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    La reunion dei ‘Fenomeni’ a Parigi porterà a un’altra rivoluzione epocale nella pallavolo italiana?

    L’attesa è finita, le nostre nazionali di pallavolo hanno preso il volo per Parigi dove ad attenderle c’è la montagna più alta da scalare nella carriera di uno sportivo: l’Olimpiade. La montagna con la quale chiunque faccia sport ai massimi livelli sogna di confrontarsi.

    Per la pallavolo tricolore, poi, l’Olimpiade rappresenta proprio l’Everest, la cima più alta, la vetta mai raggiunta prima. Qualcuno la definisce ossessione, il presidente federale Manfredi di recente ha detto che si tratta solo di una questione di tempo: “L’oro prima o poi arriverà”.

    Se fosse questo l’anno buono, la vittoria, o le vittorie, potrebbero davvero rappresentare un booster senza precedenti per tutto il movimento, tornato negli ultimi anni ai fasti di un tempo dopo un periodo di buio, anche dal punto di vista mediatico, di audience, di spettatori.

    Foto Volleyball World

    Nuove generazioni di talenti hanno iniziato a vincere; le nazionali maggiori e quelle giovanili sono tornate a fare incetta di medaglie; i club maschili e femminili a dominare in Europa e nel mondo; i palazzetti sono tornati a riempirsi, le partite sono tornate ad essere trasmesse in Tv, e non solo su quella di Stato. L’interesse è dunque crescente, i tempi sarebbero maturi.

    Per uno strano scherzo del destino, o forse della geniale intuizione di qualcuno, a Parigi 2024 le nostre nazionali avranno al timone tre uomini che hanno fatto la storia della pallavolo italiana, tre grandi protagonisti di quella nazionale leggendaria eletta poi la migliore squadra del XX secolo, a partire da Julio Velasco, oggi ct della nazionale femminile, e passando poi per due dei suoi più illustri discepoli: Fefé De Giorgi, ct della nazionale maschile, e Lorenzo Bernardi, terzo allenatore nello staff del ‘Maestro’.

    foto Fipav

    Saranno (ancora una volta) i nostri talismani? Di sicuro si tratta di persone che sanno come vincere in questo sport, ma che hanno imparato molto, e sulla propria pelle, anche dalle sconfitte. La storia olimpica della ‘Generazione dei fenomeni‘, infatti, ci ha dato e gli ha dato due lezioni severe ma giuste.

    A Barcellona ’92 si perse contro l’Olanda ai quarti, al quinto set, per un solo punto. Uno e uno solo disse il verdetto del campo, ma la verità è che quella sconfitta fu il frutto del cambiamento epocale che trasformò per sempre l’intero movimento all’indomani della vittoria dell’Europeo 1989 e soprattutto del Mondiale 1990 (nella foto in basso).

    Una doppietta che portò soldi e fama che la pallavolo non aveva mai avuto e visto prima, e a Barcellona soprattutto tanta pressione da parte dei media e dell’opinione pubblica.

    Una pressione troppo grande per quella nazionale, per quei ragazzi dal talento smisurato in campo ma allo stesso tempo sprovvisti di una adeguata armatura fuori. Velasco compreso.

    foto Fipav

    Ad Atlanta ’96 fu diverso. Nei quattro anni precedenti il ct argentino e i suoi giocatori gli anticorpi questa volta li avevano sviluppati contro quella pressione, quel virus. Giocarono un’Olimpiade che rasentò la perfezione, senza perdere neanche un set nelle prime cinque gare. Poi in finale ancora l’Olanda, ancora una battaglia lunga cinque set, ancora una sconfitta.

    Quella volta il campo disse per soli due di punti, ma in quel caso si trattò di una sconfitta sportiva. L’Olanda giocò la partita della vita, perché per sperare di battere quell’Italia altro non poteva fare.

