More stories

  • in

    Nuovo trimestre record per Ferrari: i ricavi segnano 413 milioni di euro

    Sainz lascia la Ferrari, c’è la Williams: il contratto e l’annuncio ufficiale
    Numeri alla mano
    L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha commentato con entusiasmo i risultati finanziari: “I nostri risultati finanziari eccellenti dimostrano ancora una volta una solida esecuzione e crescita continua”. I ricavi netti hanno raggiunto i 1,7 miliardi di euro, con un incremento del 16,2%, alimentato anche dalla crescente domanda di personalizzazioni. Le consegne totali sono state di 3.484 unità, un aumento del 2,7%, con una sostanziale stabilità nell’area EMEA. Le Americhe hanno registrato un aumento di 112 unità, mentre la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno visto un calo di 61 unità. La regione ‘Resto dell’Apac’ ha mostrato una crescita di 24 unità.
    Tutti i principali indicatori finanziari sono in crescita: l’EBIT adjusted è aumentato del 17% raggiungendo i 511 milioni di euro, con un margine del 29,9%, mentre l’EBITDA adjusted è cresciuto del 13,7%, attestandosi a 669 milioni di euro con un margine del 39,1%. La generazione di free cash flow industriale è stata di 121 milioni di euro.
    Guardando al futuro, Ferrari ha rivisto al rialzo le sue previsioni per il 2024, con ricavi attesi oltre i 6,5 miliardi di euro e un EBIT pari o superiore a 1,82 miliardi, con un margine di almeno il 27,5%. L’utile per azione diluito è previsto pari o superiore a 7,90 euro, mentre l’EBITDA dovrebbe raggiungere o superare i 2,50 miliardi, con un margine confermato al 38%. Il free cash flow industriale è stimato oltre i 950 milioni di euro.
    Le parole di Vigna
    Tra i modelli che hanno trainato le consegne, spiccano la Ferrari Purosangue, la Roma Spider e la 296 GTS. Vigna ha inoltre sottolineato: “Il nostro portafoglio ordini si è evoluto come previsto e arriva al 2026, sostenuto dai nuovi modelli 12Cilindri e 12Cilindri Spider. La Cina non peserà mai più del 10% sui ricavi totali della Ferrari. La nostra filosofia rimane la stessa: qualità dei ricavi rispetto alla quantità”.
    Vigna ha infine evidenziato l’importanza del programma di estensione della garanzia ai modelli ibridi, avviato all’inizio di luglio: “Estendere la garanzia alla batteria ad alta tensione di tutte le nostre auto ibride dà tranquillità ai clienti”. 
    Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella  LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Tre top team lottano e vincono. Ferrari invece arranca

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeA Spa-Francorschamps, non è bastata neanche una pole position eredita, una McLaren imperfetta e Max Verstappen che scattava dall’undicesima piazza, a favorire una prestazione convincente della Ferrari. Quanto meno dal punto di vista del piazzamento in classifica. Invece è arrivato un quarto posto al traguardo per Charles Leclerc ed un settimo per uno spento Carlos Sainz (diventati poi terzo e sesto per la squalifica di George Russell).
    Insomma, quando all’appello manca il favorito dal pronostico, altri team e altri piloti rispondono presenti all’appello; basti vedere la gara sontuosa delle Mercedes sul circuito delle Ardenne. La lotta per le vittorie, quindi, si è decisamente allargata a tre team e, allo stesso tempo, si è ristretta per la Ferrari. In maniera quasi paradossale. Per la Rossa la stagione sta assumendo tutti i connotati di un’occasione gettata alle ortiche di lottare per il mondiale.

