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    Sainz, Marko e la guerra psicologica Red Bull-Ferrari

    TORINO – Helmut Marko, ex pilota, consigliere Red Bull (nel senso che gode della piena fiducia di Dieter Mateschitz), è persona molto ascoltata, dentro e fuori la squadra. A volte fin troppo diretto, al limite del ruvido, ha però il vantaggio di essere sempre molto chiaro. Così, quando racconta di quanto fosse difficile la coabitazione tra Carlos Sainz e Max Verstappen alla Toro Rosso (oggi Alpha Tauri) racconta un fatto acquisito. Ma al tempo stesso manda un chiaro messaggio, rivolto alla Ferrari.

    IL PIANETA – I due piloti arrivarono nel “pianeta Red Bull” nel 2015, presso la squadra italiana. Ma – ricorda Marko – era difficile la loro convivenza, per questioni tecniche, anche per questioni caratteriali. «Non era facile per Carlos – spiega – togliersi di dosso l’immagine di figlio di papà. Era vissuto molto all’ombra del padre. E l’atmosfera tra i due piloti era piuttosto tossica». La storia poi ha preso le strade che tutti conosciamo, Verstappen è andato in Red Bull ed è diventato campione del mondo, Sainz ha “peregrinato” un po’ prima di approdare in Ferrari. Il resto è cronaca dei nostri giorni.

    SENSAZIONE – Ma la sensazione (solo sensazione, questo deve essere sottolineato) è che il voler ricordare (sulle colonne del Red Bulletin) una “relazione tossica” voglia quasi suggerire (o insinuare) che esista un possibile paragone tra la situazione di allora e quella di oggi, ovviamente in Ferrari, suggerendo che possa essere difficile (l’aggettivo tossico lasciamolo stare) la relazione tra Sainz e Charles Leclerc. E forse, tutto questo, va ascritto alla voce “guerra psicologica” oppure “logoramento dell’avversario”. Altra specialità che vede Marko sempre in prima fila. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, scatta l’operazione motori

    E adesso davvero “il cielo è sempre più blu”, come la voce arrochita di Rino Gaetano garantiva domenica sera, rendendo ancora più frizzante la festa della Ferrari nel paddock del GP d’Austria. E’ più blu perché due vittorie di fila della Rossa dopo sei della Red Bull dicono qualcosa; è più blu perché la F1-75 ha davvero sovrastato per prestazioni la RB18 di Adrian Newey, soprattutto nella cruciale gestione delle gomme; è più blu perché Maranello resta in corsa anche per il titolo piloti; è più blu perché Leclerc sembra davvero uno di quelli che corrono o sciano o nuotano o giocano a tennis oltre i problemi, come il suo sorriso pieno aveva certificato dopo gli attacchi di Carlitos nella garetta Sprint del sabato. E lo è sempre di più perché la truppa ferrarista sembra essersi tirata fuori dal groviglio creatosi tra rotture di motore e svarioni della strategia nel tris di GP Spagna-Monaco-Azerbaijan. Un problema però non è risolto, ma piuttosto in via di soluzione. 

    L’incognita

    Parliamo dell’affidabilità. La tenuta dei motori è cruciale per chi ambisce a inseguire il Mondiale e su tale fronte a Maranello è in corso una corsa contro il tempo. Per la Red Bull questo è un punto di forza, anche se ogni tanto qualche noia s’affaccia: se tre power unit sono autorizzate per ogni pilota nella stagione, composta da ventidue gran premi, Max Verstappen e Sergio Perez hanno montato il loro secondo motore all’ottava gara, senza mai ricorrere al gioco delle rotazioni nei GP. La Ferrari deve invece arrangiarsi, almeno finché permarrà questa incognita: ogni gara può concludersi come la vittoria di Leclerc in Austria o quella di Sainz in Inghilterra, ma anche con il brasato, com’è successo alla Rossa di Carlitos domenica. «In attesa della soluzione dobbiamo gestire con il chilometraggio e la rotazione dei motori – ha detto Binotto, e noi ci sentiamo liberi di aggiungere: pure con eventuali limitazioni della potenza – Per avere in macchina le modifiche che risolvono il problema, però ci vuole del tempo». 

