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    F1, Vasseur: “Per battere i nostri rivali a Suzuka, bisogna essere perfetti”

    Va in scena questa settimana il Gran Premio del Giappone, una delle gare più attese di tutto il calendario, anche dagli addetti ai lavori. Suzuka è speciale non solo per lo splendido circuito a forma di otto, ma anche per l’atmosfera elettrizzante che solo gli appassionati locali sanno creare, con adulti e bambini vestiti da pilota sugli spalti, per non parlare dei bizzarri copricapi molto diffusi sulle tribune e a volte anche nel paddock.VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Eric Alonso / DPPI

    Alla vigilia del quarto appuntamento del mondiale 2024 di Formula 1, Fred Vasseur ha detto: “Andiamo in Giappone sull’onda dell’entusiasmo per la doppietta conseguita in Australia. Le sensazioni uniche legate alla vittoria ci spingono a impegnarci ancora di più per cercare di riassaporarle il prima possibile. La pista di Suzuka costituisce un banco di prova particolarmente impegnativo per le vetture così come per i piloti, che infatti la amano”.
    Il Team Principal della Scuderia di Maranello ha poi anche aggiunto: “Noi crediamo di avere un pacchetto competitivo ma sappiamo anche che per riuscire a battere i nostri rivali bisogna essere perfetti. Come sempre in Giappone, e quest’anno anche di più dal momento che per la prima volta corriamo a Suzuka a inizio primavera, le condizioni meteo potrebbero fare la differenza, ma ci siamo preparati bene a casa e siamo determinati a giocarci le nostre carte”. LEGGI TUTTO

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    Hamilton tra passato e futuro Ferrari: “Quelle immagini fanno ancora male”

    “Ferrari? Volontà inconscia” 

    “Forse si tratta di una volontà inconscia, legata al primo periodo della mia vita – ha dichiarato Hamilton – . È sempre stato un obiettivo importante per me. Al momento però voglio portare la Mercedes al massimo delle sue potenzialità in questa stagione. Per come sono fatto non la vedo come un’uscita di scena.

    “Il mio impegno con la squadra è esattamente lo stesso degli anni precedenti: voglio battere la concorrenza. Vogliamo vincere. Il mio approccio rimane lo stesso, fino alla fine. Mi sto allenando più duramente di quanto non abbia mai fatto. Mi sento più preparato fisicamente rispetto a qualsiasi altra stagione. Perciò sono davvero entusiasta del presente, consapevole di non potere fare meglio. Allo stesso tempo sto concependo nuove idee, progetti che desidero realizzare nella prossima fase. Non mi lascio distrarre da ciò che accadrà dopo. Ci penserò l’anno prossimo”.

    Il pilota inglese è poi tornato sul mondiale del 2021, che ha visto Verstappen conquistare il titolo all’ultimo giro del Gp di Abu Dhabi: “È evidente che sia stato derubato. Però da quel momento porto con me una cosa molto preziosa: la presenza di mio padre. Abbiamo affrontato insieme le montagne russe della vita, con alti e bassi. E lui c’è stato anche nel giorno che mi ha fatto più male. Mi ha insegnato a stare in piedi, a testa alta”.

    “Naturalmente poi sono andato a congratularmi con Max, senza rendermi conto delle ripercussioni di quanto accaduto, ma ero anche consapevole dell’esistenza di una parte di me che mi guardava. È stato il momento decisivo della mia vita. E credo che lo sia stato davvero. Non sapevo come l’avrei assorbito. Non l’avevo ancora realizzato. Di una cosa, però, ero certo: nei prossimi 50 metri che percorrerò cadrò a terra e morirò, oppure mi rialzerò. Se rivedo il filmato, continua a fare male, ma sono in pace con me stesso“.

    Hamilton sul proprio ritiro: cinema e moda nel futuro

    “Ho capito che non posso correre per sempre. Appena smetterò, lascerò il microfonino delle comunicazioni via radio e sarò felice – ha aggiunto Hamilton – . Il vero problema è che voglio fare tutto. Sono molto ambizioso. Capisco però che non si può fare, anzi, mi rimangio quanto ho appena detto perché non credo nella parola ‘non si può’. Per diventare un maestro in qualcosa, ci vogliono 10 mila ore. Ovviamente, l’ho fatto nelle corse. Non c’è abbastanza tempo a disposizione per diventare un maestro in tutte queste discipline”.

