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    F1 2023, Red Bull super a Jeddah anche nella velocità massima

    Tenendo sempre presenti le ovvie varianti sul maggiore e minore uso del drs in gara, l’assolo Red Bull dell’Arabia Saudita è stato confermato anche dai riscontri velocistici della top speed media espressa tra sabato e domenica. Alla speed trap Max Verstappen, forte anche del grande utilizzo dell’ala mobile nella fuoriosa rimonta, ha demolito tutti con un rilevamento di 340,1 km/h. Alle sue spalle il team mate, Sergio Perez, vincitore del Gp, d’un soffio davanti alla sorpresa assoluta in questa speciale classifica rappresentata dalla Haas spinta dalla power unit Ferrari.
    I due piloti del team americano hanno fatto segnare sostanzialmente la stessa velocità piazzandosi subito dietro le supersoniche Red Bull. Come in Bahrain ha brillato ancora la Williams-Mercedes di Sargeant, una saetta anche a Jeddah tra prove e gara confermatosi quinto assoluto. Priva di acuti pure qui la performance della Ferrari. Al deludente risultato del Cavallino fatto timbrare alla bandiera a scacchi, si somma in questo caso un anonimo sesto e nono posto, con Sainz ancora una volta davanti a Leclerc.

    Molto più ridimensionata rispetto a Sakhir la prestazione velocistica della Mercedes: la maximum speed più elevata (quella di Hamilton il più veloce in Bahrain) è stata da metà classifica, livellata verso il basso. Dato piuttosto contenuto anche per il formidabile Alonso a causa di una gara di mantenimento della posizione e non certo di attacco come nel primo appuntamento del Mondiale. Il responso del dato velocistico a Jeddah ai vertici dell’attuale F1 è stato più attendibile del Bahrain per la mancanza di un uomo solo al comando e di un maggior numero di lotte ravvicinate con il drs.
    Gp Arabia Saudita: le velocità in qualifica

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    I punti deboli della Ferrari SF-23? In buona parte gli stessi dello scorso anno

    Dopo le prime due gare, la “crisi” della Scuderia Ferrari è sotto gli occhi di tutti. Solo 26 punti e un misero 4° posto nella classifica mondiale costruttori, contro i 78 punti del 2022 che valevano il 1° posto tra i team.
    La crisi legata ai risultati è figlia di una serie di punti deboli del nuovo progetto che, in buona parte, sono gli stessi dello scorso anno, a cominciare dell’affidabilità. Oltre a questo le difficoltà sul passo gara, legate anche all’eccessiva usura dei pneumatici, risultano correlate alla geometria delle sospensioni e alla comprensione dei dati raccolti con quanto si vede in pista.
    Inoltre il fondo vettura, ovvero un “particolare” fondamentale di queste nuove monoposto ad effetto suolo, sul quale altri team hanno lavorato meglio che a Maranello, soprattutto dall’introduzione della direttiva TD39. Da ultimo le pance di cui si parla molto, forse troppo, perché sono l’elemento più visibile e differenziante tra la SF-23 e la Red Bull. Non è lì il vero problema della nuova monoposto di Maranello.
    Se diamo uno sguardo allo scorso anno, il passo gara era già un “problema” della Ferrari F1-75, anche a inizio anno, dove questo aspetto era mitigato dalla bontà di un progetto nato decisamente meglio e più maturo rispetto alla concorrenza e in particolare a Red Bull e Mercedes. Sempre nel 2022 i problemi di affidabilità, quelli legati alla gestione delle gomme e al fondo vettura erano tutti noti e sulla lista delle priorità delle aree da migliorare.

    Mattia Binotto e le sue persone non hanno però saputo guardare troppo lontano. O l’analisi dei punti deboli della F1-75 non era stata fatta accuratamente oppure non si sono poi trovate le soluzioni, tanto che i problemi dello scorso anno si sono ripresentati tutti! Pensiamo solo ai problemi di affidabilità che hanno portato Charles Leclerc in penalità, già alla seconda gara della stagione!
    Cosa fare ora?
    Il mondiale è lungo: vincere qualche gara ad inizio anno e poi proseguire con una stagione in calando come negli ultimi anni è qualcosa che difficilmente potrà avvenire quest’anno. E allora l’obiettivo e pianificare al meglio gli sviluppi stagionali per migliorare i punti deboli della SF-23, uno dopo l’altro, puntando a ridurre nel corso dei prossimi mesi, il gap dagli avversari più diretti, per poi porre le basi per il 2024. Attenzione, questo non deve voler dire che l’attuale mondiale sia già da archiviare ma occorre lavorare, tanto e con metodo, per evitare di “arrendersi” troppo preso, nascondendosi come troppo spesso è avvenuto dietro allo slogan “stiamo lavorando per l’anno prossimo“. Questo è inaccettabile, sia prima dell’estate, come nel 2022, ma tanto più a marzo, quando il mondiale si è appena aperto. LEGGI TUTTO