    Ci riuscì, giocò meglio e alla fine vinse. Tutto deciso da due palloni. Oro o argento, gloria eterna o eterna ferita. Questo è lo sport e bisogna accettarlo. Lezione numero due.

    foto Volleyball World

    Il modo in cui Velasco e Bernardi da una parte, De Giorgi dall’altra, hanno condotto queste nazionali a Parigi rievoca molte situazioni già viste, per chi ne ha memoria, in quei favolosi anni ’90.

    Prendiamo l’ultima week e le Finals di VNL maschile di quest’anno, ad esempio. De Giorgi ha lasciato a casa i titolari e fatto fare esperienza a quelle che possiamo definire, senza offesa alcuna, seconde linee. La stessa identica cosa faceva Velasco più di trent’anni fa in World League.

    Lo scopo era semplice, permettere alle seconde linee, all’epoca la chiamavano Italia B, di elevare il proprio livello con esperienze internazionali e avversari “veri” per poi alzare di conseguenza la competitività negli allenamenti contro i titolari, permettendo anche a loro di continuare a crescere e migliorarsi.

    Foto FIVB

    Lo stesso De Giorgi faceva parte di quella ‘Italia B‘, quindi è ben consapevole di quello che fa, che ha fatto e che continuerà a fare per valorizzare quelli che oggi sono giovanissimi e che domani saranno titolari.

    Tra di loro, negli Anni ’90, i giocatori di quella Italia B si autodefinivano goliardicamente “Merdacc Class”, in contrapposizione evidentemente alla “First Class” che era composta dalla prima squadra. Eppure tutti erano ben felici, e orgogliosi, di far parte di quella “Merdacc Class”, di quella Italia B, di quel progetto voluto e messo in piedi dall’allora 37enne Julio Velasco.

    Sotto De Giorgi seconda e prima classe sono diventate un tutt’uno, sono diventate “Noi Italia”, ma il senso di unione e appartenenza non cambia.

    foto Galbiati/FIPAV

    Ruoli e gerarchie chiari, ma tutti utili al raggiungimento dell’obiettivo. Il Guru di La Plata su questo non transige, questa è la via maestra per raggiungere l’obiettivo e tenere unito un gruppo che vuole diventare vincente. Molti anni dopo Velasco si appresta a vivere un’altra Olimpiade, questa volta con le donne, ma sin dal primo giorno chi avrebbe giocato titolare e chi no è stato subito chiaro a tutte. E tutte lo hanno accettato.

    Foto: Rubin/FIPAV

    A Tokyo 2020, o 2021, non lo capiremo mai come definire quella Olimpiade in tempi di covid, la pressione ha giocato a entrambe le nazionali lo stesso scherzetto giocato a Barcellona ’92, ma poi sono arrivati loro, proprio loro, quelli della Generazione dei Fenomeni.

    De Giorgi è arrivato subito, all’indomani di quella delusione, ha cambiato tutto, è ripartito dai giovani e ha conquistato un Europeo e un Mondiale. Il primo non si vinceva da 16 anni, il secondo da 24. Visionario.

    Velasco quella maglietta con la scritta Italia sulle spalle è tornato a indossarla solo da pochi mesi, ma ha già dato certezze a un gruppo fortissimo che le aveva perse tutte, chiamando (e richiamando) le più forti, inserendo qualche nuovo talento da plasmare come l’argilla e in VNL è subito salito sul gradino più alto del podio. Inimitabile.

    foto Volleyball World

    Entrambi infondendo sempre grande serenità. Nel caso di Velasco anche nell’ultima settimana di collegiale a Milano, durante la quale è stato colpito da un grave lutto per la scomparsa del fratello Raul. “È una ferita profonda, ma non posso mostrare alle ragazze il lato triste. Ho una responsabilità e il ruolo mi aiuta a distrarmi, ma la sera, quando sono solo in camera, la testa va lì” ha raccontato il ct in una recente intervista al Corriere della Sera.

    Entrambi infondendo sempre anche grande sicurezza. “I miei giocatori che sono diventati allenatori, da De Giorgi a Bernardi, da Giani a Gardini, da Tofoli a Bracci e Cantagalli e tutti gli altri, tu non li vedrai mai alzare le braccia al cielo e sbuffare per un errore di un loro giocatore” ci ha raccontato Velasco in persona in una recente chiacchierata a microfoni spenti avuta con lui proprio in questi giorni.

