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    F1, A breve l’annuncio di Sainz. Per lui un pessimo sedile nel 2025

    Carlos Sainz | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Tra qualche giorno dovrebbe arrivare l’annuncio sul futuro di Carlos Sainz. Il pilota spagnolo, scaricato dalla Ferrari, si deve accontenta di un pessimo sedile per il prossimo anno.
    Era il 1° febbraio scorso quando la Scuderia di Maranello annunciò l’ingaggio di Lewis Hamilton al fianco di Charles Leclerc per il 2025. L’operazione che portava il sette volte campione del mondo in Rosso, liberava di fatto Carlos Sainz.
    Lo spagnolo e il suo entourage iniziarono una lunga serie di colloqui con quasi tutti i team di Formula 1. Un ottimo inizio di mondiale, con due podi e una vittoria nelle prime tre gare disputate, convinsero Sainz a concedersi un po’ più di tempo per decidere il suo futuro.
    I contatti tra febbraio e marzo avvennero almeno con Red Bull, Mercedes, Aston Martin e Audi. Fu invece Williams a contattare lo spagnolo per ipotizzare una collaborazione. Nessuno dei Top Team chiuse le porte a Sainz in un primo momento ma poi le cose cominciarono a “complicarsi”.
    Il team austriaco, per non rischiare di dare inutili fastidi a Max Verstappen, decise di rispondere con un “No, grazie” ad un ritorno di Sainz in casa Red Bull. Idem per Aston Martin che ha preferito la continuità con lo spagnolo che aveva già in casa, ovvero con Fernando Alonso.
    Discorso un po’ diverso per Mercedes con Toto Wolff che ha giocato un po’ con la pazienza dei Sainz, avendo altri obiettivi per il sedile lasciato libero da Hamilton.
    Chiuse le porte dunque dai team che occupano le zone più alte della classifica mondiale riservata ai costruttori, a Sainz sono rimaste le sole due squadre che invece occupano le ultime due posizioni in classifica: Williams (2 punti) e Sauber (0 punti).

    Lo spagnolo è arrivato un po’ lungo, un po’ fuori tempo massimo per poter chiudere un buon contratto per il suo futuro. Ora pare non ci sia altra scelta che non accettare le avance del team di Grove oppure di quello che, dal 2026, avrà i quattro anelli sul musetto delle sue monoposto.
    In un caso o nell’altro, un pessimo sedile per Sainz che, dopo la Ferrari, vedrà la sua carriera prendere una brutta piega verso il basso. Forse tra la mediocrità della Williams e la scommessa Audi, se fossi nello spagnolo scegliere la seconda, anche se lo zero in classifica è lì a dimostrare che ci sarà molto, moltissimo lavoro da fare! LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari anticipa gli aggiornamenti per dimenticare il Canada

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeLe ultime tre settimane in casa Ferrari sono state un frullatore, una montagna russa che ha alternato gioie profonde e delusioni cocenti. Montecarlo ha visto l’emozionante vittoria di Charles Leclerc ed una Rossa che sembrava poter essere in lizza per il titolo mondiale costruttori, se non addirittura per quello piloti. Poi arriva il weekend canadese e tutte le speranze sembravano essersi sgretolate a colpi di temperature basse, assetti sbagliati e un motore bolso.
    Come al solito, la verità sta in mezzo. Non ci si deve esaltare per una vittoria di tappa, soprattutto se il tuo avversario risponde al nome di Max Verstappen, e non ci si può scoraggiare per un passaggio a vuoto. La Ferrari ha il dovere di guardare avanti, al prossimo appuntamento a Barcellona. Lì ci saranno temperature più elevate, quelle predilette da una SF-24 così gentile sulle gomme da non riuscire ad imprimere temperatura sulle coperture. Quando il punto forte diventa il punto debole al tempo stesso.
    Per lasciarsi alle spalle il passato, il team di Frederic Vasseur anticiperà l’installazione del nuovo fondo proprio nell’appuntamento spagnolo, inizialmente previsto per Silverstone. Va precisato che questo cambio di programma non dipende da lacune nell’aggiornamento di Imola o da ansia da prestazione. Le novità funzionano bene al simulatore e si è deciso di montarle immediatamente.

