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    F1, Barrichello: “La Ferrari è tornata, questo è l'importante”

    ROMA – In casa Ferrari quando si nomina Brasile è impossibile non pensare a Ruben Barrichello. Ospite della Rossa durante il weekend di Interlagos, l’ex ferrarista ha comunque sottolineato i passi in avanti del team di Maranello, nonostante anche nell’ultimo GP siano stati commessi errori. ““La Ferrari è tornata, questa è la cosa più importante – ha spiegato Barrichello – dobbiamo valutare quanto successo quest’anno con una macchina vincente e veloce, perché senza non puoi fare nulla. Magari vinci una volta, ma poi basta, mentre questa macchina va molto forte e spero che continui così”.
    “Si vince o si perde insieme”
    Barrichello ha chiarito l’importanza della squadra e di non sottovalutare gli errori commessi, ma farli diventare motivo di riscossa per il prossimo anno. “Quest’anno è importante valutare gli errori commessi ricordando una cosa: si vince o si perde insieme. Questa è l’aspetto più importante. Poi quando riconosci gli errori commessi sai come evitarli per vincere. Nelle squadre in cui ho militato e che non andavano bene, ogni settore lavorava per conto proprio, senza coordinarsi con il resto del gruppo. La Ferrari invece rimane un bel gruppo, e con il tempo si deve creare un’armonia ancora più forte”, ha concluso il brasiliano.
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    F1, Barrichello ottimista: la frase che carica la Ferrari

    ROMA – I tifosi della Ferrari non hanno dimenticato Ruben Barrichello. Soprattutto quando si corre il GP del Brasile il nome di “Rubinho” è di attualità, con l’ex ferrarista, ospite del team di Maranello, ha rimarcato i progressi della Rossa nonostante anche a Interlagos siano stati commessi errori. ““La Ferrari è tornata, questa è la cosa più importante – ha sottolineato Barrichello – dobbiamo valutare quanto successo quest’anno con una macchina vincente e veloce, perché senza non puoi fare nulla. Magari vinci una volta, ma poi basta, mentre questa macchina va molto forte e spero che continui così”.
    “Importante saper valutare gli errori”
    Per Barrichello è fondamentale far tesoro degli errori commessi e soprattutto non dimenticare il valore di coesione. “Quest’anno è importante valutare gli errori commessi ricordando una cosa: si vince o si perde insieme. Questa è l’aspetto più importante. Poi quando riconosci gli errori commessi -conclude il brasiliano – sai come evitarli per vincere. Nelle squadre in cui ho militato e che non andavano bene, ogni settore lavorava per conto proprio, senza coordinarsi con il resto del gruppo. La Ferrari invece rimane un bel gruppo, e con il tempo si deve creare un’armonia ancora più forte”
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    Binotto via? Caos Ferrari. La Scuderia smentisce ma l’atmosfera è rovente

    Mattia Binotto fuori, dentro Frederic Vasseur. Questa la voce che mette in subbuglio la Ferrari, i ferraristi, i tifosi del Cavallino. La Ferrari spiega che “non commenta le voci”, poi si affida a una smentita ufficiale: «In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento». L’impressione è che a Maranello sia scoppiato il caos, cosa che non è mai un bel segnale. C’è ancora una gara da correre con un obiettivo che vale molti soldi (in tempi di tagli non si parla di noccioline, ma di una decina di milioni) e soprattutto c’è da portare a compimento il varo dell’auto 2023, già quasi pronta per il Mondiale che verrà. Nessuno sa dire (o prevedere) se con la permanenza di Mattia Binotto al vertice si andrà incontro, finalmente all’anno del tanto agognato mondiale. Ma non è difficile scommettere che l’eventuale siluramento di Binotto (brutto termine, ma almeno chiaro) renderebbe più complicata la strada verso il vertice. Red Bull e Mercedes hanno nella stabilità nei ruoli chiave la ricetta vincente, più la Red Bull che la Mercedes. Dove, comunque, è chiaro chi comanda (da anni, essendo team principale e anche proprietario, cioè Toto Wolff).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironiaClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto via? La Ferrari risponde con un comunicato

    ROMA – Ormai da qualche ora impazzava sui media la notizia di un probabile addio di Mattia Binotto come Team Principal Ferrari al termine della stagione 2022, che vede in calendario ormai solo la gara di Abu Dhabi del weekend. Sembrava certo anche il nome del successore, ovvero Frederic Vasseur, ma da Maranello – con un post sull’account Twitter – è arrivata la smentita.
    “Voci prive di fondamento”
    “In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento”, così riporta il tweet ufficiale che almeno per ora allontana l’arrivo di Vasseur. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso in Ferrari: finisce l’era Binotto, ora tocca a Vasseur

    Clamoroso a Maranello. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport l’avventura da team principal Ferrari di Mattia Binotto sarebbe al capolinea. Al suo posto il prescelto sembrerebbe il 54enne francese Frédéric Vasseur, attualmente alla guida del team Alfa Romeo-Sauber. John Elkann, secondo quanto riportato dalla rosea, avrebbe sondato il profilo del francese, che fece debuttare Charles […] LEGGI TUTTO

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    La Ferrari fa fuori Binotto: la clamorosa indiscrezione, ecco chi arriva

