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    Ford torna in F1: “Questo è l'inizio di un nuovo entusiasmante capitolo”

    “La Formula 1 è in forte crescita, sia negli Stati Uniti che a livello globale. Rispetto al passato, ora la situazione è cambiata, e va presa in considerazione”, aveva dichiarato non molto tempo fa Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance. Bene, detto, fatto: dopo più 20 di assenza l’Ovale Blu, spinto dal corso sempre più elettrificato del Circus, torna in F1 per essere protagonista come lo è stata in passato.
    Come seguire la presentazione Red Bull
    “Questo è l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo nella storia degli sport motoristici di Ford, iniziato quando il mio bisnonno ha vinto una gara che ha contribuito a lanciare la nostra azienda”, ha affermato Bill Ford, presidente esecutivo. “Ford sta tornando all’apice dello sport, portando la lunga tradizione di innovazione, sostenibilità ed elettrificazione su uno dei palcoscenici più visibili al mondo”.
    Perché è il momento giusto per Ford di puntare sulla F1
    A portare Ford a decidere di rimettersi in pista sono stati, senza dubbio, la possibilità di sfruttare il palcoscenico dei GP che è in continua crescita in tutto il mondo negli ultimi anni, ma oltre l’aspetto pubblicitario c’è che quello tecnico. Le monoposto della F1 moderna, basate su elettrificazione, sostenibilità e l’utilizzo dei carburanti sintetici, sono un laboratorio perfetto per lo sviluppo di soluzioni per i modelli di serie in piena fase di transizione energetica. Senza contare che, con la governance USA di Liberty Media, l’assenza di un Costruttore statunitense nella classe regina delle corse faceva molto rumore.
    Una storia di successo
    Anche perché Ford ha un legame fortissimo con la F1. Nonostante l’abbia lasciata nel 2004, resta il terzo Costruttore di maggior successo con 10 campionati costruttori e 13 campionati piloti vinti.
    “La notizia di oggi che Ford arriverà in Formula 1 dal 2026 è ottima per lo sport e siamo entusiasti di vederli unirsi agli incredibili partner automobilistici già in Formula 1”, ha dichiarato Stefano Domenicali, Presidente e CEO di Formula 1. “Ford è un marchio globale con un’incredibile eredità nelle corse e nel mondo automobilistico e vede l’enorme valore che la nostra piattaforma offre a oltre mezzo miliardo di fan in tutto il mondo. Il nostro impegno per essere Net Zero Carbon entro il 2030 e per introdurre carburanti sostenibili nelle auto di F1 dal 2026 è anche un motivo importante per la loro decisione di entrare in F1. Crediamo che il nostro sport offra opportunità e risultati diversi da qualsiasi altro e non vediamo l’ora che il logo Ford corra sui circuiti iconici della F1 dal 2026″.
    Il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha dichiarato: “Ci sono pochi produttori che hanno un tale celebrato la storia dello sport automobilistico come Ford, per vederli tornare alla FIA Formula Uno Il campionato del mondo è un’ottima notizia. Sottolinea ulteriormente il successo della Power Unit 2026 Regolamenti che hanno al centro un impegno sia per la sostenibilità che per lo spettacolo, e di ovviamente avere più interesse da parte degli Stati Uniti è importante per la continua crescita del la massima categoria di sport motoristici del mondo”.
    Questo ritorno ufficiale è il primo passo verso la collaborazione di Ford con Red Bull? Le voci dei giorni passati fanno intendere questo, ma sicuramente nel corso della giornata ci saranno ulteriori annunci in merito. LEGGI TUTTO

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    Ford in F1, Mark Rushbrook: “Ora situazione interessante”