    I tifosi della Rossa possono quindi ancora ben sperare in un circuito che storicamente mette in evidenza punti di forza e punti deboli di ogni macchina. Un po’ come se fosse un esame di maturità sull’effettivo potenziale delle auto. La Red Bull è favorita. La McLaren darà fastidio. Ma la Ferrari tornerà ad altissimi livelli e Charles Leclerc e Carlos Sainz possono stare tranquilli. La Rossa non è sparita, ma proprio dai tracolli si possono imparare tante cose utili. LEGGI TUTTO

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    F1, Adrian Newey alla Ferrari: durata del contratto e ingaggio record

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 22: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing looks on, on the grid during the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 22, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310230130 // Usage for editorial use only //

    Diciamo la verità. Come abbiamo sempre sostenuto, nel momento in cui Adrian Newey aveva annunciato il suo divorzio della Red Bull, la firma sul contratto con la Scuderia di Maranello era già stata messa da giorni, se non da qualche settimana.
    La data dell’annuncio, il 1° maggio 2024, non è un giorno scelto a caso ma è quella che permetterà all’ingegnere inglese di scontare il suo periodo di gardening, prima di poter cominciare a lavorare per un altro team.
    Non tutti sanno che Newey, così come un pilota del Circus della Formula 1, viene gestito da un manager che cura i contatti con “il suo datore di lavoro”. L’aerodinamico inglese è assistito da Eddie Jordan, volto molto noto nel paddock della Formula 1 in quanto founder del team che portava il suo nome.
    E proprio il bizzarro Eddie, sull’ultimo numero di giugno di ‘Business F1‘ ha intervistato proprio Newey. Il contenuto esatto del Q&A lo potete anche trovare su businessf1magazine.com dove poi sono svelati anche i dettagli esclusivi del suo nuovo contratto con la Scuderia Ferrari. Si parla di un ingaggio da top driver: 105 milioni di dollari in tre anni.

    La copertina di ‘Business F1’ con Adrian Newey

    All’interno di ‘Business F1‘, ben 20 pagine delineano il profilo di Newey e illustrano tutti i suoi spostamenti da una squadra all’altra: dalla Leyton House nel 1990 alla Williams, dalla McLaren alla Red Bull e infine alla Ferrari nel 2025.
    Per completare il quadro mancherebbe solo la data dell’annuncio dell’ingaggio che però non dovrebbe tardare ancora molto. A Maranello vorrebbero attendere il Gran Premio d’Italia a Monza ma, per ragioni legate al fatto che Ferrari è quotata in borsa, la notizia potrebbe richiedere una comunicazione anche prima di quella data. LEGGI TUTTO

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    F1, Villeneuve e le sue ultime critiche a Toto Wolff

    2024 Chinese Grand Prix, Sunday – Sebastian Kawka – credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport mediaAl Gran Premio del Canada era presente Jacques Villeneuve, in veste di commentatore per Sky Sports F1 (UK). L’ex Campione del Mondo 1997 di Formula 1, da tempo lontano dal paddock della Formula 1 e dai microfoni TV, non si è risparmiato nel “criticare” piloti e team principal.
    A “farne le spese” Daniel Ricciardo prima e Toto Wolff poi. In particolare al Team Principal della Mercedes, Villeneuve ha criticato la scelta di puntare sul giovanissimo Andrea Kimi Antonelli: “Toto Wolff non considererà nessuna soluzione diversa da Antonelli. La porta è chiusa per tutti gli altri. La Mercedes sarà la squadra di Antonelli per il futuro. E l’ego di Toto Wolff ha giocato un ruolo importante in questa decisione: vuole dimostrare al mondo che aveva ragione ad averlo scelto quando aveva solo 12 anni. Vuol mostrare che già allora vedeva in lui un futuro campione del mondo“.
    Villeveuve era chiaramente in Canada alla ricerca di visibilità e le sue dichiarazioni hanno aiutato il suo intento. Ma, mentre su Ricciardo ha chiaramente esagerato, su Wolff ci sentiamo di non essere così in disaccordo con l’ex Campione del Mondo con la Williams.

