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    F1, Gasly: “Avere un rookie al mio fianco mi ha responsabilizzato”

    ROMA – Pierre Gasly può guardare con un sorriso alla stagione appena volta al termine, di gran lunga la sua migliore in Formula 1. Il pilota transalpino, alla guida dell’AlphaTauri, ha concluso al nono posto in classifica generale, togliendosi anche la soddisfazione di salire su un podio, in Azerbaigian. Eppure a inizio stagione non era scontato che ciò accadesse, anche in virtù di una novità nel roster. Al suo fianco è arrivato infatti il rookie Yuki Tsunoda. Se da un lato ciò ha un po’ penalizzato la scuderia, quinta nel Mondiale costruttori prevalentemente grazie ai punti conquistati dal francese, dall’altro ha responsabilizzato lo stesso Gasly. A rivelarlo è stato proprio lui, come riporta il sito ufficiale della F1.
    Gasly, il bilancio del suo 2021
    “Mi sento di dire che l’ultima stagione sia stata la mia più costante da quando sono in Formula 1. Gli errori ci sono e ci saranno sempre, ma penso di essere migliorato nel cercare di ridurli” – ha ammesso Gasly, il quale ha poi aggiunto – L’arrivo di un debuttante mi ha dato un po’ più di responsabilità e credo che ciò mi abbia permesso di imparare molte cose tecnicamente. Il pilota dell’AlphaTauri, in seguito, ha spiegato qual è stata la chiave per questa stagione così positiva: “C’è grande comprensione con gli ingegneri di ciò di cui abbiamo bisogno a vicenda. Cosa ha fatto la differenza? Disputare un altro campionato con la stessa scuderia”. LEGGI TUTTO

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    F1, Tsunoda: “Prima che arrivassi in Italia ero un pigro”

    ROMA – Yuki Tsunoda ha chiuso al nono posto la sua prima stagione in Formula 1. Un risultato significativo per un rookie, ma che non è del tutto soddisfacente, specialmente dopo l’ottimo debutto in Bahrain. Il pilota nipponico è stato infatti preceduto spesso dal compagno di squadra Pierre Gasly ed ha commesso qualche incidente di troppo. Errori che lo stesso Tsunoda ha ammesso in un’intervista a Motorsport.com, dove ha fatto un bilancio del suo 2021, svelando anche un particolare precedente al suo approdo in Italia.
    “La Turchia il punto di svolta”
    “Non appena finivo di allenarmi, tornavo a casa e mi mettevo a giocare alla PlayStation. Di conseguenza, nei weekend di gara non ero mai pronto in tempo. Ero un pigro bastardo, ma poi mi sono trasferito in Italia – ha spiegato Tsunoda, il quale ha poi analizzato quando accaduto nella sua prima stagione in F1 – Probabilmente c’era troppa fiducia in me. Tutto era sotto controllo, perciò avevo l’impressione che la Formula 1 fosse facile. A Imola sono andato a muro, ma ho pensato che fosse semplicemente sfortuna; gli incidenti seguenti, invece, hanno fatto vacillare la mia fiducia. Quest’ultima, ad un certo punto, è completamente sparita ed ho vissuto momenti difficili. Il punto di svolta è stata la Turchia. Da lì ho iniziato a pensare in modo positivo e non ho avuto incidenti per otto gare consecutive”.
    “Nel 2022 dovrò essere più costante nel passo gara e stare davanti a Pierre (Gasly, ndr) – ha aggiunto il talento dell’AlphaTauri, che ha concluso con un bilancio dell’ultima stagione – Nel complesso è stato un grande anno. Ho acquisito esperienza e sono soddisfatto dei progressi fatti”. LEGGI TUTTO

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    F1, Tsunoda ammette: “Ero un pigro, poi sono arrivato in Italia”

