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    F1, Seidl contro la Haas: “Non deve usare le strutture Ferrari”

    ROMA – La Haas sembra infatti avere goduto più dell’Alfa Romeo della nuova era a Maranello, specialmente con la nuova power unit: la Superfast. Tra i team della Formula 1 c’è tensione per questo improvviso exploit del team statunitense, che nel quartier generale della Rossa può utilizzare tutte le infrastrutture e le tecnologie dei tecnici italiani. Andreas Seidl, team principal della McLaren, come riportato da “AS”, afferma: “La Haas merita i suoi risultati. Rispettano le regole e non ci possiamo lamentare. Ma è una questione di principio, di come cioè dovrebbe essere la F1 del futuro. Nella mia visione tutto ciò che riguarda le prestazioni di un’auto dovrebbe essere curato solo dalla squadra che la porta in pista”.
    Le parole di Seidl
    Il numero uno nel box McLaren continua così la sua accusa alla Haas: “È come se fosse un ‘team B’, che è in grado di ottenere prestazioni superiori con meno sforzo, ed è ancora più preoccupante che il ‘team A’ ne tragga poi vantaggio”. Tra le proposte del tedesco c’è il “divieto di utilizzare infrastrutture congiunte”, come la galleria del vento, già in cantiere a Woking. Durante il Gran Premio di Imola, il team principal della Haas, Guenter Steiner, aveva parlato ai microfoni di Sky Sport di “scherzo bello, ma quando dura poco” rivolgendosi a chi parla di “Ferrari bianca”. Il tecnico di Merano ha poi difeso l’operato dei suoi collaboratori, confermando come i risultati positivi della Haas siano tutto merito del box statunitense. LEGGI TUTTO

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    F1, Seidl: “Haas fuori da Maranello, è una questione di principio”

    ROMA – Tra i team della Formula 1 che hanno mostrato maggiori progressi rispetto allo scorso anno c’è la Haas. Le scuderie avversarie non sembrano tutte vedere di buon occhio l’improvviso exploit del team statunitense. La power unit Ferrari Superfast viene infatti direttamente dal quartier generale della Rossa, che la Haas può utilizzare in tutte le sue infrastrutture. Andreas Seidl, team principal della McLaren, come riportato da “AS” afferma: “La Haas merita i suoi risultati. Rispettano le regole e non ci possiamo lamentare. Ma è una questione di principio, di come cioè dovrebbe essere la F1 del futuro. Nella mia visione tutto ciò che riguarda le prestazioni di un’auto dovrebbe essere curato solo dalla squadra che la porta in pista”.
    La difesa di Steiner
    Il numero uno nel box McLaren continua così la sua accusa alla Haas: “È come se fosse un ‘team B’, che è in grado di ottenere prestazioni superiori con meno sforzo, ed è ancora più preoccupante che il ‘team A’ ne tragga poi vantaggio”. Tra le proposte del tedesco c’è il “divieto di utilizzare infrastrutture congiunte”, come la galleria del vento, già in cantiere a Woking. Durante il Gran Premio di Imola, il team principal della Haas, Guenter Steiner, aveva parlato ai microfoni di Sky Sport di “scherzo bello, ma quando dura poco” rivolgendosi a chi parla di “Ferrari bianca”. Il tecnico di Merano ha poi difeso l’operato dei suoi collaboratori, confermando come i risultati positivi della Haas siano tutto merito del box statunitense. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris verso Miami: “Aspetto con ansia questo circuito”

