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    Valentino Rossi: “Fui vicino alla Ferrari, non fu facile scegliere le moto”

    ROMA – C’è stato un momento in cui i destini di Valentino Rossi e della Ferrari erano davvero sul punto di intrecciarsi. È lo stesso campione di Tavullia, in un’intervista concessa a Graham Bensinger, a raccontare i retroscena di quei giorni concitati, quando la possibilità che il numero 46 comparisse nel paddock del Circus era più che concreta. “Fui a un passo dal correre in Formula 1. Mi chiamò Stefano Domenicali (allora direttore sportivo a Maranello, ndr) e mi chiese se volessi provare la macchina. Io risposi di sì e quindi ci recammo di nascosto a Fiorano. Cercammo di tenere riservata la cosa ma non ci riuscimmo. Così io e Uccio (Alessio Salucci, ndr) rimanemmo da soli nell’ufficio di Enzo Ferrari, fu un momento indimenticabile”.
    Le parole di Rossi
    Valentino Rossi contestualizza l’episodio che avrebbe potuto cambiare in maniera decisiva la sua carriera: “Feci anche un test ufficiale con la Ferrari e gli altri piloti a Valencia. Era la fine del 2006 e venne fuori che ero anche abbastanza veloce. C’era anche un piano: avrei iniziato con un team più piccolo, per poi approdare in Ferrari se mi fossi rivelato idoneo. Tutti mi volevano a Maranello, da mia madre ai miei amici”. Il Dottore quindi venne posto davanti a una scelta: abbiacciare la nuova avventura in Formula 1 oppure continuare a scrivere la storia in MotoGp? “Avevo molti dubbi – ha confessato il nove volte iridato – e alla fine rimasi nel motomondiale. Ma la scelta non fu facile, anche se nel mio cuore sentivo che dovevo continuare sulle moto”. Una storia d’amore, questa fra Valentino Rossi e la Ferrari, mai sbocciata, ma che avrebbe potuto cambiare radicalmente gli albi d’oro del motorsport. LEGGI TUTTO

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    F1, Budkowski: “L'Alpine ha scelto Piastri come terzo pilota”

    ROMA – L’Alpine ha individuato in Oscar Piastri il suo nuovo terzo pilota in Formula 1. È l’ormai ex team principal della scuderia, Marcin Budkowski, a parlare ai microfoni ufficiali del Circus e a dare la notizia: “Oltre a portarlo nel paddock con il ruolo di terzo pilota, si andrà molto a coinvolgere Piastri nel lavoro al simulatore. Il nuovo regolamento gli impone di correre due sessioni di prove libere e si farà un programma su misura per lui anche in pista”. A vent’anni il pilota australiano si è laureato campione del mondo in Formula 2 e ora punta a un sedile tra i grandi.
    Aspettando Szafnauer
    Mentre la Ferrari si è assicurata le riserve Antonio Giovinazzi e Mick Schumacher, l’Alpine punta dunque su Piastri, mentre il team è alle prese con le dichiarazioni di Alain Prost, scontento di come si sta gestendo il suo addio. Il dirigente polacco non entra nelle polemiche e si concentra solo sull’apporto che può dare la giovane promessa di Melbourne: “Piastri sarà – ha detto l’ex team principal – il talento dietro le quinte dell’Alpine”. Il futuro della casa di Enstone potrebbe però essere deciso nelle prossime ore. In queste ore starebbe infatti prendendo piede l’ipotesi dell’ingaggio di Otmar Szafnauer, ex Aston Martin, che potrebbe sostituire proprio Budkowski.. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi: “La Ferrari era a un passo, presi una scelta difficile”

