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    Ferrari con la Onlus “Caro Amico”: un evento di solidarietà con la F8 Tributo

    La città di Taranto è stata luogo di un grande evento all’insegna della solidarietà. Ferrari, infatti, con la Marina Militare, ha dato vita ad un evento a supporto delle persone con disabilità. Due granti protagoniste hanno reso il momento unico e speciale: la F8 Tributo, recentemente guidata da Fabio Barone, pilota conosciuto per i tanti record a bordo delle auto di Maranello, nonché Presidente del Ferrari Club “Passione Rossa”, e l’Incrociatore Portaeromobili Giuseppe Garibaldi su cui la supercar è salita. Guarda la galleryLa F8 Tributo arriva a Taranto per una giornata all’insegna della solidarietà
    La F8 sulla pista della nave Garibaldi
    La Ferrari approdata sull’Incrociatore Portaeromobili Giuseppe Garibaldi, ossia la F8 Tributo, è il bolide che da poco ha battuto il record di Google sulla distanza Roma-Capo Nord. La supercar è stata calata sulla pista dall’alto con una gru, preparata da Capristo e OZ racing ed è pronta a sfidare il prossimo marzo il record del mondo di velocità su ghiaccio. Insieme a lei, a salire a bordo della famosa unità militare italiana oltre i soci di “Passione Rossa”, erano presenti anche gli amici della ONLUS “Cuore Amico” che il giorno prima hanno avuto l’opportunità di fare un giro a bordo dei bolidi italiani. Dopodiché Passione Rossa si è poi spostata in Calabria presso il centro commerciale Porto Degli Ulivi a Palmi per praticare 3 giorni di sensibilizzazione all’utilizzo corretto dei posti auto riservati alle persone diversamente abili. Queste le parole del Presidente Fabio Barone: “Ringrazio di cuore la Marina Militare, che da sempre supporta le associazioni benefiche che operano nel campo del sociale, per averci concesso questo grande privilegio e aver reso così speciale una due giorni dedicata all’emozioni che solo la “Ferrari Terapia” può dare.”
    Hamsik, le Ferrari 488 Pista e Roma si meritano il “Buongiorno” LEGGI TUTTO

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    Ferrari: la scuderia di Maranello celebra la prima vittoria di Schumacher

    ROMA – Nella giornata di ieri ha compiuto 26 anni il primo trionfo di Michael Schumacher con la Ferrari. Il tracciato di Montmelò, a Barcellona, era bagnato, ma il tedesco (allora 27enne e già due volte iridato con la Benetton) fu capace di imporsi su Jean Alesi e Jacques Villeneuve, suggellando così l’inizio della sua era con la Rossa. Da allora, la leggenda di Hürth ha collezionato in Formula 1 72 vittorie, 116 podi e 1066 punti complessivi, per un pilota capace di lasciare il segno nel cuore degli appassionati come pochi.
    Sotto il segno di Schumacher
    Prima del sette volte iridato, la Ferrari infatti non vinceva un mondiale dal 1979, da quando cioè sulle Ferrari 312 T3 e T4 fu il sudafricano Jody Scheckter a far esultare Maranello. Un digiuno che sarebbe stato interrotto poi nel 2000 con il primo trionfo mondiale per Michael Schumacher. “L’inizio di qualcosa di davvero speciale”, ha scritto ieri la Scuderia sui propri canali social, ricordando quel Gran Premio di Spagna. Ricordi indelebili e sensazioni da brivido mondiale che ora la Ferrari spera di ritrovare con Charles Leclerc e Carlos Sainz, mai così sfiduciati dopo la gara di Monaco. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Vi spiego cosa abbiamo sbagliato a Monaco”

    ROMA – L’analisi della Ferrari dopo il Gran Premio di Monaco a cura di Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, illustra nel dettaglio gli errori del muretto italiano. “Con il bagnato e il ritardo abbiamo iniziato a pensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Capitolo Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    La rabbia del 16
    Il capo strategia della Ferrari prosegue poi fino al momento in cui Leclerc ha battuto con forza e rabbia la mano sul volante all’ingresso della pitlane: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Torniamo da Monaco con in bocca un sapore dolceamaro – conclude Rueda. Ci sono stati degli aspetti positivi e cose di cui non andiamo fieri. Abbiamo analizzato il tutto. Abbiamo aggiornato i nostri riferimenti, le nostre procedure e sono sicuro che torneremo più forti di prima”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Due gli errori a Monaco, ecco perché abbiamo sbagliato”

    ROMA – Tempo di riflessioni in casa Ferrari dopo Gran Premio di Monaco. Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, spiega le scelte del muretto tricolore. “Con la pioggia e il ritardo dovevamo ripensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Su Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    Secondi fatali
    Poi ci sono stati i pugni rabbiosi di Leclerc sull’halo: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Luci e ombre a Monaco. Alcune cose sono state positive, di altre non siamo fieri. Torneremo più forti di prima dopo aver rivisto le nostre procedure”, dice Rueda per chiudere la sua analisi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz: “In F1 ogni piccolo errore può costare caro”