    “Quale prenderà il posto delle corse? Penso il cinema e la moda. A mio avviso, si tratta di lavorare sull’idea di dare davvero una mano e rimettere in moto l’ascensore sociale. Ci sono così tanti marchi emergenti di incredibile valore che, prima o poi, verranno inglobati nelle grandi organizzazioni. I giovani talenti perderanno una grande percentuale dell’azienda da loro stessi avviata. Spesso è così che va. Non è facile ottenere un posto a tavola. Entrare nella stanza con Bernard Arnault e discutere”, ha concluso il pilota. LEGGI TUTTO

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    F1, Clamoroso: Verstappen in Ferrari. Sarà compagno di Hamilton nel 2025

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 19: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing attends the Drivers Press Conference during previews ahead of the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 19, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Dan Istitene/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310191144 // Usage for editorial use only //

    Prima l’ingaggio di Lewis Hamilton e ora quello di Max Verstappen. La Ferrari ha sferrato un altro colpo sul mercato e si è assicurata i due piloti che, insieme, hanno dominato l’ultimo decennio in Formula 1, vincendo ben nove dei dieci titoli mondiali piloti a disposizione, dal 2014 al 2023.
    Il campione olandese della Red Bull, da tutti riconosciuto come l’attuale più forte pilota del Circus della Formula 1, vestirà i colori della Scuderia di Maranello, a partire dalla prossima stagione.
    Fred Vasseur non ha badato a spese e soprattutto non ha guardato in faccia a nessuno. Arrivato a Maranello nel gennaio del 2023, il Team Principal della Ferrari ha subito cercato e iniziato un dialogo con i piloti più forti in circolazione. Nella sua lista chiaramente c’erano Max Verstappen e Lewis Hamilton. Quest’ultimo, dopo un corteggiamento durato diversi mesi, ha firmato un contratto biennale con la Scuderia del Cavallino Rampante che lo porterà a vestire i colori rossi a partire dalla stagione 2025. A fare le spese di questa scelta è stato Carlos Sainz, recenti vincitore del Gran Premio d’Australia a Melbourne.
    Approfittando poi della situazione critica che si è venuta a creare in queste ultime settimane in Red Bull dovuta al “caso Horner”, Vasseur ha cominciato ad intavolare un dialogo anche con il tre volte campione del mondo olandese. Detto fatto e nel giro di poco tempo, anche Verstappen potrà vestire i colori della Ferrari il prossimo anno.

    Questo è stato possibile grazie ad alcune clausole presenti sia nel contratto dell’olandese con Red Bull sia di Leclerc, fresco di recente “rinnovo”. Proprio su quest’ultimo aspetto, ricorderete come la durata del contratto tra il monegasco e la Ferrari non era stata resa nota, lasciando intuire come ci fosse qualche cosa dietro, come una possibile way out anticipata con un’opzione che poteva essere esercitata sia dal pilota che dal team.
    E così, dopo aver ricevuto l’ok a procedere da parte di papà Jos e dell’entourage del pilota olandese, la Ferrari ha comunicato al suo pilota l’intensione di voler esercitare l’opzione di recesso del contratto, già a partire dal prossimo anno. Goccia che ha poi fatto traboccare il vaso, la mancata investitura a prima guida ufficiale del team, con Sainz che lo preceduto sia in Bahrain che a Melbourne.
    Diciamo la verità: Leclerc non è mai stato entusiasta di avere in squadra un pilota scomodo come Hamilton e non aveva nemmeno digerito troppo la comunicazione dell’ingaggio nei suoi confronti, avvenuta solamente a cose praticamente fatte.
    Stando a quanto raccolto dal nostro Andrew Fish, Verstappen avrebbe approfittato di una clausola a suo favore per liberarsi da Red Bull, stanco anche di vincere senza avere reali avversari con i quali duellare in pista. A parità di macchina invece, l’olandese è certo di poter battere l’inglese, suo unico vero rivale in quell’epico duello che si è consumato con i fatti di Abu Dhabi 2021.
    Papà Verstappen avrebbe anche giocato un ruolo fondamentale in tutto questo. Jos ha convinto Max che, via lui dalla Red Bull, il team austriaco avrebbe perso il vero punto di riferimento e non sarebbe più stata la squadra vincente di questi ultimi anni. E così, con Mercedes sempre più alla ricerca di una direzione tecnica smarrita, con una McLaren così così e un’Aston Martin ridimensionata nelle aspettavive, la Ferrari non potrà che essere la squadra di riferimento, con due piloti vincenti, tolti anche agli avversari.
    Con questo dream team si attendono ora importanti arrivi a Maranello anche sul fronte tecnico, per dare a Lewis e Max una monoposto sempre più all’altezza delle loro aspettative e per aprire un ciclo vincente per i due squali rossi!
    Scritto da: Andrew Fish LEGGI TUTTO