    Insomma, per Parigi i famosi anticorpi dovremmo averli sviluppati. Non solo a livello di approccio, di gestione delle emozioni, ma anche tecnico. Quella parolina di tre lettere né la scriviamo né la pronunciamo, ma se la prima rivoluzione mondiale del 1990 trasformò radicalmente la pallavolo nel nostro Paese, la seconda rivoluzione olimpica, o francese se preferite, del 2024 chissà cosa potrebbe generare in questo movimento oggi. Saremmo proprio curiosi di scoprirlo.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    De Giorgi: “Ragazzi ben concentrati e focalizzati sui Giochi, hanno voglia di fare bene”

    L’Italia vince 3-0 (25-22, 25-23, 25-18) il primo test match contro l’Argentina. Soddisfatto a fine gara il ct azzurro Ferdinando De Giorgi: “All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, ma queste partite servono proprio a questo, dobbiamo acquisire ritmo”.

    “Il bilancio è buono, abbiamo fatto un lavoro mirato soprattutto con due gruppi che si sono alternati nell’ultimo periodo a Cavalese, anche i ragazzi più giovani sono cresciuti, è importante dare loro occasioni di quelle vere. E’ stato importante il lavoro fatto in Val di Fiemme, queste due partite ci servono per analizzare aspetti di gioco importanti, l’Argentina ha vinto la medaglia di bronzo alle ultime Olimpiadi, è una squadra importante da affrontare in questo momento”.

    “I ragazzi sono ben concentrati e focalizzati sull’obiettivo, i Giochi. Hanno voglia di far bene, non sono ragazzi che si accontentano e poi abbiamo dentro forze nuove, sono tutti atleti che hanno voglia di rappresentare al massimo la nostra Italia”.

    “Un pensiero va a Simone Anzani, negli ultimi due anni ci è mancato molto, lo salutiamo, lo sa che fa parte di questo gruppo, l’importante è che risolva i suoi problemi di salute, augurandogli di continuare la sua splendida carriera”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Italia saluta Cavalese, da lunedì sarà a Firenze per preparare i test con l’Argentina

    Concluso il periodo di lavoro in Val di Fiemme, la Nazionale Maschile tornerà a radunarsi a partire da lunedì 15 luglio a Firenze in vista dei due test match in programma proprio nel capoluogo toscano (martedì 16 ore 21 Pala Wanny) e a Bologna (giovedì 18 ore 21 Pala Dozza) contro l’Argentina.Entrambe le partite saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai Sport e in diretta web su Rai News.itPer gli ultimi due test match programmati prima della partenza per i Giochi, il Commissario Tecnico Ferdinando De Giorgi ha convocato tredici atleti, gli stessi che parteciperanno alle Olimpiadi: 

    Palleggiatori: Simone Giannelli (Capitano) e Riccardo Sbertoli.Schiacciatori: Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Luca Porro, Mattia Bottolo.Centrali: Gianluca Galassi, Roberto Russo, Giovanni Sanguinetti.Opposti: Yuri Romanò, Alessandro Bovolenta.Liberi: Fabio Balaso e Gabriele Laurenzano.

    Lo staff sarà composto dal CT Ferdinando De Giorgi, dal vice allenatore Massimo Caponeri, dal preparatore atletico Nicola Giolito, dal dirigente accompagnatore Vittorio Sacripanti, dal pedagogista Giuliano Bergamaschi, dal team manager Giacomo Giretto, dal dottore Piero Benelli, dai fisioterapisti Sebastiano Cencini e Francesco Alfatti, dagli scoutmen Ivan Contraio e Alberto Salmaso.Il rompete le righe sarà il 19 luglio al termine della sessione di allenamento mattutina, il gruppo tornerà poi a radunarsi lunedì 22 luglio presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti di Roma, con la partenza per Parigi fissata martedì 23 luglio.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: ecco i 13 azzurri scelti da De Giorgi per le Olimpiadi di Parigi