    ROMA – Valentino Rossi in Ferrari. Un matrimonio mai celebrato, ma le cui voci per anni si sono rincorse a più riprese. Ma è lo stesso campione di Tavullia, in un’intervista concessa a Graham Bensinger, a rendere l’idea di quanto era concreta l’ipotesi che il numero 46 comparisse davvero nel paddock del Circus. “Fui a un passo dal correre in Formula 1. Mi chiamò Stefano Domenicali (allora direttore sportivo a Maranello, ndr) e mi chiese se volessi provare la macchina. Io risposi di sì e quindi ci recammo di nascosto a Fiorano. Cercammo di tenere riservata la cosa ma non ci riuscimmo. Così io e Uccio (Alessio Salucci, ndr) rimanemmo da soli nell’ufficio di Enzo Ferrari, fu un momento indimenticabile”.
    Dilemma da sciogliere
    Valentino Rossi contestualizza l’episodio che avrebbe potuto cambiare in maniera decisiva la sua carriera: “Feci anche un test ufficiale con la Ferrari e gli altri piloti a Valencia. Era la fine del 2006 e venne fuori che ero anche abbastanza veloce. C’era anche un piano: avrei iniziato con un team più piccolo, per poi approdare in Ferrari se mi fossi rivelato idoneo. Tutti mi volevano a Maranello, da mia madre ai miei amici”. Il Dottore quindi venne posto davanti a un bivio: abbiacciare la nuova avventura in Formula 1 oppure continuare a scrivere la storia in MotoGp? “Avevo molti dubbi – ha confessato il nove volte iridato – e alla fine rimasi nel motomondiale. Ma la scelta non fu facile, anche se nel mio cuore sentivo che dovevo continuare sulle moto”. Presentimento che ha dato ragione a Rossi, capace di vincere altri due mondiali in MotoGp dopo il 2006.  LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Nel 2022 Red Bull e Mercedes ancora favorite”

    ROMA – La Formula 1 2022 sarà un campionato spartiacque per il Circus. Il nuovo regolamento aprirà una nuova era permettendo alle altre scuderie di insidiare le superpotenze Red Bull e Mercedes, che l’anno scorso sono arrivate a contendersi i due titoli mondiali – piloti e costruttori – all’ultima gara. Nonostante questo, però, Helmut Marko, consigliere del team austro-britannico, ha sottolineato: “Nel 2021 abbiamo lavorato a due progetti di sviluppo ed entrambi hanno funzionato. Dunque, non ho ragione per credere che la nostra squadra e la Mercedes non possano essere le favorite anche per quest’anno” le sue parole a F1 Insider.
    Carte coperte
    Con l’introduzione delle nuove norme, la Formula 1 si attende che la lotta in pista sia ancor più spettacolare. Il paragone con il 2009 e con l’exploit improvviso della Brawn non impensierisce però Marko: “Non penso che qualcuno abbia ancora trovato la pietra filosofale fra le righe del nuovo regolamento. Per cui il nostro obiettivo è difendere il titolo di Max Verstappen e abbiamo i mezzi per farlo”, ha concluso il manager. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko sicuro: “Red Bull e Mercedes al top anche nel 2022”

    ROMA – La Formula 1 2022 si prepara al cambio regolamentare. Le nuove disposizioni della Federazione apriranno infatti una nuova era permettendo alle altre scuderie di insidiare le superpotenze Red Bull e Mercedes, che l’anno scorso sono arrivate a contendersi i due titoli mondiali – piloti e costruttori – all’ultima gara. Nonostante questo, però, Helmut Marko, consigliere del team austro-britannico, ha sottolineato: “Nel 2021 abbiamo lavorato a due progetti di sviluppo ed entrambi hanno funzionato. Dunque, non ho ragione per credere che la nostra squadra e la Mercedes non possano essere le favorite anche per quest’anno” le sue parole a F1 Insider.
    L’obiettivo è riconfermarsi
    Con l’introduzione delle nuove norme, la Formula 1 si attende che la lotta in pista sia ancor più spettacolare. L’ipotesi che si possa però assistere a un nuovo 2009 con l’exploit improvviso di un’outsider come allora fu la Brawn non impensierisce Marko: “Non penso che qualcuno abbia ancora trovato la pietra filosofale fra le righe del nuovo regolamento. Il nostro obiettivo resta dunque quello di aiutare Max Verstappen a difendere il titolo e abbiamo i mezzi per farlo”, ha chiarito il manager, convinto che la Red Bull possa vivere un’altra annata da protagonista assoluta. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “A Zandvoort ho sentito la pressione dei tifosi”

