GP Sakhir, Libere 2: Russell si conferma. Ferrari lontanissime
Nel secondo turno di prove libere sul circuito di Sakhir, le Rosse chiudono con il 16° posto di Vettel. Leclerc finisce la sessione anzitempo dopo un problema a un semiasse LEGGI TUTTO
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Nel secondo turno di prove libere sul circuito di Sakhir, le Rosse chiudono con il 16° posto di Vettel. Leclerc finisce la sessione anzitempo dopo un problema a un semiasse LEGGI TUTTO
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ROMA – “Ho pensato a Niki Lauda, il pilota che ho amato di piu’ nella storia della Formula 1, e mi sono detto che non poteva essere la mia ultima gara. Ci ho riprovato, mi sentivo quasi in pace con me stesso e ho pensato che sarei morto. E’ stata una sensazione strana. A volte siamo vicini alla morte, stavolta era davanti a me. L’ho chiamata Benoit, non so perché, ma dovevo darle un nome. Poi non so se quel momento mi ha aiutato a riprendermi, ho pensato a miei bambini, non potevo morire senza rivederli”. Così Romain Grosjean, in una intervista a Sky Uk, racconta le sue emozioni subito dopo il terribile incidente che lo ha visto protagonista nella scorsa gara di Formula 1 in Bahrain quando la sua Haas, dopo aver colpito le barriere, è finita a fuoco. “Se ripenso a quel momento sono passati 28 secondi ma mi è sembrato molto di piu’; quando la macchina si è fermata volevo saltare fuori ma ho colpito qualcosa con la testa. Pensavo di essere sotto sopra, poi ho guardato bene e ho visto tutto arancione”.
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F1, Grosjean esce dalle fiamme dopo il terribile incidente in Bahrain
Le sensazioni
“Poteva essere il tramonto o la luce, ma la mia visiera iniziava a sciogliersi e ho capito che era fuoco. Ho detto qualche parolaccia e mi sono detto che non potevo finire così – ha proseguito il pilota francese – Per fortuna sono riuscito ad uscire, i guanti erano neri, sentivo dolore, ma ho saltato la barriera e ho sentito tirarmi la tuta. Quella è stata una sensazione staordinaria e ho capito di essere vivo. Ci siamo seduti nella medical car, mi hanno dato gli antidolorifici, ma volevo camminare perché volevo che tutti mi vedessero camminare con le mie gambe per capire che stavo bene”, ha concluso Grosjean. LEGGI TUTTO
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ROMA – “Ho pensato a Niki Lauda, il pilota che ho amato di piu’ nella storia della Formula 1, e mi sono detto che non poteva essere la mia ultima gara. Ci ho riprovato, mi sentivo quasi in pace con me stesso e ho pensato che sarei morto. E’ stata una sensazione strana. A volte siamo vicini alla morte, stavolta era davanti a me. L’ho chiamata Benoit, non so perché, ma dovevo darle un nome. Poi non so se quel momento mi ha aiutato a riprendermi, ho pensato a miei bambini, non potevo morire senza rivederli”. Così Romain Grosjean, in una intervista a Sky Uk, racconta le sue emozioni subito dopo il terribile incidente che lo ha visto protagonista nella scorsa gara di Formula 1 in Bahrain quando la sua Haas, dopo aver colpito le barriere, è finita a fuoco. “Se ripenso a quel momento sono passati 28 secondi ma mi è sembrato molto di piu’; quando la macchina si è fermata volevo saltare fuori ma ho colpito qualcosa con la testa. Pensavo di essere sotto sopra, poi ho guardato bene e ho visto tutto arancione”.
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Grosjean salta fuori dalle fiamme dopo lo spaventoso incidente
Le sensazioni
“Poteva essere il tramonto o la luce, ma la mia visiera iniziava a sciogliersi e ho capito che era fuoco. Ho detto qualche parolaccia e mi sono detto che non potevo finire così – ha proseguito il pilota francese – Per fortuna sono riuscito ad uscire, i guanti erano neri, sentivo dolore, ma ho saltato la barriera e ho sentito tirarmi la tuta. Quella è stata una sensazione staordinaria e ho capito di essere vivo. Ci siamo seduti nella medical car, mi hanno dato gli antidolorifici, ma volevo camminare perché volevo che tutti mi vedessero camminare con le mie gambe per capire che stavo bene”, ha concluso Grosjean. LEGGI TUTTO
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SAKHIR – George Russell conferma subito di essere un talento assoluto della Formula 1 al pari di Charles Leclerc e Max Verstappen. Il pilota britannico, chiamato a sostituire Lewis Hamilton, assente perché positivo al Coronavirus, risulta il più veloce nella prima sessione di prove libere nel Gran Premio di Sakhir.
Il numero 63 della Mercedes, su un circuito da un layout diverso e velocissimo, ferma il cronometro a 54″546 precedendo Max Verstappen sulla Red Bull, lontano di 0.176. Il podio è chiuso da Albon, sulla seconda delle Red Bull, staccato di 0.265 da Russell. Le Ferrari chiudono in ottava e decima posizione rispettivamente con Vettel e Leclerc. La nuova configurazione del tracciato di Sakhir non favorisce, per il momento, le Rosse di Maranello.
