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    Ferrari, Sainz: “So cosa aspettarmi da Monza, ci sarà pressione extra”

    ROMA – Il Gran Premio d’Italia è una gara speciale per la Ferrari. Davanti ai propri tifosi, Charles Leclerc e Carlos Sainz avranno una spinta in più per affrontare il sedicesimo appuntamento della Formula 1. Tuttavia, c’è anche molta pressione per un ambiente dove la passione è di casa. Il pilota spagnolo si avvicina così alla gara di Monza: “Grazie a Dio, seguo la Formula 1 da 15 anni e so come funziona, quindi sono preparato. Ed è per questo che forse sono così rilassato per una gara molto importante, perché so che sta arrivando e sto cercando di mantenere bassa la pressione. Ma sì, Monza sarà un weekend incredibile, con le tribune gremite, noi a lottare con una Ferrari competitiva, Penso che sia il miglior scenario possibile”. Con il pilota spagnolo della Ferrari che cerca di nascondere così ai microfoni ufficiali del Circus l’emozione per un fine settimana che si preannuncia impegnativo davanti ai propri tifosi.
    Pressione e motivazioni
    L’appuntamento di Monza sarà molto movimentato per i piloti del Cavallino anche per aspetti slegati dalla pista. “Ci sono sempre attività coi media extra, eventi extra, pressione extra. Cose che – aggiunge Sainz – forse non ti permettono di aprire gli occhi e vedere quello che sta realmente accadendo”. Per quanto riguarda la gara il classe 1994 ha un solo obiettivo: “Avremo una macchina competitiva e con cui possiamo divertirci molto, poi vediamo come va il weekend”. Dopo la gara in Belgio, circuito simile per caratteristiche a quello di Monza, la Ferrari è chiamata a una gara da sfavorita nei confronti della Red Bull. “Sono un po’ nervoso – ha detto Sainz – non ho intenzione di mentire. E sappiamo che lì saranno forti, è un’altra pista che dovrebbe adattarsi a loro”. “Ma questo non significa che non possiamo reagire da Spa e almeno rendere loro la vita un po’ più difficile. Ci sono modi diversi per vincere. Potresti non essere il più veloce, ma potresti trovare un modo per farcela, quindi daremo il massimo”, ha poi concluso lo spagnolo, desideroso di riscattarsi dopo il difficile weekend in Olanda. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, a Monza rischio penalità per Sainz

    TORINO – Tre gare che non sono andate come la Ferrari pensava (e forse voleva) che andassero: lo scivolone in Ungheria, il “passo” deludente in Belgio, quello insufficiente in Olanda. E ora, terza corsa di fila, c’è il GP a Monza. Non una gara qualunque, ma la gara di casa, la prima con il pienone dopo le gare segnate dalla pandemia. E tuttavia, arrivarci in queste condizioni, non è facilissimo: la pista non è favorevole e comunque la Red Bull vince dappertutto.
    IBRIDO – In più c’è un rischio: la monoposto di Carlos Sainz non ha ancora ricevuto il motore con la nuova parte ibrida, che pesa di meno e regala un po’ di prestazione. Avere quel motore è un vantaggio in termini cronometrici, ma – siccome la Ferrari ha già finito le tre unità concesse dal regolamento – comporta una penalizzazione. Cinque posizioni o, dipende da valutazioni tecniche e regolamentari, il via dal fondo della griglia. A Monza, comunque la si guardi, una tegola non da poco. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “Difficile fare meglio, dobbiamo accettare il terzo posto”

    ZANDVOORT – Charles Leclerc ha chiuso al terzo posto il Gran Premio di Olanda, al termine di una gara di certo lontana da quella sperata dopo il secondo posto nelle qualifiche. Il monegasco della Ferrari ha infatti dovuto fare i conti con un run con le gomme hard non buono, nonostante la mescola si fosse rivelata performante su molte altre monoposto. Leclerc è stato poi sfortunato in termini di tempismo, visto che la Virtual Safety Car per il ritiro di Tsunoda è arrivata poco dopo il pit stop del ferrarista. Ma il classe ’97 non cerca alibi, e subito dopo la gara sottolinea: “Oggi era difficile fare meglio, onestamente. Siamo stati sfortunati con la Virtual Safety Car, ma alla fine non so se le cose sarebbero cambiate, perché Verstappen era troppo veloce e le Mercedes volavano, mentre noi abbiamo faticato a trovare feeling. È un terzo posto che dobbiamo accettare”.
    La ripresa e il sorpasso su Hamilton
    Almeno in termini di classifica, le cose sono andate meglio con la Safety Car successiva, in cui la Mercedes ha sbagliato strategia lasciando in pista Hamilton con le gomme medie, con il pilota britannico che dal primo posto è sceso fino al quarto, visto che tutti i piloti attorno a lui montavano le soft: “Lui stava soffrendo e sono riuscito a superarlo perché avevo più grip. Ma non è stato semplice, perché loro alla fine avevano più gomma. Il distacco in classifica da Verstappen è molto ampio. Dobbiamo pensare una gara alla volta, cercando di sfruttare il potenziale e vedere cosa sarà possibile fare”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, c'è un male oscuro da individuare

