More stories

  • in

    Ecco i 18 Paesi che si qualificherebbero se la United Cup si giocasse oggi

    Martina Trevisan nella foto – Foto Getty Images

    La United Cup si giocherà tra il 29 dicembre e l’8 gennaio, con l’ATP e la WTA insieme in questa competizione mista che promette molto bene. Sono 500 i punti da distribuire con 18 squadre da sorteggiare: divise in sei gruppi da tre e con scontri di cinque incontri: due singolari maschili, due femminili e un doppio misto.
    Ora, sei nazioni saranno iscritte in base alla classifica ATP, altre sei in base alla classifica WTA e altre sei in base alla classifica combinata. Facile da capire, ma chi si qualificherebbe se la United Cup iniziasse domani?
    In campo maschile entrano Spagna (Carlos Alcaraz), Norvegia (Casper Ruud), Grecia (Stefanos Tsitsipas), Germania (Alexander Zverev), Serbia (Novak Djokovic) e Canada (Felix Auger-Aliassime), con Russia e Bielorussia bandite a causa della guerra in Ucraina. In campo femminile, si aggiungono Polonia (Iga Swiatek), Tunisia (Ons Jabeur), Stati Uniti (Jessica Pegula), Francia (Caroline Garcia), Svizzera (Belinda Bencic) e Brasile (Beatriz Haddad Maia), mentre la Romania è fuori a causa della sospensione di Simona Halep.
    Le classifiche combinate lasciano in testa l’Italia (Jannik Sinner e Martina Trevisan), l’Australia (Nick Kyrgios e Ajla Tomljanovic), la Croazia (Marin Cilic e Petra Martic), il Kazakistan (Alexander Bublik e Elena Rybakina), il Giappone (Yoshihito Nishioka e Naomi Osaka) e il Belgio (David Goffin e Elise Mertens).Mancherebbero all’appello però squadre come la Gran Bretagna e la Repubblica Ceca. LEGGI TUTTO

  • in

    Cornet si rilassa in Thailandia

    Alize Cornet in Thailandia

    Con la stagione 2022 agli sgoccioli, è già tempo di vacanze per alcuni tennisti e tenniste. La francese Alize Cornet ha postato sui propri social alcune belle foto dalla Thailandia, dove sta trascorrendo dei momenti di relax. “Tutto bene” scrive la 32enne transalpina, attualmente al n.36 ranking WTA. Dopo aver perso al primo turno in Messico a Guadalajara, Alize è volata in oriente, a godersi il mare…

    Doing ok 👌🌴👙🇨🇷 pic.twitter.com/FlwZg0mBvl
    — Alize Cornet (@alizecornet) October 27, 2022 LEGGI TUTTO

  • in

    Notizie dal Mondo: Arthur Rinderknech dalla prossima settimana n.1 di Francia. L’ATP di Sofia non torna in calendario e il torneo di Belgrado si sposta in Bosnia (per un anno)

    Arthur Rinderknech nella foto

    L’annuncio dell’ATP della nuova United Cup, che promette di riunire i migliori giocatori del mondo nel circuito ATP-WTA, ha portato con sé altre modifiche al calendario, relative agli ATP 250 di Sofia, in Bulgaria, e Belgrado, in Serbia.Il torneo di Sofia viene tolto dal calendario e trasferito alla prima settimana dell’anno in Australia, svolgendosi nella stessa settimana della United Cup per dare maggiori possibilità di competizione ai tennisti che non parteciperanno all’evento.L’ATP 250 di Belgrado, i cui proprietari sono la famiglia di Novak Djokovic, si trasferisce a Banja Luka in Bosnia-Erzegovina per una buona ragione: Djokovic vuole fare dei lavori di ristrutturazine per candidare il torneo a diventare un ATP 500.
    Arthur Rinderknech, tennista di 27 anni che ha avuto grande successo nel circuito universitario statunitense, diventando professionista solo nel 2018 all’età di 23 anni, entrerà nella storia del tennis francese questo lunedì diventando il numero uno francese per il ranking ATP.
    In un momento difficile e di transizione per il tennis maschile francese, Rinderknech sarà premiato per la sua costanza, visto che questa settimana a Basilea è nei quarti di finale di un torneo ATP per la quarta volta consecutiva, confermando di apprezzare le condizioni di gioco più veloci a cui si è abituato nel College americano.Rinderknech, finora numero tre francese, supererà Gael Monfils e Adrian Mannarino in classifica, arrivando all’ATP Masters 1000 di Parigi-Bercy, il secondo torneo più importante del suo Paese, con lo status di numero uno francese. Meno di due anni fa, all’inizio del 2021, Rinderknech era il numero 16 di Francia. LEGGI TUTTO

  • in

    Matteo Berrettini a tutto campo: “Sui social ci sto, ma non tantissimo. Leggo, alcune volte sorrido, alcune volte ci rimango male. Più che altro mi sorprende la cattiveria”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Lolli