    ROMA – La crescita imponente del marchio F1 ha dato il via con sempre più insistenza ai discorsi su nuove scuderie pronte ad entrare. Ma non solo nuovi team: alcuni marchi importanti, negli ultimi mesi, sono stati nominati in merito ad una possibile entrata nel Circus sotto altre vesti. È il caso della Ford, il cui settore dedicato al motorsport e denominato Ford Performance sarebbe in trattativa con Red Bull per creare un marchio di power unit nel 2026, una stagione che segnerà un’altra svolta epocale di questo sport, tra cui il passaggio a carburanti totalmente ecosostenibili. Bocce ancora cucite sulla trattativa con Red Bull, ma da casa Ford qualcosa si muove. Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, interrogato sull’argomento, non ha potuto fare altro che sottolineare la crescita esponenziale del business, dopo l’ingresso di Liberty Media: “Creare grandi appuntamenti e una grande competizione è stato decisivo. Drive to Survive, ad esempio, è stata una grande iniziativa, che ha attirato un nuovo pubblico. Come azienda, partecipiamo per l’innovazione, la possibilità di apprendimento, ma anche per questioni di marketing. In questo senso la situazione è cambiata e va presa in considerazione. Come per tutte le altre competizioni, è nostro compito osservarle, studiarle e decidere se ha senso o meno partecipare”. 
    L’attrazione dei carburanti ecosostenibili 
    “Il carburante sostenibile è qualcosa che sicuramente ci interessa, ma lo stiamo già facendo in altre serie – ha aggiunto Rushbrook -. Il WRC lo ha adottato già lo scorso anno, e per noi è stata una parte importante per l’apprendimento. I veicoli che vendiamo, in alcune regioni, passano all’elettrico più velocemente che in altre. Mentre in altre l’elettrico prenderà piede molto più avanti. Vogliamo essere sostenibili in quello che facciamo come azienda, non solo producendo auto elettriche ma in tutti i modi possibili. Supportiamo tutte le serie che passano a un carburante più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Ford e la Formula 1: cosa c'è di vero, parla Mark Rushbrook

    ROMA – Il tema dell’entrata di nuove scuderie sta tenendo il banco in maniera sempre più insistente all’interno del mondo F1. Ma non solo nuovi team: alcuni marchi importanti, negli ultimi mesi, sono stati nominati in merito ad una possibile entrata nel Circus sotto altre vesti. È il caso della Ford, il cui settore dedicato al motorsport e denominato Ford Performance sarebbe in trattativa con Red Bull per creare un marchio di power unit nel 2026, una stagione che segnerà un’altra svolta epocale di questo sport, tra cui il passaggio a carburanti totalmente ecosostenibili. Bocce ancora cucite sulla trattativa con Red Bull, ma da casa Ford qualcosa si muove. Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, interrogato sull’argomento, non ha potuto fare altro che sottolineare la crescita esponenziale del business, dopo l’ingresso di Liberty Media: “Creare grandi appuntamenti e una grande competizione è stato decisivo. Drive to Survive, ad esempio, è stata una grande iniziativa, che ha attirato un nuovo pubblico. Come azienda, partecipiamo per l’innovazione, la possibilità di apprendimento, ma anche per questioni di marketing. In questo senso la situazione è cambiata e va presa in considerazione. Come per tutte le altre competizioni, è nostro compito osservarle, studiarle e decidere se ha senso o meno partecipare”. 
    Ecosostenibile come il WRC
    “Il carburante sostenibile è qualcosa che sicuramente ci interessa, ma lo stiamo già facendo in altre serie – ha aggiunto Rushbrook -. Il WRC lo ha adottato già lo scorso anno, e per noi è stata una parte importante per l’apprendimento. I veicoli che vendiamo, in alcune regioni, passano all’elettrico più velocemente che in altre. Mentre in altre l’elettrico prenderà piede molto più avanti. Vogliamo essere sostenibili in quello che facciamo come azienda, non solo producendo auto elettriche ma in tutti i modi possibili. Supportiamo tutte le serie che passano a un carburante più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Verso il 2026, sarà un festival di motori

    TORINO – Non a tutti piacciono i motori “semplificati” che verranno usati dal 2026, ma non c’è dubbio che l’intento di attirare nuovi motoristi (e dunque nuove Case costruttrici, in forma diretta o indiretta) sembra un obiettivo più che possibile, anzi ormai è vicino. Ai tre attuali (Ferrari, Mercedes e Renault) si affiancherà l’Audi, che rappresenta il grande ingresso del gruppo Volkswagen in Formula 1. Un inedito di grande importanza. Poi c’è la questione che riguarda la Red Bull e la Honda. La Red Bull, come tutti sanno, usano motori prodotti in collaborazione con la Honda, che tuttavia non è più presente ufficialmente in Formula 1. La Casa giapponese, tuttavia, ha firmato il documento per l’ingresso nel 2026 e a questo punto non è scontato che riprenda la collaborazione con la Red Bull. La quale, nel frattempo, si è attrezzata per dare vita a una propria unità motori. Anzi, secondo alcune voci che circolano in Formula 1, si profilerebbe un interesse della Ford, assente (come marchio) da molti anni. Sarebbe una grande operazione, a prescindere da quanto travaso di tecnologia (o di personale) possa esserci tra la Casa madre e la squadra britannica.
    Giapponesi a caccia di nuovi partner
    Se davvero si dovesse concretizzare questa ipotesi, allora la Honda sarebbe costretta a cercare altri partner. Che, dire il vero, non mancano (dalla Aston Martin alla Williams, per citarne due). Se si dovesse davvero andare in questa direzione, di passerebbe tra motoristi (e mezzo…) che caratterizza l’attuale ciclo di normative tecniche e sportive, a un campo partenti caratterizzato da sei marchi. Un ulteriore segno di come questa Formula 1 stia andando nella giusta direzione, all’insegna della crescita costante e a beneficio di competizione e spettacolo.
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    Ford Fiesta, alcune voci la vedono fuori dal mercato già nel 2023