    Toto ha infatti anticipato di almeno un anno l’esordio di Antonelli in F2, senza farlo gareggiare e probabilmente vincere in F3 quest’anno. E Toto vuole ora “toglierlo” anticipatamente anche dalla F2 per portarlo, subito dopo il compimento dei 18 anni, nella massima serie.
    Solo il tempo dirà se questa è la scelta giusta per un giovanissimo pilota che rischia però di bruciare un po’ troppo le tappe e di non avere poi nel suo palmares alcuni titoli che erano alla sua portata. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari teme ora la crescita di McLaren e Mercedes

    Il doppio zero della Ferrari in Canada mette una seria pressione alla Scuderia di Maranello, in vista del prossimo Gran Premio di Spagna e del successivo filotto che, da fine giugno a fine luglio, vede nell’ordine Austria, Gran Bretagna, Ungheria e Belgio.– credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Chi è la seconda forza del Campionato Mondiale 2024 di Formula 1? Guardando la classifica costruttori, possiamo tranquillamente dire Ferrari. I punti della Scuderia di Maranello sono 252, con un vantaggio sulla McLaren di 40 e un ritardo da Red Bull di 49.
    La crescita del team di Woking è ormai cosa assodata. Lando Norris, nelle ultime cinque gare, ha collezionato una vittoria, tre secondi posti e il quarto posto di Monaco. Un po’ “meno bene” ha fatto Oscar Piastri ma i suoi risultati, insieme a quelli del compagno di squadra, hanno permesso alla McLaren di tenere nel mirino la Ferrari.
    Il Team Mercedes non ha mai impensierito la Ferrari, anche se la performance mostrata nel week end canadese dove, per la prima volta quest’anno, un pilota di una freccia d’argento è salito sul podio, potrebbe preoccupare i vertici di Maranello per il proseguo del mondiale. Il team di Toto Wolff pare infatti abbia “trovato” qualcosa per migliorare decisamente la performance della W15.
    Barcellona, decima gara del Calendario F1 2024, potrebbe essere un po’ la cartina di tornasole di questa stagione. Il tracciato del Montmelò, teatro per tanti anni dei test invernali, ha una conformazione di pista che mette in luce pregi e difetti delle monoposto.

    Chi performerà al meglio nel Gran Premio di Spagna sarà il più serio candidato alla conquista del titolo mondiale e tra Ferrari, McLaren e Mercedes si potrà capire un po’ meglio chi potrà diventare la seconda forza di questo mondiale. LEGGI TUTTO

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    Gp Canada F1 2024, le pagelle: Verstappen senza limiti, McLaren-Mercedes rimandate, black-out Ferrari

    MONTREAL, QUEBEC – JUNE 07: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB20 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles Villeneuve on June 07, 2024 in Montreal, Quebec. (Photo by Chris Graythen/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202406070509 // Usage for editorial use only //