    Forse, neanche loro ci hanno mai creduto troppo in fondo, troppo consci della superiorità della Red Bull e comodamente nella posizione di seconda forza del campionato. Ma si sa, chi dorme sugli allori non piglia pesci, ma solo batoste. Ed ecco che sono tornate alla carica McLaren e Mercedes, con un Verstappen che da solo prova a tenere a galla una Red Bull ormai lontana dai fasti di qualche mese fa.
    Se il tuo nome è Ferrari, accontentarsi di un secondo posto è tutt’altro che positivo e riflette una mentalità troppo votata alla paura di sbagliare che al coraggio di osare. Quello che dovrà servire nel 2025 e nel 2026. Esattamente ciò che porterà uno come Lewis Hamilton che, riassaporata la vittoria dopo quasi tre anni, ora non vuole più smettere. Vestito di rosso, stavolta. Difetti di mentalità permettendo. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Gp del Belgio: numeri e curiosità della gara di Spa-Francorchamps

    Numeri e curiosità della gara di Spa-Francorchamps in Belgio, quattordicesimo appuntamento del Campionato Mondiale 2024 di Formula 1.Ferrari, Sprint Race (Belgio F1 2023)

    GRAN PREMIO DEL BELGIO DI FORMULA 1: NUMERI E CURIOSITÀ
    3. I colori della bandiera del Belgio: il nero, il giallo e il rosso. Il disegno è basato su quello del vessillo francese mentre i colori sono quelli del Ducato di Brabante. La bandiera venne creata a Bruxelles da Édouard Ducpétiaux e Lucien Jottrand nell’agosto del 1830 e adottata il 30 settembre, poco dopo aver ottenuto indipendenza dai Paesi Bassi. Anche l’inno nazionale, la Brabançonne, è ispirata alla Marsigliese, l’inno di Francia.
    6. La posizione della squadra nazionale di calcio del Belgio nel ranking FIFA. Il calcio, al pari del ciclismo, è considerato lo sport più importante del Paese. La squadra, pur non avendo mai vinto nessuno dei trofei principali – ha chiuso terza ai Mondiali del 2018 e ha perso la finale degli Europei del 1980 contro la Germania Ovest –, è stata in due momenti diversi la migliore del mondo secondo la classifica della federazione internazionale: dal novembre del 2015 al marzo del 2016 e poi ancora dal settembre del 2018 al marzo del 2022.
    43. Le medaglie d’oro olimpiche conquistate dal Belgio. Il record spetta all’edizione del 1920, organizzata in casa ad Anversa, in cui ne arrivarono ben 14. La seconda miglior edizione è stata quella di Parigi 1900 – città nella quale venerdì prenderanno il via i Giochi del 2024 – quando arrivarono cinque medaglie del metallo più prezioso. La specialità più vincente è il tiro con l’arco (11 ori) e Hubert Van Innis è l’atleta più decorato con sei ori. In totale sono 155 le medaglie olimpiche vinte.

    250. I km/h di differenza tra la velocità alla quale si affrontano la curva più lenta e la più veloce del circuito di Spa-Francorchamps. La più lenta è La Source, da 60 km/h, all’inizio del giro, la più veloce la doppia piega di Blanchimont, curvone da 310 km/h.
    3000. Il numero approssimativo di castelli che sono presenti in Belgio, uno ogni dieci chilometri quadrati, record europeo per densità. I più celebri sono il Gravensteen a Gand, l’Het Steen, ad Anversa, il castello di Modave, nelle Ardenne, quello di Gaasbeek, nel ducato di Brabante, e quello di Ooidonk. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, I timori di Vasseur alla vigilia di Spa-Francorchamps