    Le cinque mosse

    Quanto tempo? Tanto, anche se il team principal evita i dettagli («Non è una cosa che si fa in dieci giorni»). Cinque fondamentalmente le fasi obbligate: 1) la comprensione esatta e certa delle cause dei problemi; 2) la riprogettazione dei pezzi da modificare; 3) la produzione di questi pezzi; 4) il collaudo al banco, con possibili conseguenti nuove modifiche; 5) la produzione finale e l’espletamento della burocrazia tecnico-federale per far approvare le modifiche. Ricordiamo che i motori non si toccano più fino a tutto il 2025 per ciò che riguarda le prestazioni, ma affidabilità, sicurezza e risparmio dei costi consentono di intervenire. Ora c’è questo nuovo problema: la power unit di Sainz (rientrata ieri pomeriggio a Maranello) è proprio esplosa, con un sobbalzo che ha squassato l’intera monoposto appena uscita dalla pista. Lì dentro ora c’è un macinato di metallo e risalire all’origine non sarà facile. I tecnici però avevano già un’idea domenica perché Binotto ha anticipato: «Il problema non è lo stesso della rottura di Barcellona ma ha a che fare con quella di Baku». Quando dunque? Certamente non prima della sosta estiva (tra GP Ungheria del 31 luglio e GP Belgio del 28 agosto), che in realtà non consentirà di lavorare perché l’intera attività deve obbligatoriamente fermarsi per tre settimane.

    Obiettivo Olanda

    L’obiettivo oggi – sempre che si faccia in tempo – è omologare le modifiche di affidabilità a casa di Verstappen, nel weekend del 2-4 settembre in Olanda. Quello è infatti il termine ultimo per omologare la parte elettrica del motore, che come quella termica rimarrà poi bloccata fino a tutto il 2025: dovendo dunque pagare penalità (la Ferrari è già ampiamente oltre i tre motori consentiti), potrebbe deliberare le modifiche di affidabilità senza perdere altre posizioni sulla griglia. Ma si tratta di un’opportunità e non sarà quello a dettare l’agenda che oggi prevede – lo ripetiamo – una corsa contro il tempo. Poi, ovviamente, si interviene su tutto ciò che si può migliorare: le strategie sono state un capitolo dolente ma ci si sta lavorando, e il muretto ferrarista al Red Bull Ring ha mostrato reattività ed efficienza apprezzabili. Mentre l’equivoco che era ancora in piedi del chi-aiuta-chi nella corsa al Mondiale piloti s’è squagliato con il motore di Carlos. LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto: “Gara fantastica di Leclerc, ottimo lavoro”

    SPIELBERG – Può sorridere eccome Mattia Binotto, team principal della Ferrari, dopo il Gran Premio d’Austria. Sul circuito di Spielberg, Charles Leclerc ha infatti conquistato una splendida vittoria, la seconda di fila per la Rossa dopo quella di Sainz a Silverstone. Il ritiro dello spagnolo a causa di un problema al motore rovina la domenica perfetta alla scuderia di Maranello, ma lo zero di Sergio Perez, anche lui costretto al ritiro, permette comunque alla Ferrari di guadagnare punti importanti in ottica classifica.
    L’analisi di Binotto
    Binotto ha commentato a caldo il Gran Premio ai microfoni di Sky Sport: “Charles ha disputato una gara fantastica, che ci lascia ben sperare in vista del futuro della stagione. Tutto l’insieme ha funzionato, ci sono stati molti punti positivi e abbiamo svolto un ottimo lavoro. Non credevamo di essere così forti dopo la sprint race”. Infine, sul ritiro di Carlos Sainz, il team principal della Rossa ha detto: “Sono amareggiato per lui, oggi era una potenziale doppietta. C’è ancora da lavorare sull’affidabilità”. LEGGI TUTTO

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    F1, team radio Ferrari. Leclerc: “Ho avuto paura”. Binotto: “Sei un campione”

    SPIELBERG – Festa grande in casa Ferrari al termine del Gp d’Austria. Seconda vittoria di fila per la Rossa, che dopo il successo di Sainz a Silverstone festeggia Charles Leclerc a Spielberg. Gara folle in cui è accaduto veramente di tutto ed in cui il muretto non ha potuto rilassarsi fino alla bandiera a scacchi. Dopo aver tagliato il traguardo, Leclerc si è lasciato andare ed ha detto: “Andiamo! Ho avuto paura, ho avuto veramente paura“. Il monegasco ha infatti avuto seri problemi con l’acceleratore nei giri finali, rischiando grosso.
    Il team radio di Binotto
    Non poteva non fargli i complimenti Mattia Binotto, team principal della Rossa, che nel team radio dopo la vittoria di Leclerc ha detto: “Hai fatto la differenza che fa un campione. Bravo, sono felice per te”. Parole all’apparenza banali ma in realtà molto importanti, che sotterrano i dissapori scaturiti in seguito alla strategia di Silverstone e sanciscono l’unione del team Ferrari. Ovviamente si tratta solamente di un Gran Premio ed il campionato è ancora lungo, ma è proprio da domeniche come quella odierna che bisogna ripartire. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, team radio Leclerc: “Che paura”. Binotto: “Felice per te”