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    Mercato F1, Andrea Stella vuole Carlos Sainz in McLaren

    SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Xavi Bonilla / DPPI

    Carlos Sainz é al centro del mercato piloti F1. Il pilota spagnolo della Ferrari, dopo aver ricevuto il “benservito” dalla Ferrari, é alla ricerca della miglior soluzione per 2025.
    Gli scenari e le opzioni possibili sono tante, visti anche i diversi sedili liberi o disponibili, soprattutto in quattro dei cinque attuali Top Team.
    Papà Sainz e il manager del pilota spagnolo hanno già sondato diverse strade. Seguendo la miglior tradizione del Circus, l’entourage di Sainz si vocifera abbia gia parlato con Red Bull, Mercedes, Aston Martin e Sauber.
    In Red Bull tornerebbe a fare coppia con Max Verstappen, in Mercedes prenderebbe il posto di Hamilton, in Aston Martin quello di Alonso mentre l’eventuale approdo in Sauber anticiperebbe di un anno il debutto di Audi in Formula 1.
    Da quanto abbiamo però appreso da fonti vicine al team McLaren, Andrea Stella avrebbe contattato direttamente il pilota Ferrari per riportarlo alla corte di Woking.

    Ad oggi questa opzione sarebbe anche quella valutata più positivamente dallo spagnolo. A lasciare il posto sarebbe Lando Norris, già compagno di Carlos e chiamato ad affiancare Verstappen in Red Bull.
    Ad oggi questa è ancora un’ipotesi, lontana dal realizzarsi, anche se le parti si sono date dei tempi che potrebbero già portare a qualche annuncio prima dell’estate. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “Sainz sta parlando con diversi Team Principal”

    Il recente vincitore del Gran Premio d’Australia non ha un sedile per la prossima stagione. Il suo posto in Ferrari sarà preso da Lewis Hamilton. Lo spagnolo però ha già diverse opzioni per il 2025, stando a Charles Leclerc e Lando Norris.Carlos Sainz | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    “Penso che nel paddock tutti conoscano il valore di Carlos, ed è per questo che ho detto molte volte che non sono troppo preoccupato per il suo futuro, perché sono sicuro che molti, molti Team Principal stanno parlando con lui”. Sono state queste le parole di Leclerc, al termine della gara di Melbourne.
    Il pilota monegasco della Ferrari ha poi aggiunto: “Sono sicuro che avrà molte opportunità e dovrà solo fare la scelta migliore per la sua carriera”.
    Sulla stessa linea anche Lando Norris, suo compagno in McLaren che, durante la conferenza stampa piloti post-gara australiana, ha affermato: “Penso che Charles abbia detto bene, ad essere onesti. Penso che per chi lo conosce, sa cosa è capace di fare”, riferendosi ovviamente allo spagnolo.

    Chris Horner, Toto Wolff e Alessandro Alunni Bravi. Sono almeno questi i tre Team Principal che hanno parlato con l’attuale pilota Ferrari. “E’ un Top Driver”, ha recentemente detto il numero uno della Sauber che diventerà Audi dal 2026. Bravi ha poi però anche aggiunto: “Per avere una pilota top dobbiamo avere una macchina all’altezza”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hakkinen: “Nel 1999, Schumacher non voleva che Irvine vincesse”

