More stories

  • in

    Incidente per David Schumacher in DTM: frattura alla spina dorsale per il nipote di Michael

    ROMA – Brutto incidente per David Schumacher durante la gara del campionato DTM a Hockenheim, mentre si trovava al volante della sua Mercedes Winward. Il pilota tedesco, nipote della leggenda Michael Schumacher e cugino di Mick, è venuto a contatto con la vettura di Thomas Preining, durante l’evento svoltosi sabato scorso all’Hockenheimring, riportando in seguito una frattura a una vertebra lombare. I due, che stavano lottando per una posizione al termine di un regime di safety car, sono finiti contro le barriere e successivamente di nuovo in pista. Anche altre macchine sono state poi coinvolte, costringendo la direzione a esporre bandiera rossa. 
    Le parole di Ralf Schumacher
    Il padre Ralf Schumacher ha parlato dell’incidente ai microfoni di “Motorsport”: “Quando David è tornato a casa, si lamentava ancora del mal di schiena. Abbiamo quindi deciso di andare in un ospedale di Salisburgo per fare una risonanza magnetica. Si è scoperto che una vertebra lombare era rotta. Secondo i medici curanti, questo significa una pausa di circa sei settimane per David”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    Brutto incidente per David Schumacher: il nipote di Michael fratturato alla spina dorsale

    ROMA – E’ un brutto incidente quello che ha visto come vittima David Schumacher, nipote di Michael Schumacher e cugino di Mick, durante una gara del campionato DTM a Hockenheim. Il pilota tedesco è venuto a contatto con la vettura di Thomas Preining, durante l’evento svoltosi sabato scorso all’Hockenheimring, riportando in seguito una frattura a una vertebra lombare. I due, che stavano lottando per una posizione al termine di un regime di safety car, sono finiti contro le barriere e successivamente di nuovo in pista. Anche altre macchine sono state poi coinvolte, costringendo la direzione a esporre bandiera rossa. 
    Le parole del padre
    Il padre Ralf Schumacher ha parlato dell’incidente ai microfoni di “Motorsport”: “Quando David è tornato a casa, si lamentava ancora del mal di schiena. Abbiamo quindi deciso di andare in un ospedale di Salisburgo per fare una risonanza magnetica. Si è scoperto che una vertebra lombare era rotta. Secondo i medici curanti, questo significa una pausa di circa sei settimane per David”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Vettel: “Quelli in Aston Martin non sono stati due anni inutili”

    ROMA – “Non sto puntando il dito, dicendo che abbiamo fatto un cattivo lavoro. Sono solo realista. Avevamo grandi speranze, ma non ci siamo riusciti. Non mi pento affatto di aver fatto questa scelta. Non credo che siano stati due anni inutili, anche se i risultati e i punti conquistati non sono stati così utili o come speravamo. Mi è piaciuto molto lavorare con la squadra, conoscere persone diverse e approcci diversi”. Sebastian Vettel ha parlato così, in un’intervista ai canali ufficiali di Aston Martin, delle due stagioni passate con la scuderia britannica in Formula 1. Il tedesco ex Ferrari, nonostante i risultati non brillanti, non si è detto pentito della scelta fatta ormai due anni fa.
    Le parole di Vettel
    “Questi due anni sono stati molto impegnativi perché non avevo familiarità con il fondo dello schieramento – ha aggiunto Vettel -. È stata un’esperienza nuova, a volte difficile, e ho capito che si vede solo quello che succede intorno a noi. Se sei davanti, vedi solo quello che c’è davanti. Se sei dietro, vedi solo quello che c’è dietro, anche se guardi sempre davanti perché vuoi essere lì. Non ottenere grandi risultati non significa che non si lavori altrettanto duramente. Sono molto felice e orgoglioso di aver lavorato al fianco di un gruppo di persone così talentuose. Non sarà stato molto divertente in termini di risultati, ma lo è stato il lavoro con tutti”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, a Imola la Red Bull in pista con Coulthard e Verstappen

    ROMA – Una giornata in pista prenotata già da tempo, prima di immaginare che Max Verstappen potesse vincere il mondiale pochi giorni prima a Suzuka.  Quest’oggi infatti l’Autodromo di Imola è stato teatro di una giornata di promozione e marketing con protagonista la Red Bull. Ai box presente la RB09 con cui Sebastian Vettel si è laureato campione del mondo nel 2013 e diverse supercar tra cui spicca di la presenza di Porsche, Lamborghini e Honda.
    Coulthard e Verstappen protagonisti
    I primi giri sono stati effettuati da una vecchia gloria come David Coulthard per poi vedere arrivare in mattinata in elicottero anche il campione iridato Max Verstappen. Nonostante la presenza dell’olandese è certo che l’iniziativa non abbia nulla a che fare con l’ultimo mondiale vinto, ma che riguardi una delle tante operazioni pubblicitarie della Red Bull su cui però c’è ancora il massimo riserbo. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Vettel: “Non mi pento di aver scelto Aston Martin”

