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    F1, la McLaren saluta Ricciardo: a fine stagione ci sarà l'addio

    ROMA –  “McLaren Racing e Daniel Ricciardo hanno concordato reciprocamente che Daniel lascerà il team alla fine della stagione 2022. Il team ringrazia Daniel per la sua dedizione e il suo contributo, tra cui quella memorabile vittoria a Monza. Non vediamo l’ora di finire al meglio la stagione insieme”. È questo il comunicato ufficiale che è apparso sul portale della McLaren che al termine di questa stagione di Formula 1 dirà addio a Daniel Ricciardo dopo due stagioni insieme. Nella nota si leggono anche le parole di Ricciardo: “È stato un privilegio far parte della famiglia McLaren nelle ultime due stagioni, ma dopo diversi colloqui con Zak (Brown, CEO McLaren, ndr) e Andreas (Seidl, team principal, ndr) abbiamo deciso di rescindere anticipatamente il mio contratto e di separarci alla fine di questa stagione”. “Annuncerò i miei piani futuri a tempo debito, ma indipendentemente da ciò che porterà questo prossimo capitolo, non ho rimpianti e sono orgoglioso del lavoro svolto in McLaren, in particolare la vittoria a Monza”, ha concluso Ricciardo.
    I messaggi di Seidl e Brown
    Ricciardo lascerà dunque la McLaren dopo un biennio in cui la gara di Monza, vinta proprio dall’australiano, ha rappresentato il momento apicale. Questo invece il messaggio di Andreas Seidl, capo del muretto arancione: “Vorrei ringraziare Daniel per la sua dedizione e il suo contributo nelle ultime due stagioni. Nonostante le difficoltà, ha sempre avuto uno spirito combattivo e ha aiutato la squadra ad andare avanti. Non dimenticheremo mai quella memorabile vittoria a Monza”. Chiudono l’annuncio le frasi di Zak Brown, CEO della McLaren: “Daniel è stato un valore aggiunto per la McLaren ed è stato un piacere lavorare con lui. Vorrei ringraziarlo per tutti i suoi sforzi nelle ultime due stagioni in pista e fuori. Non è un segreto che speravamo di poter ottenere di più insieme, ma vederlo salire sul gradino più alto del podio come pilota della McLaren è stato un momento indimenticabile”. “Gli auguriamo ogni bene per il futuro e andiamo a goderci il resto della stagione insieme”, ha poi concluso lo statunitense. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Hamilton? Preferisco la sfida con Leclerc”

    ROMA – Ferrari contro Red Bull. La sfida che presenta questo 2022 di Formula 1 è ancora dall’esito incerto. Tuttavia, Max Verstappen ha già una certezza in tasca e la rivela in un’intervista concessa a “Sky Sport”: “Preferisco la sfida con Leclerc rispetto a quella con Hamilton. Lo conosco molto bene, è un bravo ragazzo e abbiamo la stessa età, con una differenza di sole tre settimane. E lottiamo contro un avversario di tutto rispetto: la Ferrari”. Sorpassi appassionanti, ma sempre corretti. Il rapporto tra la Red Bull e la casa di Maranello è ottimo e le parole dell’olandese campione del mondo lo confermano: “Mi piace che possiamo congratularci con loro se vincono e viceversa se vinciamo noi. Rispetto molto questa cosa”.
    Le parole di Verstappen
    Continua poi Verstappen: “Ho un ottimo rapporto con Mattia Binotto, ma non solo con lui. Anche con Gino Rosato, sempre in giro per il paddock a fare battute. È una persona speciale, penso a quel sabato sera al Paul Ricard. Le corse dovrebbero essere così: in pista si lotta duramente, cercando di battere l’avversario, ma fuori si può andare d’accordo. Ed è questo che sto apprezzando di questa stagione”. “Invece non starei seduto a ridere allo stesso tavolo con Hamilton e gli uomini della Mercedes, mettiamola così”, risponde schietto Verstappen per concludere, memore dei continui screzi in pista e fuori con il rivale inglese che hanno caratterizzato la scorsa annata, ma che comunque lo hanno portato al primo titolo mondiale della sua carriera. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “In Mercedes per un progetto a lungo termine”