    Matteo Berrettini ha concesso un’intervista al Corriero dello Sport: “Era importante scongiurare qualsiasi tipo di lesione, ma c’è del liquido nel piede che deve andar via e sto facendo terapie in tal senso. Poi, con il mio team, cercherò di capire da cosa è causato. Bisogna avere pazienza.Sin da bambino mi sono fatto male spesso perché spingevo sempre al 110%. Si sa che lo sport a questi livelli non è il massimo per il corpo umano. In più viaggiamo tanto e spesso in condizioni diverse. Insomma, infortunarsi è fisiologico. Oggettivamente per quanto ho giocato, è stata un’annata positiva”.
    “Mi alleno, vado in palestra, passo un po’ di tempo con la famiglia. L’ho vista ai tornei, ma non me la sono goduta fino in fondo. Ho bisogno di rientrare in un’ottica di normalità: dimenticare il Matteo Berrettini tennista e diventare Matteo e basta, quello che parla con gli amici di quando si andava a scuola, delle bravate fatte da ragazzini. Cose che mi fanno riconnettere con la realtà”. Ma non è solo la famiglia a mostrargli affetto, bensì anche amicizie tennistiche. “Martedì ho sentito Lorenzo Musetti, voleva sapere come stessi. Mi ha fatto molto piacere. Grazie anche alla Davis, tra di noi si sta creando un’amicizia fuori dal campo. Credo sia molto bello: come hanno dimostrato Federer e Nadal, il tennis va oltre ogni cosa”.
    “Se ci paragoniamo a quei Big Tre che tutti conosciamo no, ma in realtà siamo più di tre qui. E non siamo così lontani gli uni dagli altri. Sonego ha avuto un anno complicato ma era 20 del mondo. Fognini è sempre molto pericoloso e con Bolelli sta facendo una buonissima annata in doppio. La cosa più bella è che ci sia un sacco di gente che ci sta seguendo: poi che preferiscano me, Sinner, Musetti o gli altri non importa. È bello che seguano il tennis, diventato più “mainstream”. Una cosa molto bella ma allo stesso tempo pericolosa. Si rischia sempre il commento non costruttivo, ma da bar“.
    “Sui social ci sto, ma non tantissimo. Leggo, alcune volte sorrido, alcune volte ci rimango male. Più che altro mi sorprende la cattiveria. Mi chiedo come uno si possa sfogare così tanto su qualcuno. Mi inquieta la mancanza di sensibilità umana, come se noi fossimo delle macchine che devono fare solo quello: se falliamo siamo da rottamare e se vinciamo siamo da mettere su un piedistallo. Alla fine vado a dormire lo stesso e il giorno dopo sono tranquillo, ma mi dispiace che a volte il tennis venga visto così”. LEGGI TUTTO

  • in

    Francesco Passaro alle ‘Intesa San Paolo Next Gen Atp Finals’: “Risultato straordinario, grazie al mio team, voglio dare il meglio”

    Francesco Passaro ITA, 2001.01.07

    Il tennista umbro, autore nel 2022 di una impetuosa escalation, prenderà parte dall’8 novembre alla rassegna di Milano con altri 7 tra i migliori Under 21 al mondo. Coach Tarpani: “Un premio al suo lavoro ed un nuovo punto di partenza”.
    Un risultato straordinario. Il magico 2022 di Francesco Passaro tocca il culmine con la partecipazione, dall’8 novembre prossimo, alle Intesa San Paolo Next Gen Atp Finals in programma all’Allianz Cloud di Milano. La rassegna alla quale prendono parte i migliori 8 Under 21 dell’anno, avrà quindi come protagonista anche il tennista perugino dello Junior, nr. 7 in Italia ed attualmente classificato alla posizione nr. 124 del ranking mondiale. “L’appuntamento delle Next Gen Atp Finals, che non era un obiettivo di inizio stagione, lo è diventato nel corso dell’ultimo periodo; adesso sono estremamente felice di prenderne parte – dichiara il classe 2001 umbro -. Ringrazio il mio team con il quale ho lavorato sodo in tutto questo bellissimo 2022, adesso cercherò di dare il meglio in questo appuntamento molto importante e di godermi ogni momento”. Francesco Passaro ha compiuto una incredibile escalation, considerato che a gennaio era posizionato al nr. 605 Atp. Ma con immenso spirito di sacrificio e tanto allenamento, è riuscito strada facendo a vincere il primo titolo Challenger Atp (Trieste), a prendere parte ad altre quattro finali (Sanremo, Forlì, Milano, Como), a vincere due medaglie d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Orano, per poi disputare le ‘quali’ degli Us Open (approdando al secondo turno) e vincere la prima gara di un Main Draw del circuito maggiore Atp (al 250 di Firenze). Una crescita impetuosa, come conferma anche il coach Roberto Tarpani: “Francesco sta raggiungendo sempre maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità, dal punto di vista fisico, tecnico e mentale – sottolinea il tecnico perugino -. Prendere parte alle Next Gen Atp Finals di Milano è un premio al suo impegno ed al tempo stesso un ulteriore punto di partenza per consolidarsi ulteriormente ad altissimi livelli”. Passaro nella rassegna meneghina sarà in compagnia, tra gli altri, di Lorenzo Musetti, Holger Rune, Jack Draper, Brandon Nakashima, Jiri Lehecka. Giovani talenti già affermati ed altri vogliosi di prendersi la scena nell’immediato futuro. LEGGI TUTTO

