido”

    Matteo Berrettini nella press conference a Firenze

    Matteo Berrettini non nasconde la sua delusione dopo l’amara sconfitta patita all’esordio all’ATP 250 di Firenze, rimontato da Carballes Baena dopo esser stato a due punti dal successo servendo sul 5-3 nel terzo set. Ecco alcuni passaggi della press conference dopo la partita.
    “È una serata complicata da digerire. Mi sono sentito 45 volte vicino a vincerla… Mi rimproverò l’avvio del secondo set. Ero avanti 7-5 e quindi 2-0 di slancio, lui è stato bravo ma io non sono stato abbastanza lucido, come di solito riesco ad essere in quelle fasi. Sul 2-1 se riesco a vincere quel turno di servizio arrivano le palle nuove e la partita sarebbe potuta andare assai più liscia per me. Invece mi sono ritrovato sotto 4-2 e dovuto rimettermi a lottare. Nonostante tutte le difficoltà mi sono rimesso sotto, ho perso il secondo e sono riuscito a portarmi in vantaggio nel terzo set.  Quando ho servito per chiudere il 5-3 non ho giocato nemmeno un brutto game, è stato bravo lui a rispondere davvero bene. È una di quelle serate stregate, mi dispiace tanto perché ci tenevo a fare bene a Firenze… magari sarà per il prossimo anno”.
    “Prossimi passi? Ancora non ne ho parlato con il mio team, la sconfitta è appena arrivata… Per ora non credo di giocare Napoli, non so nemmeno se ci sia una wild card disponibile. Adesso ho bisogno di dormirci sopra, domani mattina ci riuniremo e decideremo cosa fare, se mi fermo per allenarmi o giocheremo. Non dire di più in questo momento”. LEGGI TUTTO