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    F1, Toto Wolff al lavoro per assicurare un futuro ai suoi piloti

    La copertura del sedile lasciato libero da Hamilton è solo uno dei “problemi di Toto” che è al lavoro anche per assicurare un futuro in Formula 1 ai piloti che assiste.credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    Il mercato piloti F1 non è mai stato in fermento come quest’anno, dopo che i 20 piloti al via nel 2024 sono esattamente gli stessi che hanno corso le ultime gare del 2023.
    Dopo la notizia bomba che ha ufficializzato il passaggio di Lewis Hamilton dalla Mercedes alla Ferrari, tutte le attenzioni si sono rivolte su Carlos Sainz. Il pilota spagnolo è stato avvicinato a Red Bull, Mercedes e Sauber (leggi Audi).
    C’è però un “personaggio” che muove i fili di diversi piloti, tutti in scadenza di contratto oppure pronti a fare il loro esordio in Formula 1. Ci riferiamo a Toto Wolff che, dopo essersi ripreso dal divorzio da Hamilton, si è messo al lavoro su diversi fronti.
    Il primo obiettivo è quello di trovare un pilota da affiancare a George Russell. Il secondo è quello di garantire ai suoi piloti assistiti (Valtteri Bottas ed Esteban Ocon) un sedile per il prossimo anno mentre il terzo è di programmare la carriera di Andrea Kimi Antonelli, attualmente impegnato in F2 con Prema e in pista in alcuni test F1 con le Mercedes degli anni passati.
    Il Team Principal del team anglo-tedesco, per il sedile in Mercedes, ha avviato contatti con diversi piloti: tra i top ci sono Carlos Sainz e Max Verstappen. Qualora non dovesse andare in porto l’ingaggio dello spagnolo o dell’olandese, Wolff avrebbe una lunga lista da cui attingere a cominciare da un clamoroso ritorno di Bottas, per passare ad Ocon, fino ad arrivare ad Antonelli.

    Al di là dell’importante sedile in Mercedes, Wolff avrebbe un accordo con il team Williams per piazzare un suo assistito in squadra il prossimo anno. I nomi sono sempre quelli di prima, ovvero i tre piloti assistiti dal numero uno di Mercedes.
    Il team Sauber, dopo l’ufficializzazione dell’ingaggio di Nico Hulkenberg per i prossimi due anni, è alla ricerca di un secondo pilota d’esperienza. La prima scelta è sempre Sainz ma, qualora il pilota spagnolo non dovesse cedere alle lusinghe di Audi, il finlandese potrebbe essere un’alternativa, almeno per il 2025.
    Il rapporto tra Alpine e Ocon è ormai logoro. Le aspettative del pilota francese erano alte ma i risultati e le prospettive che il team transalpino può garantire sono tra le più basse del Circus. Ocon quindi, con l’aiuto di Wolff è alla ricerca di un nuovo sedile per il prossimo anno. I posti però non sono molti e tra questi ci sarebbe anche quello in Williams.
    Insomma, la copertura del sedile lasciato libero da Hamilton è solo uno dei “problemi di Toto” che è al lavoro anche per assicurare un futuro in Formula 1 ai suoi piloti. LEGGI TUTTO

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    F1, Perché Adrian Newey ha deciso di lasciare Red Bull

    La decisione di Adrian Newey di lasciare la Red Bull troverà le prime conferme ufficiali nelle prossime ore, forse giorni o settimane. Non è importante, lo è invece capire perché l’ingegnere inglese non vuole più collaborare con Red Bull.SUZUKA, JAPAN – APRIL 06: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on April 06, 2024 in Suzuka, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202404060248 // Usage for editorial use only //