    ROMA – Sebastian Vettel ha parlato in un’intervista ai canali ufficiali di Aston Martin delle due stagioni passate con la scuderia britannica in Formula 1. Il tedesco ex Ferrari, nonostante i risultati non brillanti, non si è detto pentito della scelta fatta ormai due anni fa. “Non sto puntando il dito, dicendo che abbiamo fatto un cattivo lavoro – ha detto -. Sono solo realista. Avevamo grandi speranze, ma non ci siamo riusciti. Non mi pento affatto di aver fatto questa scelta.Non credo che siano stati due anni inutili, anche se i risultati e i punti conquistati non sono stati così utili o come speravamo. Mi è piaciuto molto lavorare con la squadra, conoscere persone diverse e approcci diversi”. 
    Il commento di Vettel
    “Questi due anni sono stati molto impegnativi perché non avevo familiarità con il fondo dello schieramento – ha aggiunto Vettel -. È stata un’esperienza nuova, a volte difficile, e ho capito che si vede solo quello che succede intorno a noi. Se sei davanti, vedi solo quello che c’è davanti. Se sei dietro, vedi solo quello che c’è dietro, anche se guardi sempre davanti perché vuoi essere lì. Non ottenere grandi risultati non significa che non si lavori altrettanto duramente. Sono molto felice e orgoglioso di aver lavorato al fianco di un gruppo di persone così talentuose. Non sarà stato molto divertente in termini di risultati, ma lo è stato il lavoro con tutti”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Rueda su Leclerc: “Un'altra sosta era impossibile”

    ROMA – La pioggia ha influenzato in maniera evidente l’ultimo Gp di F1 andato in scena a Suzuka lo scorso weekend. Una strategia gara che in casa Ferrari puntava a salvare più treni di gomme possibili. Questo secondo quanto afferma il responsabile delle strategie della Rossa Inaki Rueda. “Inizialmente era la nostra idea, poi domenica ci siamo resi conti di come fosse inutile. Avendo possibilità di scegliere con che tipo di gomma partire con pista bagnata, tutti sono andati con l’intermedia perché è una gomma nettamente migliore rispetto alla full wet – ha spiegato Rueda – ma dopo la bandiera rossa la ripartenza dietro alla Safety Car è stata obbligatoriamente con gomme da bagnato estremo. Però, quando due vetture sono rientrate ai box per montare le intermedie, soprattutto dai tempi di uscita di Sebastian Vettel è apparso chiaro quanto fosse vantaggioso il cambio”.
    “Degrado gomme superiore”
    Leclerc, fermatosi ai box insieme a Verstappen, dopo un inizio di gara convincente ha iniziato ad accusare più difficoltà con il passare dei giri. “All’inizio dello stint Leclerc era riuscito ad allungare su Perez, ma poi il nostro degrado gomme è stato superiore rispetto alla Red Bull. Abbiamo anche valutato se optare per un ulteriore sosta, ma non ci sarebbe mai stato abbastanza tempo per tornare al secondo posto, perciò Leclerc ha continuato fino alla fine perdendo di fatto la posizione solo per effetto della penalità”, conclude Rueda. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Rueda: “Impossibile un'altra sosta per Leclerc”

    ROMA – Una gara influenzata dal fattore pioggia che ha reso la strategia gara, nata inizialmente in casa Ferrari per salvare più treni di gomme possibili, abbastanza scontata. Questo afferma il responsabile delle strategie della Rossa Inaki Rueda. “Inizialmente abbiamo pensato a quello, poi domenica ci siamo resi conti di come fosse inutile. Avendo possibilità di scegliere con che gomma partire con pista bagnata, tutti sono andati con l’intermedia perché è una gomma nettamente migliore rispetto alla full wet – ha spiegato Rueda – ma dopo la bandiera rossa la ripartenza dietro alla Safety Car è stata obbligatoriamente con gomme da bagnato estremo. Però, quando due vetture sono subito rientrate ai box per montare le intermedie, soprattutto dai tempi di Sebastian Vettel è apparso chiaro quanto fosse vantaggioso il cambio”.
    “Degrado maggiore per Leclerc”
    Leclerc, fermatosi ai box insieme a Verstappen, poi vincitore della gara, dopo un inizio convincente è calato con il passare dei giri. “All’inizio dello stint Leclerc era riuscito ad allungare su Perez, ma poi – conclude Rueda – il nostro degrado gomme è stato superiore rispetto alla Red Bull. Abbiamo anche valutato se optare per un ulteriore sosta, ma non ci sarebbe mai stato abbastanza tempo per tornare al secondo posto, perciò Leclerc ha continuato fino alla fine perdendo di fatto la posizione solo per effetto della penalità”. LEGGI TUTTO