    Mika Hakkinen Italian GP, Monza 5-8 September 2019

    Quest’anno ricorrono i 25 anni dalla sofferta seconda vittoria mondiale di Mika Hakkinen nel Campionato del Mondo F1 1999 contro la Ferrari di Eddie Irvine e Michael Schumacher. In un’ampia serie di interviste rilasciate in esclusiva a PlanetF1.com, il pilota finlandese ha raccontato l’intera storia di quella drammatica stagione.
    Nella prima metà della stagione, Hakkinen e la McLaren hanno affrontato la sfida di una Ferrari molto competitiva con Michael Schumacher, ma il campionato è cambiato quando il pilota tedesco si è rotto una gamba in un incidente nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, ottavo appuntamento in un calendario che prevedeva 16 gare.
    Prima delle ultime due gare, in Malesia e Giappone, la classifica mondiale pilota vedeva Hakkinen a quota 62 punti e Irvine a sole due lunghezze dietro il finlandese.
    Mika Hakkinen – 62 punti
    Eddie Irvine – 60 punti
    In vista della penultima gara del campionato, Schumacher ebbe il via libera per tornare nell’abitacolo della sua Ferrari. Pur essendo fuori dalla contesa per il titolo, Schumacher avrebbe aiutato Irvine per cercare di aiutare il suo compagno di squadra a vincere il titolo per la Ferrari. E così successe che l’irlandese vinse davanti al compagno di squadra e al rivale per il titolo. La classifica, ad una sola gara dalla fine del mondiale, vedeva quindi Irvine in testa con 70 punti e 4 di vantaggio su Hakkinen.
    Eddie Irvine – 70 punti
    Mika Hakkinen – 66 punti
    Nell’ultima gara in Giappone, il finlandese doveva puntava alla vittoria. In qualifica, Hakkinen non riuscì a fare quello che aveva fatto in tante occasioni nel corso dell’anno, visto che la pole position gli sfuggì di mano: Schumacher ebbe la meglio per tre decimi di secondo. Coulthard e Frentzen conquistarono la seconda fila, con Irvine staccato di oltre un secondo in quinta posizione.
    Al via alla gara, Hakkinen balzò in testa alla corsa davanti a Schumacher, dopo che il pilota tedesco provò a fare le sua classica mossa per cercare di bloccare Hakkinen.
    Si trattava di una situazione insolita per Hakkinen, che gareggiava contro Schumacher nonostante il suo vero rivale per il titolo fosse Irvine, ma il finlandese non si preoccupò delle posizioni e si concentrò nel portare a casa la vittoria. Questa fu facilitata dal fatto che Schumacher non volesse davvero aiutare Irvine a vincere il titolo e a prendersi tutta la gloria di essere il primo campione piloti Ferrari dal 1979.
    “Non ero preoccupato perché sapevo che Michael non mi avrebbe fatto fuori”, ha detto Hakkinen a PlanetF1 poi ha anche aggiunto: “Potevo fare manovre molto aggressive, qualsiasi cosa, ma lui non mi avrebbe eliminato perché lo avrebbe messo in una luce incredibilmente negativa. E sapevo che Michael non voleva che Eddie diventasse campione del mondo”.

    Hakkinen ha poi anche rivelato: “Sono sicuro che, in cuor suo, era felice che io vincessi il titolo. Sentivo che c’era un grande rispetto reciproco nelle aree in cui eravamo bravi. Credo che Michael fosse anche fiducioso che la Ferrari avrebbe costruito una vettura in grado di eguagliare le prestazioni che stavamo ottenendo con la nostra auto”.
    La gara si chiuse con la vittoria di Hakkinen (10 punti) davanti a Schumacher (6) e Irvine (4). Questo permise al finlandese di sopravanzare in classifica l’irlandese e di conquistare il suo secondo titolo mondiale.
    Mika Hakkinen – 76 punti
    Eddie Irvine – 74 punti
    La classifica mondiale piloti F1 1999 LEGGI TUTTO

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    F1, Enigmi dall’Australia: Ferrari quasi un minuto davanti a Red Bull

    È arrivata la prima vittoria stagionale della Ferrari, ma la notizia, la vera notizia, è che invece a non essere arrivata nemmeno al traguardo è stata l’imbattibile Red Bull di Max Verstappen.

    Quando il gatto non c’è i topi ballano si dice, ebbene ci sono volute ben 43 gare di pazienza affinché il gattone olandese si allontanasse per un po’ dalla tana, lasciando spazio e briciole ai poveri topolini.
    E allora nella Domenica delle Palme la Palma d’oro va ai due ragazzi in rosso, braccati a loro volta dai due ragazzini terribili in arancio. In Australia l’esiliato Sainz e l’infastidito Leclerc sono stati capaci di massimizzare il risultato facendo risorgere la Ferrari una settimana prima di Pasqua.
    Ma parlare di resurrezione non è del tutto corretto, il progetto di Vasseur è buono e sta raggiungendo pian piano la sua identità. La Red Bull resta lontana e questa doppietta ha la forma, ma non il gusto illusorio di quella ottenuta due anni fa, quando il doppio colpo Ferrari in Bahrain fu un miraggio, una promessa non mantenuta rimasta incastonata tra le sfumature rossastre del tramonto desertico.
    Forse però non è la Red Bull, in quanto scuderia, a essere così lontana, ma piuttosto la Red Bull di Max. Ferrari sembra essere una seconda forza a sandwich tra due dimensioni diverse: da un lato il binomio inarrivabile Max-Bull, dall’altro la Red Bull umana e battibile del messicano Perez.Sì perché in mano al Checo, il razzo disegnato da Adrian Newey, sembra assomigliare più a un fuoco d’artificio. Ferrari e McLaren in Australia hanno ribaltato il mondo, demolendo Perez. Ma non solo, fa ancora più specie pensare che il secondo pilota di Ferrari (per di più uscente e convalescente) abbia distaccato il messicano di oltre 56 secondi.

