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    F1, Hamilton: “Niente mi toglierà dalla mia strada”

    ROMA – Lewis Hamilton si prepara al Gran Premio di Miami. Il sette volte campione del mondo è già arrivato in Florida e subito ha un messaggio per i suoi fan, che aspettano ancora un suo squillo nella Formula 1 2022: “Ciao America! Sono emozionato per la settimana che ci aspetta e spero lo siate anche voi. Ogni giorno di questa vita è una benedizione, possiamo superare tutto. Nessuno è perfetto. Ci saranno sempre persone che ti sosterranno quando sarai su e altre che ti prenderanno a calci quando sarai giù: questo l’ho imparato strada facendo. Le persone proiettano le proprie mancanze e io uso questo come carburante”.
    Le parole di Hamilton
    “Più di tutto, però, auguro a ciascuno di voi amore e luce nella propria vita – ha aggiunto Hamilton, i cui risultati fin qui non possono soddisfare il pluricampione del mondo -. Niente mi discosterà dalla mia strada e spero possa essere così anche per voi. Non lasciate che nessuno vi impedisca di essere voi stessi”. LEGGI TUTTO

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    F1, McLaren sugli insulti a Hamilton: “Aperta un'indagine”

    ROMA – Insulti via social da un impiegato della McLaren per Lewis Hamilton. Tutto parte nel 2020, quando il pilota della Mercedes salta il secondo Gp del Bahrain perché positivo al Covid. Il team di Woking ha diramato una nota a riguardo, specificando che si avvierà un’indagine per accertare la colpevolezza del proprio dipendente. Nella nota si sottolinea, inoltre, che questi commenti sono “completamente in contrasto con i nostri valori e la nostra cultura. Prendiamo la questione estremamente sul serio e ha la priorità”.
    La situazione
    Lewis Hamilton ha sempre sottolineato come abbia faticato per emergere in un contesto come quello della Formula 1. Ciononostante, il britannico ha messo in bacheca sette titoli mondiale, di cui il primo fra questi conquistato proprio con la McLaren, prima del passaggio in Mercedes. Questa volta il colpevole sarebbe stato subito individuato e la McLaren deciderà la sanzione più appropriata. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Il nostro sport è in piena espansione negli USA”

    ROMA – “Il Gran Premio di Miami sarà un grande evento per noi ed è emozionante essere qui. La prima gara che ho fatto in America è stata Indianapolis nel 2007. Ma adesso, con Netflix e “Drive to Survive”, siamo in espansione piena. Abbiamo due Gran Premi negli Stati Uniti e ne avremo un altro a Las Vegas l’anno prossimo. Sarà un successo”. Così Lewis Hamilton alla “ABC” per la trasmissione “Good Morning America”, a pochi giorni dalla tappa di Miami. “Non ho mai capito perché alla gente qui non piacesse la Formula 1. Tutti vanno pazzi per la Nascar, ma Netflix, in particolare durante la pandemia, ha fatto conoscere il nostro sport”, ha aggiunto il britannico.
    Sull’inclusione sociale
    Da sempre schierato a favore dell’inclusione sociale e contro il razzismo, Hamilton afferma: “Eravamo piuttosto soli, essendo la mia famiglia l’unica famiglia nera nel paddock. Molto spesso sono stato l’unica persona di colore nella stanza e quando ho cercato di parlare di inclusione non c’è stato un grande riscontro. Per questo ho creato la Hamilton Commission, perché si insista su educazione e integrazione”. E ancora il pilota Mercedes: “Ora abbiamo fondato Mission 44, che ho finanziato io stesso, per ottenere più rappresentanza, supporto e responsabilizzazione per i gruppi svantaggiati. I piloti sono 20, ma ci sono 40.000 posti di lavoro tra ingegneri, meccanici, addetti al marketing, eccetera. Stiamo lavorando in questa direzione per cercare una maggiore diversità nel gruppo dei lavoratori nel Circus”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Il nostro sport è in crescita negli USA, sarà fantastico”