    Adrian Newey, 66enne ingegnere inglese, è considerato da tutti come il miglior progettista in Formula 1. Direttore tecnico della Red Bull dal 2006, Newey è il “tecnico” più vincente di tutti i tempi. Nel suo palmares ci sono ben 13 titoli mondiali piloti, 12 costruttori (6 con Red Bull, 5 con Williams e 1 con McLaren) e oltre 200 Gran Premi vinti.
    E’ notizia di ieri che Newey voglia lasciare il suo attuale team. La destinazione non è ancora nota, anche se le ipotesi sono quelle che vi abbiamo indicato in questo nostro articolo. Oggi invece vi vogliamo parlare del perché Newey abbia maturato la decisione di lasciare il team con cui collabora da 18 anni.
    1. La morte di Dietrich Mateschitz
    L’imprenditore austriaco, co-fondatore della nota casa produttrice della bevanda energetica Red Bull di cui deteneva il 49% delle azioni, è scomparso lo scorso 22 ottobre. Da quel momento la guida strategica e operativa dell’azienda è stata suddivisa tra tre persone. Al di là dei nomi – Franz Watzlawick (CEO Beverage); Alexander Kirchmayr (CFO); Oliver Mintzlaff (CEO Corporate Projects and Investments) – che però a noi poco importano, quel che conta è che, da quel momento, le cose non sono più andate come in passato. Come in ogni azienda dove viene meno il numero uno, alcuni problemi cominciano ad emergere. Il caso Horner è solamente quello che è balzato alle cronache, alimentato da chi, all’interno di Red Bull e in particolare del team austriaco con base a Milton Keynes, nutriva qualche ambizione di troppo.
    2. Il caso Horner
    Scoppiato come una bomba ad orologeria, poco prima dell’inizio del mondiale F1 2024, il caso Horner non ha ancora visto una chiusura definitiva. Era il 5 febbraio scorso quanto, alla vigilia della presentazione delle nuove monoposto e quindi con l’attenzione mediatica che cominciava a salire, cominciarono a trapelare le prime notizie sull’indagine interna per “comportamenti inappropriati verso una dipendente” da parte del Team Principal della Red Bull Racing. La notizia venne diffusa dal quotidiano olandese ‘De Telegraaf‘ e poi rapidamente riprese da tutti i media che seguono il Circus della Formula 1 e non solo. Horner partecipa regolarmente alla presentazione della nuova RB20 il giorno 15 febbraio, è presente ai test e al primo Gran Premio dell’anno in Bahrain.
    Al di là di questo e delle altre notizie vere o presunte che dal febbraio sono state scritte, quel che sappiamo con certezza è che la tutto questo ha portato o forse è la conseguenza di una vera e propria spaccatura interna all’azienda che avrà ripercussioni sul team di Formula 1. Ci sarebbe infatti la cordata austriaca a cui Horner non sarebbe più gradito, indipendentemente anche dalla scomoda vicenda; la fazione invece guidata dal thailandese Chalerm Yoovidhya, che detiene il 51% del gruppo Red Bull, sarebbe a favore di Horner mentre avrebbe preferito l’allontanamento di Helmut Marko e papà Jos.
    Yoovidhya però, non molto avvezzo a questo tipo di situazioni, non è riuscito nel suo intento di rafforzare Horner e allontanare Marko. Questo avrebbe portato Adrian Newey a ripensare al suo impegno in Red Bull, un team dove ora non è più così “piacevole” lavorare, anche per il punto (3) che andremo ad esporre qui sotto.

