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    Gran Premio di Gran Bretagna F1 2022: numeri e curiosità

    Il Mondiale di Formula 1 torna in Europa dopo la doppia trasferta in Azerbaigian e Canada per dare il via alla serie dei Gran Premi più classici, iniziando da quello di Silverstone, dove l’avventura di Formula 1 è cominciata 72 anni fa. Il circuito, ricavato dall’unione delle tre piste di un aeroporto della seconda guerra […] LEGGI TUTTO

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    F1, arrivano le scuse di Piquet: “Traduzione sbagliata, non volevo offendere”

    ROMA – “Vorrei fare chiarezza sugli articoli che stanno circolando sui media circa un commento da me fatto in un’intervista dell’anno scorso. Ciò che ho detto è stato irragionevole e non ho scusanti, ma vorrei chiarire che il termine che ho utilizzato è sempre stato ampiamente utilizzato in maniera colloquiale nel portoghese-brasiliano come sinonimo per ragazzo o persona e non è mai stato mia intenzione offenderlo”. Sono queste le scuse che Nelson Piquet porge a Lewis Hamilton dopo le polemiche montate nelle scorse ore per la parola offensiva usata dal brasiliano per riferirsi al pilota Mercedes.
    Le parole di Piquet
    Insomma, il dilemma è sempre lo stesso: è offensiva la parola in sé oppure l’uso che se ne fa? Prosegue l’ex pilota brasiliano: “Non utilizzerei mai la parola che alcune traduzioni riportano. Condanno fortemente qualsiasi sospetto che io abbia utilizzato quel termine con l’intenzione di denigrare un pilota a causa del colore della sua pelle. Chiedo scusa con tutto il cuore a chiunque che si sia sentito offeso, incluso Lewis, che è un incredibile pilota. La traduzione che sta circolando sui media non è affatto corretta. Non c’è posto nella Formula 1 o nella società per la discriminazione e sono lieto di riuscire a chiarire il mio pensiero con il massimo rispetto”, conclude Piquet. LEGGI TUTTO

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    F1, Antonio Perez alla conquista del Messico: il padre del pilota Red Bull si è candidato per il 2024

    ROMA – Il padre di Sergio Perez, Antonio Perez Garibay, scende in campo per le prossime presidenziali del Messico come candidato. Conosciuto in pit-lane per aver accompagnato suo figlio in ogni fase della sua carriera, ora Toño si prepara alla campagna presidenziale, che però si preannuncia già in salita. Anche Checo Perez, grazie agli ultimi successi con la casa di Milton Keynes in Formula 1, è diventato un vero e proprio beniamino nazionale. Circostanza che, spera suo padre, possa contribuire alla sua elezione.
    Primo ostacolo
    Qualcosa però nel lancio della candidatura non è andato nel verso giusto. La costituzione messicana, infatti, proibisce chiaramente l’utilizzo della fascia presidenziale in campagna elettorale. Nonostante questo, il padre del pilota messicano ha postato una foto dove già indossa il simbolo tricolore. La scelta del 63enne imprenditore e parlamentare ha scatenato gli attacchi agli oppositori del suo partito Movimento di Rigenerazione Nazionale (MORENA), che spera con Perez senior di conquistare la presidenza nel 2024. LEGGI TUTTO

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    F1, Piquet chiarisce: “Termine colloquiale in brasiliano, traduzioni errate”

    ROMA – Le scuse sono arrivate. L’ufficio stampa di Nelson Piquet pubblica un comunicato stampa nel quale si legge: “Vorrei fare chiarezza sugli articoli che stanno circolando sui media circa un commento da me fatto in un’intervista dell’anno scorso. Ciò che ho detto è stato irragionevole e non ho scusanti, ma vorrei chiarire che il termine che ho utilizzato è sempre stato ampiamente utilizzato in maniera colloquiale nel portoghese-brasiliano come sinonimo per ragazzo o persona e non è mai stato mia intenzione offenderlo”. Parole che si sono rese necessarie dopo le polemiche legate alla parola offensiva utilizzata dal tre volte iritato nei confronti di Lewis Hamilton a novembre 2021.
    La difesa di Piquet
    Insomma, il dilemma è sempre lo stesso: è offensiva la parola in sé oppure l’uso che se ne fa? Prosegue l’ex pilota brasiliano: “Non utilizzerei mai la parola che alcune traduzioni riportano. Condanno fortemente qualsiasi sospetto che io abbia utilizzato quel termine con l’intenzione di denigrare un pilota a causa del colore della sua pelle. Chiedo scusa con tutto il cuore a chiunque che si sia sentito offeso, incluso Lewis, che è un incredibile pilota. La traduzione che sta circolando sui media non è affatto corretta. Non c’è posto nella Formula 1 o nella società per la discriminazione e sono lieto di riuscire a chiarire il mio pensiero con il massimo rispetto”, dice Piquet, sperando di aver convinto l’opinione pubblica. LEGGI TUTTO

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    F1, Perez senior si butta in politica e si candida alla presidenza del Messico