    ROMA – La Ferrari è pronta a cambiare team principal in Formula 1. John Elkann e i vertici del Cavallino sembrano aver deciso: al termine del 2022, Mattia Binotto non dovrebbe più ricoprire più il suo ruolo a Maranello. Da quelle parti avrebbero già trovato un sostituto: si tratta di Frederic Vasseur, attuale team principal di Alfa Romeo, il quale vanta un lungo curriculum nel campo automobilistico e delle corse, e che dopo cinque anni in Sauber sarebbe pronto al grande salto in rosso.
    Niente titolo per Binotto
    Sono stati anni complicati quelli di Binotto alla guida della Ferrari. Succeduto a Maurizio Arrivabene, Binotto non è mai riuscito a riportare il Cavallino veramente in lotta per il titolo, ma in questo 2022 è stato protagonista di un ritorno ai vertici e alle vittorie, nonostante una seconda parte di stagione non certo all’altezza della prima. Secondo le indiscrezioni, però, quanto fatto fin qui non sarebbe bastato a garantirgli di continuare la sua avventura. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto in bilico e quelle voci su Vasseur

    TORINO – C’è un cambio al vertice in vista a Maranello? Possibile, benché non ancora ufficiale. Lo ha scritto “Il Resto del Carlino” per mano di un noto opinionista Sky (Leo Turrini): i vertici del Cavallino, delusi dall’andamento della seconda parte della stagione, vogliono cambiare la guida della squadra, avvicendando Mattia Binotto. I nomi che sono stati avanzati sono due: uno è quello di Frederic Vasseur, esperto “navigatore” della Formula 1, da qualche tempo al comando della Sauber (che ha una partnershiip stretta con l’Alfa Romeo). Francese, vicino al manager di Charles Leclerc (ma comunque in ottimi rappporti con il “gruppo Sainz”) è uomo di grande pragmatismo, molto politico (con un’estrazione molto diversa da quella di Binotto). L’alternativa sarebbe “made in Maranello”, ossia Antonio Coletta, il manager che sta gestendo il ritorno ufficiale della Ferrari a Le Mans. Di Vasseur s’è detto che ha buoni rappoorti con il verticee Stellantis, ma forse c’è chi fatica a capire che la Ferrari non è più da tempo un’azienda del gruppo, ma fa parte esclusivamente di Exor (in comune c’è il presidente, John Elkann).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironia

    Elkann, Binotto e la successione

    Che Elkann non sia soddisfatto dell’andamento della stagione è facile da intuire. A Monza aveva confermato la fiducia a Binotto, ma senza esimersi dal mostrarsi non troppo convinto e comunque critico. Può essere che nelle ultime ore ci sia stata un’accelerata. L’azione di Binotto, in questi anni, è stata in linea con l’eredità Marchionne: “mercato” dei tecnici contenuto e spinta alla crescita dei tecnici (italiano o stranieri) già in forza alla Ferrari. Una linea coerente con la filosofia del budget cap, che punta a contenere le spese. L’impressione, però, è che più che una debolezza tecnico agonistica, alla Ferrari di Binotto si imputi un calo di influenza politica (come si è visto nel caso della sostanziale assoluzione della Red Bull, cosa che non era avvenuta due anni fa con la Ferrari). Il rischio, se John Elkann andrà avanti per questa strada, è che Binotto finisce ad allungare la lista di bocciati eccellenti che poi, fuori dalla Ferrari, hanno trovato ruoli e spazi incredibili. Da Aldo Costa (che per anni ha progettato le Mercedes campioni del mondo) ai motoristi silurati (loro pure finiti in Mercedes) a Stefano Domenicali, oggio capo supremo della Formula 1. Chissà cosa riserva il futuro a Mattia.
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    F1, Vettel: “Ho pensato al ritiro dopo l'addio alla Ferrari”

    ROMA – Quello di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione 2022 di F1, non sarà un Gran Premio come gli altri per Sebastian Vettel, arrivato all’ultima gara della sua carriera. Il pilota tedesco ripercorre alcuni momenti del passato, in particolare gli anni della Ferrari. “Nel 2017 e nel 2018 ho lottato per il campionato del mondo con la Ferrari, ho vinto cinque gare ogni volta, ma alla fine sono arrivato sempre secondo dietro a Lewis Hamilton. Spendere così tante energie – spiega Vettel a Der Spiegel – per due anni di fila, anche mentalmente, e poi rimanere a bocca asciutta, mi ha fatto venire dei dubbi: Funzionerà ancora? Poi l’arrivo di Leclerc, in cui rivedevo me i primi anni di F1, l’ho visto correre senza peso, mentre il mio obiettivo sembrava irrangiungibile”.
    “Aston Martin? Non un errore”
    Per Vettel l’idea di ritirarsi aveva iniziato a farsi luce alla fine del rapporto con la Rossa, ma l’arrivo in Aston Martin per il tedesco non è stato un errore. “Scaduto il contratto in Ferrari l’idea del ritiro era molto presente. Però avevo ancora delle domande senza risposte, volevo sapere se fossi ancora bravo per guidare in F1. E l’Aston Martin non è stata una scelta sbagliata, per rispondere ai miei quesiti è stato un passo importante, ma il fatto che al momento non abbia una macchina con cui poter dimostrare ciò che sono effettivamente in grado di fare ha però contribuito al mio ritiro”.
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