Top Ten in nove decimi
I primi dieci sono tutti racchiusi in nove decimi. La dimostrazione che saranno i particolari a fare la differenza durante le qualifiche ufficiali. Si piazzano in Top Ten la seconda Mercedes con Bottas, quarto, le due AlphaTauri di Gasly e Kvyat e le due Renault di Ocon e Ricciardo. LEGGI TUTTO
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Il pilota inglese, sostituto di Hamilton sulla Mercedes, mette tutti in fila e fa segnare il miglior tempo davanti alle Red Bull di Verstappen e Albon. Vettel chiude ottavo, Leclerc decimo LEGGI TUTTO
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MARANELLO – La Ferrari continua il suo provesso evolutivo anche in ambito di management. Dal prossimo 1° gennaio, infatti, Simone Resta saluterà la scuderia di Maranello per passare alla Haas. Le attuali aree di competenza del progettista di Faenza saranno prese da Enrico Cardile, al momento Head of Performance Development della Rossa, all’interno della nuova area Chassis.
Nuovi regolamenti
La Ferrari tiene a precisare che nessuna delle altre aree tecniche verranno toccate: così Enrico Gualtieri rimane responsabile della Power Unit e Laurent Mekies direttore sportivo e responsabile delle attività di pista. “La struttura di un team come la Ferrari si evolve in modo veloce, anticipando i cambiamenti” le parole del team principal Mattia Binotto. “A partire dal 2021, con l’introduzione dei nuovi regolamenti, vengono poste davanti a tutti noi delle sfide nuove, che vanno affrontate con pragmatismo e apertura, come del resto avevamo iniziato a fare con le modifiche organizzative annunciate alcuni mesi fa”.
Relazione storica con Haas
Il passaggio di Resta conferma il legame della Rossa con la scuderia americana, sottolineato anche dal recente ingaggio di Mick Schumacher: “È per questo che crediamo che la relazione storica che abbiamo con Haas sin da prima del suo arrivo in Formula 1 costituisca per entrambe le parti la base per sfruttare ogni possibile sinergia, coerentemente con quanto definito dai regolamenti Fia” prosegue Binotto. “È con questo spirito che siamo lieti di annunciare che un tecnico di valore come Simone Resta andrà a rafforzare la struttura tecnica della squadra americana a partire dall’inizio del prossimo anno”.
Il numero uno di Maranello analizza questo passaggio: “Questo passo rappresenta un’ulteriore tappa del processo di continua evoluzione della nostra squadra. Simone, cui va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto finora, avrà un ruolo rilevante all’interno di un team che ha ribadito il suo impegno a lungo termine in Formula 1 e che, anche con l’arrivo di un pilota della Ferrari Driver Academy, Mick Schumacher, ha rafforzato un rapporto già molto stretto con la Scuderia. Enrico Cardile avrà il compito di gestire e coordinare le risorse tecniche e umane direttamente legate allo sviluppo della prestazione e alla progettazione della vettura” conclude Binotto. LEGGI TUTTO
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SAKHIR – “Realizzo il sogno di una vita anche se le circostante non sono le migliori visto che correrò per l’incidente capitato a Grosjean. Lui è infortunato ma vederlo uscire da lì è stato un vero miracolo”. E’ un misto di tanti sentimenti e sensazioni Pietro Fittipaldi in attesa di debuttare ufficialmente in Formula 1 con la Haas domenica nel Gran Premio di Sakhir.
Tanta fiducia
Il pilota brasiliano, nipote del due volte campione del mondo di F1 Emerson Fittipaldi, sostituirà Romain Grosjean in riabilitazione dopo il pauroso incidente di domenica scorsa.
“Sogno di correre in Formula 1 da quando ho iniziato a correre”, le parole di Fittipaldi. “Avevo quattro anni quando ho iniziato a fare kart. Il modo in cui debutterò è un po’ surreale ma sono sono contento dell’opportunità. Grazie alla squadra per la fiducia riposta in me”.
Piccolo shock per il corpo
Il brasiliano ha avuto parole molto belle per la Haas: “Forse non è la squadra più forte ma per me è un gruppo di persone straordinario. Tutti nel team mi stanno aiutando molto: gli ingegneri, i meccanici, li stessi Kevin (Magnussen) e Romain. Questo per me è un grandissimo vantaggio”.
Fittipaldi, tester e terzo pilota della scuderia americana, analizza poi le possibili difficoltà: “La cosa più difficile all’inizio sarà sicuramente fisica. Non so come sarà questa pista: la nuova configurazione è più corta, con rettilinei più lunghi, meno curve ma forti frenate. Potrebbe essere un piccolo shock per il corpo ma sono fiducioso e sicuro che andrà bene”. LEGGI TUTTO
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Il pilota brasiliano, che sostituirà Grosjean al volante della Haas, racconta l’emozione per il debutto nel Cricus arrivato in seguito all’incidente del francese LEGGI TUTTO
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