    E’ un Fred Vasseur timoroso e preoccupato quello che si appresta a vivere l’ultimo Gran Premio della stagione 2024, prima della pausa estiva. Le sue parole.VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Eric Alonso / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La pausa estiva è alle porte ma prima di chiudere i battenti per qualche settimana, c’è da disputare una delle corse più storiche del Mondiale di Formula 1, il Gran Premio del Belgio.
    Questa pista di Spa-Francorchamps è da sempre una delle più impegnative al mondo ed è stata spesso teatro di duelli leggendari e assolute dimostrazioni di classe da parte di molte stelle dell’automobilismo.
    Sui saliscendi delle Ardenne hanno vinto campioni come Alberto Ascari, Jim Clark, Ayrton Senna e Michael Schumacher, che proprio qui, nel 1992, ottenne la prima vittoria in Formula 1. Anche Charles Leclerc è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio su questo circuito, nella sua prima stagione con la Scuderia Ferrari, il 2019.
    E proprio alla vigilia del Gp del Belgio, Vasseur ha dichiarato: “Il Gran Premio del Belgio chiude un luglio particolarmente impegnativo per la squadra in pista e per tutti coloro che sono al lavoro in fabbrica a Maranello”.
    In particolare poi, il Team Principal della Scuderia di Maranello, non ha fatto mistero delle difficoltà incontrate dalla Ferrari, dopo gli ultimi aggiornamenti: “Il circuito di Spa-Francorchamps ci permetterà di verificare se abbiamo fatto un buon lavoro nelle ultime settimane per mitigare gli effetti collaterali che pacchetto di aggiornamento introdotto di recente ci ha dato nelle curve ad alta velocità. Il bouncing è stato molto ridotto all’Hungaroring, grazie all’evoluzione del fondo introdotta a Budapest e ora vedremo se sarà così anche sui curvoni belgi”.

    Già, ora vedremo, se quanto hanno raccontato i tecnici Ferrari al loro Team Principal corrisponderà al vero oppure se il tagliatore di teste francese sarà costretto a far saltare qualche altro ingegnere di binottiana memoria dall’organigramma del Reparto Corse di Maranello.
    “I nostri piloti – ha infine ricordato Vasseur – hanno sempre amato questa pista, un circuito in cui l’abilità del pilota può davvero fare la differenza, e proprio qui Charles ha ottenuto la sua prima vittoria in Formula 1 nel 2019. Se mettiamo a disposizione di Carlos e Charles una SF-24 con la quale possono spingere al limite con fiducia, credo che potremo avere un fine settimana competitivo e portare a casa molti punti”.
    Il Vasseur pensiero è chiaro: i piloti non sono in discussione, ma occorre mettere loro a disposizione una monoposto con la quale possano spingere con fiducia.
    Sarà così? Lo scopriremo venerdì dopo la prima sessione di prove libere del Gp del Belgio. LEGGI TUTTO

  • in

    Sainz, levata di orgoglio: “Hamilton non è migliore di me”

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornale LEGGI TUTTO

  • in

    GP Ungheria F1: ottimo Leclerc, Sainz opaco. Si poteva fare meglio con la strategia?

    credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il gran premio d’Ungheria ha offerto una miriade di spunti interessanti, in ottica campionato e nelle posizioni subito dietro. La lotta per il titolo si infiamma e ognuno dei 4 top team può ambire ad una vittoria di tappa. Solo tre vetture, invece, possono pensare di vincere il titolo: le due McLaren e la Red Bull di Max Verstappen. Il tutto al netto degli errori nella gestione piloti del team di Woking e degli eccessi di ira del campione del mondo in carica. Senza dimenticare un Lewis Hamilton che sta trascinando la Mercedes ai piani alti delle graduatorie.
    Poi c’è la Ferrari: le ultime gare avevano mostrato un trend preoccupante per la Rossa, alle prese con aggiornamenti poco efficaci, per usare un eufemismo, ed una comprensione della macchina sempre più complicata. A Budapest, invece, la SF-24, soprattutto quella guidata da Charles Leclerc, ha mostrato un ottimo bilanciamento, riuscendo ad essere persino la più veloce in pista con gomme dure a centro gara.

    La strategia, però, ha concorso a rovinare i piani. Infatti, lo stint più corto della gara di Leclerc è arrivato proprio con gomma dura che, in teoria, risulta essere lo pneumatico più duraturo. Solo 13 giri per lui, nonostante un ritmo spaziale, anche più veloce di quello delle due McLaren, i nuovi riferimenti in pista. Il tentativo di undercut nei confronti di Verstappen ha tratto in in inganno il muretto della Ferrari che avrebbero potuto provare ad allungare lo stint con la dura, per poi provare ad attaccare Hamilton e Verstappen con una media più fresca a fine gara.
    Invece, la soluzione più conservativa non si è rivelata la più giusta. Il quarto posto finale di Charles è di buon auspicio per il futuro, anche se per tornare al vertice serve pazienza e tanto lavoro, proprio come da lui professato a fine gara. Per Carlos Sainz una domenica impalpabile dopo un weekend persino superiore a quello del proprio compagno di squadra. Da archiviare e pensare al prossimo appuntamento.
    Quello di Spa-Francorschamps. Tracciato velocissimo e di grandi compromessi dal punto di vista dell’assetto. Un misto veloce che potrebbe mettere in difficoltà la Ferrari, esaltandone i punti deboli nelle curve veloci. Sarà un ottimo esame per capire davvero a che punto è la Rossa rispetto alla concorrenza. Per non essere relegata mestamente al ruolo di quarta forza prima della pausa estiva. LEGGI TUTTO