    ROMA – Antonio Perez Garibay, padre di Sergio Perez, pilota Red Bull di Formula 1, si candida come nuovo presidente del Messico. Personaggio noto nel paddock per aver accompagnato suo figlio in ogni tappa della sua carriera, ora Toño si prepara alla campagna presidenziale, che però si preannuncia già in salita. Anche Checo Perez, grazie agli ultimi successi con la casa di Milton Keynes, è diventato un vero e proprio beniamino nazionale. Cosa che, spera suo padre, possa contribuire alla sua elezione.
    La polemica
    Qualcosa però nel lancio della candidatura non è andato nel verso giusto. La costituzione messicana, infatti, proibisce chiaramente l’utilizzo della fascia presidenziale in campagna elettorale. Nonostante questo, il padre del pilota messicano ha postato una foto dove già indossa il simbolo tricolore. Questo ha scatenato le reazioni dei rivali di Movimento di Rigenerazione Nazionale (MORENA), partito dell’imprenditore e deputato 63enne, che spera di raccogliere la vittoria finale alle urne, che si apriranno nel 2024. LEGGI TUTTO

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    Paulo Coelho accusa Piquet: “L'autista del peggior presidente nella storia del Brasile”

    ROMA – Per la vicenda Piquet contro Hamilton scende in campo anche Paulo Coelho, scrittore e poeta brasiliano. Il ritratto che l’autore di fama mondiale dà dell’ex pilota di Formula 1 è impietoso. Scrive infatti sui social: “Caro Lewis Hamilton, Piquet è al momento l’autista del peggior presidente della storia del Brasile. Le sue frasi razziste dimostrano il disperato bisogno di tornare sotto i riflettori. Mi scuso a nome del popolo brasiliano, che ti rispetta e ti ama”. Altro messaggio di solidarietà per Lewis Hamilton, vittima di frasi razziste pronunciate da Nelson Piquet, brasiliano e vincitore di tre mondiali negli anni Ottanta.
    Piquet e Bolsonaro
    Lo scrittore di fama mondiale ricorda a Hamilton che il Brasile gli è amico. Non molto tempo fa, infatti, il parlamento di Brasilia ha conferito la cittadinanza onoraria al pilota Mercedes, da sempre ammiratore di Ayrton Senna. Ciononostante, il commento di Piquet è sintomo di quanto ci sia ancora tanta strada da fare per correggere atteggiamenti retrogradi. Per quanto riguarda poi la questione del Piquet autista, Coelho fa riferimento a quanto accaduto il 7 settembre scorso, Festa dell’Indipendenza in Brasile, quando Piquet ha guidato la Rolls Royce presidenziale con Jair Bolsonaro a bordo. LEGGI TUTTO

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    Caso Piquet, scende in campo Paulo Coelho: “Mi scuso in nome del Brasile”

    ROMA – “Caro Lewis Hamilton, Piquet è al momento l’autista del peggior presidente della storia del Brasile. Le sue frasi razziste dimostrano il suo disperato bisogno di tornare sotto i riflettori. Mi scuso a nome del popolo brasiliano, che ti rispetta e ti ama”. Non usa mezzi termini lo scrittore e poeta brasiliano Paulo Coelho per rivolgersi a Lewis Hamilton, vittima di frasi razziste pronunciate da Nelson Piquet, brasiliano ed ex pilota di Formula 1, che ha vinto tre mondiali negli anni Ottanta.
    Le scuse di Coelho
    Lo scrittore di fama mondiale ricorda a Hamilton che il Brasile gli è amico. Non molto tempo fa, infatti, il parlamento di Brasilia ha conferito la cittadinanza onoraria al pilota Mercedes, da sempre ammiratore di Ayrton Senna. Ciononostante, il commento di Piquet è sintomo di quanto ci sia ancora tanta strada da fare per correggere atteggiamenti retrogradi. Per approfondire la questione, Coelho accusa Piquet di essere autista di Jair Bolsonaro, presidente del Brasile dal 2019, in quanto l’ex pilota ha guidato la Rolls Royce presidenziale in occasione del 7 settembre scorso, Festa dell’Indipendenza brasiliana. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc sta con Hamilton: “Rimuovere razzismo dal nostro sport”

    ROMA – Solidarietà e vicinanza per Lewis Hamilton. I piloti della Formula 1 hanno deciso con chi schierarsi nella polimica legata alle parole offensive di Nelson Piquet sull’asso della Mercedes. Charles Leclerc della Ferrari ha scritto sui social: “Conosco Lewis da quando sono arrivato in F1 ed è sempre stato molto rispettoso con me e con chiunque incontrasse. Questi valori dovrebbero essere lo standard per tutti. I commenti su Hamilton non devono essere tollerati e dovremmo continuare a spingere per uno sport più diversificato ed inclusivo. Abbiamo bisogno di rimuovere gli atteggiamenti discriminatori e il linguaggio razzista in ogni sua forma non solo nel nostro sport, ma anche nella società”.
    Le parole degli altri piloti
    “Solo rispetto per Lewis Hamilton – scrive invece il pilota Mercedes George Russell. – Ha fatto più lui per il nostro sport che ogni altro pilota, e non solo in pista. È inaccettabile che lui e altri ancora siano oggetto di questi comportamenti. Dobbiamo schierarci contro ogni forma di discriminazione”. “A fianco di Hamilton contro ogni forma di pregiudizio”, scrive invece il rookie Guanyu Zhou in Alfa Romeo. Mentre Ocon afferma: “Quando è troppo è troppo. Hamilton è sempre stato rispettoso e leale e dobbiamo essere orgogliosi che in prima linea a difendere l’inclusività nel motorsport ci sia lui. Lo sport sia un posto migliore per tutti”. Tra le scuderie, anche la McLaren si schiera con il britannico: “Il razzismo deve esssere eliminato ed è responsabilità comune unirsi per rimuoverlo”. LEGGI TUTTO