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    F1, La Ferrari F1-2000 di Michael Schumacher va all’asta

    La Ferrari F1-2000, monoposto che ha riportato il titolo piloti F1 a Maranello, dopo 21 anni e ha dato inizio al filotto di cinque Campionati consecutivi, dal 2000 al 2004, sarà battuta all’asta.2000 Ferrari F1-2000 ANDREW TRAHAN PHOTOGRAHY LLC ©2023 Courtesy of RM Sotheby’s

    E’ uno dei due esemplari al mondo ed è la monoposto guidata dalla leggenda della Ferrari, Michael Schumacher, nel 2000, la sua prima stagione vittoriosa nel Campionato del Mondo Piloti di Formula 1.
    Sul sito sothebys.com, da lunedì 3 aprile, si aprirà l’asta per aggiudicarsi la Ferrari F1-2000.
    In particolare la monoposto numero 198 è quello guidata da Schumacher nel vittorioso Gran Premio del Brasile, portata in pole position al Gran Premio di Monaco, l’unica ottenuta dal pilota tedesco a Monte Carlo.
    L’innovativa monoposto all’asta fece il suo debutto nelle competizioni nel 2000, vantando un pacchetto avanzato di aerodinamica e un motore V-10 a 90 gradi, completamente riprogettato e che permise agli ingegneri di Maranello di abbassare il centro di gravità della vettura.
    Nei 17 Gran Premi in calendario, Schumacher ha portato l’iconica macchina rossa alla vittoria in ben 9 appuntamenti, conquistando il Campionato del Mondo Piloti di Formula 1 alla penultima gara della stagione a Suzuka.
    Un’impresa storica che ha fatto da trampolino di lancio per uno dei periodi più celebri della storia della Ferrari.

    Il telaio 198, inizialmente utilizzata come muletto della Scuderia, svolse un ruolo fondamentale fin dal secondo round del campionato, dopo che Schumacher finì fuori strada durante le qualifiche di Interlagos, danneggiando il sottoscocca della sua prima vettura.
    Una volta conclusa la stagione, la monoposto con il telaio numero 198, fu riportata a Maranello, dove è stata completamente ricostruita. Nel marzo 2001, la vettura fu esposta al Salone dell’Automobile di Ginevra sullo stand della Ferrari e successivamente venduta al collezionista Kevin Crowder del Texas, che nel 2005 la preparò per l’uso in eventi F1 Clienti. Il texano ha acquistato il telaio 198 nel 2016 e lo ha guidato in diversi eventi Ferrari Corse Clienti, tra cui gli eventi Ferrari F1 Clienti tenutisi a Monza nel 2017 e ad Austin, in Texas, nel 2020. Oggi, offre al suo prossimo proprietario la rarissima opportunità di provare l’emozione unica di una vettura da Gran Premio V-10 vincitrice di una delle epoche d’oro della Formula 1.
    Maggiori informazioni e foto su sothebys.com. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Arabia Saudita: le pagelle. Red Bull già campione, Leclerc (e Vasseur) salvagente della Ferrari

