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    F1, Hamilton mago dei nuovi circuiti: l'inglese punta Miami

    ROMA – L’improvvisazione e la capacità di adattarsi alle diverse circostanze sono senz’altro capacità che un campione del mondo deve avere. Se poi parliamo di Lewis Hamilton e i titoli iridati salgono a sette, non sorprende che a trionfare sui nuovi circuiti della Formula 1 sia stato quasi sempre lui. Dal 2014, infatti, il calendario del mondiale ha presentato sei nuovi circuiti (Sochi, Baku, Mugello, Portimao, Losail e Jeddah) e in cinque casi la vittoria è andata sempre al britannico della Mercedes. Solo a Baku nel 2016 a vincere è stato Nico Rosberg, per una Mercedes che dunque si fregia di risultati pesanti sulle piste inedite. Come il tracciato di Miami, sul quale si correrà la prossima tappa della Formula 1.
    Mercedes a caccia
    Ora Lewis Hamilton è una situazione opposta a quella di predominio a cui ci aveva abituati in queste stagioni. Il pilota Mercedes ha infatti addirittura subito il doppiaggio da parte della Red Bull di Max Verstappen. Il campione inglese non ha ancora centrato una vittoria e il Gran Premio di Miami sembra l’occasione perfetta per dare la prima zampata al mondiale. Tuttavia, Hamilton deve fare i conti quest’anno con George Russell. Il nuovo compagno di squadra pare più intraprendente di Valtteri Bottas e spesso è arrivato prima di Hamilton in queste prime tappe. Anche alla luce di questa considerazione, Hamilton vuole riscattarsi in Florida per restare aggrappato al sogno rimonta. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton pigliatutto nei nuovi circuiti: vittorioso in cinque occasioni dal 2014

    ROMA – Sui nuovi circuiti della Formula 1 vince quasi sempre lui. Dal 2014 Lewis Hamilton è salito cinque volte sul gradino più alto del podio dei sei nuovi circuiti (Sochi, Baku, Mugello, Portimao, Losail e Jeddah) proposti finora dal calendario. O comunque in ogni caso la vittoria è andata sempre alla Mercedes. Solo a Baku nel 2016 la vittoria è andata infatti Nico Rosberg, per una casa di Brackley capace di risultati pesanti sulle piste inedite. Come il tracciato di Miami, sul quale si correrà la prossima tappa della Formula 1.
    Hamilton affamato
    Ora Lewis Hamilton è una situazione opposta a quella di predominio a cui ci aveva abituati in queste stagioni. Il pilota Mercedes ha infatti addirittura subito il doppiaggio da parte della Red Bull di Max Verstappen. Il campione inglese non ha ancora centrato una vittoria e il Gran Premio di Miami sembra l’occasione perfetta per dare la prima zampata al mondiale. Tuttavia, Hamilton deve fare i conti quest’anno con George Russell. Il nuovo compagno di squadra pare più intraprendente di Valtteri Bottas e spesso è arrivato prima di Hamilton in queste prime tappe. Per non spegnere totalmente le speranze di una rimonta, il britannico deve dunque partire giocoforza da una prestazione convincente in Florida. LEGGI TUTTO

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    Miami, terra di motori: ora è il turno della Formula 1

    Domenica 8 maggio andrà in scena il 1° Miami Grand Prix di Formula 1. Ad accogliere lo storico ed atteso evento, il nuovo Miami International Autodrome. Si tratta di un circuito non permanente situato a Miami Gardens. Il tracciato — lungo 5,412 km — si sviluppa attorno all’imponente Hard Rock Stadium, impianto che ospita le partite casalinghe dei Miami Dolphins, franchigia impegnata nella National Football League.Non vengono usate strade normalmente aperte al traffico; il circuito, infatti, è stato ricavato all’interno dei terreni privati dello stadio.
    La città di Miami ha una lunga e gloriosa tradizione motoristica. Già nel 1926, si disputa il Carl G. Fisher Trophy: sede della competizione del neonato campionato AAA (American Automobile Association) il Fulford-Miami Speedway, ideato e costruito per volere di Carl Fisher, “papà” dell’Indianapolis Motor Speedway.
    Il massimo campionato nordamericano riservato a vetture “formula”, la CART (Championship Auto Racing Teams), torna in quel di Miami nel 1985. Dal 1985 al 1988, la corsa si disputa al Tamiami Park, all’interno di un corto tracciato cittadino di 2,870 km. Al Tamiami Park vengono, inoltre, disputate due edizioni del Marlboro Challenge (“all star race” della CART, 1987-1988) e tre corse di American Racing Series-Indy Lights (dal 1986 al 1988; a vincere nel 1986 è Fabrizio Barbazza).
    Nel 1995, la CART approda al Bicentennial Park di Miami: la gara è vinta da Jacques Villeneuve. Nel biennio 1995-1996, il tracciato ospita anche la Indy Lights e l’Atlantic Championship, campionati propedeutici alla CART.
    Con la realizzazione dell’Homestead-Miami Speedway, CART e IRL/IndyCar si trasferiscono sull’ovale della Florida. La CART farà tappa in questo impianto dal 1996 al 2000 (nel 2000, a trionfare è Max Papis), la IRL/IndyCar dal 2001 al 2010. Parimenti, anche la Indy Lights e la Atlantic si trasferiscono — sebbene in forma non continuativa — presso lo Speedway di Homestead-Miami.
    La CART — siamo già negli anni della scissione tra CART/Champ Car e IndyCar — torna a riabbracciare un circuito cittadino nell’area di Miami nel biennio 2002-2003. Il tracciato è quello del Bayfront Park.
    Miami, tuttavia, deve la sua gloriosa storia motoristica soprattutto alle corse riservate alle vetture a ruote coperte. Il merito è di Ralph Sanchez, promoter di origine cubana. Nasce il Grand Prix of Miami: il circuito è ricavato presso Bayfront Park e Biscayne Boulevard. Siamo nel 1983, il campionato è l’IMSA GT Championship. L’edizione della 500 km (3 Ore) del 1983 è un flop: fortemente condizionata da maltempo, la corsa è interrotta dopo pochi giri. Sanchez rimborsa di tasca propria team e concorrenti, meritandosi il rispetto da parte dei protagonisti impegnati in IMSA. Negli stessi giorni, le vetture di classe GTU e GTO disputano entrambe corse di 100 km.
    Il Bayfront Park accoglie i Prototipi e le GT IMSA dal 1983 al 1985, quindi sarà il tracciato semi-permanente dell’adiacente Bicentennial Park (già Museum Park, oggi Maurice A. Ferré Park) a fare da cornice al Grand Prix of Miami dal 1986 al 1993. Nel 1986, Paolo Barilla — in coppia con Bob Wollek — si aggiudica su Porsche 962 la 3 Ore riservata ai Prototipi GTP.
    Il biennio 2002-2003 vede il grande ritorno dei Prototipi e delle GT sul rinnovato Bayfront Park. In questi anni, infatti, la American Le Mans Series fa tappa a Miami in concomitanza con la CART/Champ Car. Nel 2002, Emanuele Pirro — in coppia con Frank Biela — si aggiudica la corsa su Audi R8 di classe LMP 900.
    Il campionato SCCA Trans-Am si affaccia a Miami nel 1994, allorché viene disputata una corsa sul tracciato del Bicentennial Park. Frattanto, lo Speedway di Homestead-Miami ospita altre corse riservate a vetture a ruote coperte. Lo fa attraverso i suoi layout stradali ricavati sfruttando l’infield e alcune porzioni dello speedway, parimenti a quanto accade in altri ovali, quali Indianapolis e Daytona. Nel 1998 è la volta dello United States Road Racing Championship, nel 1999 del FIA GT Championship, quindi — dal 2000 al 2012 — del Grand American Road Racing Championship/Rolex Sports Car Series.
    In foto, Miami ai tempi dell’IMSA Anni ’80: uno scorcio del tracciato del Bayfront Park durante la gara IMSA GTO 1984 e la locandina del Grand Prix of Miami 1988 riservato ai Prototipi IMSA GTP. (FOTO)
    Adesso tocca alla Formula 1 far “tremare” le strade di Miami. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Traggo energie dalle parole cattive della gente”

    ROMA – Lewis Hamilton punta il Gran Premio di Miami. Il britannico della Mercedes è atterrato in Florida e si rivolge ai suoi fan, che attendono un suo trionfo in Formula 1: “Ciao America! Sono emozionato per la settimana che ci aspetta e spero lo siate anche voi. Ogni giorno di questa vita è una benedizione, possiamo superare tutto. Nessuno è perfetto. Ci saranno sempre persone che ti sosterranno quando sarai su e altre che ti prenderanno a calci quando sarai giù: questo l’ho imparato strada facendo. Le persone proiettano le proprie mancanze e io uso questo come carburante”.
    L’ottimismo di Hamilton
    “Più di tutto, però, auguro a ciascuno di voi amore e luce nella propria vita – ha aggiunto Hamilton, i cui risultati fin qui non possono soddisfare il pluricampione del mondo -. Niente mi discosterà dalla mia strada e spero possa essere così anche per voi. Non lasciate che nessuno vi impedisca di essere voi stessi”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Niente mi toglierà dalla mia strada”

    ROMA – Lewis Hamilton si prepara al Gran Premio di Miami. Il sette volte campione del mondo è già arrivato in Florida e subito ha un messaggio per i suoi fan, che aspettano ancora un suo squillo nella Formula 1 2022: “Ciao America! Sono emozionato per la settimana che ci aspetta e spero lo siate anche voi. Ogni giorno di questa vita è una benedizione, possiamo superare tutto. Nessuno è perfetto. Ci saranno sempre persone che ti sosterranno quando sarai su e altre che ti prenderanno a calci quando sarai giù: questo l’ho imparato strada facendo. Le persone proiettano le proprie mancanze e io uso questo come carburante”.
    Le parole di Hamilton
    “Più di tutto, però, auguro a ciascuno di voi amore e luce nella propria vita – ha aggiunto Hamilton, i cui risultati fin qui non possono soddisfare il pluricampione del mondo -. Niente mi discosterà dalla mia strada e spero possa essere così anche per voi. Non lasciate che nessuno vi impedisca di essere voi stessi”. LEGGI TUTTO

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    F1, McLaren sugli insulti a Hamilton: “Aperta un'indagine”

    ROMA – Insulti via social da un impiegato della McLaren per Lewis Hamilton. Tutto parte nel 2020, quando il pilota della Mercedes salta il secondo Gp del Bahrain perché positivo al Covid. Il team di Woking ha diramato una nota a riguardo, specificando che si avvierà un’indagine per accertare la colpevolezza del proprio dipendente. Nella nota si sottolinea, inoltre, che questi commenti sono “completamente in contrasto con i nostri valori e la nostra cultura. Prendiamo la questione estremamente sul serio e ha la priorità”.
    La situazione
    Lewis Hamilton ha sempre sottolineato come abbia faticato per emergere in un contesto come quello della Formula 1. Ciononostante, il britannico ha messo in bacheca sette titoli mondiale, di cui il primo fra questi conquistato proprio con la McLaren, prima del passaggio in Mercedes. Questa volta il colpevole sarebbe stato subito individuato e la McLaren deciderà la sanzione più appropriata. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Il nostro sport è in piena espansione negli USA”

    ROMA – “Il Gran Premio di Miami sarà un grande evento per noi ed è emozionante essere qui. La prima gara che ho fatto in America è stata Indianapolis nel 2007. Ma adesso, con Netflix e “Drive to Survive”, siamo in espansione piena. Abbiamo due Gran Premi negli Stati Uniti e ne avremo un altro a Las Vegas l’anno prossimo. Sarà un successo”. Così Lewis Hamilton alla “ABC” per la trasmissione “Good Morning America”, a pochi giorni dalla tappa di Miami. “Non ho mai capito perché alla gente qui non piacesse la Formula 1. Tutti vanno pazzi per la Nascar, ma Netflix, in particolare durante la pandemia, ha fatto conoscere il nostro sport”, ha aggiunto il britannico.
    Sull’inclusione sociale
    Da sempre schierato a favore dell’inclusione sociale e contro il razzismo, Hamilton afferma: “Eravamo piuttosto soli, essendo la mia famiglia l’unica famiglia nera nel paddock. Molto spesso sono stato l’unica persona di colore nella stanza e quando ho cercato di parlare di inclusione non c’è stato un grande riscontro. Per questo ho creato la Hamilton Commission, perché si insista su educazione e integrazione”. E ancora il pilota Mercedes: “Ora abbiamo fondato Mission 44, che ho finanziato io stesso, per ottenere più rappresentanza, supporto e responsabilizzazione per i gruppi svantaggiati. I piloti sono 20, ma ci sono 40.000 posti di lavoro tra ingegneri, meccanici, addetti al marketing, eccetera. Stiamo lavorando in questa direzione per cercare una maggiore diversità nel gruppo dei lavoratori nel Circus”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Il nostro sport è in crescita negli USA, sarà fantastico”

    ROMA – “È eccitante essere qui e penso che il Gran Premio di Miami sarà un grande evento per noi. In Texas ci siamo sempre trovati bene e la prima gara che ho fatto qui è stata Indianapolis nel 2007. Ma adesso, con Netflix e “Drive to Survive” siamo in crescita. Abbiamo due Gran Premi negli Stati Uniti e ne avremo un altro a Las Vegas l’anno prossimo. Sarà un successo”. Queste le parole di Lewis Hamilton, intervistato dalla “ABC” per la trasmissione “Good Morning America”, a pochi giorni dalla tappa di Miami. “Non ho mai capito perché alla gente qui non piacesse la Formula 1. Tutti vanno pazzi per la Nascar, ma Netflix, in particolare durante la pandemia, ha fatto conoscere il nostro sport”.
    Le parole di Hamilton
    Da sempre schierato a favore dell’inclusione sociale e contro il razzismo, Hamilton afferma: “Eravamo piuttosto soli, essendo la mia famiglia l’unica famiglia nera nel paddock. Molto spesso sono stato l’unica persona di colore nella stanza e quando ho cercato di parlare di inclusione non c’è stato un grande riscontro. Per questo ho creato la Hamilton Commission, perché si insista su educazione e integrazione”. E ancora il pilota Mercedes: “Ora abbiamo fondato Mission 44, che ho finanziato io stesso, per ottenere più rappresentanza, supporto e responsabilizzazione per i gruppi svantaggiati. I piloti sono 20, ma ci sono 40.000 posti di lavoro tra ingegneri, meccanici, addetti al marketing, eccetera. Nella mia squadra due anni fa c’era solo il 3% di diversità su 2.000 persone: stiamo lavorando su questo aspetto per affrontare nuove sfide”. LEGGI TUTTO