    Il nono appuntamento stagionale per il mondiale di Formula 1, sul circuito di Montreal, regala tante emozioni e colpi di scena, complice una pioggia che ha condizionato fortemente le prestazioni in pista. Ma che, in ogni caso, non ha scombussolato le solite gerarchie: davanti a tutti ritorna Max Verstappen. L’olandese spinge la sua Red Bull oltre ogni limite, grazie a intelligenza e fredda lucidità. Altro podio per Lando Norris con la sua McLaren, davanti alle redivive Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton; tuttavia, entrambi i muretti finiscono dietro la lavagna, per una strategia poco lucida, vista la superiorità in pista sulla Red Bull. Coriaceo Fernando Alonso. Si rivede davanti anche Daniel Ricciardo. Prima volta a punti con entrambe le macchine per l’Alpine. Il vero disastro, invece, lo firma la Ferrari, che dalle stelle di Monaco è passata alle stalle del doppio ritiro di Montreal. Un duro colpo alle ambizioni del team di Maranello. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Canada.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, CAMPIONI SI NASCE
    La Red Bull è sempre più risucchiata nel gruppo delle inseguitrici, ma può contare su un fenomeno che risponde al nome di Max Verstappen. L’olandese approfitta di tutte le défaillances degli avversari, e riesce a portare a casa una vittoria preziosissima, che scaccia tanti fantasmi emersi nelle ultime settimane. Anche in Canada il campione del mondo deve combattere contro i limiti di una vettura ormai non più perfetta, ma che può contare su un pilota fenomenale e un team estremamente concreto. Il risultato è presto detto: vittoria, nuovo allungo nel mondiale e sorrisi ritrovati. Tre mondiali non si vincono per caso. E per questo il destino ha già nelle stelle la quarta corona iridata per Mad Max.
    VOTO 8 A RUSSELL, SE LA MACCHINA VA LA STOFFA C’E’
    Sin dal venerdì la Mercedes si presenta a Montreal con ambizioni ritrovate, animate in particolare da un George Russell estremamente agguerrito. Sia sull’asciutto che sul bagnato. L’inglese è abilissimo a sfruttare la variabilità delle condizioni, piazzando la zampata in qualifica, artigliando una pole position tanto meritata quanto insperata. In gara, poi, fa quel che può per cercare di coltivare il sogno di vittoria. E tra safety car sfortunate, qualche errore di troppo e una strategia alquanto discutibile, alla fine deve accontentarsi della terza piazza. Primo podio stagionale, che poteva essere anche qualcosa in più.
    VOTO 7 AD ALONSO, VELENO SU PISTA (E NON SOLO…)
    In un week-end piuttosto particolare, ecco che riemerge la stoffa del campione che risponde al nome di Fernando Alonso. Lo spagnolo si adatta perfettamente alle condizioni variabili del fine settimana canadese, mascherando molto bene i difetti dell’Aston Martin con il suo solito piglio da guerriero in pista. Senza quartiere la lotta con Lewis Hamilton, prima di arrendersi e “accontentarsi” della sesta piazza. Poco male, dopo una corsa tutta con il coltello tra i denti. Atteggiamento che ripropone anche ai microfoni, dove lancia l’ennesima frecciatina alla Ferrari. Cogliendo perfettamente nel segno, peraltro.
    VOTO 6 A NORRIS, VORREI MA NON POSSO
    Avrà anche talento, ma Lando Norris ha anche un enorme difetto: raccoglie molto meno di quanto dovrebbe. Sì, perché a Montreal, quantomeno in gara, la sua McLaren è nettamente la macchina più veloce in pista. Eppure, il pilota inglese non riesce, sia per responsabilità sue che della scuderia, a non sfruttare l’occasione. Dorme sulla prima safety car, che gli avrebbe permesso una sosta e la possibilità di rimanere in testa alla gara. Sbaglia anche con un lungo che gli fa perdere secondi e (provvisoriamente) la posizione su Russell. Alla fine porta a casa, comunque, un buon secondo posto, che lo avvicina a Charles Leclerc in classifica. Però queste chances non capitano ogni domenica…
    VOTO 5 A MCLAREN E MERCEDES, STRATEGIE SCELLERATE
    Per battere la Red Bull non basta una macchina competitiva, ma serve anche una perfezione estrema al muretto. E se McLaren e Mercedes sono parse più veloci del team campione del mondo per tutto il week-end, alla fine la strategia ha impedito loro di avere la meglio su Max Verstappen. Con l’aggravante di poter giocare con due punte contro una, entrambe le squadre hanno dissipato un comodo margine tra scelte poco lucide, molto ritardate e quasi fratricide (chiedere a Lewis Hamilton…). L’occasione era davvero ghiotta, ma quando manca l’abitudine a vincere possono succedere anche queste cose. E siate certi che in casa Red Bull, determinate cose non accadranno mai.
    VOTO 4 A PEREZ, ISTINTO MASOCHISTA A TINTE RED BULL
    Ecco, se c’è proprio un difetto da trovare in casa Red Bull è il masochismo con cui i vertici hanno deciso di rinnovare il contratto di Sergio Perez per altre due stagioni. Il messicano, anche in Canada, dà prova di tutta la sua mediocrità: seconda eliminazione consecutiva in Q1, gara compromessa e anonima nei bassifondi della classifica, fino al banale testacoda che lo manda nel muro, compromettendo definitivamente la sua corsa. Una via Crucis che non pare avere fine, e che non può lasciare tranquillo il team austriaco in ottica mondiale costruttori. Dulcis in fundo: a Barcellona dovrà scontare tre posizioni di penalità. Contenti loro…