    3. L’uscita di Honda e i paletti di “FORD”
    A partire dal 2026, la Power Unit del Team Red Bull non sarà più Honda ma sarà progettato e costruito in casa nel nuove centro Red Bull Powertrains. Accanto al costruttore austriaco ci sarà però FORD. La collaborazione, annunciata con largo anticipo a inizio 2023, non ha i contorni molto ben definiti. La frase del comunicato che dice “Ford e Red Bull Powertrains lavoreranno per sviluppare le Power Unit legate al nuovo regolamento tecnico che si vedrà nel 2026“, non spiega esattamente chi farà cosa. Newey sa benissimo che questa situazione potrebbe portare a ritardi nella progettazione e a frizioni che potrebbero avere serie conseguenza sulle tempistiche e sulla bontà del progetto per il 2026, dove l’ennesimo cambio di regolamento potrebbe, nuovamente, cambiare i valori in pista. Anche l’interferenza dei vertici di FORD sulla vicenda Horner non è piaciuta al progettista inglese.
    Tutto questo – la morte di Mateschitz, il caso Horner e i paletti di FORD – avrebbero fatto riflettere Adrian Newey. Unito a questo, le recenti a rinnovate offerte da parte di Ferrari e di altri team (Aston Martin), avrebbero fatto propendere il progettista inglese per la decisione di lasciare Red Bull. Dopo 16 anni, l’idea di poter approdare a Maranello e di poter riportare al successo il più prestigioso dei team di Formula 1, è una prospettiva e uno stimolo che non può più essere messo da parte. I legami con l’Inghilterra sono forti ma, a 66 anni, forse un po’ meno importanti di un tempo. Il trasferimento con la moglie sarebbe anche più gestibile e comunque per un periodo non così lungo. L’idea di Newey è quella di un contratto di massimo tre anni, per poi godersi una meritatissima “pensione”.
    Nella foto qui sotto, Adrian Newey a colloquio con Chris Horner. Tra i due, in questi mesi, ci sono stati molti scambi di opinioni, fino a giungere alla decisione di separare le loro strade.BAHRAIN, BAHRAIN – FEBRUARY 29: Oracle Red Bull Racing Team Principal Christian Horner and Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing talk in the Paddock prior to practice ahead of the F1 Grand Prix of Bahrain at Bahrain International Circuit on February 29, 2024 in Bahrain, Bahrain. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202402290138 // Usage for editorial use only // LEGGI TUTTO

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    Mercato piloti F1, UFFICIALE: Audi ingaggia Nico Hulkenberg dal 2025

    Il mercato piloti F1 vede un altro colpo di mercato. Il team Sauber ha ufficializzato oggi l’ingaggio di Nico Hulkenberg per la stagione 2025. Il pilota tedesco sarà strettamente coinvolto nello sviluppo della prima vettura Audi F1 per il 2026.Nico Hulkenberg – foto: Sauber F1 Team

    Nico Hulkenberg gareggerà per lo Stake F1 Team KICK Sauber, a partire dalla prossima stagione. Il pilota tedesco ha firmato un contratto pluriennale e, nel 2026, diventerà il primo pilota dell’ingresso di Audi nella massima categoria del motorsport. Con un’esperienza di oltre 200 gare di F1, Nico è un tassello importante per il continuo sviluppo di successo del team. Parallelamente ai suoi impegni con Stake F1 Team KICK Sauber nella stagione 2025, sarà strettamente coinvolto nello sviluppo della prima vettura di Audi F1 per il 2026.
    “Siamo molto lieti di dare il benvenuto a Nico qui a Hinwil a partire dal 2025 e di competere con lui in Formula 1 – ha dichiarato Andreas Seidl, CEO di Sauber Motorsport AG e anche CEO del futuro factory team Audi F1 -. Con la sua velocità, la sua esperienza e il suo impegno nel lavoro di squadra, sarà una parte importante della trasformazione del nostro team e del progetto Audi in F1. Fin dall’inizio, c’è stato un grande interesse reciproco nel costruire insieme qualcosa a lungo termine. Nico è una personalità forte e il suo contributo, a livello professionale e personale, ci aiuterà a progredire sia nello sviluppo della vettura sia nella costruzione del team”.
    Nico Hulkenberg è uno dei piloti con più esperienza in Formula 1 e ha ripetutamente dimostrato la sua capacità di affrontare nuove sfide. Per Hulkenberg si tratta di un ritorno nel team elvetico: “Torno nel team con cui ho lavorato nel 2013 e ho un bel ricordo del forte spirito di squadra in Svizzera – ha detto Hulkenberg -. La prospettiva di gareggiare per Audi è qualcosa di molto speciale. Quando un costruttore tedesco entra in Formula 1 con tanta determinazione, è un’opportunità unica. Rappresentare il team di fabbrica di un tale marchio automobilistico con una power unit prodotta in Germania è per me un grande onore”.

    In Formula 1 dal 2010, Hulkenberg ha partecipato a più di 200 gare per sette diversi team di Formula 1. In una mossa insolita per la sua generazione di piloti, Nico ha anche partecipato al FIA World Endurance Championship (WEC) durante una stagione di Formula 1 in corso, nel 2015, vincendo la 24 Ore di Le Mans al suo debutto. All’epoca il suo Team Principal era proprio Andreas Seidl. LEGGI TUTTO

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    Adrian Newey lascia la Red Bull, forse già a fine anno. Destinazione Ferrari?