    ROMA – Florida, Miami: quinta tappa del mondiale di Formula 1. Tra i piloti in gran rispolvero quelli della McLaren, con Lando Norris ora in sesta posizione nella classifica piloti che afferma: “Sono elettrizzato per questo weekend. I nuovi circuiti sono sempre qualcosa che aspetto con ansia. Per giunta, l’atmosfera di una gara a Miami renderà il tutto ancor più bello. La pista sembra veloce e il fatto che sia anche stradale renderà il tutto più divertente”. E ancora il pilota di Bristol: “Sto cavalcando l’entusiasmo dell’ultima gara e spero di mantenere questo umore. Il podio a Imola non era previsto, ma dimostra il duro lavoro della squadra in pista e in fabbrica”.
    Il commento di Ricciardo
    Daniel Ricciardo è al momento fuori dalla top-10 dei migliori piloti, tuttavia l’australiano di Perth è a suo agio negli States ed è pronto per scendere in pista per il Gran Premio di Miami. “Qui è come una seconda casa per me. Non vedo l’ora di immergermi nell’incredibile atmosfera della città. A Miami si preannuncia un fine settimana incredibile. Il circuito presenta caratteristiche fantastiche e non vedo l’ora di provarle”. Aggiunge però Ricciardo: “L’ultima gara è stata molto dura per me. Ma mi sto riprendendo e sono pronto a ripartire. La macchina deve essere ancora migliorata, ma Landio a podio a Imola è stato molto confortante”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Aspetto con ansia Miami, spero di mantenere questo umore”

    ROMA – La Formula 1 fa tappa a Miami per la quinta tappa del Mondiale. Tra i piloti in ripresa quelli della McLaren, con Lando Norris ora in sesta posizione nella classifica piloti che afferma: “Sono elettrizzato per questo weekend. I nuovi circuiti sono sempre qualcosa che aspetto con ansia. Per giunta, l’atmosfera di una gara a Miami renderà il tutto ancor più bello. La pista sembra veloce e il fatto che sia anche stradale renderà il tutto più divertente”. E ancora il pilota di Bristol: “Sto cavalcando l’entusiasmo dell’ultima gara e spero di mantenere questo umore. Il podio a Imola non era previsto, ma dimostra il duro lavoro della squadra in pista e in fabbrica”.
    Le parole di Ricciardo
    Daniel Ricciardo è al momento fuori dalla top 10 della classifica piloti, tuttavia l’australiano non perde le motivazioni e si mostra pronto per scendere in pista per il Gran Premio di Miami. “Qui è come una seconda casa per me. Non vedo l’ora di immergermi nell’incredibile atmosfera della città. A Miami si preannuncia un fine settimana incredibile. Il circuito presenta caratteristiche fantastiche e non vedo l’ora di provarle”. Aggiunge però Ricciardo: “L’ultima gara è stata molto dura per me. Ma mi sto riprendendo e sono pronto a ripartire. Dobbiamo ancora migliorare la macchina, ma il risultato di Lando a Imola è stato molto incoraggiante”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton mago dei nuovi circuiti: l'inglese punta Miami

    ROMA – L’improvvisazione e la capacità di adattarsi alle diverse circostanze sono senz’altro capacità che un campione del mondo deve avere. Se poi parliamo di Lewis Hamilton e i titoli iridati salgono a sette, non sorprende che a trionfare sui nuovi circuiti della Formula 1 sia stato quasi sempre lui. Dal 2014, infatti, il calendario del mondiale ha presentato sei nuovi circuiti (Sochi, Baku, Mugello, Portimao, Losail e Jeddah) e in cinque casi la vittoria è andata sempre al britannico della Mercedes. Solo a Baku nel 2016 a vincere è stato Nico Rosberg, per una Mercedes che dunque si fregia di risultati pesanti sulle piste inedite. Come il tracciato di Miami, sul quale si correrà la prossima tappa della Formula 1.
    Mercedes a caccia
    Ora Lewis Hamilton è una situazione opposta a quella di predominio a cui ci aveva abituati in queste stagioni. Il pilota Mercedes ha infatti addirittura subito il doppiaggio da parte della Red Bull di Max Verstappen. Il campione inglese non ha ancora centrato una vittoria e il Gran Premio di Miami sembra l’occasione perfetta per dare la prima zampata al mondiale. Tuttavia, Hamilton deve fare i conti quest’anno con George Russell. Il nuovo compagno di squadra pare più intraprendente di Valtteri Bottas e spesso è arrivato prima di Hamilton in queste prime tappe. Anche alla luce di questa considerazione, Hamilton vuole riscattarsi in Florida per restare aggrappato al sogno rimonta. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton pigliatutto nei nuovi circuiti: vittorioso in cinque occasioni dal 2014

