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    F1, Carey: “Per il 2021 puntiamo al ritorno in America e Asia”

    ROMA – La stagione 2020 non è ancora andata in archivio ma nelle alte sfere della Formula 1 si parla già del 2021. Di questi tempi, gli anni scorsi era già di fatto disponibile il calendario del Mondiale successivo, ma a causa della pandemia di coronavirus l’incertezza regna sovrana e i tempi inevitabilmente slittano. Il CEO del Circus Chase Carey (fino a gennaio, quando sarà sostituito da Stefano Domenicali), intervenuto al podcast “Beyond the Grid” su Formula1.com, prova però a immaginare un futuro roseo.

    Le parole del CEO del Circus
    Carey spera che si possa tornare in Asia e America nella prossima annata: “Ovviamente non sappiamo come si svilupperà la situazione del Covid 19, ma penso che nel 2021 il programma del Mondiale sarà probabilmente più simile al calendario originale che avevamo pianificato per quest’anno. Siamo uno sport globale, ma quest’anno non possiamo gareggiare in tutto il mondo, siamo principalmente in Europa. Nel prossimo anno vogliamo assicurarci di essere presenti nel continente americano e di nuovo in Asia. La selezione delle sedi dei GP dovrebbe essere più equilibrata nel 2021 e includere eventi in tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Carey: “Nel 2021 vogliamo tornare in America e Asia”

    ROMA – La stagione 2020 di Formula 1 non è ancora terminata, anche se il vantaggio di Lewis Hamilton a sei gare dal termine è tale da fargli dormire sonni tranquilli, ma è già tempo di pensare al 2021. Un’altra stagione che si preannuncia incerta per via dell’emergenza coronavirus, ma il CEO del Circus Chase Carey – che a gennaio passerà il testimone a Stefano Domenicali – prova a ipotizzare un futuro roseo nel corso del podcast “Beyond the Grid” su Formula1.com.

    Le parole di Carey
    Carey spera che si possa tornare in Asia e America nella prossima annata: “Ovviamente non sappiamo come si svilupperà la situazione del Covid 19, ma penso che nel 2021 il programma del Mondiale sarà probabilmente più simile al calendario originale che avevamo pianificato per quest’anno. Siamo uno sport globale, ma quest’anno non possiamo gareggiare in tutto il mondo, siamo principalmente in Europa. Nel prossimo anno vogliamo assicurarci di essere presenti nel continente americano e di nuovo in Asia. La selezione delle sedi dei GP dovrebbe essere più equilibrata nel 2021 e includere eventi in tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus F1: il Gran Premio del Vietnam annullato

    ROMA – Nessuna corsa in Asia in questa travagliata annata di Formula 1. Il Gran Premio del Vietnam è stato ufficialmente annullato a causa della crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid-19 che sta attraversando il paese asiatico. Il primo Gp organizzato in Vietnam era inizialmente previsto per aprile e sarebbe stata la terza gara della stagione del circus, ma il Coronavirus ha stravolto il calendario della F1, che è passato da 22 a 13 e poi, adesso, a 17 gare. In Vietnam si sarebbe dovuto correre a novembre ma gli organizzatori, con “una decisione difficile ma necessaria”, hanno comunicato l’annullamento della prova, “vista l’incertezza causata dalla pandemia”. Il calendario 2020 resta quindi a 17 Gran Premi, 11 dei quali già disputati in questa stagione. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus F1: cancellato il Gran Premio del Vietnam

    ROMA – Il Gran Premio di Formula 1 del Vietnam è stato ufficialmente annullato a causa della crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid-19 che sta attraversando il paese asiatico.Il primo Gp organizzato in Vietnam era inizialmente previsto per aprile e sarebbe stata la terza gara della stagione del circus, ma il Coronavirus ha stravolto il calendario della F1, che è passato da 22 a 13 e poi, adesso, a 17 gare. In Vietnam si sarebbe dovuto correre a novembre ma gli organizzatori, con “una decisione difficile ma necessaria”, hanno comunicato l’annullamento della prova, “vista l’incertezza causata dalla pandemia”. Il calendario 2020 resta quindi a 17 Gran Premi, 11 dei quali già disputati in questa stagione. LEGGI TUTTO

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    F1: la Red Bull sogna di acquisire i progetti del propulsore Honda

    MILTON KEYNES – La Red Bull, dopo l’annuncio ufficiale da parte della Honda di lasciare la Formula 1 alla fine del 2021, si sta inevitabilmente guardando intorno per decidere il proprio futuro e quello dell’Alpha Tauri. Il team austriaco sta prendendo in seria considerazione la possibilità  di acquisire i progetti giapponesi per svilupparli in proprio.
    Congelamento dello sviluppo
    La situazione non è delle più semplici per il team di Max Verstappen: La Mercedes ha già escluso la fornitura di motori mentre la Ferrari ha sottolineato di non aver preso in considerazione l’idea. In casa Red Bull si starebbe così facendo largo un’idea di continuità: acquisire la tecnologia dei motori Honda per gestirla nello stabilimento di Milton Keynes.
    Helmut Marko, consulente della scuderia austriaca, ha però spiegato la difficoltà dell’operazione visto che ci sarebbe bisogno di un congelamento dello sviluppo del motore da parte della FIA dall’inizio del 2022: “È un argomento molto complesso, tanto quanto lo sono questi motori”, le parole di Marko al canale tedesco Sport1. “Saremmo favorevoli, a condizione che i colloqui con la Honda fossero positivi per poi preparare i motori noi stessi a Milton Keynes. Naturalmente tutto ciò sarebbe possibile a patto che i motori siano congelati entro la prima gara nel 2022. Non possiamo permetterci ulteriori sviluppi, né tecnicamente né finanziariamente”.
    Honda svilupperà un motore nuovo di zecca per il 2021 e ha precisato che aiuterà la Red Bull nel periodo di transizione. Marko ha spiegato perché la soluzione di continuità sia la preferita dal team: “Tutti i produttori di motori hanno il proprio team e questo significa che sviluppano il motore attorno al loro telaio. Se ciò non fosse possibile dovremmo adattare le nostre idee e accettare il risultato finale. Proprio per questo vorremmo continuare con la Honda ma, al momento, non ci sentiamo di escludere nessuna soluzione”. LEGGI TUTTO