    È stata ufficializzata oggi la lista degli azzurri della nazionale di pallavolo che prenderanno parte ai prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024 (26 luglio – 11 agosto). Il commissario tecnico Ferdinando De Giorgi ha scelto gli atleti, 12 più un giocatore di riserva che potrà aggiungersi solo in caso di un eventuale infortunio, che disputeranno il torneo di pallavolo maschile, in programma alla South Paris Arena 1.Gli Azzurri per Parigi 2024

    Palleggiatori: Simone Giannelli (Capitano) e Riccardo Sbertoli.Schiacciatori: Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Luca Porro, Mattia Bottolo.Centrali: Gianluca Galassi, Roberto Russo, Giovanni Sanguinetti.Opposti: Yuri Romanò, Alessandro Bovolenta.Libero: Fabio Balaso.Tredicesimo: Gabriele Laurenzano (Libero).

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Italia alle Finals di VNL senza i titolatissimi: ecco i 14 azzurri convocati

    Conclusa la Fase Preliminare di Volleyball Nations League, gli azzurri si preparano alle Finals in programma a Lodz, in Polonia, dal 27 al 30 giugno. Sarà la Francia l’avversaria dell’Italia nei Quarti di Finale venerdì 28 giugno alle 17.00. Il Commissario Tecnico De Giorgi ha convocato 14 atleti per questo impegno, mentre 8 dei reduci dalle prime due week di VNL, dopo due settimane di riposo, riprenderanno il lavoro fisico a Cavalese dal 25 giugno al 1 luglio in vista dell’inizio della preparazione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.I 14 convocati per le Finals di VNL, si trasferiranno oggi dalla Slovenia alla Polonia con un volo da Lubiana a Varsavia, per poi spostarsi a Lodz. Il rientro è previsto per il giorno successivo all’ultima gara giocata.

    Foto Galbiati/Fipav

    Inutile, quindi, aspettarsi un oro-bis, dopo quello conquistato dalla nazionale femminile di Velasco. La programmazione dei due ct azzurri in vista dei Giochi di Parigi è stata tracciata in maniera differente.

    Se Velasco da una parte ha voluto far riposare le sue titolari nella prima week di VNL per poi dare il via a quel percorso di crescita e ricostruzione di cui abbiamo ampiamente discusso e che nelle intenzioni puntava ad una medaglia pesante in questo torneo per cementare le convinzioni del gruppo in vista dei Giochi, De Giorgi ha fatto l’esatto contrario. Prime due settimane di VNL a tutta birra per centrare subito il pass olimpico e poi riposo per i titolari, chiamati gradualmente e “dolcemente” a tornare in palestra per preparare l’Olimpiade guardando i più giovani “farsi le ossa” alle Finals.

    foto Volleyball World

    I 14 convocati per le Finals di VNL

    Palleggiatori: Paolo Porro, Riccardo Sbertoli.Schiacciatori: Mattia Bottolo, Davide Gardini, Luca Porro, Francesco Recine, Tommaso Rinaldi.Centrali: Edoardo Caneschi, Leandro Mosca, Giovanni Sanguinetti.Opposti: Alessandro Bovolenta, Fabrizio Gironi.Liberi: Marco Gaggini, Gabriele Laurenzano.

    Lo staff è composto da: Ferdinando De Giorgi (1° Allenatore), Massimo Caponeri (2° Allenatore), Oscar Berti (Preparatore Atletico), Giacomo Giretto (Team Manager), Marco Penza (Medico), Fabio Rossin (Fisioterapista), Ivan Contrario e Alberto Salmaso (Scoutman).

    foto Fipav

    Gli 8 convocati per la ripresa del lavoro a Cavalese dal 25 giugno: Simone Giannelli, Roberto Russo, Gianluca Galassi, Fabio Balaso, Simone Anzani, Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Yuri Romanò.