  • in

    Gp Ungheria, Leclerc che errore: Ferrari distrutta e bandiera rossa

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleCorriere dello Sport.itABBONATI LiveABBONATI Leggi il giornaleCercaAccedi LEGGI TUTTO

  • in

    Tre domande a Riccardo Adami, race engineer di Carlos Sainz in Ferrari

    SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait ADAMI Riccardo, Scuderia Ferrari Race Engine of Carlos Sainz, portrait during the Formula 1 Qatar Airways British Grand Prix 2024, 12th round of the 2024 Formula One World Championship from July 5 to 7, 2024 on the Silverstone Circuit, in Silverstone, United Kingdom – Photo Xavi Bonilla / DPPI

    Tre domande a Riccardo Adami, race engineer di Carlos Sainz in Ferrari
    1. Quali sono le caratteristiche dell’Hungaroring?Carlos Sainz: “L’Hungaroring è un tracciato caratterizzato da molte curve a bassa velocità di percorrenza e da pochi rettilinei. Solitamente la configurazione aerodinamica della vettura è ad alto carico, anche se ciò comporta maggiore resistenza all’avanzamento. È il circuito permanente con la velocità media sul giro più bassa di tutto il campionato. È richiesta un’ottima trazione ma anche un assale anteriore molto reattivo a centro curva per potere ottimizzare la percorrenza. Le alte temperature ambientali e i corti tratti rettilinei mettono a dura prova il raffreddamento delle vetture, la pista risulta impegnativa anche per i piloti che affrontano un rapido susseguirsi di curve stile “kartodromo” nel tratto centrale. È difficile effettuare sorpassi quindi è importante concentrarsi, oltre al passo gara, anche sulla qualifica. A rendere il fine settimana ancora più sfidante ci saranno infine le condizioni meteo che, in questo periodo dell’anno, possono essere mutevoli con possibili temporali estivi”.
    2. Hai ormai un’esperienza notevole nel ruolo di Race Engineer e quest’anno oltre a Carlos ti sei trovato a dover supportare Oliver Bearman al debutto in Formula 1 a Jeddah. Quale è la chiave per ricoprire al meglio questo ruolo?C.S.: “Nel mio ruolo è fondamentale curare la comunicazione con il pilota per coglierne le sensazioni e trasmettergli le informazioni utili a seconda della circostanze e delle condizioni di contorno, che sono sempre estremamente mutevoli. Ho lavorato con piloti dalle caratteristiche diverse e l’esperienza mi aiuta a valutare le singole situazioni per metterli in condizione di performare al meglio. Con Oliver, ad esempio, avevamo poco tempo a disposizione ed è stato importante fornirgli le giuste informazioni per condurre qualifica e gara. Nel corso di un campionato è possibile invece lavorare più a lungo per sviluppare un’affinità sempre crescente tra il pilota e la squadra”.

    3. Guardando più al lato personale, qual è l’aspetto che ami di più del tuo lavoro, e quale invece quello più complicato da gestire?C.S.: “Svolgo questa professione da anni e non riesco a fare a meno delle sensazioni che si provano durante il weekend di gara soprattutto quando si svolge un buon lavoro. Il Campionato è lungo e a volte è complicato gestire i momenti di grande tensione che si possono creare. Sto comunque seguendo una mia passione ed è un orgoglio far parte della Scuderia Ferrari”. LEGGI TUTTO