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    F1: la Red Bull punta a rilevare il progetto del motore Honda

    MILTON KEYNES – La decisione della Honda di lasciare la F1 alla fine del 2021 ha lasciato la Red Bull e la sua squadra gemella AlphaTauri senza motori dal 2022 in poi. La scuderia austriaca sta così valutando l’ipotesi di acquisire i progetti giapponesi per svilupparli in proprio.
    Situazione complessa
    La situazione non è delle più semplici per il team di Max Verstappen: La Mercedes ha già escluso la fornitura di motori mentre la Ferrari ha sottolineato di non aver preso in considerazione l’idea. In casa Red Bull si starebbe così facendo largo un’idea di continuità: acquisire la tecnologia dei motori Honda per gestirla nello stabilimento di Milton Keynes.
    Helmut Marko, consulente della scuderia austriaca, ha però spiegato la difficoltà dell’operazione visto che ci sarebbe bisogno di un congelamento dello sviluppo del motore da parte della FIA dall’inizio del 2022: “È un argomento molto complesso, tanto quanto lo sono questi motori”, le parole di Marko al canale tedesco Sport1. “Saremmo favorevoli, a condizione che i colloqui con la Honda fossero positivi per poi preparare i motori noi stessi a Milton Keynes. Naturalmente tutto ciò sarebbe possibile a patto che i motori siano congelati entro la prima gara nel 2022. Non possiamo permetterci ulteriori sviluppi, né tecnicamente né finanziariamente”.
    Honda svilupperà un motore nuovo di zecca per il 2021 e ha precisato che aiuterà la Red Bull nel periodo di transizione. Marko ha spiegato perché la soluzione di continuità sia la preferita dal team: “Tutti i produttori di motori hanno il proprio team e questo significa che sviluppano il motore attorno al loro telaio. Se ciò non fosse possibile dovremmo adattare le nostre idee e accettare il risultato finale. Proprio per questo vorremmo continuare con la Honda ma, al momento, non ci sentiamo di escludere nessuna soluzione”. LEGGI TUTTO

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    F1 Mercedes, Källenius: “Nei prossimi tre anni, budget ridotto della metà”

    STOCCARDA – “L’impegno finanziario rappresentato dalla Formula 1 sarà ridotto della metà nel corso dei prossimi tre anni”. Ola Källenius, CEO della Daimler, conferma come il budget della scuderia Campione del Mondo verrà dimezzato nel prossimo triennio.
    Come il Bayern Monaco
    L’economia mondiale è in un periodo molto difficile anche a causa della pandemia di Coronavirus. L’industria automobilistica è una delle più colpite dalla crisi: così tutti i grandi gruppi, compreso quello tedesco, stanno rivedendo i loro piani nel medio lungo termine. Parlando all’emittente TV6, il numero 1 di Stoccarda ha però ammesso anche che non verrà assolutamente abbandonato il mondo delle corse: “Non abbiamo motivo di ritirarci dalla F1, sarebbe come se il Bayern Monaco abbandonasse il calcio” le parole di Källenius.
    In ogni caso, la riduzione del budget non dovrebbe rappresentare un grosso problema per il team che sta dominando il Circus negli ultimi anni. A partire dalla prossima stagione, infatti è stato stabilito un tetto massimo di 133 milioni di euro per tutti i team così da uniformare risorse e cercare di rendere più competitiva e incerta la Formula 1. Calcolando che l’impegno finanziario della Mercedes, lo scorso anno, è stato di 366 milioni di euro, il dimezzamento continuerà a coprire ampiamente le esigenze della scuderia di Wolff, Hamilton e Bottas. LEGGI TUTTO

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    F1 Mercedes, Källenius: “Budget dimezzato ma resteremo nel Circus”

    STOCCARDA – “L’impegno finanziario rappresentato dalla Formula 1 sarà ridotto della metà nel corso dei prossimi tre anni”. Ola Källenius, CEO della Daimler, annuncia così che il budget della Mercedes si ridurrà del 50% nel breve periodo.
    Restare nel Circus
    L’economia mondiale è in un periodo molto difficile anche a causa della pandemia di Coronavirus. L’industria automobilistica è una delle più colpite dalla crisi: così tutti i grandi gruppi, compreso quello tedesco, stanno rivedendo i loro piani nel medio lungo termine. Parlando all’emittente TV6, il numero 1 di Stoccarda ha però ammesso anche che non verrà assolutamente abbandonato il mondo delle corse: “Non abbiamo motivo di ritirarci dalla F1, sarebbe come se il Bayern Monaco abbandonasse il calcio” le parole di Källenius.
    In ogni caso, la riduzione del budget non dovrebbe rappresentare un grosso problema per il team che sta dominando il Circus negli ultimi anni. A partire dalla prossima stagione, infatti è stato stabilito un tetto massimo di 133 milioni di euro per tutti i team così da uniformare risorse e cercare di rendere più competitiva e incerta la Formula 1. Calcolando che l’impegno finanziario della Mercedes, lo scorso anno, è stato di 366 milioni di euro, il dimezzamento continuerà a coprire ampiamente le esigenze della scuderia di Wolff, Hamilton e Bottas. LEGGI TUTTO