    Il Gran Premio dell’Arabia Saudita, sul circuito di Jeddah, ha lasciato in eredità parecchia carne al fuoco. Dall’ennesimo dominio della Red Bull alla conferma di Alonso e l’Aston Martin come primi antagonisti, fino al sorpasso della Mercedes nei confronti di un’imbarazzante Ferrari, aggrappata ai suoi unici salvagente: Charles Leclerc e Frederic Vasseur. Senza dimenticare gli altri protagonisti in griglia; tutto questo nelle pagelle del week-end arabo, secondo appuntamento del mondiale di Formula 1.
    VOTO 10 ALLA RED BULL, GIA’ CAMPIONE DEL MONDO DOPO DUE GARE
    Non è un azzardo dirlo: la Red Bull dopo due gare ha già chiuso il campionato. Superiorità imbarazzante, degna della miglior Mercedes o della Ferrari dell’era Schumacher. Cambia il solista (Perez), ma non la sostanza, come testimonia l’ennesima rimonta-show di Verstappen (da 15° a 2°). Dietro il nulla cosmico. Ad oggi, immaginare di vedere 23 vittorie su 23 della lattina non è utopia, ma una solida realtà.
    VOTO 9 AD ASTON MARTIN E ALONSO, PRIMI DEGLI ALTRI
    Se il Bahrain poteva anche essere un episodio isolato, da Jeddah viene fuori la verità: l’Aston Martin è la seconda forza del mondiale. O per meglio dire, è la prima degli umani. Trascinata dall’ennesimo capolavoro di Fernando Alonso (al 100° podio della carriera), che nonostante un errore veniale per uno della sua esperienza (che gli costa la “penalità della discordia”), riesce a tenersi stretto il posto sul podio, dopo aver anche accarezzato per qualche giro il sogno di un colpaccio clamoroso. E se contro la Red Bull c’è poco da fare, per ora tutti devono fare i conti con il capolavoro targato Lawrence Stroll e soci. Che resurrezione.
    VOTO 8 A LECLERC E VASSEUR, SALVAGENTE DELLA FERRARI IN NAUFRAGIO
    La barca (o la macchina, per meglio dire) fa acqua da tutte le parti. Due gare bastano e avanzano per parlare di fallimento per la Ferrari, che ad oggi ha solo due motivi per sorridere: Charles Leclerc e Frederic Vasseur. Il primo continua a lottare per un pugno di mosche, tirando fuori prima un capolavoro in qualifica e poi una rimonta da paura nei primi giri in gara (da 12° a 5°, prima del crollo nella seconda parte di gara). Il secondo ha restituito quantomeno credibilità a un ruolo umiliato dal suo predecessore, spinto da una passione e un carattere ferreo che, a Maranello, non si vedeva da un po’. A lui l’ingrato compito del repulisti necessario per l’ennesima ripartenza rossa.