    ROMA – “È eccitante essere qui e penso che il Gran Premio di Miami sarà un grande evento per noi. In Texas ci siamo sempre trovati bene e la prima gara che ho fatto qui è stata Indianapolis nel 2007. Ma adesso, con Netflix e “Drive to Survive” siamo in crescita. Abbiamo due Gran Premi negli Stati Uniti e ne avremo un altro a Las Vegas l’anno prossimo. Sarà un successo”. Queste le parole di Lewis Hamilton, intervistato dalla “ABC” per la trasmissione “Good Morning America”, a pochi giorni dalla tappa di Miami. “Non ho mai capito perché alla gente qui non piacesse la Formula 1. Tutti vanno pazzi per la Nascar, ma Netflix, in particolare durante la pandemia, ha fatto conoscere il nostro sport”.
    Le parole di Hamilton
    Da sempre schierato a favore dell’inclusione sociale e contro il razzismo, Hamilton afferma: “Eravamo piuttosto soli, essendo la mia famiglia l’unica famiglia nera nel paddock. Molto spesso sono stato l’unica persona di colore nella stanza e quando ho cercato di parlare di inclusione non c’è stato un grande riscontro. Per questo ho creato la Hamilton Commission, perché si insista su educazione e integrazione”. E ancora il pilota Mercedes: “Ora abbiamo fondato Mission 44, che ho finanziato io stesso, per ottenere più rappresentanza, supporto e responsabilizzazione per i gruppi svantaggiati. I piloti sono 20, ma ci sono 40.000 posti di lavoro tra ingegneri, meccanici, addetti al marketing, eccetera. Nella mia squadra due anni fa c’era solo il 3% di diversità su 2.000 persone: stiamo lavorando su questo aspetto per affrontare nuove sfide”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Miami: le scelte di Pirelli per il primo Gp in Florida

    Per il debutto assoluto dell’attesissimo circuito cittadino di Miami, Pirelli ha scelto le tre mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. Questa è anche la nomination più utilizzata nel corso della stagione oltre che quella più versatile. Il Miami […] LEGGI TUTTO

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    Diess: “Dal 2026 Audi e Porsche saranno in F1”

    ROMA – Audi e Porsche entreranno a far parte della Formula 1, ma solo dopo il 2026. A dare quella che sembra una conferma definitiva a tutti gli effetti è lo stesso amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Herbert Diess, che ha parlato all’agenzia “Reuters”. Voci di questo tipo infatti si rincorrevano ormai da tempo. L’iscrizione alla lista costruttori della FIA però non avverrà prima del 2026, ossia quando si sbloccherà lo sviluppo alle attuali power unit, con l’abolizione in particolare della Mgu-H. Il recupero del calore prodotto dalla turbina del propulsore sarebbe davvero troppo costoso per essere inserito nella produzione di serie.
    Verso il ritorno di Porsche
    Con la componente elettrica che si fa sempre più importante in termini di propulsione in Formula 1 e con l’Unione europea che spinge sempre più verso l’abolizione dei veicoli a gasolio, gli sviluppi delle scuderie possono essere importanti anche nella ricerca di nuove soluzioni per migliorare la mobilità green. Se per la Audi si tratterebbe di una prima volta, la casa di Stoccarda ha già partecipato al mondiale. Dal 1957 al 1964 nel paddock c’era il team Porsche, mentre dal 1983 al 1987 i tedeschi si sono dedicati alle power unit montate poi dalla McLaren. LEGGI TUTTO

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    F1, arriva la conferma da Diess: “Audi e Porsche nel Circus dal 2026”

    ROMA – Audi e Porsche in Formula 1, ma solo a partire dal 2026. È lo stesso amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Herbert Diess, a confermare all’agenzia “Reuters” le voci che da tempo si rincorrono circa un ingresso dei due marchi nel paddock. L’iscrizione alla lista costruttori della FIA però non avverrà prima del 2026, ossia quando si bloccherà lo sviluppo alle attuali power unit, con l’abolizione in particolare della Mgu-H. Il recupero del calore prodotto dalla turbina del propulsore sarebbe davvero troppo costoso per essere inserito nella produzione di serie.
    Porsche, ritorno vicino
    Con la componente elettrica che si fa sempre più importante in termini di propulsione in Formula 1 e con l’Unione europea che spinge sempre più verso l’abolizione dei veicoli a gasolio, gli sviluppi delle scuderie possono essere importanti anche nella ricerca di nuove soluzioni per migliorare la mobilità green. Se per la Audi si tratterebbe di una prima volta, la casa di Stoccarda ha già partecipato al mondiale. Lo ha fatto dal 1957 al 1964 con un team proprio, per poi passare allo sviluppo di power unit per McLaren dal 1983 al 1987. LEGGI TUTTO