  • in

    Tursunov: “Non ho lasciato Raducanu perché Bencic era libera, c’erano ostacoli difficili da superare con Emma”

    Emma con Tursunov

    Dmitry Tursunov è stato certamente l’allenatore più impegnato e “chiacchierato” nel 2022, una stagione per lui molto positiva, trascorsa sulle montagne russe. Aveva iniziato l’anno allenando Anett Kontaveit, che ha vissuto mesi splendidi insieme al coach russo dalla fine del 2021. In estate Tursunov è passato all’angolo di Emma Raducanu, stella del tennis britannico, con la quale non ha ottenuto grandi risultati. Quindi il rapporto tra i due si è bruscamente interrotto da poco, con il coach passato immediatamente all’angolo di Belinda Bencic, attualmente a Bratislava per la preparazione per la Fed Cup. Quest’ultimo spostamento ha destato non poche critiche, soprattutto nel Regno Unito, dove la carriera e vita di Emma è costantemente sotto la lente dei tabloid, affamati di notizie e risultati. Per questo è interessante il parere di Tursunov, non solo sulle motivazioni che l’hanno spinto a mollare “quest’intrigante progetto”, come lui stesso l’ha definito, ma anche sulle prospettive della campionessa di US Open 2021. Ecco alcuni passaggi dell’intervista concessa dal russo a Tennis Majors.
    “Non l’ho fatto. Non è assolutamente vero, non ho lasciato Emma perché c’era libera Belinda, basta con questa storia” spiega Tursunov. “Mi stavo allontanando da Emma indipendentemente dal fatto che ci fosse un’altra giocatrice disponibile o meno. Non eravamo d’accordo sui termini e c’erano alcuni ostacoli (red flags, bandiere rosse li definisce letteralmente, ndr) che non potevano essere ignorati. Non stavo saltando da un giocatore all’altro, non lo farei mai”.
    “Raducanu è una ragazza assolutamente fantastica, lavora sodo e non pensa o si comporta come se fosse una superstar, se arriva questa immagine di lei è completamente errata. Ha fame di migliorare ed è ossessionata dal tennis. Penso che sia una combinazione piuttosto rara. Mi è piaciuto molto lavorare con lei e volevo davvero farlo funzionare. È stata una decisione molto difficile per me lasciare una giocatrice che mi piace e rispetto davvero”.
    Ecco la spiegazione di Tursunov, ricca di dettagli: “Secondo me, Emma è un progetto minimo di due anni e mezzo per essere sicuri di arrivare al risultato sperato. Certo, è difficile per le persone capire come sia possibile un’attesa così lunga per portarla al vertice, perché ha già vinto gli US Open. Ma, secondo me, il suo gioco è molto grezzo e penso che necessiti di molti miglioramenti. Ci vorrà del tempo, ma come ho detto a lei e praticamente a tutti i membri della sua squadra: hai grandissimo talento, ma devi avere solo una voce che ti guida, e provarci per un po’. E poi se non funziona, cancellalo dalla tua lista, ma serve un riferimento unico. Ha un enorme vantaggio: è estremamente talentosa, è molto atletica e coordinata, quindi può riuscire in tante cose che per altre giocatrici restano impossibili. Gli ingredienti sono molto buoni, ma puoi rovinare tutto se non li sai combinare. Ho sentito che sarebbe stato un progetto interessante, ma a lungo termine e, come allenatore, vuoi avere la convinzione che potrai lavorare sereno per quel periodo. Ma, nella sua situazione attuale, ogni coach o persona si sente di dover dire la sua e questo non va bene. Speravo davvero di trovare una soluzione per continuare, motivo per cui sono rimasto per alcune settimane dopo il periodo di prova. Ma alla fine, non potevamo essere d’accordo sui termini, quindi ho dovuto andarmene e Belinda non ha avuto nulla a che fare con questo”.
    Il team voleva che Tursunov restasse, ma le condizioni non erano a suo dire ottimale per lavorare: “Certo, avrei preferito restare e lavorare, ma non prendo sempre quella decisione. Con Emma, me ne sono andato, sì. Questa è stata la mia scelta. Avrei potuto restare, avrei potuto concordare su tutto ciò che il suo team ha proposto. Ma sentivo che non era la cosa giusta da fare. Per quanto sia stata difficile la decisione di andarmene ho sentito che era la decisione giusta. Emotivamente, volevo restare, ma sentivo che ci sarebbero stati problemi più avanti e volevo evitarli per la mia tranquillità“.
    Quindi il vero motivo che ha spinto il russo a mollare Emma pare sia stata la pressione del suo entourage, di chi le sta intorno (manager, familiari, forse la stessa LTA, questo non l’ha chiarito), persone capaci di “mettere bocca” nei programmi e nel lavoro, creando confusione nella giocatrice che pare ancora disposta ad ascoltare troppi pareri e non prendere una direzione univoca. È una sensazione che già diversi osservatori avevano espresso, vedendo la difficoltà nel dare una struttura al suo tennis, ancora molto acerbo seppur di grande talento, e il continuo cambio di rotta nei programmi tecnici. Una situazione che, per certi versi, si può paragonare a quella di vari giocatori giovani, ricchi di talento, ma in difficoltà nel crescere e fare importanti passi in avanti proprio perché incapaci di prendere una traiettoria di sviluppo stabile e continuativa (Shapovalov per citarne uno, totalmente fermo nel suo gioco da anni e senza un progetto tecnico convincente). Vedremo i prossimi passi di Raducanu, talento cristallino ma alle prese con scelte non facili per il proprio futuro sportivo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Alexander Zverev ritornerà in campo a Dicembre in un ricco torneo di esibizione