    ROMA – Tra i rookie presenti in Formula 1 nell’ultima stagione, Yuki Tsunoda è sicuramente quello che ha fatto meglio. Tuttavia, il suo 2021 non è stato perfetto, anzi a dir la verità ha un po’ deluso le aspettative dopo l’ottimo debutto in Bahrain. Il pilota nipponico è stato spesso preceduto dal compagno di squadra Pierre Gasly ed è stato vittima di qualche incidente di troppo. Errori che Tsunoda è consapevole di aver commesso e che lui stesso ha ammesso in un’intervista a Motorsport.com
    “Pensavo che la Formula 1 fosse troppo facile”
    “Prima di trasferirmi in Italia ero un pigro bastardo. Non appena finivo di allenarmi, tornavo a casa e mi mettevo a giocare alla PlayStation. Di conseguenza, nei weekend di gara non ero mai pronto in tempo – ha spiegato Tsunoda, il quale ha poi analizzato quando accaduto nella sua prima stagione in F1 – Probabilmente c’era troppa fiducia in me. Tutto era sotto controllo, perciò avevo l’impressione che la Formula 1 fosse facile. A Imola sono andato a muro, ma ho pensato che fosse semplicemente sfortuna; gli incidenti seguenti, invece, hanno fatto vacillare la mia fiducia. Quest’ultima, ad un certo punto, è completamente sparita ed ho vissuto momenti difficili. Il punto di svolta è stata la Turchia. Da lì ho iniziato a pensare in modo positivo e non ho avuto incidenti per otto gare consecutive”. Bilancio positivo, nel complesso, per il talento dell’AlphaTauri: “E’ stato un grande anno, sono contento dei progressi fatti e dell’esperienza acquisita. Nel 2022 dovrò essere più costante nel passo gara e stare davanti a Pierre (Gasly, ndr)”. LEGGI TUTTO

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    F1, completati i lavori a Melbourne: via libera per il Gp d'Australia

    ROMA – Ora che il governo dello stato australiano di Victoria ha dato il via libera, il Gran Premio dell’Australia può rientrare ufficialmente nel calendario della Formula 1. Dopo i due anni di stop a causa del Covid e dopo i lavori per rendere ancora più veloce la pista, il circuito di Melbourne può riaprire i battenti. “Albert Park – ha detto a “Speedcafé” il CEO dell’Australian Grand Prix Corporation, Andrew Westacott – sarà il terzo appuntamento del mondiale e, a ottanta giorni dall’evento (8-10 aprile 2022, ndr) i biglietti stanno già finendo”. Westacott però avverte: “Saremo molto attenti alla sicurezza dell’evento e tutti dovranno essere vaccinati per prenderne parte”.
    Ancora più veloce
    Il Gran Premio dell’Australia rientra nel Circus con non poche novità. Il tracciato è stato infatti riasfaltato completamente per la prima volta dopo il suo esordio nel 1996 ed è stato reso più veloce. “Le macchine – ha spiegato il dirigente – saranno più ravvicinate e prevediamo che possano sorpassarsi più facilmente”. La pista avrà infatti tre zone DRS e Curva 1, Curva 3, Curva 6 e Curva 15 sono state allargate. È stata anche rimossa la chicane prima di Curva 11: “In quel punto le macchine dovrebbero raggiungere oltre i 330 km/h”, ha sottolineato Westacott. LEGGI TUTTO

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    F1: via libera dal governo per il Gran Premio d'Australia

    ROMA – Il tanto atteso via libera è arrivato. Il governo dello stato australiano di Victoria ha confermato l’appuntamento con il Gran Premio di Melbourne, che ora può rientrare ufficialmente nel calendario della Formula 1. Dopo i due anni di stop a causa del Covid e dopo i lavori per rendere ancora più veloce la pista, il circuito di Melbourne può riaprire i battenti. “Albert Park – ha detto a Speedcafé il CEO dell’Australian Grand Prix Corporation, Andrew Westacott – sarà il terzo appuntamento del mondiale e, a ottanta giorni dall’evento (8-10 aprile 2022, ndr) i biglietti stanno già finendo”. Westacott però avverte: “Saremo molto attenti alla sicurezza dell’evento e tutti dovranno essere vaccinati per prenderne parte”.
    Lavori terminati
    Il Gran Premio dell’Australia rientra nel Circus con non poche novità. Il tracciato è stato infatti riasfaltato completamente per la prima volta dopo il suo esordio nel 1996 ed è stato reso più veloce. “Le macchine – ha spiegato il dirigente – saranno più ravvicinate e prevediamo che possano sorpassarsi più facilmente”. Il circuito di Melbourne vedrà infatti la presenza di tre zone DRS, con i raggi di Curva 1, Curva 3, Curva 6 e Curva 15 che sono stati allargati per facilitare le manovre dei piloti. Si è invece preferito fare a meno della chicane prima di Curva 11: “In quel punto le macchine dovrebbero raggiungere oltre i 330 km/h”, ha detto Westacott. LEGGI TUTTO