    SPIELBERG – Al settimo cielo il box Ferrari dopo la vittoria di Charles Leclerc nel Gran Premio d’Austria. Nonostante il ritiro di Carlos Sainz per un problema al motore, la Rossa può consolarsi con il gradino più alto del podio. Gara folle in cui è accaduto veramente di tutto ed in cui il muretto non ha potuto rilassarsi fino alla bandiera a scacchi. Dopo aver tagliato il traguardo, Leclerc si è lasciato andare ed ha detto al suo ingegnere Xavi Marcos: “Andiamo! Ho avuto paura, ho avuto veramente paura“. Il monegasco ha infatti avuto seri problemi con l’acceleratore nei giri finali, rischiando grosso.
    Le parole di Binotto
    “Hai fatto la differenza che fa un campione. Bravo, sono felice per te”. Queste le parole di Mattia Binotto, che si è congratulato con Leclerc per il successo sul circuito di Spielberg. Parole all’apparenza banali ma in realtà molto importanti, che sotterrano i dissapori scaturiti in seguito alla strategia di Silverstone e sanciscono l’unione del team Ferrari. Il campionato è ancora lungo, perciò è fondamentale assicurarsi di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Ora testa al prossimo appuntamento, il Gp di Francia, in programma tra 14 giorni. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz amareggiato: “Avremmo potuto fare doppietta”

    SPIELBERG – Dopo la prima vittoria in carriera in Formula 1, sette giorni dopo arriva uno zero per Carlos Sainz, costretto al ritiro nel Gp d’Austria, undicesimo appuntamento stagionale. Sospiro di sollievo ma anche tanta amarezza per Carlos Sainz, che non ha potuto portare a termine il Gran Premio d’Austria a causa di un problema al motore. Ciò che conta è che il pilota della Ferrari abbia lasciato l’abitacolo in tempo, scampando alle fiamme e non riportando alcuna conseguenza. Fatto sta che ovviamente c’è un po’ di amarezza per quanto accaduto sul tracciato di Spielberg.
    Il commento di Sainz
    “Bisogna analizzare ciò che è successo; la macchina oggi era veloce e avremmo potuto fare doppietta. In questo modo è difficile prendere ritmo per la stagione. Se fossi arrivato secondo avrei ottenuto punti importanti che mi avrebbero messo in lotta per il mondiale”. Questo il commento a caldo dello spagnolo, che poi ha ripercorso i momenti in cui la sua vettura ha preso fuoco: “E’ successo tutto molto in fretta. All’inizio nessuno mi ha aiutato a controllare la monoposto, pertanto sono balzato fuori dalla macchina”. LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto ammette: “Non credevamo di essere così forti”

    SPIELBERG – E’ festa Ferrari a Spielberg, dove Charles Leclerc porta in trionfo la Rossa nell’undicesimo appuntamento stagionale del Mondiale di Formula 1. Il pilota monegasco ha tagliato il traguardo per primo, battendo Verstappen e accorciando in classifica piloti. Purtroppo il ritiro di Carlos Sainz a causa di un problema al motore rovina la domenica perfetta alla scuderia di Maranello, ad un passo dalla doppietta. Lo zero di Sergio Perez, anche lui costretto al ritiro, permette tuttavia alla Ferrari di guadagnare dei punti in classifica.
    Il commento su Leclerc e Sainz
    “Charles ha disputato una gara fantastica, che lascia ben sperare in vista delle prossime. Tutto l’insieme ha funzionato, ci sono stati molti punti positivi. Non credevamo di essere così forti dopo la sprint race, ma abbiamo svolto un ottimo lavoro”. Così Mattia ai microfoni di Sky Sport. Meno entusiasta, invece, per ciò che è accaduto a Carlos Sainz: “Sono amareggiato per lui, oggi era una potenziale doppietta. C’è ancora da lavorare sull’affidabilità”. Nel complesso, comunque, il weekend è positivo per la Ferrari, che arriverà al prossimo appuntamento, il Gp di Francia, in grande fiducia. LEGGI TUTTO