    ROMA – L’esordio di George Russell sulla Mercedes è uno dei temi più caldi di questa Formula 1. La scuderia campione del mondo costruttori, però, non ha centrato il progetto per quest’anno e i sogni di gloria del pilota britannico si sono presto scontrati con la realtà. Questo il bilancio finora di Russell in un’intervista per “Auto, Motor und Sport”, quando mancano nove gare alla fine del Mondiale: “Finire tra i primi 5 non mi fa impazzire. Ma non sono nemmeno deluso perché sento che abbiamo sfruttato al meglio ogni opportunità. Abbiamo raggiunto il massimo. I progressi che stiamo facendo danno motivazione per il resto della stagione. Il fuoco è vivo perché vediamo risultati futuri. Penso a lungo termine e questo è il posto giusto per me”. La W13 della scuderia di Toto Wolff è stata bloccata dal porpoising, un fenomeno che ha impedito di migliorare ulteriormente la vettura. “Per risolvere il problema abbiamo diminuito le prestazioni. Forse anche troppo. Se sviluppiamo ancora, c’è il rischio che torni. Lewis ed io dobbiamo accettare che dovremo convivere con il porpoising per rendere la macchina di nuovo più veloce”, avverte Russell.
    La sfida con Hamilton
    Il nuovo regolamento ha colpito tutti i team in egual misura e nessuno aveva all’inizio del 2022 la certezza di avere la macchina giusta per affrontare il Mondiale. “Non c’era alcuna garanzia – ribadisce Russell – ma contavo sulla reazione della squadra, che c’è stata. In Belgio la nuova direttiva potrebbe avvantaggiare chi ha scelto dei fondi più flessibili e noi ci stiamo avvicinando sempre più”. Il confronto con Hamilton però tiene ancora banco e c’è attesa per vedere quale esito avrà questo confronto interno tra i due piloti. “Lewis ha fame e questa sfida lo motiva ancora di più. Il fuoco che ha dentro è straordinario e trascina anche me”, ha concluso Russell, che nelle prime gare aveva addirittura oscurato il sette volte campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Ci siamo spinti troppo al limite”

    ROMA – La Ferrari è pronta a mettere tutte le carte in tavola per riaprire il Mondiale di Formula 1. “Stiamo lavorando per usare un nuovo aggiornamento alla parte ibrida nella seconda metà della stagione. Lo chiamano jolly, ma preferisco parlare di opportunità”. Sono queste, infatti, le parole di Mattia Binotto, capo del muretto italiano, che in un’intervista ai tedeschi di “Auto, Motor und Sport” annuncia uno strumento in più nelle mani di Ferrari per cercare di mettere più pressione alla Red Bull già dal Gran Premio del Belgio. Nuove componenti che potrebbero bastare a rilanciare la F1-75, ma Binotto aggiunge: “Non si può dire che una vettura sia più veloce dell’altra. Siamo entro il decimo. Noi abbiamo lavorato sull’ala posteriore per avvicinarci a quella della Red Bull, più efficiente con il DRS aperto. Le gare vengono quindi decise da altri aspetti, come l’assetto, le condizioni esterne e lo stato di forma dei piloti”.
    Su Leclerc e Sainz
    Binotto ha poi parlato della prima parte di stagione: “Su 13 gare, ne abbiamo vinte solo quattro. Red Bull è stata effettivamente più efficiente di noi. Ma avremmo potuto vincere otto volte senza problemi. Quindi l’equilibrio sarebbe stato opposto. La verità è probabilmente nel mezzo”. Il team principal ha poi proseguito parlando degli sviluppi: “La corsa per ritornare competitivi parte nel 2017. Abbiamo cambiato organizzazione, mentalità, strumenti, processi e competenze. Il Covid ha impedito poi lo sviluppo della vettura 2020 e nel 2021 le nostre mani erano legate, ma quelle due stagioni ci hanno insegnato a guardare ai nostri punti deboli. In 27 anni in Ferrari non ho mai visto un balzo in avanti del genere. I problemi di affidabilità sono legati al fatto che ci siamo spinti fino al limite”. Poi, però, la F1-75 doveva essere portata in pista e Charles Leclerc e Carlos Sainz si stanno dimostrando all’altezza. “Charles ha avuto feeling fin dall’inizio. Ma penso anche che sia migliorato. Oggi guida in modo più efficiente rispetto alla prima gara in Bahrain. Carlos invece ha avuto più problemi. Ha bisogno di più tempo per adattarsi, è la sua natura. Ha la capacità di analizzare, capire e lavorare passo dopo passo. È già notevolmente migliorato. Questo è importante per noi perché gareggiamo anche per il campionato costruttori”, ha concluso poi Binotto. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Tsunoda ha potenziale per vincere un Gran Premio”