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 22: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing looks on, on the grid during the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 22, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310230130 // Usage for editorial use only //

    La notizia bomba è già rimbalzata ovunque nel globo dopo essere partita dai tedeschi di Auto Motor und Sport il super ingegnere della Red Bull, Adrian Newey, è pronto a lasciare la Red Bull, si pensa già alla fine della stagione 2024. Dopo il caso sulle presunte molestie del team principal Christian Horner nei confronti di una dipendente, la squadra di Milton Keynes è investita da un altro scossone. Stavolta di natura tecnica.
    Anche se la ragione di questo addio potrebbe proprio celarsi in quella divisione così netta nata in seguito allo scandalo di febbraio. Il legame tra Horner e Newey si è via via sgretolato fino alla rottura totale. Uno dei due doveva fare le valigie ed è stato il genio Newey a fare la prima mossa. L’inglese, alla Red Bull dal 2006, è rimasto negativamente colpito dalle lotte di potere interne e non voleva essere completamente relegato alla progettazione della hypercar RB17, una belva da 1200 CV per 900 kg di peso.
    Le opzioni sul tavolo adesso sono tre, anche se non tutte sono totalmente percorribili. In pole position dovrebbe esserci l’Aston Martin che, anche grazie al motore Honda, punta a fare all in nel 2026, quando cambieranno i regolamenti tecnici. Con Newey e il rinnovo di Fernando Alonso, la squadra inglese può davvero far paura. In più, ad avvalorare questa opzione, il fatto che l’ingegnere 65enne sia restio a trasferirsi all’estero, preferendo spostarsi di neanche 30 km da Milton Keynes, sede della Red Bull, a Silverstone.

    Per quanto riguarda la Mercedes, il discorso è simile anche se questa chance sembra essere meno probabile. Il team di Brackley sembra aver intrapreso un loop negativo e, in caso di mancata rivoluzione interna e di organico, non sembrano esserci gli stimoli tecnici necessari per guadagnarsi la fiducia di un difficile come Newey. Anche se le capacità persuasive di Toto Wolff potrebbero fare la differenza.
    In ultima istanza, il capitolo Ferrari. Difficile, molto difficile, ma non improbabile. Esattamente ciò che si diceva prima dell’ingaggio di Lewis Hamilton per il 2025. La nuova gestione della Rossa firmata Frederic Vasseur ha già riservato delle grandi sorprese e l’appeal di un ritorno alla vittoria in grande stile per il 2026 potrebbe sedurre anche Adrian Newey. Persino facendolo trasferire in Italia. Ma rimane comunque uno scenario tutt’altro che facile da percorrere. Ma mai dire mai. LEGGI TUTTO

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    “Alonso penalizzato e la Ferrari no, dove è la coerenza?”. La frase scatena le polemiche

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornale LEGGI TUTTO

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    Al MAUTO di Torino, Ayrton Senna Forever: date, info, prezzi

    Ayrton Senna ForeverNella ricorrenza dei trent’anni della scomparsa di Ayrton Senna, il Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO) di Torino dedica al pilota brasiliano la più grande e completa mostra mai realizzata che intende approfondire due aspetti della sua vita: la storia sportiva del campione brasiliano e quella privata di un uomo che ha conquistato il cuore di milioni di appassionati di motorsport in tutto il mondo.
    Dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1, la mostra “AYRTON SENNA FOREVER”, in programma da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024, raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera: dalla prima Formula Ford all’ultima Williams.
    Le vetture sono corredate da documenti, pubblicazioni e memorabilia. Tra questi, la raccolta completa delle tute da corsa e dei caschi del pilota e la più ampia rassegna di tutti i libri usciti nel mondo a lui dedicati.
    Ad accompagnare il racconto, un importante apparato visivo si articolerà lungo tutto il percorso: immagini spettacolari, alcune inedite, filmati in Super8, installazioni audiovisive e una multi-proiezione su grande schermo. Tra le tantissime fotografie esposte, realizzate dai più grandi fotografi dell’epoca, un’ampia selezione di scatti di Angelo Orsi, grande amico e fotografo ufficiale di Senna.
    A corollario dell’esposizione curata da Carlo Cavicchi – la più grande e completa mai realizzata – cinque momenti di incontro e di dibattito: piloti, giornalisti, progettisti, collaudatori e amici, gli affetti e i rivali di sempre contribuiranno a disegnare un ritratto quanto più completo dell’indimenticato campione. Tante testimonianze di chi lo ha conosciuto e, a vario titolo, ha influito sulla sua strepitosa carriera.
    Inoltre, mercoledì 1° maggio il Museo si collegherà in live streaming con l’Autodromo di Imola per partecipare alle celebrazioni commemorative sulla curva del Tamburello. Il racconto in diretta da Imola sarà intervallato, nel corso dell’intera giornata, da approfondimenti di giornalisti, tecnici e piloti presenti al Museo.