    E arriva l’elettrica…
    La Fiesta oggi sul mercato è stata da poco oggetto di un restyling – presentato nel 2021 – e lo stop alla produzione non coinciderà temporalmente con l’uscita dai listini. Sebbene la casa dell’Ovale blu non abbia commentato i rumours, la posizione ufficiale riconosce la necessità di razionalizzare l’offerta. Nel 2024 verrà presentata la versione elettrica di Ford Puma, accanto alle motorizzazioni termiche, che resteranno sul crossover urbano nato intorno alla medesima piattaforma che dà vita alla Fiesta. 
    “Stiamo accelerando i nostri sforzi per puntare tutto sull’elettrificazione e, di conseguenza, rivedere il nostro portafoglio di veicoli in linea con la nostra strategia di business. Non commentiamo le speculazioni e condivideremo maggiori informazioni nei prossimi mesi”, la nota Ford ad AutoExpress, in quello che ha tutti i tratti di un conto alla rovescia della durata di 12 mesi.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari F1, Mercedes e Ford: c'è un abisso prezioso nella piscina più profonda del mondo

    Se vi trovate a Dubai e avete voglia di vivere un’esperienza adrenalinica il consiglio è quello di provare la Deep Dive, la piscina più profonda del mondo. Nelle sue 56 stanze immerse nell’acqua si può visitare una vera e propria città con tanto di negozi, case, alberi e perfino automobili. Tra quelle super immortalate dai visitatori ci sono una Mercedes, una Ford e una Ferrari.Guarda la galleryUn museo subacqueo di supercar nella piscina più profonda del mondo
    A Napoli arriva una Lamborghini che commemora il grande Maradona 
    Gioielli sommersi
    L’idea di una piscina profonda ben 60 metri è sicuramente affascinante, anche se per nuotare al suo interno c’è bisogno di una buona dose di sangue freddo. La particolarità della struttura è che sembra di visitare una vera e propria città, fino al più piccolo particolare, ma con maschera sugli occhi e bombola d’ossigeno sulla schiena. Tra le attrazioni principali della Deep Dive ci sono una Mercedes CLK cabrio (dentro la quale è possibile anche entrare per scattarsi alcune foto), una Ford Mustang e un telaio di una Ferrari da Formula 1, ovviamente di colore rosso. Insomma, per ammirare questi modelli non è certo necessario arrivare fino a Dubai, ma l’esperienza di farlo in una metropoli d’acqua è un’esperienza che almeno una volta nella vita andrebbe vissuta. 
    Mompha Junior, fra eleganza e auto lussuose  LEGGI TUTTO

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    Stellantis, rimanda la riapertura a Melfi: mancano i semiconduttori