    ROMA – Yuki Tsunoda deve ancora mostrare le sue reali capacità in Formula 1. Helmut Marko, consigliere della Red Bull, crede sia così e in un’intervista a “Motorsport Total” elogia il giovane dell’academy anglo-austriaca: “Ha potenziale per vincere un Gran Premio. È questa la nostra filosofia nel programma giovani. Lui gode nel box di una grande stima”. Il 22enne potrebbe puntare anche al titolo? “Deve mettere tutto insieme – risponde il manager austriaco – deve cambiare mentalità. In una situazione critica un pilota può esaltare o affossare una scuderia”.
    Il temperamento di Tsunoda
    Finora, quello che sembra aver più bloccato la crescita di Yuki Tsunoda è proprio sé stesso. A volte il suo carattere impulsivo è emerso in team radio figli dell’adrenalina in pista. Per smussare questi aspetti che possono portare a essere poco lucidi, la scuderia di Faenza gli ha affiancato un mental coach. Una decisione che Marko commenta così: “Non è l’unico a godere dell’aiuto di questa figura, anche gli altri ne hanno uno. Il suo carattere non è niente di riprovevole, ma commenti come ‘Questa macchina è una m…’ non aiutano il muretto. Devi analizzare, capire il problema e poi esporlo con chiarezza ai tecnici. Imprecare nel mezzo di una curva non va bene”. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko su Tsunoda: “Ha potenziale per vincere un Gp”

    ROMA – Helmut Marko ha fiducia in Yuki Tsunoda. Finora il giapponese dell’AlphaTauri non è mai andato a podio in Formula 1. Ciononostante, in un’intervista a “Motorsport Total”, in consigliere della Red Bull afferma: “Ha potenziale per vincere un Gran Premio. È questa la nostra filosofia nel programma giovani. Lui nel box gode di una grande stima”. Il 22enne potrebbe puntare anche al titolo un giorno? “Deve mettere tutto insieme – risponde il manager austriaco – deve cambiare mentalità. In una situazione critica un pilota può esaltare o affossare una scuderia”.
    Le parole di Marko
    Finora, quello che sembra aver più bloccato la crescita di Yuki Tsunoda è proprio sé stesso. A volte il suo carattere impulsivo è emerso in team radio figli dell’adrenalina in pista. Per smussare questi aspetti che possono portare a essere poco lucidi, la scuderia di Faenza gli ha affiancato un mental coach. “Non è l’unico a godere dell’aiuto di questa figura – aggiunge Marko – anche gli altri ne hanno uno. Il suo carattere non è niente di riprovevole”. “Ma commenti come ‘Questa macchina è una m…’ non aiutano il muretto. Devi analizzare, capire il problema e poi esporlo con chiarezza ai tecnici. Imprecare nel mezzo di una curva non va bene “, ha poi però concluso il collaboratore di Christian Horner. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Avremmo potuto vincere otto gare”

    ROMA – “Stiamo lavorando per usare un nuovo aggiornamento alla parte ibrida nella seconda metà della stagione. Lo chiamano jolly, ma preferisco parlare di opportunità”. Mattia Binotto svela così la freccia a disposizione della Ferrari per andare nuovamente all’assalto del Mondiale di Formula 1, attualmente appannaggio di Max Verstappen e della sua Red Bull. L’intervista ai tedeschi di “Auto, Motor und Sport” prosegue con la comparazione delle due vetture, con la Rossa che potrebbe già iniziare a spingere nel Gran Premio del Belgio. Questo il commento del team principal sulla F1-75 e la RB18: “Non si può dire che una vettura sia più veloce dell’altra. Siamo entro il decimo. Noi abbiamo lavorato sull’ala posteriore per avvicinarci a quella della Red Bull, più efficiente con il DRS aperto. Le gare vengono quindi decise da altri aspetti, come l’assetto, le condizioni esterne e lo stato di forma dei piloti”.
    La rincorsa della Ferrari
    Binotto ha poi parlato della prima parte di stagione: “Su 13 gare, ne abbiamo vinte solo quattro. Red Bull è stata effettivamente più efficiente di noi. Ma avremmo potuto vincere otto volte senza problemi. Quindi l’equilibrio sarebbe stato opposto. La verità è probabilmente nel mezzo”. Il team principal ha poi proseguito parlando degli sviluppi: “La corsa per ritornare competitivi parte nel 2017. Abbiamo cambiato organizzazione, mentalità, strumenti, processi e competenze. Il Covid ha impedito poi lo sviluppo della vettura 2020 e nel 2021 le nostre mani erano legate, ma quelle due stagioni ci hanno insegnato a guardare ai nostri punti deboli. In 27 anni in Ferrari non ho mai visto un balzo in avanti del genere. I problemi di affidabilità sono legati al fatto che ci siamo spinti fino al limite”. Poi, però, la F1-75 doveva essere portata in pista e Charles Leclerc e Carlos Sainz si stanno dimostrando all’altezza. “Charles ha avuto feeling fin dall’inizio. Ma penso anche che sia migliorato. Oggi guida in modo più efficiente rispetto alla prima gara in Bahrain. Carlos invece ha avuto più problemi. Ha bisogno di più tempo per adattarsi, è la sua natura. Ha la capacità di analizzare, capire e lavorare passo dopo passo. È già notevolmente migliorato. Questo è importante per noi perché gareggiamo anche per il campionato costruttori”, ha concluso poi Binotto. LEGGI TUTTO