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    F1 Ferrari, Binotto e la SF-23: “Progettata quando c'ero io”

    ROMA – “In Formula 1 non si parla di individuo, ma di gruppo completo. Questa è una macchina che è stata progettata l’anno scorso, nella quale ero con loro, però non è la mia vettura, è la vettura della Ferrari”. Mattia Binotto ha parlato così della SF-23, la monoposto presentata da Ferrari per il Mondiale 2023 di Formula 1. Ospite del Panathlon Club di Parma, l’ex team principal del Cavallino ha commentato l’arrivo della nuova vettura di Maranello, svelata martedì 14 febbraio nella cornice di Fiorano e scesa subito in pista. LEGGI TUTTO

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    F1, filming day Ferrari a Fiorano: Leclerc e Sainz guidano la SF-23

    ROMA – Dopo la presentazione avvenuta nella giornata di San Valentino, la Ferrari SF-23 è tornata subito in pista. Infatti, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno percorso un totale di 100 km a Fiorano, in una giornata servita sia per ricavare nuove e più precise sensazioni dopo la breve apparizione di ieri, ma soprattutto come “filming day”, ovvero per effettuare le riprese per gli sponsor in vista della nuova stagione di F1. Una giornata che ha visto i due piloti dividersi equamente l’impegno in pista con la possibilità di spingere un po’ di più sull’acceleratore, più per verificare il corretto assemblaggio di tutte le componenti che per testare le performance, ovviamente non importanti e non cercate in questa fase; la SF-23, inoltre, era equipaggiata con le cosiddette Pirelli “demo”. LEGGI TUTTO

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    La Ferrari sceglie di volare alto, anche accettandone i rischi

    MARANELLO. L’impegno è molto ambizioso. Variano le parole («siamo qui per un passo ulteriore dopo l’anno scorso» dice Leclerc) o gli accenti («La Ferrari compete per vincere» ribadisce Vasseur), ma di sicuro non c’è nessuno che sposi una linea di prudenza o di cautela, anche solo diplomatica, nel momento del varo della SF-23. Alla Ferrari, dopo aver voltato pagina e puntato su un nuovo management (sportivo, ma non solo), si parla apertamente di vittoria. Il che dimostra un eccellente stato d’animo, dato indubbiamente positivo. Ma espone anche a rischi notevoli, almeno dal punto di vista dialettico. E forse è proprio questo che si vuole a Maranello: volare alto. Poi sarà quel che sarà. Anzi, quel che la pista dirà che deve essere. Ad oggi non c’è una ragione per credere che la Rossa edizione 2023 non possa vincere, ma è vero anche il contrario. La Red Bull resta la squadra da battere e la Mercedes si appresta a tornare quella di un tempo (che poi sarebbe due anni fa, mica un’era geologica). Infatti, mano a mano che il colloquio s’infittisce (con i piloti specialmente) emerge che accanto alla consapevolezza di aver svolto un ottimo lavoro nei medi invernali c’è la curiosità di capire (e nei primi test in Bahrain lo si capirà) quali siano davvero i valori in pista. Di certo, questa auto non sembra estremizzare nessun concetto, salvo mostrare delle soluzioni anticonvenzionali sull’ala anteriore (piccoli deviatori di flusso) che l’anno scorso furono bocciate dalla Fia quando le introdusse la Mercedes. LEGGI TUTTO