    Falsa partenza per lo stabilimento Stellantis di Melfi. L’attività sarebbe dovuta riprendere il 6 settembre, ma dopo lo stop di produzione dell’impianto di Pomigliano e della Sevel Sud in Abruzzo (quest’ultimo annunciato a inizio settimana), arriva anche il rinvio per la struttura lucana, la casa di Fiat 500X, della Jeep Renegade, di Jeep Compass. Le attività, ha dichiarato il Gruppo, ripartiranno il 13 settembre.
    Dalle organizzazioni sindacali sono giunte indicazioni di un settembre che vedrà una riduzione dei turni e la prospettiva che si lavori solo per 5-6 giorni, una volta riavviata l’attività.
    Delle prospettive sull’andamento della crisi di approvvigionamento abbiamo già scritto, le previsioni indicano difficoltà nel garantire la fornitura globale fino al prossimo anno. Inizialmente, a inizio 2021, quando la crisi legata all’approvvigionamento dei microchip – nello specifico per l’industria automobilistica -, gli analisti prospettavano una ripresa progressiva della normalità nel corso del terzo trimestre dell’anno.
    Ford nel Regno Unito
    L’impatto sulla produzione è stato generalizzato, ha colpito a fasi alterne tutte le grandi case costruttrici. C’è poi chi ha scelto di tamponare le difficoltà riducendo le varianti di modello in via temporanea: minori dotazioni a bordo, specialmente legate a sistemi di assistenza attiva alla guida, per non fermare del tutto le linee produttive.
    In Ford, ad esempio, la decisione nel Regno Unito di proporre allestimenti meno ricchi di componenti per i quali i microchip sono essenziali, a fronte di attese nelle consegne “solo” di uno o due mesi.
    “La carenza globale di semiconduttori ha impattato quasi tutti i costruttori, Ford compresa. Per poter rispondere alle esigenze dei nostri clienti su Puma ed EcoSport, Ford sta riallineando i contenuti di un ridotto volume di veicoli per limitare l’impatto della carenza di microchip”, ha confermato un portavoce del marchio in Gran Bretagna.
    Segnatamente, saranno la frenata autonoma d’emergenza e il mantenimento attivo di corsia, l’automatismo di attivazione degli abbaglianti, i sensori posteriori di parcheggio, alcune delle funzioni a non essere proposte sugli allestimenti provvisoriamente riorganizzati.
    Solo auto elettriche in Europa dal 2035: ecco la proposta dell’UE LEGGI TUTTO

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    Ford Mach-Eau, la benzina adesso diventa un profumo

    Ford infatti, per celebrare il lancio della nuova Mustang Mach-E GT, ha pensato bene di lanciare una fragranza gusto… benzina, la Mach-Eau.
    Odore di benzina, che amore
    Esatto, avete capito bene. La fragranza Mach-Eau è stata creata dalla profumeria Olfiction di Pia Long proprio su stessa commissione di Ford, che l’ha svelata alcuni giorni fa al Goodwood Festival of Speed, lo storico evento che ogni anno attira appassionati di motori da tutto il mondo.
    Eppure, per quelli che in questo momento stanno pensando ad una trovata controcorrente o provocatoria nei riguardi delle recenti decisioni dell’UE sui motori termici – leggi qua la proposta –, sappiate allora che verrete delusi.
    La fragranza Ford, infatti, non soltanto è stata creata per soddisfare l’olfatto degli automobilisti che con il passaggio all’elettrico avranno nostalgia del caro vecchio odore di benzina – l’idea del profumo è nata proprio da un sondaggio Ford per cui un acquirente di auto elettriche su cinque afferma di sentire la mancanza dell’odore della benzina -, ma anche per aiutare alcuni dissidenti ad entrare nel futuro della guida elettrica. Insomma, una sorta di incentivo che ha come scopo quello di dissipare i miti sulle auto elettriche e convincere gli appassionati di auto tradizionali del potenziale di questi veicoli.
    Motori a benzina, note ammalianti
    Il profumo creato da Pia Long per la Casa dell’Ovale blu, al momento non è disponibile all’acquisto e non si sa ancora quando e se entrerà mai in commercio, si sviluppa con note aromatiche simili a quelle emesse dagli interni delle auto, dei pneumatici e dai motori a benzina.
    Il Mach-Eau presentato alcuni giorni fa contiene infatti benzaldeide, un profumo simile alla mandorla emanato dagli interni delle auto, il para-cresolo, fondamentale per creare l’odore gommoso dei pneumatici e poi ancora zenzero blu, lavanda, geranio, legno di sandalo e pepe di Timut.
    “Il fascino sensoriale delle auto a benzina è ancora qualcosa che i conducenti sono riluttanti a rinunciare”, ha spiegato Jay Ward, direttore Ford of Europe Product Communications. “La fragranza Mach-Eau è progettata per dare loro un accenno di quell’odore di carburante che bramano ancora e dovrebbe durare abbastanza a lungo perché le prestazioni della nuova Mach-E GT facciano evaporare anche qualsiasi altro dubbio.”
    Ford produrrà solo vetture elettriche dal 2030: primo modello MEB a Colonia LEGGI TUTTO