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    Raikkonen senza filtri: “In F1 contano solo soldi e politica”

    ROMA – Kimi Raikkonen si è espresso senza filtri riguardo alle dinamiche interne del Circus e alle sue logiche, giudicate da lui poco trasparenti: “Ci sono persone sconosciute – ha detto l’ex Ferrari a MotorSport.com – che decidono tutto nell’ombra. Tante cose in Formula 1 non hanno senso, lo sappiamo tutti ma nessuno dice nulla. Il denaro ha cambiato tutto. E dove c’è denaro c’è anche la politica. C’è molta ipocrisia nell’ambiente ed è bello starne fuori”.
    Raikkonen duro
    La situazione, secondo le parole di Raikkonen, non è recente, al contrario: “È così da molti anni, ma la gente se ne sta accorgendo solo ora”, ha detto l’ex pilota. Il campione del mondo 2007 però ci tiene a sottolineare un aspetto in particolare: “So di tante cose che sono successe, ma io non mi sono mai lasciato coinvolgere in queste manovre politiche. Non credo sia una cosa buona lasciarsi trasportare da queste cose, perché la gente vuole solo il potere”. Specie dopo il chiacchierato finale di stagione di Yas Marina, la fiducia dei tifosi nella Formula 1 sembra essere scesa e tante domande sono rimaste senza risposta. Sono chiare invece le parole di Raikkonen, sempre attento a evidenziare le criticità del Circus, il quale ha detto concludendo: “Tanti che sono in Formula 1 farebbero carriera anche nella vera politica”. LEGGI TUTTO

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    F1, Giovinazzi: “Sono stato professionale, ma c'è amarezza”

    ROMA – “Se ti ritrovi fuori per tuoi demeriti lo devi accettare, ma per me non è stato così”. Il suo addio alla Formula 1 era nell’aria già prima che terminasse la stagione, tuttavia Antonio Giovinazzi ha continuato a lavorare a testa bassa in Alfa Romeo, che ha poi ingaggiato al suo posto il cinese Guanyu Zhou. Il pilota pugliese, in un’intervista a “MotorSport.com”, racconta così la sua versione dei fatti: “I rumor non rappresentavano nuove notizie per me. In estate avevo capito però che la mia situazione si era fatta difficile. Poi alla vigilia del GP del Brasile mi ha chiamato Fred (Frederic Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, ndr). Da lì ho deciso di non alzare la voce e di essere professionale fino alla fine”, ha detto Giovinazzi, che sarà comunque terzo pilota della Ferrari nel Circus.
    Nessun rancore
    Non c’è però nessun rancore verso Zhou, il cui approdo in Formula 1 è stato accolto con scetticismo: “C’è stata amarezza per il sedile perso. Ma non posso dare la colpa a Zhou, che si è meritato la superlicenza. Ma resta il rammarico per aver lasciato dopo la mia miglior stagione”. Ora per Giovinazzi si apre un nuovo capitolo, questa volta con il team Dragon Penske. Il classe 1993 a breve partirà infatti per Diriyah, dove è in programma la prima tappa della Formula E 2022, fissata per il 28 gennaio. “Ho avuto poco tempo a disposizione per prepararmi alla nuova comperizione. Ho svolto tanto lavoro al simulatore, che mi ha aiutato a capire la nuova monoposto. Il passaggio non è stato facile e neanche il debutto lo sarà”. La speranza di rientrare nel Circus però non muore mai: “Sento di aver lasciato qualcosa in sospeso, ci proverò fino all’ultimo”, ha concluso Giovinazzi. LEGGI TUTTO