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    F1, Horner: “Non vediamo l'inaffidabilità della Ferrari come un vantaggio”

    ROMA – La partita per il mondiale tra Red Bull e Ferrari si corre anche lontano dalla pista. Pretattiche e strategie da parte delle due scuderie candidate al titolo Formula 1 2022 continuano senza sosta. Charles Leclerc ha vinto, ma le fiamme che hanno fermato la F1-75 di Carlos Sainz mettono ancora una volta il team di Maranello sotto i riflettori per quanto riguarda l’affidabilità. Christian Horner, numero uno del box Red Bull, ha parlato proprio di questo aspetto in un’intervista ad “Autosport” dove afferma: “Non badiamo ai problemi di affidabilità della Ferrari e non riteniamo che siano un fattore di comfort per noi”
    Le parole di Horner
    “È un aspetto che non possiamo controllare e al quale non possiamo contribuire in alcun modo – ha aggiunto Horner -.Ferrari aveva una macchina molto forte in Austria e potevano tranquillamente concludere la gara con una doppietta. Noi siamo concentrati su noi stessi e sull’estrarre il massimo dal pacchetto a disposizione. Il Mondiale è ancora lunghissimo e tutti i piloti di testa possono vincerlo, in Austria ad ogni modo abbiamo limitato i danni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Non pensiamo ai problemi della Ferrari”

    ROMA – Red Bull e Ferrari si giocano la Formula 1 2022. La vittoria di Charles Leclerc in Austria è stata oscurata in parte dalle fiamme che hanno fermato la F1-75 di Carlos Sainz, con i problemi di affidabilità che tornano al centro della scena. Nel frattempo, Christian Horner, numero uno del box Red Bull, fa pretattica e ai microfoni di “Autosport” ha parlato così dei rivali: “Non badiamo ai problemi di affidabilità della Ferrari e non riteniamo che siano un fattore di comfort per noi”
    Sollievo per Horner
    “È un aspetto che non possiamo controllare e al quale non possiamo contribuire in alcun modo – ha aggiunto Horner -. Ferrari aveva una macchina molto forte in Austria e potevano tranquillamente concludere la gara con una doppietta. Noi siamo concentrati su noi stessi e sull’estrarre il massimo dal pacchetto a disposizione. Il Mondiale è ancora lunghissimo e tutti i piloti di testa possono vincerlo, in Austria ad ogni modo abbiamo limitato i danni”, ha infatti concluso il team principal britannico. LEGGI TUTTO

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    Leclerc e l’orologio da 2 milioni: rubato da tre napoletani e rivenduto in Spagna

    Un orologio fin troppo riconoscibile
    Dietro il colpo, secondo quanto emerso finora, ci sarebbero tre napoletani pregiudicati, già noti alle forze dell’ordine, lo riporta il quotidiano Il Mattino. Trattandosi di un esemplare personalizzato, e quindi estremamente riconoscibile (c’è anche dedica sulla cassa della celebre azienda), i tre ladri avrebbero avuto non poche difficoltà a rivenderlo. Sempre secondo Il Mattino, l’orologio da 2 milioni di euro sarebbe stato alla fine rivenduto a un imprenditore spagnolo, ma a un prezzo nettamente inferiore al valore reale. “Hanno proprio fatto un bel lavoro, organizzati e veloci”, aveva dichiaro Leclerc poco dopo l’accaduto. La stessa velocità, però, non pare sia quella del recupero del Richard Mille.
    Guarda la galleryUn Rolex o un Richard Mille: quanto vale l’orologio prezioso rubato a Leclerc? LEGGI TUTTO

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    Leclerc e lo scippo dell'orologio da 2 milioni: i ladri napoletani lo hanno portato in Spagna

    Richard Mille personalizzato e riconoscibile
    Dietro il colpo, secondo quanto emerso finora, ci sarebbero tre napoletani pregiudicati, già noti alle forze dell’ordine, lo riporta il quotidiano Il Mattino. Trattandosi di un esemplare personalizzato, e quindi estremamente riconoscibile (c’è anche dedica sulla cassa della celebre azienda), i tre ladri avrebbero avuto non poche difficoltà a rivenderlo. Sempre secondo Il Mattino, l’orologio da 2 milioni di euro sarebbe stato alla fine rivenduto a un imprenditore spagnolo, ma a un prezzo nettamente inferiore al valore reale. “Hanno proprio fatto un bel lavoro, organizzati e veloci”, aveva dichiaro Leclerc poco dopo l’accaduto. La stessa velocità, però, non pare sia quella del recupero del Richard Mille.
    Guarda la galleryLeclerc scippato del Rolex o del Richard Mille: quanto è prezioso il suo orologio? LEGGI TUTTO

