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    F1, Steiner: “Servono test per i debuttanti”

    ROMA – Negli ultimi due anni in casa Haas c’è stato un netto cambio di filosofia che ha portato dall’avere nel 2021 la coppia Mick Schumacher-Nikita Mazepin, fino ad arrivare al duo Nico Hulkenberg-Kevin Magnussen per la stagione che verrà. Proprio Schumacher riteneva che la mancanza di test fosse uno svantaggio per i giovani alla prima esperienza in F1, tesi confutata anche dal team principal Guenther Steiner. “Penso che Mick abbia ragione – ha spiegato al portale Autosport. com -perché nelle corse due anni sono un periodo abbastanza buono, ma prima non c’è niente. È passato direttamente dalla F2 alla F1 in gara, perché non ci sono test. Siamo tornati indietro scegliendo un pilota esperto perché con i giovani si corrono grossi rischi”.
    “Posizione diversa rispetto a due anni fa”
    Steiner prende come esempio la questione Piastri. “Lui era molto bravo in F3 e F2, ma il passo verso la F1 è ancora grande. Non è un problema ma dipende quanti rischi vuoi correre per far salire in macchina un debuttante”. Sulle scelte dei piloti per il 2023 il team principal dà la “colpa” al salto di qualità della F1. “Due anni fa eravamo in una posizione diversa che ora è nuovamente cambiata. Inoltre credo che la Formula 1 in generale sia migliorata rispetto a due anni fa, quindi abbiamo dovuto trovare soluzioni diverse per andare avanti”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff e l'addio di Binotto: “Quanta pressione in Ferrari, pensavo resistesse meno”

    ROMA – “Non è un segreto che io e Mattia abbiamo avuto i nostri momenti difficili, ma negli ultimi mesi abbiamo avuto un rapporto sicuramente migliore”. Toto Wolff ha parlato così del rapporto con Mattia Binotto, dimessosi dalla carica di team principal della Ferrari, dove sarà sostituito da Frederic Vasseur. Il suo omologo alla Mercedes, come riportato dal sito ufficiale della Formula 1, ha commentato la scelta dell’ingegnere italiano di lasciare Maranello: “Mi è sempre sembrato chiaro che fosse sottoposto a una grandissima pressione, una pressione che è così alta solo alla Ferrari. Credo che alla fine sia successo l’inevitabile, è rimasto in carica per più tempo di quello che pensavo”. Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Futuro in Mercedes?
    “Alla Ferrari rappresenti una nazione intera, in base ai risultati sei spinto in alto oppure in basso e questo avviene in maniera anche brutale – ha aggiunto Wolff -. Se poi sei anche italiano, sicuramente sei ancora di più nel fuoco incrociato dei media. Magari un team principal straniero leggerebbe meno l’opinione pubblica. Futuro per lui in Mercedes? Non penso che questo sia possibile, abbiamo avuto troppi contrasti nel corso degli anni. Non so dire se sia possibile tornare con un altro team, ma sicuramente Mattia è un grande conoscitore del mondo della Formula 1 quindi magari potrebbe succedere”.
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    F1, l'allarme di Steiner: “Meno Schumacher con meno test”

    ROMA – Passare dalla coppia di giovani Mick Schumacher-Nikita Mazepin agli esperti Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen significa che in casa Haas c’è stato un netto cambio di marcia e filosofia. Schumacher riteneva che la mancanza di test fosse uno svantaggio per i giovani alla prima esperienza in F1, tesi confutata anche dal team principal Guenther Steiner. “Penso che Mick abbia ragione – ha dichiarato ad Autosport. com -perché nelle corse due anni sono un periodo abbastanza buono, ma prima non c’è niente. È passato direttamente dalla F2 alla F1 in gara, perché non ci sono test. Siamo tornati indietro scegliendo un pilota esperto perché con i giovani si corrono grossi rischi”.
    “F1 migliorata rispetto al 2021”
    “Prendiamo l’esempio di Piastri in McLaren. Era molto bravo in F3 e F2, ma il passo verso la F1 è ancora grande. Non è un problema – continua Steiner -ma dipende quanti rischi vuoi correre per far salire in macchina un debuttante”. Sul cambio di strategia nella composizione della squadra la “colpa” è del salto di qualità della F1. “Due anni fa eravamo in una posizione diversa che ora è nuovamente cambiata. Inoltre credo che la Formula 1 in generale sia migliorata rispetto a due anni fa, quindi abbiamo dovuto trovare soluzioni diverse per andare avanti”.
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    F1, Marko: “Ferrari più debole senza Binotto”

    ROMA – Helmut Marko ha parlato delle dimissioni di Mattia Binotto dalla carica di team principal della Ferrari, che ha scelto Frederic Vasseur come suo successore dalla prossima stagione in Formula 1. “Nel caso della Ferrari, non capisco bene il cambiamento,considero Binotto un ottimo tecnico e politico – ha detto ai microfoni di “Auto, Motor und Sport” -. Era semplicemente sopraffatto dal suo compito. Ma sarebbe bastato dotarlo di un direttore sportivo che lo affiancasse in pista e con la strategia. L’arrivo di uomo nuovo, che ha tanti altri incarichi, lo vedo come un indebolimento per la Ferrari”. Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Marko
    “Chi temo di più tra Ferrari e Mercedes? Sicuramente Mercedes – ha aggiunto Marko in vista del 2023 -. Sono la squadra più stabile e hanno Hamilton. Anche se potrebbe essere in calo quest’anno. I suoi tempi sul giro hanno ripetutamente dimostrato che è un pilota di vertice. In più hanno un pacchetto molto più forte della Ferrari”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ciabatti sull'addio di Miller: “Ha rifiutato la nostra offerta”