    ROMA – Sui nuovi circuiti della Formula 1 vince quasi sempre lui. Dal 2014 Lewis Hamilton è salito cinque volte sul gradino più alto del podio dei sei nuovi circuiti (Sochi, Baku, Mugello, Portimao, Losail e Jeddah) proposti finora dal calendario. O comunque in ogni caso la vittoria è andata sempre alla Mercedes. Solo a Baku nel 2016 la vittoria è andata infatti Nico Rosberg, per una casa di Brackley capace di risultati pesanti sulle piste inedite. Come il tracciato di Miami, sul quale si correrà la prossima tappa della Formula 1.
    Hamilton affamato
    Ora Lewis Hamilton è una situazione opposta a quella di predominio a cui ci aveva abituati in queste stagioni. Il pilota Mercedes ha infatti addirittura subito il doppiaggio da parte della Red Bull di Max Verstappen. Il campione inglese non ha ancora centrato una vittoria e il Gran Premio di Miami sembra l’occasione perfetta per dare la prima zampata al mondiale. Tuttavia, Hamilton deve fare i conti quest’anno con George Russell. Il nuovo compagno di squadra pare più intraprendente di Valtteri Bottas e spesso è arrivato prima di Hamilton in queste prime tappe. Per non spegnere totalmente le speranze di una rimonta, il britannico deve dunque partire giocoforza da una prestazione convincente in Florida. LEGGI TUTTO

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    Miami, terra di motori: ora è il turno della Formula 1