    AYRTON SENNA FOREVER – LE DATE
    Da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024
    AYRTON SENNA FOREVER – INFO e PREZZI
    Il biglietto di ingresso al MAUTO è valido sia per l’accesso alla Collezione permanente che alle Mostre temporanee in corso, inclusa quindi “Ayrton Senna Forever”. Il MAUTO è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 19.00. Il lunedì dalle ore 10.00 alle 14.00. L’ultimo ingresso è consentito un’ora prima della chiusura. Per le visite di sabato e domenica è consigliabile prenotare in anticipo.
    In Museo è disponibile l’audioguida gratuita. Può essere scaricata sul proprio dispositivo mobile all’arrivo in Museo. È possibile utilizzare le proprie cuffie o richiederle in biglietteria. Per chi preferisce, le audioguide sono disponibili anche a noleggio, acquistabili in biglietteria o online.
    Per scoprire il calendario delle visite guidate, degli appuntamenti per famiglie, per gruppi dai 10 ai 25 partecipanti o per una visita guidata privata puoi consultare la sezione dedicata “Pianifica la tua visita” sul sito museoauto.com oppure puoi contattare l’ufficio prenotazioni, al seguente indirizzo e-mail: prenotazioni@museoauto.it.
    I prezzi dei biglietti partono dai 5 Euro per i ragazzi dai 6 ai 17 anni, ai 12 Euro per il ridotto dai 18 ai 25 anni mentre per il biglietto intero il costo è di 15 Euro. Ingresso gratuito per i bambini fino a 5 anni. Ulteriori info sui prezzi dei biglietti, su ticket.museoauto.com. LEGGI TUTTO

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    Scuderia Ferrari HP, ufficiale da Miami il nuovo title sponsor

    Ferrari utilizzerà tecnologie e servizi avanzati di HP, tra i quali computer e strumenti adaptive, prodotti e servizi di collaborazione e funzionalità di stampa, per contribuire ad accelerare le performance dentro e fuori la pista.

    Ferrari e HP Inc. hanno annunciato una storica title partnership pluriennale. Questa collaborazione fra due delle aziende più iconiche al mondo prevede l’impegno comune di promuovere l’innovazione sostenibile ad accelerare l’uso di tecnologie mirate attraverso il team di Formula 1.
    La storica title partnership comprende il nuovo nome del team e brand identity ‘Scuderia Ferrari HP’ per la squadra di F1, Scuderia Ferrari Esports Team, Ferrari Esports series e la vettura di Scuderia Ferrari che compete nella F1 Academy.
    Inoltre, il logo HP farà il suo esordio sulle monoposto di Formula 1 di Maranello prima del Gran Premio di Miami in programma dal 3 al 5 maggio, quando la squadra inizierà a gareggiare come Scuderia Ferrari HP.
    Prima del Gran Premio di Miami, i rappresentanti di entrambe le società parteciperanno alla presentazione della livrea di Scuderia Ferrari HP, che debutterà in un’edizione unica progettata appositamente per Miami. Saranno presenti l’Amministratore Delegato di Ferrari Benedetto Vigna, il Team Principal di Scuderia Ferrari HP Fred Vasseur, i piloti della squadra Charles Leclerc e Carlos Sainz, e l’Amministratore Delegato di HP Enrique Lores.