    ROMA – Sarà un 2023 diverso per Jack Miller, pronto ad affrontare la nuova avventura in KTM. Per l’australiano niente più Ducati dopo cinque stagioni, le ultime due passate sulla moto ufficiale del team in compagnia di Francesco Bagnaia. A inizio 2022 la casa di Borgo Panigale ha optato però per un cambio, scegliendo Enea Bastianini. A Miller è stata prospettata l’idea di tornare in Prima Pramac Racing, ma il pilota ha rifiutato come ha confermato il direttore sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti.
    “Offerto un anno di contratto”
    Ciabatti ha comunque capito la scelta di Miller. “Nel caso di Jack, avevamo altri piani per lui. Volevamo offrirgli una moto ufficiale alla Pramac, ma con solo un anno contratto. E comprensibilmente gli è stata data l’opportunità di essere un pilota ufficiale su una KTM per due anni, probabilmente anche con uno stipendio leggermente migliore. Quindi è del tutto comprensibile che abbia rifiutato la nostra offerta”, ha così concluso il direttore sportivo. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Senza Binotto la Ferrari è più debole”

    ROMA – “Nel caso della Ferrari, non capisco bene il cambiamento, considero Binotto un ottimo tecnico e politico. Era semplicemente sopraffatto dal suo compito. Ma sarebbe bastato dotarlo di un direttore sportivo che lo affiancasse in pista e con la strategia. L’arrivo di uomo nuovo, che ha tanti altri incarichi, lo vedo come un indebolimento per la Ferrari”. Helmut Marko ha parlato così ai microfoni di “Auto, Motor und Sport” delle dimissioni di Mattia Binotto dalla carica di team principal della Ferrari, che ha scelto Frederic Vasseur come suo successore dalla prossima stagione in Formula 1.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Ferrari e Mercedes
    “Chi temo di più tra Ferrari e Mercedes? Sicuramente Mercedes – ha aggiunto Marko in vista del 2023 -. Sono la squadra più stabile e hanno Hamilton. Anche se potrebbe essere in calo quest’anno. I suoi tempi sul giro hanno ripetutamente dimostrato che è un pilota di vertice. In più hanno un pacchetto molto più forte della Ferrari”.
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    MotoGP, il retroscena di Ciabatti: “Miller ha rifiutato un posto in Ducati”

    ROMA – Il 2023 per Jack Miller significa passaggio dalla Ducati alla KTM. L’australiano cambierà scuderia dopo cinque anni, gli ultimi due passati sulla moto ufficiale del team in compagnia di Francesco Bagnaia. A inizio 2022 la casa di Borgo Panigale ha optato per un cambio, con la scelta ricaduta su Enea Bastianini. Per Miller era stato però tenuto un posto per tornare in casa Prima Pramac Racing, ma il pilota ha rifiutato come ha confermato il direttore sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti.
    “Rifiuto comprensibile”
    Per Ciabatti una decisione comprensibile da parte di Miller. “Nel caso di Jack, avevamo altri piani per lui. Volevamo offrirgli una moto ufficiale alla Pramac, ma con solo un anno contratto. E comprensibilmente gli è stata data l’opportunità di essere un pilota ufficiale su una KTM per due anni, probabilmente anche con uno stipendio leggermente migliore. Quindi – conclude il dirigente italiano – è del tutto comprensibile che abbia rifiutato la nostra offerta”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc come Senna e Moss: è il pilota con più pole senza vincere il titolo

    ROMA – Charles Leclerc è uno dei migliori piloti in qualifica tanto che, sul giro secco, ha dimostrato di avere pochi rivali in Formula 1. Lo dimostrano le nove pole position conquistate in 22 gare nell’ultimo mondiale, così come le sette portare a casa nel 2019. Due stagioni simili, alla fine delle quali, nonostante le partenze dal palo, il monegasco non è riuscito a portare a casa il titolo mondiale. Un primato che accomuna il pilota della Rossa a due grandi del passato come Stirling Moss, il più grande pilota a non aver mai vinto un titolo in Formula 1, e Ayrton Senna.
    Il monegasco sulla scia di Moss e Senna
    Proprio Moss, nel 1959, firmò ben 4 pole in 9 appuntamenti, ma concluse solamente terzo in classifica. Stessa sorte l’anno successivo con 4 partenze dal palo e 2 successi, ma il piazzamento sarebbe rimasto il medesimo del ’59. Due stagioni da record, ma niente titolo. Una sorte che avrebbe potuto colpire anche Senna, capace nel 1985 di mettere a segno sette pole su 16 appuntamenti chiudendo però solo quarto a fine anno mentre nella stagione seguente fece ancora meglio con otto qualifiche dominate su 16 tappe, ma ancora una volta senza titolo. Nel caso del brasiliano, però, poi arrivano tre titoli, lo stesso destino al quale spera di andare incontro anche Leclerc togliendosi così di dosso un’etichetta che comincia a diventare scomoda. LEGGI TUTTO