    Questo distacco rimane un mistero, il più grande mistero del weekend, che è difficile giustificare anche considerando il gap di talento che separa Perez da Verstappen.Forse la Ferrari in Australia, anche con Max in pista, avrebbe vinto, di questo non ne avremo mai la certezza, ma pensare a un distacco del genere tra Carlos e Max sembra molto più di una semplice utopia.
    Oltre a queste riflessioni, a pensarci bene, la Ferrari sembra essere facile da guidare e comprendere (forse anche più della Red Bull), dal momento che chiunque sia salito a bordo della rossa ha sempre ben figurato.Una settimana fa è toccato al giovane Bearman che, montato all’improvviso sulla SF-24, è andato subito forte. Questo weekend ci ha pensato Sainz, vincendo il Gran Premio da convalescente ed eclissando il Predestinato Leclerc, secondo, seppur sottotono. E se Charles, il pilota più talentuoso, lontano dalla sua forma ottimale è capace di piazzarsi in P2, mettendo a segno il secondo giro veloce consecutivo nelle ultime due gare, c’è solo da ben sperare per il futuro.Nel mentre Hamilton gongola dal box della tormentata Mercedes, sorridendo di fronte alle immagini dei ferraristi festanti.
    Ora, con tutta probabilità, già dal weekend di Suzuka, tutto tornerà alla normalità, come successe lo scorso anno dopo la vittoria di Sainz a Singapore. Ma la domande sono sempre quelle: Perez è cotto e vale quanto un Sargeant qualunque? Come fa Max a rendere la Red Bull imbattibile, quando la stessa vettura è capace di subire un distacco così abissale?
    Magari un Carlos Sainz in Red Bull nel 2025 potrebbe darci qualche risposta, per ora resta una suggestione, vedremo… LEGGI TUTTO

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    GP Australia F1: l’analisi del trionfo Ferrari. Sainz un robot, Leclerc massimizza

    SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Xavi Bonilla / DPPIUna mattina da ricordare. La vittoria di Carlos Sainz e il secondo posto di Charles Leclerc nel Gran Premio d’Australia ha tantissimi significati e certifica ancora una volta la bontà del lavoro svolto a Maranello sotto la gestione di Frederic Vasseur. Ma da dove nasce questo successo? Andiamo a ripercorrere tutte le fasi di una gara che potrebbe non rimanere un caso isolato.
    Carlos scatta bene ma non tanto da impensierire il primo posto di Max Verstappen che, però, non scappa. Lo spagnolo sfrutta, poi, un errore del pilota Red Bull alla curva tre e rimane attaccato fino alla successiva zona DRS, riuscendo a scavalcarlo. Una prima posizione che Sainz non abbandonerà più fino alla fine della gara. Il ritiro per il guasto ai freni di Verstappen e la sua ottima gestione del graining gli permettono di amministrare il vantaggio sul suo compagno di squadra fino alla bandiera a scacchi: nell’ultimo anno e mezzo, le uniche due vittorie non targate Red Bull sono sue. Non può essere un caso.
    La corsa di Charles è maggiormente segnata dal graining e da una gestione più complicata delle sue coperture: il momento più critico per il monegasco arriva al secondo stint, il primo con le gomme dure, mai a livello di Sainz e attaccabile dalla McLaren di Lando Norris. Seconda sosta effettuata e Leclerc si ributta all’inseguimento di Carlos, stavolta con un passo migliore, riuscendo a tenere a bada Norris. Alla fine è secondo, completando una trionfale doppietta Rossa. Anche se il suo sorriso tirato a fine gara dice più di tante parole.

    La SF-24 si sta dimostrando ottima in ogni condizione di asfalto e di temperature e dà l’idea che ci sia dell’ulteriore potenziale da estrarre. Tra due settimane a Suzuka arriveranno i primi corposi aggiornamenti e, su un circuito così completo e a favore di Red Bull, si capirà davvero se la doppietta australiana sarà una meteora o una splendida realtà. Certo è che se la Rossa si confermasse vicina o addirittura superiore alle due “lattine” anche in Giappone, allora potremo divertirci un bel po’ nel proseguo della stagione. Ma anche in caso contrario, vanno fatti i complimenti alla Ferrari e ai suoi uomini per lo splendido lavoro che hanno svolto per dare a Sainz e Leclerc una macchina ora anche vincente. In attesa della definitiva prova del 9. LEGGI TUTTO