    Domenica 8 maggio andrà in scena il 1° Miami Grand Prix di Formula 1. Ad accogliere lo storico ed atteso evento, il nuovo Miami International Autodrome. Si tratta di un circuito non permanente situato a Miami Gardens. Il tracciato — lungo 5,412 km — si sviluppa attorno all’imponente Hard Rock Stadium, impianto che ospita le partite casalinghe dei Miami Dolphins, franchigia impegnata nella National Football League.Non vengono usate strade normalmente aperte al traffico; il circuito, infatti, è stato ricavato all’interno dei terreni privati dello stadio.
    La città di Miami ha una lunga e gloriosa tradizione motoristica. Già nel 1926, si disputa il Carl G. Fisher Trophy: sede della competizione del neonato campionato AAA (American Automobile Association) il Fulford-Miami Speedway, ideato e costruito per volere di Carl Fisher, “papà” dell’Indianapolis Motor Speedway.
    Il massimo campionato nordamericano riservato a vetture “formula”, la CART (Championship Auto Racing Teams), torna in quel di Miami nel 1985. Dal 1985 al 1988, la corsa si disputa al Tamiami Park, all’interno di un corto tracciato cittadino di 2,870 km. Al Tamiami Park vengono, inoltre, disputate due edizioni del Marlboro Challenge (“all star race” della CART, 1987-1988) e tre corse di American Racing Series-Indy Lights (dal 1986 al 1988; a vincere nel 1986 è Fabrizio Barbazza).
    Nel 1995, la CART approda al Bicentennial Park di Miami: la gara è vinta da Jacques Villeneuve. Nel biennio 1995-1996, il tracciato ospita anche la Indy Lights e l’Atlantic Championship, campionati propedeutici alla CART.
    Con la realizzazione dell’Homestead-Miami Speedway, CART e IRL/IndyCar si trasferiscono sull’ovale della Florida. La CART farà tappa in questo impianto dal 1996 al 2000 (nel 2000, a trionfare è Max Papis), la IRL/IndyCar dal 2001 al 2010. Parimenti, anche la Indy Lights e la Atlantic si trasferiscono — sebbene in forma non continuativa — presso lo Speedway di Homestead-Miami.
    La CART — siamo già negli anni della scissione tra CART/Champ Car e IndyCar — torna a riabbracciare un circuito cittadino nell’area di Miami nel biennio 2002-2003. Il tracciato è quello del Bayfront Park.
    Miami, tuttavia, deve la sua gloriosa storia motoristica soprattutto alle corse riservate alle vetture a ruote coperte. Il merito è di Ralph Sanchez, promoter di origine cubana. Nasce il Grand Prix of Miami: il circuito è ricavato presso Bayfront Park e Biscayne Boulevard. Siamo nel 1983, il campionato è l’IMSA GT Championship. L’edizione della 500 km (3 Ore) del 1983 è un flop: fortemente condizionata da maltempo, la corsa è interrotta dopo pochi giri. Sanchez rimborsa di tasca propria team e concorrenti, meritandosi il rispetto da parte dei protagonisti impegnati in IMSA. Negli stessi giorni, le vetture di classe GTU e GTO disputano entrambe corse di 100 km.
    Il Bayfront Park accoglie i Prototipi e le GT IMSA dal 1983 al 1985, quindi sarà il tracciato semi-permanente dell’adiacente Bicentennial Park (già Museum Park, oggi Maurice A. Ferré Park) a fare da cornice al Grand Prix of Miami dal 1986 al 1993. Nel 1986, Paolo Barilla — in coppia con Bob Wollek — si aggiudica su Porsche 962 la 3 Ore riservata ai Prototipi GTP.
    Il biennio 2002-2003 vede il grande ritorno dei Prototipi e delle GT sul rinnovato Bayfront Park. In questi anni, infatti, la American Le Mans Series fa tappa a Miami in concomitanza con la CART/Champ Car. Nel 2002, Emanuele Pirro — in coppia con Frank Biela — si aggiudica la corsa su Audi R8 di classe LMP 900.
    Il campionato SCCA Trans-Am si affaccia a Miami nel 1994, allorché viene disputata una corsa sul tracciato del Bicentennial Park. Frattanto, lo Speedway di Homestead-Miami ospita altre corse riservate a vetture a ruote coperte. Lo fa attraverso i suoi layout stradali ricavati sfruttando l’infield e alcune porzioni dello speedway, parimenti a quanto accade in altri ovali, quali Indianapolis e Daytona. Nel 1998 è la volta dello United States Road Racing Championship, nel 1999 del FIA GT Championship, quindi — dal 2000 al 2012 — del Grand American Road Racing Championship/Rolex Sports Car Series.
    In foto, Miami ai tempi dell’IMSA Anni ’80: uno scorcio del tracciato del Bayfront Park durante la gara IMSA GTO 1984 e la locandina del Grand Prix of Miami 1988 riservato ai Prototipi IMSA GTP. (FOTO)
    Adesso tocca alla Formula 1 far “tremare” le strade di Miami. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Traggo energie dalle parole cattive della gente”

    ROMA – Lewis Hamilton punta il Gran Premio di Miami. Il britannico della Mercedes è atterrato in Florida e si rivolge ai suoi fan, che attendono un suo trionfo in Formula 1: “Ciao America! Sono emozionato per la settimana che ci aspetta e spero lo siate anche voi. Ogni giorno di questa vita è una benedizione, possiamo superare tutto. Nessuno è perfetto. Ci saranno sempre persone che ti sosterranno quando sarai su e altre che ti prenderanno a calci quando sarai giù: questo l’ho imparato strada facendo. Le persone proiettano le proprie mancanze e io uso questo come carburante”.
    L’ottimismo di Hamilton
    “Più di tutto, però, auguro a ciascuno di voi amore e luce nella propria vita – ha aggiunto Hamilton, i cui risultati fin qui non possono soddisfare il pluricampione del mondo -. Niente mi discosterà dalla mia strada e spero possa essere così anche per voi. Non lasciate che nessuno vi impedisca di essere voi stessi”. LEGGI TUTTO