    VOTO 3 A FERRARI, DALLE STELLE ALLE STALLE
    Il black-out più clamoroso degli ultimi tre anni per la Ferrari si consuma in Canada. Il team di Maranello sbaglia tutto ciò che può sbagliare: dall’assetto alle strategie (sia in qualifica che in gara), fino ad arrivare agli errori dei due piloti, controfigure della versione deluxe ammirata a Montecarlo. Già, quella Monaco in cui 15 giorni fa la SF-24 sembrava aver spiccato il volo verso orizzonti impensabili a inizio stagione. E che dopo lo scempio di Montreal, culminato con un vergognoso doppio ritiro, sembrano tornati ad essere un lontano miraggio. Testa bassa e pedalare: la presunzione alla lunga si paga cara. Barcellona sarà l’esame di maturità. LEGGI TUTTO

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    F1 paradosso: torna il divertimento, ma si cambia il regolamento

    SHANGHAI, CHINA – APRIL 20: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB20 leads Carlos Sainz of Spain driving (55) the Ferrari SF-24 on track during the Sprint ahead of the F1 Grand Prix of China at Shanghai International Circuit on April 20, 2024 in Shanghai, China. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202404200112 // Usage for editorial use only //In Canada a spuntarla è ancora una volta la Red Bull di Max Verstappen. Questa nota di cronaca, che fino a qualche settimana fa ci permetteva di archiviare direttamente il weekend senza necessità di ulteriori analisi, ora nasconde dietro di sé una mole infinita di temi.
    Sì perché giusto per dirne qualcuno: a Montreal la Red Bull non è stata la vettura più veloce, la Ferrari arrivata in fiducia dalla vittoria di Montecarlo è incorsa in un flop clamorosa, una buonissima McLaren si è mangiata la vittoria causa errate strategie e la Mercedes è rispuntata dagli abissi come le marmotte che affollano il circuito canadese.
    Da ciò prefiguriamo un mondiale potenzialmente clamoroso e spettacolare, con il plus che fino a qualche settimana fa il tutto era assolutamente inaspettato. Il terremoto in Red Bull e gli sviluppi delle altre vetture hanno iniziato a generare una netta convergenza prestazionale delle forze in pista. Nonostante le avversarie di Red Bull (chi più, chi meno) abbiano cercato di imitare il disegno di Newey, in realtà ciò che ne viene fuori è un pacchetto di mischia in cui ogni vettura possiede caratteristiche peculiari e disparate dalle altre. E quando si iniziano ad analizzare queste variabili e questi dettagli, allora vuol dire che la competizione esiste e ad oggi esiste eccome.

    È chiaro che Verstappen e il suo team hanno una estrema capacita di gestione della gara e delle variabili che ancora nessuno possiede: né in McLaren né in Ferrari. Inoltre Max, ora come ora, esibisce un’abilità di guida superiore agli altri. Ma Ferrari e McLaren arriveranno, tanto più basandosi su progetti tecnici che ad oggi sembrano nettamente più saldi rispetto a quello di Red Bull, che in pochi mesi si è frantumato, divenendo anche orfano del suo padre spirituale Adrian Newey.
    Il problema è che quando queste scuderie avranno abbastanza esperienza e qualità tecnica per attaccare Red Bull cambierà di nuovo il regolamento tecnico. È successo in seguito allo spettacolare mondiale 2021 e succederà al termine del 2025, un’altra stagione che ha tutte le carte in regola per farci divertire.
    Ma allora ha senso andare a cambiare le regole non appena tutti i giocatori al tavolo le hanno fatte proprie?A furia di rincorrere lo spettacolo si finisce per soffocarlo (un po’ come con l’introduzione delle Sprint Race), sarà una lettura una po’ superficiale, ma se nel 2026 si aprisse un nuovo ciclo di dominio a perderci saranno gli appassionati e soprattutto la Formula Uno stessa. LEGGI TUTTO