    Lo staff sarà composto da Nicola Giolito (Allenatore dal 24 giugno), Giacomo Tomasello (Assistente Allenatore), Vittorio Sacripanti (Dirigente Accompagnatore dal 24 giugno), Piero Benelli (Medico), Sebastiano Cencini (Fisioterapista). LEGGI TUTTO

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    Week-3 maschile, massiccio turnover di De Giorgi: tra i convocati Gironi, Gaggini, Paolo Porro

    Dopo l’esaltante risultato ottenuto delle prime due week di Volleyball Nations League, con la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 in tasca, grazie all’ottima posizione nel ranking, il Commissario Tecnico azzurro Ferdinando De Giorgi ha diramato la lista dei convocati per un collegiale, in programma a Cavalese dal 14 giugno, in preparazione alla week 3 di Volleyball Nations League a Lubiana, in Slovenia, dal 18 al 23 giugno che chiuderà la fase preliminare di VNL, con gli azzurri ad oggi in vetta alla classifica. La partenza per la tappa di VNL è prevista per le 13.30 del 16 giugno da Cavalese.

    Come previsto, sarà un massiccio turnover quello che metterà in pratica il ct azzurro per permettere ai titolatissimi di rifiatare un attimo e non arrivare ai Giochi di Parigi a corto di benzina. Tante, dunque, le novità, come Gironi, Gaggini, Paolo Porro, Gardini.

    Unica nota davvero stonata è forse l’esclusione di Gabriele Di Martino che nell’ultima stagione si è messo in luce come uno dei migliori centrali di tutta la Superlega. Una Week di VNL, almeno una, sarebbe stato il giusto premio per questo ragazzo.

    A Lubiana, ad ogni modo, dovremmo vedere un’Italia trasformata, con Sbertoli titolare al palleggio (finalmente un po’ di meritato spazio, verrebbe da dire, dopo uno Scudetto e una Champions vinta) opposto a Bovolenta e, presumibilmente, una bella girandola in posto 3 e 4 per provare tutte le bande e i centrali a disposizione.I 16 convocati Azzurri:

    Palleggiatori: Marco Falaschi, Paolo Porro, Riccardo Sbertoli.Schiacciatori: Mattia Bottolo, Davide Gardini, Luca Porro, Francesco Recine, Tommaso Rinaldi.Centrali: Edoardo Caneschi, Lorenzo Cortesia, Leandro Mosca, Giovanni Sanguinetti.Opposti: Alessandro Bovolenta, Fabrizio Gironi.Liberi: Marco Gaggini, Gabriele Laurenzano.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    A Fefé De Giorgi il premio “Un Cuore da Leone – Gian Luigi Corti”

    A Fefé De Giorgi il premio “Un Cuore da Leone – Gian Luigi Corti”, riconoscimento istituito da Stelle nello Sport e Unione Stampa Sportiva Italiana per ricordare la figura del giornalista genovese e dirigente sportivo azzurro. Il premio, che lo scorso anno era andato a Gianluca Vialli, è stato consegnato durante la Charity Dinner organizzata presso l’Acquario di Genova da Stelle nello Sport, progetto ideato ventiquattro anni fa per promuovere la cultura e i valori dello sport in Liguria.

    “Sono felice e orgoglioso di questo premio, ma l’aspetto che maggiormente mi fa piacere ricordare è che ho conosciuto personalmente Corti con il quale ci univa la passione per la pallavolo” sono le parole di De Giorgi raccolte dal Secolo XIX, poi il ct Campione del mondo parla dei prossimi impegni che attendono la sua nazionale: gli Europei in casa e il torneo preolimpico in Francia. “Abbiamo gettato le basi per un futuro importante. Ho le idee chiare sul gruppo base, ma è ovvio che continuo a guardare con attenzione il campionato italiano e i suoi giovani”. LEGGI TUTTO

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    De Giorgi: “Giovani? Sbagliato guardare i difetti, bisogna vedere il potenziale, aiutarli a migliorare”

    Di Redazione

    Un time out di due ore quello offerto oggi a Roma nel Meeting nazionale degli assistenti ecclesiastici CSI dal CT della Nazionale maschile Ferdinando De Giorgi, alla squadra capitanata da don Alessio Albertini, degli assistenti ecclesiasti del Centro Sportivo Italiano, ossia i sacerdoti incaricati dalla Cei ad operare nei comitati territoriali dell’ente di promozione sportiva italiano.  Un solo set, amichevole, in cui l’allenatore campione d’Europa e del Mondo ha messo in luce alcuni aspetti dell’essere “gruppo” e squadra.

