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    F1, il padre di Verstappen: “Lauda chiese a Max di andare in Mercedes”

    ROMA – Immaginarsi Max Verstappen in Mercedes sarebbe, a oggi, quasi fantascienza. Eppure, qualche anno fa, la possibilità che il neo campione di Formula 1 finisse nella scuderia rivale della Red Bull. A raccontare il retroscena è stato Jos Verstappen, padre di Max, che ha parlato nel documentario “Maximum” andato in onda sulla tv olandese: “Niki Lauda voleva portare Max in Mercedes. Ricordo che, non appena abbiamo lasciato il camper di Red Bull dopo un incontro, ce lo siamo trovati subito davanti”.
    Le parole di Horner
    Alla fine, però, Verstappen ha scelto la Red Bull, che ha dovuto superare la concorrenza della scuderia di Brackley offrendo subito l’approdo in Formula 1 all’olandese, come ha raccontato il team principal Christian Horner: “La carta vincente della Red Bull è stata permettere a Verstappen di entrare subito in Formula 1”. LEGGI TUTTO

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    F1, Jos Verstappen: “Lauda voleva Max in Mercedes”

    ROMA – Max Verstappen in Mercedes? Al momento sarebbe impossibile immaginarselo, almeno in tempi brevi. Eppure, qualche anno fa, la possibilità che il neo campione di Formula 1 finisse nella scuderia rivale della Red Bull. A raccontare il retroscena è stato Jos Verstappen, padre di Max, che ha parlato nel documentario “Maximum” andato in onda sulla tv olandese: “Niki Lauda voleva portare Max in Mercedes. Ricordo che, non appena abbiamo lasciato il camper di Red Bull dopo un incontro, ce lo siamo trovati subito davanti”.
    La mossa vincente
    Alla fine, però, Verstappen ha scelto la Red Bull, che ha dovuto superare la concorrenza della scuderia di Brackley offrendo subito l’approdo in Formula 1 all’olandese, come ha raccontato il team principal Christian Horner: “La carta vincente della Red Bull è stata permettere a Verstappen di entrare subito in Formula 1”. LEGGI TUTTO

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    Brembo nella storia del motorsport: numeri da record, nessun’altro come loro!

    In Italia, in Lombardia, nella provincia di Bergamo, c’è un piccolo fiume, affluente dell’Adda, che pochissimi conoscono come tale e che dà il nome ad una delle aziende italiane più famose del mondo: il fiume Brembo. E proprio la Brembo, leader mondiale negli impianti frenanti, celebra nel migliore dei modi la conclusione del 60° anniversario […] LEGGI TUTTO

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    F1 2021: Per McLaren un bilancio stagionale dalla doppia faccia

    Un quarto posto che porta con sé più riflessioni del previsto. Si può riassumere così una posizione in classifica che specchia quasi alla perfezione l’annata di casa McLaren. Seppur le note incoraggianti ricavate da questa stagione non siano poche, i punti più negativi su cui riflettere non mancano. Mettendo da parte ogni valutazione infatti, il […] LEGGI TUTTO

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    F1 2021: Un anno di transizione per la Haas

    La stagione della Haas non è stata di certo memorabile, ma fin dalla presentazione in Bahrain, la squadra americana aveva messo le mani avanti affermando come tutti gli sforzi sarebbero stati concentrati sul 2022. La VF-21 altro non era che la vettura precedente (la VF-20) opportunamente modificata per rispettare i cambiamenti regolamentari del campionato appena […] LEGGI TUTTO

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    La Formula 1 raccontata come se fosse Games of Thrones

    In un frangente in cui molto si discute del potere della narrazione, che riesce a manipolare l’immagine della realtà stravolgendo la realtà stessa solo agendo sul modo di raccontarla, la Formula 1, col suo schizofrenico convivere fra regolamento e spettacolarità, non poteva scamparla. LEGGI TUTTO

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    F1, lo sfogo di Latifi: “Ricevute minacce di morte, ho cancellato i social”

    ROMA – Nicholas Latifi è stato, suo malgrado, protagonista dell’incidente che ha rappresentato il punto di svolta nella lotta al titolo di Formula 1 tra Max Verstappen e Lewis Hamilton al Gran Premio di Abu Dhabi. In quell’episodio, infatti, è scattata la bandiera gialla che ha permesso al neo campione del mondo di fermarsi ai box e ripartire comunque appena dietro al rivale della Mercedes, sorpassandolo nel giro finale e conquistando il primo Mondiale in carriera. Latifi, in una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale, ha raccontato le conseguenze del suo incidente: “Sono stato volutamente lontano da internet per elaborare gli eventi dell’ultimo Gp. Ho ricevuto migliaia di messaggi sui miei account social, pubblicamente e in privato. Molti sono stati di supporto, altri contenevano parole d’odio. Sin da quando è terminata la corsa, ho capito cosa sarebbe successo sui social e il fatto che la miglior cosa sia stata cancellare Instagram e Twitter dal mio telefono la dice lunga su quanto crudele possa essere il popolo del web”.Guarda la galleryDa Verstappen a Bottas; il gala FIA di fine anno è una parata di campioni e bellezze
    Odio e minacce
    “Non sono estraneo al fatto che la gente parli male di me, è una cosa che accade a tutti gli sportivi che competono a certi livelli – ha aggiunto Latifi -. Ma è bastato solo un incidente nel momento sbagliato per far esplodere la vicenda in maniera del tutto sproporzionata, scatenando i commenti delle persone peggiori che si definiscono fan di questo sport. Sono rimasto scioccato dalle parole di odio, violenza e persino dalle minacce di morte che ho ricevuto. Le uniche persone con cui devo scusarmi per il ritiro – conclude Latifi – sono quelle che lavorano nel mio team, e l’ho fatto subito dopo l’incidente. Tutto il resto è stato fuori dal mio controllo. Qualcuno ha detto che stavo lottando per una posizione che non contava nulla, ma finché sarò in macchina io darò il massimo a prescindere che in palio ci sia una vittoria, un podio, un punto o anche l’ultima posizione. È lo stesso per tutti i piloti che scendono in pista ogni domenica. Posso rispettare chi non è d’accordo ma voglio dire a tutti coloro che hanno usato un linguaggio di odio e di violenza, non solo con me ma anche con i miei cari, che non sono dei veri appassionati. Per fortuna io sto bene con me stesso e sono in questo mondo da un tempo abbastanza lungo per lasciarmi scivolare addosso la negatività”. LEGGI TUTTO