    VOTO 7 A RUSSELL, CHE BATTE SONORAMENTE HAMILTON
    Nella fortunata scoperta di essere la terza forza del mondiale, la Mercedes ritrova George Russell dopo il week-end incolore in Bahrain. In Arabia Saudita il giovane allievo batte sonoramente il maestro Lewis Hamilton, mai realmente capace di impensierire il compagno di squadra. Da Brackley si profila una rivoluzione copernicana per il progetto 2023, per cambiare rotta in salsa 2022: allo stesso modo, George si candida ufficialmente ai gradi di prima guida per questa stagione.
    VOTO 6 AD ALPINE, QUINTA FORZA (CON SGUARDO ALLA ROSSA…)
    I dubbi sull’Alpine, dopo il Bahrain, erano alti. L’ottima rimonta di Gasly aveva un po’ mascherato le perplessità, tutte però dissipate dopo il solido fine settimana di Jeddah. Entrambi comodamente a punti, i due alfieri transalpini hanno rilanciato il team e le ambizioni da quinto posto nel mondiale costruttori. Ma il distacco abbastanza minimo dalla Ferrari può aprire scenari imprevedibili, per un futuro roseo tanto quanto la “pantera” scesa in pista nelle prime due gare stagionali.
    VOTO 5 A SAINZ, UFFICIALMENTE SECONDO PILOTA
    Senza indugiare troppo, due gare sono state sufficienti a dire chi è il secondo pilota della Ferrari. Carlos Sainz sarà davanti a Leclerc in classifica, ma in entrambi gli appuntamenti hanno dimostrato chiaramente la differenza con il monegasco. Sia in termini di passo, che (soprattutto) nella performance sul giro secco. Vedere per credere? Il mezzo secondo incassato in qualifica è una prova tangibile del diverso livello su cui viaggiano i due piloti. Probabilmente, una scoperta convenuta anche dallo stesso Vasseur.
    VOTO 4 A MCLAREN, TROPPO BRUTTA PER ESSERE VERA
    Anche il week-end arabo conferma le sensazioni emerse in Bahrain: ad oggi, la McLaren è l’ultima della griglia. Nonostante una qualifica fantastica di Oscar Piastri, il reale valore della fallimentare (fin qui) MCL60 lo dà l’eliminazione in Q1 di Norris, notoriamente un cavallo di razza in qualifica. Ma soprattutto il responso della gara: quart’ultimo e penultimo. Un segnale inequivocabile, dell’enorme lavoro che attende gli uomini di Woking.
    VOTO 3 ALLA FERRARI, NOBILE DECADUTA ALLA DERIVA
    15 anni di fallimenti non sono bastati. La Ferrari è riuscita nell’impresa di buttare via la solida base lasciata in eredità dalla F1-75, per lasciar spazio alla disastrosa SF23 che, di fatto, ha già messo la pietra tombale sulle proprie ambizioni. Un fallimento su tutta la linea, che accentua la tempesta in cui ora tutti a Maranello si ritrovano. E che, in sostanza, sbatte in faccia una realtà con cui servirà, ora, fare i conti: il Cavallino Rampante è uno sbiadito ricordo del simbolo di eccellenza e dominio degli anni d’oro. Su il sipario: rientra la mediocrità. Tutti chiedono la “testa” del colpevole, giustamente: la realtà è che non c’è più da qualche mese. Eppure, la sua presenza si può sentire ugualmente: basta guardare i risultati in pista.
    VOTO 2 ALLA FIA E AL TENTATIVO DI SCIPPO AD ALONSO
    Sulla credibilità della FIA e dei commissari negli ultimi anni si è dibattuto a lungo. Eppure, le cose non sembrano voler cambiare. Stavolta la “vittima” è Fernando Alonso, che in due ore di pura follia, si vede prima scippato e poi restituito il podio conquistato in pista. L’ennesimo buco nell’acqua di una commissione che, semplicemente, non è in grado di stare al passo con i tempi. In tutti i sensi.
    VOTO 1 A BINOTTO, PADRE DELL’ULTIMO FALLIMENTO ROSSO
    È vero, non fa più parte del Circus. È vero, la Ferrari non è più la sua casa. Ma se la situazione della SF23 è quella imbarazzante di oggi, gran parte del “merito” è di chi ha coordinato la sua costruzione, sacrificando il 2022 in nome di questo scempio. Già, quel Mattia Binotto che, dopo lo sfregio alla storia della Rossa con la SF-1000 e la SF21, era comunque rimasto al suo posto. Che in 5 anni di gestione della direzione tecnica, ha dato vita a 4 fallimenti (e mezzo). Toccherà a Vasseur bruciare la vergognosa eredità del suo predecessore, di cui sicuramente i sostenitori della Rossa non sentono la mancanza. LEGGI TUTTO

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    F1, Carlos Sainz è fiducioso: “Sappiamo dove sviluppare la vettura”

    1 – GP ARABIA SAUDITA F1/2023 – GIOVEDI’ 16/03/2023 credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Carlos Sainz, dopo il deludente Gran Premio dell’Arabia Saudita, ha ammesso che la Ferrari SF-23 non è dove vorrebbe essere anche se lo spagnolo si è dichiarato fiducioso che la squadra abbia il potenziale per cambiare le cose.
    “In questo momento, non siamo dove vorremmo essere in termini di ritmo di gara, in termini di macchina in generale, di equilibrio”, ha detto Sainz parlando con i media, dopo la gara di Jeddah.
    Il pilota spagnolo della Ferrari ha anche aggiunto: “Abbiamo faticato un po’ e se già surriscaldiamo le gomme con l’aria pulita, quando seguiamo una vettura le cose vanno anche peggio. Abbiamo bisogno di aria pulita per ottenere tempi sul giro decenti. Conosciamo esattamente i nostri punti deboli. E questo è un aspetto positivo”.

    Sainz ha parlato anche degli sviluppi che la Ferrari potrebbe portare presto in pista per migliorare la SF-23: “Non possiamo ovviamente fare magie per portare gli sviluppi in anticipo, ma so che la squadra sta spingendo al massimo per portarli e questo migliorerà sicuramente il nostro ritmo di gara”.
    Per quanto riguarda i problemi che affliggono la SF-23, lo spagnolo della Ferrari è stato molto chiaro: “Sappiamo dove sono i problemi e li avevamo già individuati in Bahrain. Sappiamo dove sviluppare la vettura, abbiamo solo bisogno di tempo perché, a causa dei punti deboli che abbiamo visto in Bahrain e che vediamo qui, ovviamente non possiamo apportare gli aggiornamenti già domani”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Capello nel box della Rossa per il Gp d'Arabia: “Grazie per la visita Fabio!”