    “Ho cercato ragazzi nelle mie squadre che avevano soprattutto umiltà, rispetto e cultura del lavoro perché l’allenatore ha la responsabilità di sviluppare al meglio le loro potenzialità e trasmettere valori della vita nei quali crediamo cercando un contesto sportivo nel quale possano vivere con gioia, passione e serenità. La fiducia va dimostrata nei fatti. In generale, le persone guardano ciò che manca. Occorre invece guardare le potenzialità, creare l’ambiente. Ci sono sempre cose che i ragazzi possono migliorare. Quando guardo un giovane, non mi fermo ai difetti, ma penso a dove può arrivare il suo talento e a come posso svilupparlo”.“Rispetto, disciplina, allenamento, non possono mancare nel percorso valoriale, che c’è dietro agli azzurri di questa Nazionale. Serve attenzione. Mi interessa poter fare uscire il meglio dei ragazzi. Fargli provare il gusto delle regole, che serve a spingere a dei comportamenti utili alla squadra “.Molto apprezzate dai preti arancioblu le parole ricche di umanità, di vita vissuta e in special modo per l’attenzione alla persona e alla maglia azzurra. “Abbiamo di gruppo scelto l’urlo azzurro prima della gara. Lo ha ideato il libero Fabio Balaso che ha proposto un efficacissimo NOI, ITALIA. Che dice tutto. I valori della vita sono quelli che danno la continuità al successo perché si creano fondamenta solidi. Il valore della maglia, orgoglio ed energia. Chi ha senso di appartenenza al 100% è degno di farne parte sia nei club sia in Nazionale. Serve gente che si mette a disposizione totale con pieno impegno, rispetto, regole e disciplina nell’allenamento. Se manca il rispetto delle regole non serve a nulla il talento. Pochi lavorano sulla persona, gli allenatori di oggi giudicano solo dal punto di vista tecnico e per farlo serve molto tempo e l’aiuto fondamentale del mio staff che ho sempre accanto per comprendere i motivi per i quali si sbaglia, le criticità personali per correggerlo. Non serve solo la prestazione tecnica ma soprattutto attenzione alla persona “.

    foto Fipav

    Il commissario tecnico azzurro ha poi spiegato il titolo di questo particolarissimo incontro, “Cosa è quella faccia?” frase ripresa da don Alessio Albertini in una omelia post pandemia ai parrocchiani. “Nella finale europea con la Slovenia eravamo sotto 11-10 al secondo set, dopo aver perso il primo. Non serviva tatticamente in quel momento, ma dissi ai miei Cosa è quella faccia? Stiamo giocando la finale del campionato d’Europa…. Stavamo perdendo la gioia della sfida e ho capito questo quindi ho fermato il match con il time out al di là del punteggio e non ho parlato di aspetto tecnico perché avevo letto nelle loro facce cupe che dovevano scuotersi per reagire e vincere.”

    Al termine della mattinata don Alessio Albertini, assieme al vicepresidente nazionale del Csi, il salentino Marco Calogiuri, presidente del Csi Lecce, hanno salutato De Giorgi, con i tre suoi “fondamentali” ingredienti per allenare, ossia le friselle, l’olio nostrano e il caffè Quarta, immancabili a detta del Ct a qualsiasi latitudine per un salentino doc come lui.

    L’ultimo assist di De Giorgi al Csi è preso in prestito dalle recenti parole che Papa Francesco ha recentemente rivolto nell’udienza privata, che si è tenuta lo scorso 30 gennaio con le nazionali azzurre di pallavolo: “Non perdete mai la gioia del gioco! I soldi e il successo non devono mai far venire meno la componente di gioco, di divertimento”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO