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    Ferrari, solo 17 miseri punti dopo due gare. Mai così male dal 2010

    Team Ferrari – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    La Ferrari ha lasciato la Cina con soli 12 punti che, sommati ai 5 dell’Australia, portano il misero bottino a 17.
    Oltre alla consapevolezza di dover lavorare sodo per colmare il gap prestazionale dai più diretti rivali, la partenza falsa della Scuderia di Maranello rende molto complicato il resto del mondiale.
    Come mostra il grafico qui sotto, i punti conquistati in queste prime due gara sono il peggior risultato dal 2010, anno in cui venne introdotto il nuovo sistema di punteggio, con 25 punti al vincitore e dieci piloti a punti.
    Ferrari dopo due gare: i punti dal 2010 al 2025

    La media punti, dal 2010 al 2024 è stata di 46 punti, con um picco alto di 78 punti nel 2022 e uno basso (19) nel 2020. Negli ultimi quattro anni, la media punti Ferrari ha sforato i 50 punti, sempre dopo le prime due gare, con il peggior risultato nel 2021 con 34 punti che comunque sono il doppio di quelli di quest’anno.

    “Il campionato è ancora molto lungo e continueremo a spingere al massimo”, ha detto Lewis Hamilton al termine del fine settimana di Shanghai che lo ha visto trionfare nella gara Sprint.
    Fiducioso, nonostante il pessimo avvio di stagione è Fred Vasseur che, dopo la doppia squalifica al Gp della Cina ha detto: “Dobbiamo solo fare un lavoro migliore per assicurarci di sfruttare sempre il potenziale della macchina e ci concentreremo su questo immediatamente”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: il potenziale (forse) c’è, ma l’avversario potrebbe essere il tempo

    Dietro questo deludente inizio di stagione della Rossa, l’unica certezza è che nessuno sembra davvero capire cosa stia accadendo. La Ferrari appare ancora come una vettura difficile da interpretare, e questa sensazione emerge chiaramente anche dall’instabilità delle dichiarazioni dei piloti nelle varie interviste post sessione. Tuttavia, questa incertezza potrebbe anche nascondere una buona notizia.16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-25, action during the Formula 1 Louis Vuitton Australian Grand Prix 2025, 1st round of the 2025 FIA Formula One World Championship from March 14 to 16, 2025 on the Albert Park Grand Prix Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Antonin Vincent / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeIL BILANCIO
    Dopo due gare, il bilancio della Rossa è a dir poco imbarazzante, specie dopo aver investito un inverno – come di consueto – in proclami roboanti. I punti in classifica sono 17, divisi abbastanza equamente tra i piloti, 9 Hamilton e 8 Leclerc. Stiamo parlando di un bottino pari a quello della Williams, proprio quella scuderia alla quale Sainz, dopo essere stato esiliato dal Cavallino, si è accasato sbuffando. L’unico lampo intravisto in questo inizio stagione è arrivato tra il venerdì e il sabato di Shanghai, con quella Sprint prima arpionata in qualifica e poi dominata in gara da Lewis Hamilton. Una parentesi che, dopo la gara della domenica, sembra lontana anni luce, ma che comunque non va affatto sottovalutata nell’analisi di una SF-25, che ad oggi appare come un oggetto misterioso del paddock.
    I PILOTI
    L’umore dei piloti, durante le interviste al termine delle varie sessioni, ha dato una percezione di forte divergenza. Se Lewis ha passato la prima parte del weekend con il sorriso: “la macchina ha preso vita sin dal primo giro“, una macchina con cui ha dominato la Sprint, chiusa a quasi 7 secondi da Oscar Piastri. Leclerc si è lamentato sin da subito della difficoltà di guida della SF-25 e di un feeling che non è mai sbocciato, se non domenica. Ha fatto specie infatti ascoltare le sue parole nel post gara, dove il monegasco ha dichiarato: “Il passo c’era, senza il danno subito al primo giro avremmo potuto lottare per la vittoria“. Una versione confermata anche dal Team Principal Fred Vasseur, un altro che nel post Sprint aveva cercato di smorzare gli animi, nonostante la super prestazione della Rossa.

    Insomma in Ferrari c’è una grande confusione e soprattutto un grande lavoro da fare. In particolare tra le mura di Maranello, dove evidentemente non si sono colti i possibili problemi di gioventù di una vettura che – come dichiarato dallo stesso Vasseur – ha vissuto nel corso di questo inverno una vera e propria rivoluzione tecnica. Proprio da questa confusione si coglie la sensazione che questa vettura non sia poi così male a livello di potenziale, tuttavia sarà fondamentale estrarlo già a partire da Suzuka, perché qualora non si trovasse performance nelle prossime gare, il progetto SF-25 rischierebbe un prematuro abbandono di fronte a la necessità di sviluppare il progetto 2026, anno in cui cambierà il regolamento tecnico. LEGGI TUTTO

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    Gp Cina F1 2025, le pagelline di Giorgio Terruzzi [ PODCAST ]

    Il GP della Cina ha regalato la prima vittoria di Lewis Hamilton sulla Ferrari il sabato nella Sprint e la debacle della Scuderia di Maranello nella gara la domenica. Hamilton ha sorpreso tutti, Ocon si è preso la rivincita, Leclerc ha incassato il colpo e Verstappen… ha dormicchiato un po’ troppo! Tra colpi di scena, sorpassi e voti senza sconti, ecco le Pagelline di Terruzzi sul Gran Premio della Cina F1 2025.
    Scopri i voti senza filtri, nel podcast “Terruzzi Racconta” che trovate embeddato qui sotto.

    Gp Cina F1 2025, le pagelline di Giorgio Terruzzi [ PODCAST ]

    Tutti gli episodi di Terruzzi Racconta, li puoi trovare su Spotify LEGGI TUTTO

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    Gp Cina F1 2025, le pagelle: Piastri punta il mondiale, Haas al top, Ferrari bocciata

    MELBOURNE, AUSTRALIA – MARCH 15: Oscar Piastri of Australia driving the (81) McLaren MCL39 Mercedes leads the garage and passes the pit wall during final practice ahead of the F1 Grand Prix of Australia at Albert Park Grand Prix Circuit on March 15, 2025 in Melbourne, Australia. (Photo by Steven Tee/LAT Images) – Credits: McLarenAnche sul circuito di Shanghai va in scena un vero e proprio dominio della McLaren, che con Oscar Piastri e Lando Norris firma una comoda doppietta in carrozza, dimostrando una superiorità imbarazzante sulla concorrenza. Altro weekend solido per George Russell, al secondo podio consecutivo, e per Max Verstappen, 4° con una Red Bull improponibile. La Ferrari, invece, dopo l’exploit nella Sprint con la prima vittoria di Lewis Hamilton, esce con le ossa rotte dalla gara: Leclerc e Hamilton chiudono al 5° e 6° posto, tra problemi di carico per un’ala rotta dal monegasco al via e una competitività lontana anni luce. Grandissima reazione della Haas, che piazza Ocon e Bearman a punti. Ancora bocciato Sainz, mentre per Lawson sembrano già scorrere i titoli di coda. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Cina.
    VOTO 9 A PIASTRI, LA STOFFA DEL CAMPIONE
    In un weekend in cui il suo compagno di squadra pasticcia a più riprese e il muretto pecca di presunzione nelle qualifiche per la Sprint, Oscar Piastri si dimostra il più continuo e lucido della truppa McLaren. In qualifica artiglia la pole position con un secondo tentativo al cardiopalma, e poi in gara gestisce alla perfezione la partenza e il degrado, unici fattori con cui si può fare la differenza a Shanghai. Vince dominando e con ampio margine (forse) nascosto. Non una gran notizia per gli avversari, e per il compagno di squadra. Il mondiale è fattibile.
    VOTO 8 ALLA HAAS, RISORTA DOPO MELBOURNE
    Dai test in Bahrain e dalla gara inaugurale in Australia, la Haas era uscita semplicemente con le ossa rotte, desolatamente ultima forza in griglia. Ebbene, lo spartito cinese propone uno scenario diametralmente opposto. Il team americano si risolleva con grande forza, affina una strategia perfetta con entrambi i piloti e porta a casa un doppio piazzamento in zona punti: Ocon addirittura 7°, davanti alla Mercedes di Antonelli, mentre Bearman rimonta fino al 10° posto a suon di sorpassi (e “ciao” in radio). Una resurrezione in piena regola, figlia di un grande lavoro da cui, a Maranello, forse dovrebbero prendere spunto.
    VOTO 7 A RUSSELL, SOLIDO E MATURO
    Gli unici due piloti a podio in entrambe le prime gare sono Lando Norris e George Russell. Solo che il primo guida un’astronave, mentre il secondo una Mercedes, (molto) teoricamente terza/quarta forza in griglia. Eppure, il pilota inglese sa sempre come farsi trovare pronto, dimostrando solidità e maturità. Soprattutto sul giro secco, dove trova la zampata decisiva con il 2° posto in qualifica, a pochi centesimi dalla pole position. In gara, poi, gestisce al meglio l’usura delle gomme, respingendo gli attacchi della Ferrari. Assapora anche il possibile sorpasso all’ultimo giro su Norris, complici dei problemi ai freni. Con un giro in più, chissà…
    VOTO 6 A HAMILTON, DAL SOGNO ALLA MEDIOCRITA’
    Il weekend di Lewis Hamilton è letteralmente spaccato in due. Fino al sabato mattina, è un sogno ad occhi aperti: pole position nella Shootout Qualifying, vittoria autoritaria nella Sprint Race, prima nella sua carriera e nella storia della Ferrari. Dal sabato pomeriggio, però, la musica cambia: qualifiche in apnea chiuse al 5° posto (anche per un suo errore, senza cui poteva ambire alla prima fila), gara terminata al 6° posto, con una strategia rivedibile che lo costringe a una sosta in più rispetto agli avversari. La gioia della prima vittoria (parziale) in rosso è solo un antidolorifico rispetto alla mediocrità a cui dovrà abituarsi in questo 2025?
    VOTO 5 ALLA FERRARI, L’ENNESIMO “ANNO CHE VERRA’”?
    Passata l’Australia, arriva la Cina. E la bocciatura è pesantissima. Inammissibile il crollo dal sabato mattina alla domenica pomeriggio, con una macchina che si trasforma da prima a quarta forza in pista. Il 5° e 6° posto finale sono la cartina di tornasole del reale potenziale attuale della Ferrari, al netto degli episodi in gara. E poi, il fatto di dover costantemente alzare la vettura per evitare di danneggiare il fondo è un problema gravissimo, che getta ombre inquietanti sulla bontà del lavoro fatto dagli ingegneri di Maranello durante l’inverno. La Ferrari, almeno questa versione della SF-25, ad oggi non ha alcuna possibilità di giocarsi il mondiale. I primi aggiornamenti attesi nelle prossime gare emetteranno la sentenza definitiva. E, eventualmente, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità dell’ennesimo fallimento.

    VOTO 4 A SAINZ, CHE NON HA ANCORA CAPITO LA WILLIAMS
    Se la stagione della Ferrari è iniziata male, quella del grande ex Carlos Sainz è partita ancora peggio. Dopo il grave errore nel primo giro a Melbourne, in Cina lo spagnolo è autore di un weekend anonimo, chiuso ben lontano dal compagno di squadra Alex Albon, che quantomeno porta la macchina in zona punti. Sia sul giro secco che sul ritmo di gara Carlos non ha ancora trovato la giusta confidenza con la Williams, palesando evidenti difficoltà nel comprendere il comportamento della macchina. Inizio ben al di sotto delle aspettative.
    VOTO 3 A LAWSON, CHE HA GIA’ STUFATO MARKO
    Vero, la Red Bull è lontanissima parente di quella vettura dominante fino all’inizio del 2024, ma l’inizio di stagione di Liam Lawson è qualcosa di aberrante, tanto da far rimpiangere persino Sergio Perez. In Cina il neozelandese è semplicemente improponibile: ultimo nella qualifica sprint, 14° nella Sprint, ultimo nelle qualifiche, 15° in gara. Risultati umilianti, che potrebbero aver già chiuso la sua brevissima esperienza con la casa madre: in Giappone può già esserci l’avvicendamento con Yuki Tsunoda. Avanti un altro. LEGGI TUTTO

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    F1, La pole di Hamilton in Cina: un colpaccio per la Ferrari, una spallata a Leclerc

    La prima pole position di Lewis Hamilton con la Ferrari è molto importante e ricca di significati. Rappresenta un bel colpaccio per la Scuderia di Maranello e una vera e propria spallata al compagno di squadra!HAMILTON Lewis (gbr), Scuderia Ferrari SF-25, portrait during the Formula 1 Heineken Chinese Grand Prix 2025, 2nd round of the 2025 FIA Formula One World Championship from March 21 to 23, 2025 on the Shanghai International Circuit, in Shanghai, China – Photo Xavi Bonilla / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Lewis Hamilton è un numero uno! Alla seconda occasione mette tutti dietro. Lo fa nelle qualifiche valide per lo schieramento di partenza della gara Sprint del Gran Premio della Cina. Lo fa contro ogni pronostico, per quello che la stessa Ferrari definisce “un colpaccio“. Lo fa di misura su Max Verstappen ed Oscar Piastri ma soprattutto rifilando la bellezza oltre due decimi di secondo al compagno di squadra: una spallata fisica, una botta al morale del monegasco che pensava e sperava di avere una “vita più facile” di quelle che invece non è.
    Sir. Lewis, arrivato alla corte di Maranello poco più di due mesi fa, aveva già concentrato su di se tutte le attenzioni mediatiche per via di tutte le sue “prime volte”. Bene, ora c’è l’ennesima “prima volta”: e che prima volta. Una pooooooole poooooosition degna del sette volte campione del mondo. Unpartenza al palo che riporta l’attenzione mediatica sulla Ferrari, sul Circus della Formula 1 e sul pilota inglese.
    E mentre Lewis fa il pieno di prime pagine, nel box accanto al suo c’è un Charles Leclerc un po’ imbronciato e un po’ rassegnato nel vedere il compagno di colori là in alto, osannato e fotografato e lui invece ancora di più in secondo piano. La potenza comunicativa e mediatica di Hamilton era già inarrivabile per Leclerc, figuriamoci ora che ha centrato la pole si è messo tutti dietro.

    “Hamilton ha piazzato un colpo da campione“. Ha aperto così il comunicato stampa di oggi della Ferrari che solitamente sono privi di qualsiasi spunto creativo ed emotivo! Addirittura di “colpaccio” parla il titolone usato dall’Ufficio stampa di Maranello per descrivere l’impresa del loro pilota.
    E’ solo una pole position diranno in molti, aggiungendo anche che i punti si assegnano solo in gara. Va bene, lo sappiamo ma qui abbiamo voluto sottolineare come questa “prima volta” in pole position per Hamilton rivesta tanti significati, sia per questo fine settimana, sia per il prosieguo del Campionato.
    F1 2025, GP Cina: Griglia Partenza della gara Sprint
    Nr Pilota Team -SQ1– -SQ2– -SQ3– Gap
    1 L. Hamilton Ferrari 1’31″212 1’31″384 1’30″849
    2 M. Verstappen Red Bull 1’31″916 1’31″521 1’30″867 +0″018
    3 O. Piastri McLaren 1’31″723 1’31″362 1’30″929 +0″080
    4 C. Leclerc Ferrari 1’31″518 1’31″561 1’31″057 +0″208
    5 G. Russell Mercedes 1’31″952 1’31″346 1’31″169 +0″320
    6 L. Norris McLaren 1’31″396 1’31″174 1’31″393 +0″544
    7 K. Antonelli Mercedes 1’31″999 1’31″475 1’31″738 +0″889
    8 Y. Tsunoda RB 1’32″316 1’32″794 1’31″773 +0″924
    9 A. Albon Williams 1’32″462 1’32″539 1’31″852 +1″003
    10 L. Stroll Aston Martin 1’32″327 1’32″742 1’31″982 +1″133
    ——————————————————————-
    11 F. Alonso Aston Martin 1’32″121 1’31″815
    12 O. Bearman Haas 1’32″269 1’31″978
    13 C. Sainz Williams 1’32″457 1’32″325
    14 G. Bortoleto Kick Sauber 1’32″539 1’32″564
    15 I. Hadjar RB 1’32″171 – — —
    ————————————————————–
    16 J. Doohan Alpine 1’32″575
    17 P. Gasly Alpine 1’32″640
    18 E. Ocon Haas 1’32″651
    19 N. Hulkenberg Kick Sauber 1’32″675
    20 L. Lawson Red Bull 1’32″729 LEGGI TUTTO

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    Ayrton Senna: l’eredità immortale di un mito della Formula 1

    Ayrton Senna: avrebbe compiuto oggi 65 anni. Celebriamo l’icona della F1, il pilota che ha segnato la storia e rimane immortale.
    Ayrton Senna da Silva, un nome che risuona ancora oggi con riverenza e ammirazione nel mondo della Formula 1. La sua figura trascende il semplice status di pilota, elevandosi a simbolo di eccellenza, passione e spirito indomito. La carriera e l’eredità di uno dei più grandi talenti che questo sport abbia mai visto.

    Gli inizi di un predestinato
    Nato a San Paolo, in Brasile, il 21 marzo 1960, Ayrton Senna mostrò fin da giovane una straordinaria passione per le corse. Iniziò la sua carriera nel karting, dove il suo talento cristallino emerse rapidamente. La sua abilità nel controllo del mezzo, la sua determinazione e la sua capacità di adattarsi a qualsiasi condizione lo distinsero fin da subito.
    L’ascesa in Formula 1
    Il debutto di Senna in Formula 1 avvenne nel 1984 con la Toleman. Nonostante una vettura non competitiva, Senna impressionò il mondo con prestazioni eccezionali, come il secondo posto sotto la pioggia battente nel gran premio di Monaco. Nel 1985, passò alla Lotus, dove conquistò le sue prime vittorie, dimostrando un talento fuori dal comune.
    L’epoca d’oro con la McLaren
    Il passaggio alla McLaren nel 1988 segnò l’inizio di un’era leggendaria. In coppia con Alain Prost, Senna diede vita a una rivalità epica che appassionò milioni di tifosi. Insieme, dominarono la Formula 1, conquistando quattro titoli mondiali consecutivi. Senna si laureò campione nel 1988, 1990 e 1991, dimostrando una superiorità tecnica e una determinazione senza pari.
    La rivalità con Alain Prost
    La rivalità tra Senna e Prost è una delle più intense e iconiche nella storia dello sport. I due campioni si sfidarono in pista con una ferocia e una passione che raggiunsero l’apice in gare memorabili come il Gran Premio del Giappone del 1990, dove il loro scontro in curva decise il campionato.

    Oltre la pista: un uomo di profondi valori
    Ayrton Senna non era solo un pilota straordinario, ma anche un uomo di profondi valori. La sua fede, la sua umanità e il suo impegno sociale lo resero un’icona non solo nello sport, ma anche nella vita. Credeva fermamente nel potere dello sport di ispirare e unire le persone, e si impegnò attivamente in iniziative benefiche nel suo paese.
    L’ultima gara e l’eredità immortale
    Il 1° maggio 1994, durante il gran premio di San Marino a Imola, Ayrton Senna perse la vita in un tragico incidente. La sua morte scosse il mondo intero, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi. Ma la sua eredità vive ancora oggi, alimentata dal ricordo delle sue imprese, dei suoi valori e del suo spirito indomito.
    L’impatto di Senna sulla Formula 1
    Senna ha lasciato un’impronta indelebile sulla Formula 1. Il suo stile di guida aggressivo e spettacolare ha ispirato generazioni di piloti. La sua meticolosità nella preparazione e la sua ricerca della perfezione hanno elevato gli standard di questo sport. La sua passione e il suo carisma hanno avvicinato milioni di persone alla Formula 1.
    Senna nella cultura popolare
    La figura di Ayrton Senna è diventata un’icona della cultura popolare. La sua storia è stata raccontata in libri, documentari e film, che hanno contribuito a diffondere il suo mito e a mantenerne vivo il ricordo. Il suo nome è stato dato a strade, piazze e monumenti in tutto il mondo, a testimonianza dell’affetto e della stima che continua a suscitare.
    Il ricordo di Senna nel cuore dei tifosi
    Ayrton Senna è ancora oggi uno dei piloti più amati e rispettati nella storia della Formula 1. Il suo ricordo è vivo nel cuore dei tifosi, che lo considerano un simbolo di eccellenza, passione e umanità. La sua eredità continua a ispirare e a emozionare, dimostrando che i veri miti non muoiono mai.
    Ayrton Senna è stato un campione straordinario, un uomo di grandi valori e un’icona immortale della Formula 1. La sua storia è un esempio di passione, determinazione e spirito indomito, che continua a ispirare e a emozionare milioni di persone in tutto il mondo. LEGGI TUTTO

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    F1, le prime volte di Lewis Hamilton: dall’esordio-show in McLaren nel 2007 all’incubo in Ferrari nel 2025

    Hamilton – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il Gran Premio d’Australia, prima tappa del nuovo mondiale di Formula 1, ha segnato il debutto ufficiale di Lewis Hamilton alla guida della Ferrari. Un fine settimana da dimenticare per il sette volte campione del mondo, chiuso con un mediocre 10° posto al traguardo e al termine di una corsa complicatissima, contraddistinta da una vettura mediocre e da scelte strategiche discutibili del muretto rosso. Questo risultato fa il palio con una qualifica chiusa, sì, all’8° posto, ma a pochi centesimi di distacco da Charles Leclerc. In sostanza, quello con il team di Maranello è stato l’esordio peggiore per il britannico alla guida di una nuova vettura, se posto a confronto con quanto fatto in McLaren nel 2007 e in Mercedes nel 2013.
    La prima volta in McLaren: quando il mondo scoprì Lewis
    Il primo approccio con la McLaren fece subito capire la pasta di Lewis Hamilton. “Allevato” dall’allora patron Ron Dennis, il pilota inglese si presenta a Melbourne con i gradi di scudiero di Fernando Alonso, due volte campione del mondo in carica. Eppure, sin dal sabato il nativo di Stevenage dimostra di poter battagliare da vicino con il più navigato compagno di squadra: in qualifica si piazza al 4° posto, ad appena 3 decimi dallo spagnolo, 2° e dietro al ferrarista Kimi Raikkonen.
    Tuttavia, a sbalordire il mondo è quanto si verifica in gara. In particolar modo in partenza, dove l’esordiente Lewis si concede il lusso di superare Alonso in curva 1 all’esterno, portandosi in terza posizione. E nel corso della gara, Hamilton riesce a tenere perfettamente testa all’iberico, rimanendogli davanti fino al 43° giro, momento della sua sosta ai box: Nando ne approfitta e, con due giri molto veloci, riesce a superare il suo compagno di squadra dopo la sua sosta per il rifornimento, artigliando con non poca fatica il 2° posto che manterrà fino al traguardo. Un primo assaggio, dunque, di una rivalità infuocata e che, nel corso della stagione, avrebbe completamente ribaltato le gerarchie iniziali.

    Il debutto in Mercedes: partenza a rilento, prima dei record
    Dopo cinque anni e il titolo mondiale conquistato nel 2008, Lewis Hamilton decide di accasarsi nel 2013 in Mercedes, prendendo il posto di Michael Schumacher. Il britannico, in ogni caso, approccia subito alla sua nuova avventura con lo spirito giusto, conquistando un grande 3° posto in qualifica nel primo Gp stagionale, sempre a Melbourne, alle spalle delle due Red Bull di Sebastian Vettel e di Mark Webber.
    Tuttavia, la Mercedes di quegli anni è una vettura che fatica molto sul passo gara, e infatti alla domenica la situazione cambia drasticamente: Lewis chiude al 5° posto, complice una gestione degli pneumatici non ottimale, che invece favorisce la Lotus di Kimi Raikkonen e la Ferrari di Fernando Alonso, che chiudono al 1° e al 2° posto. Un segnale di una stagione vissuta tra alti (pochi) e bassi (tanti), chiusa con una sola vittoria all’attivo (in Ungheria, a Budapest), ma propedeutica per instaurare quel rapporto solidissimo che caratterizzerà i successivi 11 anni, in cui il pilota inglese riscriverà tutti i record della storia della Formula 1, diventando il pilota più vincente di sempre. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari e gli esordi dei super campioni. Ecco come è andata

    HAMILTON Lewis (gbr), Scuderia Ferrari SF-25, portrait during the Formula 1 Aramco pre-season testing 2025 of the 2025 FIA Formula One World Championship from February 26 to 28, 2025 on the Bahrain International Circuit, in Sakhir, Bahrain – Photo Antonin Vincent / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    In F1 Ferrari è mai come in questo Mondiale 2025 osservata speciale per le grandi aspettative create dall’arrivo a Maranello del pezzo da novanta Lewis Hamilton. Ma l’inizio di quella che aspira a diventare una leggenda da tramandare è stato estremamente deludente.
    Sia il sette volte iridato che il forte compagno Charles Leclerc non hanno potuto far meglio dell’ottavo e decimo posto con una vettura poco performante e una strategia impartita dal muretto box non certo azzeccata. Non è la prima volta, tuttavia, che la gara inaugurale della stagione di un campionissimo con il brand più famoso del mondo delude le attese. Anzi. Soltanto in due occasioni il fenomeno del momento ha battezzato il proprio esordio in tuta rossa con una sonante vittoria.
    Accadde nel 1956 e nel 2010, due epoche storiche tra loro lontanissime per contesto sociale e sportivo in ambito F1 ma, nello stesso tempo, molto vicine per l’entusiasmo generato dalle gesta dell’eroe di riferimento. Questo singolare primato appartiene a Juan Manuel Fangio e Fernando Alonso. Argentino il primo, spagnolo il secondo seppero portare la Rossa fiammante al successo nella loro prima volta con Ferrari nel Mondiale. A tal proposito furono i Gp d’Argentina e del Bahrain ad imprimere questo sigillo epico che sa di favola. Per dovere di cronaca bisogna evidenziare che in quella caotica e tradizionalmente torrida (all’epoca) gara di Buenos Aires di metà anni ’50, Fangio vinse assieme al bravo e sfortunato italiano Luigi Musso.

    Anche in quella fase primordiale della F1 Ferrari era sotto i riflettori. Sulla pista argentina successe che, per ordine dei box, lo stesso Musso dovette cedere la propria monoposto al celebre team mate ormai out per problemi al carburatore il quale riprese la gara e vinse in modo piuttosto avventuroso. All’epoca lo scambio della vettura era consentito.
    Molto meno fortunati di Fangio e Alonso furono invece Alain Prost e Michael Schumacher, entrambi costretti ad un mesto ritiro al primo confronto diretto con gli avversari a bordo della Ferrari di F1. Problemi al cambio e ai freni mandarono ko rispettivamente Alain e Michael.
    Buono ma non travolgente fu invece l’esito della prova inaugurale del Mondiale 2015 in Australia per Sebastian Vettel, che allora scrisse la sua prima pagina con il Cavallino. Il tedesco fu terzo dietro a Hamilton e Rosberg che guidavano le marziane Mercedes. LEGGI TUTTO