    “Il nostro fondatore ci ha lasciato in eredità una volontà di progresso continuo – ha dichiarato Benedetto Vigna, CEO di Ferrari – e proprio da questa nasce la nostra spinta innovatrice, su strada e su pista, nonché il nostro impegno per la sostenibilità, dalla carbon neutrality all’educazione delle giovani generazioni. In HP abbiamo ritrovato gli stessi valori, che ne fanno un partner ideale. Non vediamo l’ora di iniziare la nostra collaborazione per affrontare insieme nuove opportunità e nuove sfide”.
    “Con la tecnologia, le performance e l’eccezionale maestria che alimentano il futuro, la partnership tra HP e Ferrari è un connubio naturale – ha dichiarato Enrique Lores, CEO di HP Inc -. Entrambi i marchi sono fondati su ricche storie che hanno superato la prova del tempo. Attraverso questa collaborazione unica, avremo inoltre l’opportunità di raggiungere nuove audience, di guidare la crescita del business e creare un impatto duraturo per i clienti e le comunità che condividiamo. Insieme faremo leva sul palcoscenico globale del racing per accelerare l’innovazione sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    F1, Rivoluzione nel punteggio: salgono i piloti a punti

    La Formula 1 si appresta ad aumentare il numero di piloti a punti in un Gran Premio. Non sarebbe la prima volta che nella massima serie viene cambiato il sistema di punteggio.credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La FIA e la Formula 1 sono al lavoro per proporre ai 10 team un cambiamento del sistema che assegna i punti, al termine di un Gran Premio. L’ipotesi, ancora in fase di elaborazione, prevederebbe un allargamento da dieci a dodici piloti a punti.
    Un cambiamento che, nella storia del Circus della Formula 1, segue altre modifiche che sono intervenute negli anni. Qui sotto vi proponiamo un breve riepilogo delle principali modifiche al sistema di punteggio cui abbiamo assistito in Formula 1 nel corso degli anni.
    1950-1959: Durante questo periodo, il sistema di punteggio prevedeva punti assegnati ai primi cinque piloti classificati in gara, con il primo classificato che otteneva 8 punti, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto e 2 al quinto. Un punto veniva poi anche assegnato al pilota che realizzava il giro più veloce in gara.
    1960-1990: Durante questo periodo, il sistema di punteggio è stato abbastanza stabile. I punti erano assegnati ai primi sei piloti classificati in gara, con il primo classificato che otteneva 9 punti, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e 1 al sesto. Non era però più assegnato alcun punto al pilota che realizzava il giro più veloce in gara.
    1991-2002: Durante questo periodo, il sistema di punteggio è cambiato leggermente, con i punti sempre assegnati ai primi sei piloti classificati in gara ma con 10 punti al vincitore, anziché 9.

    2003-2009: In questo periodo, la FIA ha introdotto una nuova struttura di punteggio per incentivare la competizione. Il sistema prevedeva che i primi otto piloti classificati in gara ricevessero punti: al vincitore andavano sempre 10 punti e poi nell’ordine 8, 6, 5, 4, 3, 2 e 1 punto.
    2010-2018: Il sistema di punteggio è stato modificato nuovamente nel 2010, con il vincitore che ha ricevuto 25 punti anziché 10. Inoltre è stato anche aumentato il numero di piloti a punti: da 8 a 10. Il sistema di punteggio prevede: 25 punti al vincitore e poi nell’ordine 18 al secondo, 15 al terzo e poi 12, 10, 8, 6, 4, 3, 2 e 1 punto al 10° pilota classificato.
    2019-presente: A partire dalla stagione 2019, la FIA ha introdotto un nuovo sistema di punteggio che offre un punto addizionale al pilota che ottiene il giro più veloce in gara, a condizione che finisca tra i primi dieci. Inoltre nel 2021, l’introduzione del nuovo format con week end di gara “Sprint” ha introdotto altri punti per i primi 3 classificati della gara corta del sabato: 3 al vincitore, 2 al secondo e 1 al terzo.
    Infine dal 2022, i piloti a punti nella gara sprint sono stati aumentati a 8, con punteggi crescenti da 1 per l’ottavo classificato a 8 per il vincitore. LEGGI TUTTO