    TORINO – Il primo passo per rilanciare la Ferrari, ovvero ritrovare la prestazione, è stato compiuto sabato a Zandvoort, GP d’Olanda, dove a Charles Leclerc è sfuggita la pole per pochi millesimi. In gara, però, il secondo passo non c’è stato. Certo, ci sono stati episodi sfortunati (più nella gara di Carlos Sainz che in quella di Charles Leclerc), ma l’esito finale difficilmente sarebbe cambiato. Ci si chiede perché.
    PARALLELO – Se lo chiedono anche a Maranello. Tanto che Mattia Binotto traccia un parallelo tra quanto accaduto a Budapest (ultima gara prima della pausa estiva) e quello che è accaduto in Olanda. Bene in qualifica, insufficiente in gara. Dunque esiste una sorta di male oscuro, dai sintomi più acuti quando si montano le gomme bianche, di cui bisognerà venire a capo. E con il GP d’Italia ormai vicinissimo non è detto che ci sia il tempo per riuscirci. Tanto più che il budget, limitato, non permette più grandi sviluppi per la monoposto di quest’anno. Il barometro volge al basso. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc terzo in Olanda: “Sfortunati con safety car, ma non sarebbe cambiato molto”

    ZANDVOORT – Il Gp di Olanda di F1 ha visto Charles Leclerc agguantare il terzo posto, al termine di una gara che non è certo andata come ci si aspettava, partendo dalla seconda casella in griglia. Il monegasco della Ferrari ha infatti dovuto fare i conti con un run con le gomme hard non buono, nonostante la mescola si fosse rivelata performante su molte altre monoposto. Leclerc è stato poi sfortunato in termini di tempismo, visto che la Virtual Safety Car per il ritiro di Tsunoda è arrivata poco dopo il pit stop del ferrarista. Ma il classe ’97 non cerca alibi, e subito dopo la gara sottolinea: “Oggi era difficile fare meglio, onestamente. Siamo stati sfortunati con la Virtual Safety Car, ma alla fine non so se le cose sarebbero cambiate, perché Verstappen era troppo veloce e le Mercedes volavano, mentre noi abbiamo faticato a trovare feeling. È un terzo posto che dobbiamo accettare”.
    “Non facile tenere dietro Hamilton”
    Almeno in termini di classifica, le cose sono andate meglio con la Safety Car successiva, in cui la Mercedes ha sbagliato strategia lasciando in pista Hamilton con le gomme medie, con il pilota britannico che dal primo posto è sceso fino al quarto, visto che tutti i piloti attorno a lui montavano le soft: “Lui stava soffrendo e sono riuscito a superarlo perché avevo più grip. Ma non è stato semplice, perché loro alla fine avevano più gomma. Il distacco in classifica da Verstappen è molto ampio. Dobbiamo pensare una gara alla volta, cercando di sfruttare il potenziale e vedere cosa sarà possibile fare”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, il primo passo è quello giusto

    TORINO – La domanda legittima che si pongo i ferraristi, intendendo sia gli uomini della Ferrari (piloti in primis) sia i suoi tifosi, è se quel che s’è visto in qualifica a Zandvoort possa chiudere la crisi che si era aperta a Budapest e aveva vissuto il culmine a Spa. Ebbene, dal punto di vista cronometrico, la risposta è positiva: la crisi è chiusa. Resta da vedere che cosa accadrà in gara, cioè quando conta. Il flop del Belgio aveva tante ragioni: la necessità di rivedere le altezze da terra, la difficoltà (in parte inattesa) a portare la monoposto nella giusta finestra di esercizio delle gomme, lo stesso problema – pur su una pista completamente diversa – che si era vista a Budapest (in quel caso era stato l’improvviso calo delle temperature a risultate fatale).
    IL CARICO – In Olanda si sono rimesse le cose a posto. Le gomme funzionano (fa anche più caldo che sulle Ardenne), la pista è molto diversa e richiede più carico di quella belga, il problema delle altezze da terra sembra essere definitivamente alle spalle. Detto questo, però, bisogna segnalare che la pole della Red Bull – per quanto giunta di un soffio – è un bel segnale (per la stessa Red Bull, ovvio) visto che per tante gare la Ferrari era stata superiore proprio in qualifica. Ora si tratta di capire, al netto del valore delle auto e dello stato di grazia straordinario di Verstappen, se sul “passo” la Ferrari saprà essere altrettanto efficace. E questo Charles Leclerc e Carlos Sainz lo potranno sapere solo in gara. LEGGI TUTTO

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    La Ferrari torna “normale”. Cioè veloce. Ma non si può sottovalutare Max

    TORINO – Mai dare per spacciato un “mostro” come Max Verstappen. Nella prima giornata di operazioni di fronte al pubblico di casa, Max ha avuto un problema tecnico al cambio che gli ha fatto perdere la prima sessione. Tuttavia pare che sia scongiurato il rischio di sostituire il cambio intero, cosa che comporterebbe penalità (o, almeno, in Red Bull si dicono fiduciosi che non succederà). Però il campione del mondo ha tratto il meglio da questa situazione negativa, risparmiando delle gomme (che gli saranno utili in gara).
    CONGIUNZIONE ASTRALE – Detto questo, è evidente che la Ferrari “olandese” non è quella vista a Spa, dove aveva patito una “congiunzione astrale” quanto mai nefasta: problemi di assetto, difficoltà con le gomme, penalità a Charles Leclerc. A Zandvoort sembra di tornare a una fine settimana “normale”, come quelli che si sono visti nella prima parte della stagione (rotture a parte o escludendo giornatacce tipo Budapest). Rivedere la Ferrari in alto dovrebbe essere possibile. Ma, appunto, mai sottovalutare Verstappen. LEGGI TUTTO