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    Alfa Romeo e Sauber, nulla va dato per scontato

    TORINO – Una curiosa situazione quella che sta vivendo l’Alfa Romeo in Formula 1. O, se vogliamo, la Sauber, squadra svizzera di buona tradizione (ma di risultati del tutto convincenti solo nel periodo di collaborazione con la Bmw) che è il “veicolo” con il quale il marchio del Biscione compete in Formula 1 (utilizzando i motori forniti dalla Ferrari). Curiosa situazione, perché nel momento in cui – grazie anche alle regole sui motori 2026 – nel Mondiale si appresta a entrare l’Audi, è dato per probabile (anzi, quasi per certo) che sia proprio la Casa tedesca ad acquistare la Sauber. La squadra svizzera da tempo non appartiene più al fondatore, Peter Sauber, ed è di proprietà di investitori svedesi. La chiusura è vicina.
    NERO SU BIANCO – Ci sono però almeno due punti che vanno chiariti. Il primo è che i regolamenti 2026 che renderanno (renderebbero) possibile l’arrivo dei costruttori tedeschi non sono ancora nero su bianco. Il secondo è che all’Alfa Romeo non sono affatto preoccupati di quel che sta accadendo. «Se un’altra casa automobilistica dovesse acquistare la Sauber – ha spiegato Jean Philippe Imparato, ceo dell’Alfa Romeo, durante i giorni del GP d’Austria – ovviamente non continueremmo con la nostra sponsorizzazione. Ma non è una questione a breve, siamo concentrati sui progetti attuali». Al momento la Sauber ha bisogno dell’Alfa Romeo e l’intera Formula 1 ha bisogno dell’Alfa (nonché di un marchio Stellantis). Ma non è detto che sia necessariamente il contrario. Dunque, non resta che attendere. LEGGI TUTTO

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    F1, 7 anni senza Jules Bianchi: la Ferrari lo ricorda

    ROMA – Sono già passati 7 anni dalla scomparsa di Jules Bianchi. La tragedia del pilota francese è senza dubbio tra le più recenti e traumatiche della Formula 1, soprattutto per le modalità dell’incidente avvenuto nel corso del Gran Premio del Giappone 2014. Bianchi perse il controllo della sua monoposto uscendo di pista a causa dell’asfalto bagnato, finendo sotto la pala di un mezzo di soccorso. Morì a 25 anni il 17 luglio 2015, dopo più di nove mesi di coma. 
    Il post della Ferrari
    Nel corso degli anni si sono susseguite tante iniziative per celebrare Jules. Il 20 luglio 2015 il Presidente della FIA Jean Todt, per esempio, ritirò definitivamente il numero 17 da lui usato in gara. Oggi a distanza di 7 anni, la Ferrari lo ricorda con un affetto particolare: “Sempre nei nostri cuori”, ha scritto la scuderia di Maranello seguita dai numerosi commenti dei fan. Nel 2009 fu infatti inserito nella Ferrari Driver Academy. LEGGI TUTTO

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    F1, la Ferrari ricorda Jules Bianchi a 7 anni dalla scomparsa

    ROMA – Jules Bianchi è scomparso esattamente 7 anni fa. La tragedia del pilota francese è senza dubbio tra le più recenti e traumatiche della Formula 1, soprattutto per le modalità dell’incidente avvenuto nel corso del Gran Premio del Giappone 2014. Bianchi perse il controllo della sua monoposto uscendo di pista a causa dell’asfalto bagnato, finendo sotto la pala di un mezzo di soccorso. Morì a 25 anni il 17 luglio 2015, dopo più di nove mesi di coma. 
    La Ferrari lo ricorda
    Nel corso degli anni si sono susseguite tante iniziative per celebrare Jules. Il 20 luglio 2015 il Presidente della FIA Jean Todt, per esempio, ritirò definitivamente il numero 17 da lui usato in gara. Oggi a distanza di 7 anni, la Ferrari lo ricorda con un affetto particolare: “Sempre nei nostri cuori”, ha scritto la scuderia di Maranello seguita dai numerosi commenti dei fan. Nel 2009 fu infatti inserito nella Ferrari Driver Academy. LEGGI TUTTO