    JEDDAH (Arabia Saudita) – Alle 18 prende il via il secondo Gran Premio del Mondiale 2023 di Formula 1 sul tracciato di Jeddah, tra i tanti ospiti vip presenti tra i quali anche due ex Juventus: dopo Patrick Evra anche mister Fabio Capello ha fatto capolino in Arabia Saudita. La Ferrari ha reso omaggio all’ex allenatore anche di Milan e Roma con un post social dove l’allenatore, oggi opinionista a Sky, posa con il volante della SF-23 davanti alla vettura di Leclerc scrivendo: “L’allenatore è qui! Grazie per la visita, Fabio!”. Per le Ferrari sarà una gara all’insegna della rimonta con Carlos Sainz che partirà 4° in mentre Charles Leclerc, causa penalità di 10 posizioni, partira dalla 12ª casella. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz da Jeddah: “La squadra è solida e concentrata”

    1 – GP ARABIA SAUDITA F1/2023 – GIOVEDI’ 16/03/2023 credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeCarlos Sainz è arrivato nel paddock di Jeddah pronto a rimettersi al volante della sua Ferrari SF-23 dopo il debutto stagionale in Bahrain: “Sono fiducioso che il nostro weekend qui in Arabia Saudita possa essere migliore rispetto a quello di Sakhir”, ha detto lo spagnolo ai giornalisti nella conferenza stampa FIA.

    Pronti a fare passi avanti
    In Bahrain Carlos ha portato a casa un quarto posto al termine di una corsa condizionata dal degrado gomme: “Abbiamo imparato parecchio a Sakhir, ed è stato importante iniziare finalmente la stagione per avere un quadro della situazione. Non siamo stati contenti della nostra prestazione, ma in questi giorni abbiamo lavorato molto con i dati raccolti e sono fiducioso che abbiamo tutti gli elementi per fare dei passi avanti. Abbiamo una squadra molto solida e concentrata e abbiamo un programma chiaro davanti a noi”.

    Pista diversa
    “La pista mi piace – ha concluso Sainz – e sappiamo che girare quanto più possibile sarà importante per prendere confidenza con i muretti di questo tracciato cittadino così anomalo. Le prove libere di domani saranno particolarmente importanti in tal senso”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc da Jeddah: “Red Bull imbattibili ma proveremo la rimonta”

    1 – GP ARABIA SAUDITA F1/2023 – GIOVEDI’ 16/03/2023 credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeCharles Leclerc è arrivato carico nel paddock di Jeddah nonostante la consapevolezza di dover pagare penalità già alla seconda gara per l’installazione sulla sua Ferrari SF-23 della terza centralina.
    Sfida interessante
    “Inutile negare che l’inizio di stagione non è andato come speravo”, ha commentato oggi il pilota monegasco che poi ha anche aggiunto: “Il ritiro in Bahrain e la penalità da scontare qui non sono certo quello che volevamo, ma quando sono tornato a Maranello dopo la gara di Sakhir ho visto un grande gruppo unito che spinge nella stessa direzione. Era proprio l’atmosfera che mi aspettavo di trovare e questo mi porta ad essere particolarmente motivato in vista del weekend”.
    Durante l’incontro odierno con i giornalisti, Leclerc ha parlato anche della pista di Jeddah:: “Credo che questa pista si adatti meglio di quella del Bahrain alla nostra SF-23, il problema che mi ha fermato a Sakhir mi risulta sia stato risolto e sono fiducioso che in gara abbiamo il potenziale per rimontare abbastanza rapidamente fino alle posizioni di vertice”.

    Le Variabili del Gp dell’Arabia Saudita
    Leclerc ha sottolineato come non sia possibile tenere il ritmo di Max Verstappen e Sergio Perez, ma per il resto non si preclude alcun obiettivo: “Mi aspetto che saremo competitivi in qualifica e che domenica ci potremo giocare le nostre carte. Spesso qui la Safety Car è stata protagonista e dovremo essere bravi ad osare per sfruttare ogni occasione che si presenterà. Dovendo rimontare da dietro sarò aggressivo, come è nella mia indole, e spero che i lunghi rettilinei ci daranno una mano”. LEGGI TUTTO