    Alexander Zverev nella foto – Foto Antonio Fraioli

    Alexander Zverev farà il suo ritorno in campo prima del 2023, ma non in un torneo ufficiale. Il tedesco ha accettato la succulenta offerta economica che prevede la partecipazione alla Diriyah Cup in Arabia Saudita, un torneo di esibizione che si terrà dall’8 al 10 dicembre e al quale ha confermato la sua presenza anche Daniil Medvedev. Il torneo ha un montepremi di 3 milioni di dollari e si disputa sia in singolare che in doppio.
    Gli organizzatori hanno assicurato che saranno presenti 12 tennisti di livello mondiale, anche se il resto dei tennisti presenti non è ancora nota. LEGGI TUTTO

  • in

    Medvedev: “La paternità mi ha fatto scoprire un lato sensibile che non pensavo di avere”

    Daniil Medvedev

    Daniil Medvedev si dice cambiato dopo essere diventato papà poche settimane fa. Con orgoglio, il russo ha mostrato tramite una foto su Instagram la sua piccolina appena arrivata a casa, sul balcone della propria abitazione sul lungo mare di Nizza, in Francia, dove risiede da qualche anno. Ai microfoni di TennisTv in quel di Vienna, dove il moscovita è tornato in campo dopo il ritiro ad Astana, ha rilasciato qualche dichiarazione in merito al proprio privato e condizione.
    “Le ultime sono state settimane ricche di novità, tutte belle. Ho provato tante emozioni che pensavo non sarei stato in grado di provare. Non mi consideravo capace di tutto ciò perché sono una persona piuttosto fredda… Sentire emozioni così nuove e intense mi ha fatto pensare ‘Wow, sono una persona sensibile, posso essere sensibile’. È stato divertente vedere così tanti buoni sentimenti tutti insieme”.
    Un Medvedev più morbido e quindi meno “cattivo” in campo? No, a suo dire il suo lato competitivo resta molto forte: “Sono una persona competitiva e voglio continuare a vincere i tornei, cercando di fare del mio meglio e vincere. Mi sono allenato molto prima di tornare a gareggiare. Sotto questo aspetto non è cambiato nulla. Voglio ancora vincere, anzi ancor di più”.
    L’ex n.1 del mondo è tornato in campo a Vienna dopo il ritiro ad Astana. Ha superato il primo turno contro un Basilashvili piuttosto modesto, e lo attende un super-match contro un Thiem tornato a grande livello, e di fronte ai propri tifosi. Medvedev si dice fiducioso, forte del proprio tennis che in condizioni indoor è molto efficace. “Sabato scorso sono stato in grado di completare il mio programma di allenamento, solo se l’avessi fatto al 100% la decisione sarebbe stata venire qui, non ne ero sicuro. Non ho sentito dolore, quindi sono venuto qui a Vienna, mi sono allenato e ho giocato un buon tennis al primo turno. Posso correre liberamente sul campo, mi sento pronto al 100%”.
    Il match tra Daniil e Dominic è il più atteso di giornata, appena prima di Sinner – F.Cerundolo (non prima delle 17.30). Un grande pomeriggio di tennis nella splendida capitale austriaca, preparate i popcorn… LEGGI TUTTO