    ROMA – In Formula 1 i piloti devono convivere ogni giorno con la pressione. E Max Verstappen, fresco campione del mondo, non è stato da meno. L’olandese classe 1997 non ha però tremato di fronte all’ultimo giro a Yas Marina quando ha superato Lewis Hamilton all’ultimo giro. Non un cenno di reazione neanche a Monza, dove è letteralmente planato sulla testa dell’inglese alla Prima Variante. Se c’è un’occasione in cui l’asso della Red Bull ha accusato il colpo è stata invece la domenica del Gran Premio d’Olanda. “Lì ho sentito la pressione, anche più del GP di Abu Dhabi. Tutti si aspettavano che vincessi, compresi i tifosi”, ha detto Verstappen a “CarNext”.
    Il beniamino di casa
    I tifosi a Zandvoort erano ovviamente tutti per Max Verstappen. In migliaia hanno preso parte al Gran Premio fin dal venerdì con passione ed euforia, amplificati dal fatto che la Formula 1 tornava sullo storico circuito dopo 35 anni. Il pilota della Red Bull ha rievocato i ricordi di quei giorni: “Desideravo solo che l’intero weekend fosse semplicemente perfetto e non avremmo potuto fare di meglio”. Poi, sulle due Mercedes di Hamilton e Bottas: “Hanno davvero provato a fare di tutto per ostacolarmi, ma alla fine ho vinto io e quando ho tagliato il traguardo ero sollevato”. Il Gran Premio d’Olanda con la sua marea arancione sono confermati anche per la prossima stagione di Formula 1, quando Verstappen si presenterà a Zandvoort da campione del mondo e l’entusiasmo sarà ancora maggiore. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “In Olanda c'era pressione, si aspettava solo la mia vittoria”

    ROMA – Di immagini iconiche della Formula 1 2021 ce ne sono davvero tante. Tuttavia, Max Verstappen, fresco campione del mondo, fra tutte le tappe della stagione scorsa ne sceglie una in particolare. Non Yas Marina, dove ha superato Lewis Hamilton all’ultimo giro. Se c’è un’occasione in cui l’asso della Red Bull ha davvero provato emozioni forti è stata invece la domenica del Gran Premio d’Olanda. “Lì ho sentito la pressione, anche più del GP di Abu Dhabi. Tutti si aspettavano che vincessi, compresi i tifosi”, ha detto Verstappen a CarNext.
    Le parole di Verstappen
    I tifosi a Zandvoort erano ovviamente tutti per Max Verstappen. In migliaia hanno preso parte al Gran Premio fin dal venerdì con passione ed euforia, amplificati dal fatto che la Formula 1 tornava sullo storico circuito dopo 35 anni. Il pilota della Red Bull ha rievocato i ricordi di quei giorni: “Desideravo solo che l’intero weekend fosse semplicemente perfetto e non avremmo potuto fare di meglio”. Poi, sulle due Mercedes di Hamilton e Bottas: “Hanno davvero provato a fare di tutto per ostacolarmi, ma alla fine ho vinto io e quando ho tagliato il traguardo ero sollevato”. Ora che il circuito di Zandvoort e il suo mare orange sono confermati anche per il 2022, non c’è dubbio che riserveranno un’accoglienza da re per Max Verstappen, primo olandese a trionfare nel campionato a quattro ruote più prestigioso del mondo. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “Sempre al fianco di mio fratello, ma in gara se la vede lui”

    ROMA – A separare Charles e Arthur Leclerc ci sono solo tre anni. Figli di Hervé Leclerc, in Formula 3 a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta e scomparso nel 2017, i due sono entrambi piloti: l’uno per la Ferrari in Formula 1, l’altro nella stessa Formula 3. Ed è proprio l’alfiere del Cavallino, il maggiore tra i due, a parlare del fratello ai microfoni di “Ferrari Magazine”: “Lui sa che io ci sono sempre per lui, ma in pista preferisco che vada avanti senza il mio aiuto, credo cha sia importante in uno sport come questo”. Mentre Arthur Leclerc ha sempre qualche suggerimento: “Quando segue la mia gara – afferma il 24enne – e nota qualcosa che magari a me dall’abitacolo sfugge, me lo segnala subito e mi aiuta. Il sostegno fra noi è reciproco”.
    Ricordi di famiglia
    In casa Leclerc si è sempre respirato l’odore dell’asfalto. “È mio padre – ha detto Charles Leclerc – ad avermi fatto conoscere il motorsport, ma non so se sarei comunque diventato un pilota senza di lui. Anche se penso che correre sia qualcosa che ho dentro. Ma non credo che sarei arrivato in Formula 1 senza di lui: è stato un esempio”. I fratelli Leclerc hanno iniziato a gareggiare sul kartodromo di Brignoles, luogo che il ferrarista ricorda sempre con affetto: “È fantastico tornare lì con Arthur e il nostro fratello maggiore, Lorenzo. È sempre un modo per tornare alle origini”. Come tutti i fratelli, Charles e Arthur Leclerc vivono in competizione, chiaramente amplificata dal loro essere entrambi piloti: “Quando ero piccolo voleva fare tutto quello che facevo. All’epoca era facile batterlo, in qualunque ambito. Ora però la differenza tra noi si è affievolita ed è dura averla vinta su di lui, soprattutto a padel”, ha concluso il monegasco. LEGGI TUTTO