    ROMA – Il Gran Premio di Monaco 2022 è ormai alle spalle. Messa in soffitta la delusione, ora per la Ferrari si prospettano giorni di preparazione intensa per poi fare rotta verso l’Azerbaigian, dove si svolgerà il Gp di Baku. Carlos Sainz ha mantenuto la posizione della griglia di partenza e a Monte Carlo è arrivato secondo. Tuttavia, la sua gara poteva finire anzitempo, se non fosse stato per la sua bravura nel controllare la F1-75 sul bagnato. “Quando ci penso, sono sollevato perché il mio Gp doveva finire lì”, ha infatti detto Sainz, le cui parole sono riportate da “Motorsport Total”.
    Sangue freddo Sainz
    “I doppiati? Sono tutti rimasti sulla traiettoria ideale e se volevi sorpassarli dovevi passare sul bagnato con gomma fredda – ha aggiunto Sainz -. Inoltre, il rettilineo ha una piccola curva a destra. Quindi sono andato sul bagnato e all’improvviso l’auto ha sovrasterzato così tanto che ho quasi perso il controllo. Penso di aver controsterzato tre o quattro volte per tenere la macchina”. “Questo dimostra – conclude lo spagnolo – quanto a Monaco si guidi al limite e come serva sempre la massima concentrazione. Ogni piccolo errore può costarti caro”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz: “Ogni distrazione in F1 può costarti la gara”

    ROMA – La Ferrari, archiviata la delusione di Monaco, prepara ora il Gp di Baku in Azerbaigian per trovare subito il riscatto. Solo Carlos Sainz ha mantenuto la posizione della griglia di partenza e a Monaco è arrivato secondo. Tuttavia, la sua gara poteva finire anzitempo, se non fosse stato per la sua bravura nel controllare la F1-75 sul bagnato. “Quando ci penso, sono sollevato perché il mio Gp doveva finire lì”, ha infatti detto Sainz, le cui parole sono riportate da “Motorsport Total”.
    Il salvataggio di Sainz
    Tutta colpa dei doppiati, come afferma il madrileno, che si era già lamentato della lentezza – a suo dire – eccessiva di Nicholas Latifi (Williams) nel suo giro out. “Sono tutti rimasti sulla traiettoria ideale e se volevi sorpassarli dovevi passare sul bagnato con gomma fredda. Inoltre – spiega lo spagnolo – il rettilineo ha una piccola curva a destra. Quindi sono andato sul bagnato e all’improvviso l’auto ha sovrasterzato così tanto che ho quasi perso il controllo. Penso di aver controsterzato tre o quattro volte per tenere la macchina”. “A Monaco si guida sempre al limite e questo dimostra come serva sempre la massima concentrazione per non commettere neanche i piccoli errori, che possono ugualmente costar caro”, ha concluso Sainz. LEGGI TUTTO

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    Flash! L’immagine del Gp di Monaco: uno sconsolante trenino

    È successo quello che si temeva nell’edizione numero 79 del Gp di Monaco: zero sorpassi. Frase lapidaria che sta quasi per la celebre affermazione “zeru tituli” made in Mourinho. Con monoposto 2022 più pesanti, rigide (e molto lunghe) che saltano come cavallette, alla vigilia si prevedeva che superare sarebbe stato ancora più difficile del passato […] LEGGI TUTTO

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    Ferrari, il messaggio di Sainz e Leclerc dopo Monaco: “Doppietta da recuperare a Baku”

    ROMA – Brucia ancora il disastro della Ferrari nel Gran Premio di Monaco, settima tappa della Formula 1. La strategia della Red Bull ha funzionato e la Rossa è riuscita a tenere la posizione originale in griglia solo con Carlos Sainz (secondo), mentre Charles Leclerc da primo si è ritrovato quarto. In un messaggio ai tifosi apparso sui social parla prima il monegasco per l’ennesima delusione nel Gp di casa: “La farò breve perché ovviamente sono deluso. Eravamo i più veloci e tutto stava andando bene. Ma ha vinto un altro team e fa male. Potevamo fare di più”.
    Il rammarico di Sainz
    “Giornata difficile oggi per la squadra – aggiunge Sainz – eravamo al meglio delle condizioni e pensavamo di avere tutto sotto controllo, ma dopo il pitstop penso che siamo stati sfortunati. Mi dispiace per Charles e lo capisco. Per me è stata un’opportunità persa ed pensavamo di salvare almeno la vittoria. Eravamo in una situazione favorevole, ma per qualche strana ragione non ci siamo fermati a prendere le slick e la Williams lenta nell’out lap mi è costata secondi preziosi. Questo è lo sport. Andremo a Baku per recuperare la doppietta mancata a Monaco”. LEGGI TUTTO