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    F1, la paura di Verstappen: “Difficile non farsi raggiungere nel 2023”

    ROMA – Max Verstappen e la Red Bull arrivano da una stagione dominata in Formula 1. Il 2022 ha visto il pilota olandese trionfare sulla Ferrari e Charles Leclerc, protagonisti di un crollo dopo un avvio di campionato da titolo, che però non ha trovato conferme nei mesi estivi e autunnali. L’olandese, in vista del 2023, si è però mostrato preoccupato del ritorno dei team rivali, in primis la Rossa, ma anche una Mercedes in crescita nel finale di stagione e pronta a tornare in alto nel prossimo Mondiale.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Verstappen
    “Penso che sarà difficile mantenere il livello del 2022, ma credo ancora che possiamo essere di nuovo molto competitivi – le parole di Verstappen riportate da “Speedweek” -. Mi aspetto però che le altre squadre si mettano al passo. La fine delle mie vittorie? Onestamente non ci penso molto. So che posso fornire le fornire le prestazioni giuste se ho una macchina veloce. Ma a volte non c’è questo tipo di macchina e so che verrà il momento. Spero solo che non accada presto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta sul nuovo calendario: “Dobbiamo adeguarci”

    ROMA – Sarà una stagione lunga in MotoGP con ben 21 Gran Premi e un lungo tour autunnale fuori dall’Europa che ha creato qualche malcontento tra i team. “La situazione è tale che siamo in concorrenza con altri sport e dobbiamo scendere a compromessi nel creare il calendario dei GP. Le gare in più ci costringono a iniziare la stagione prima e a finirla dopo rispetto all’era pre-Covid, quando le gare erano 19. Per quanto riguarda il Kazakistan – sottolinea il capo della MotoGP Carmelo Ezpeleta – se avessimo rinunciato al Circuito Sokol, ci sarebbe stata un’altra pausa estiva di cinque settimane come nel 2022, quando il GP di Finlandia fu cancellato”.
    Niente conflitti con la F1
    Con più gare in programma è sempre difficile accontentare tutti. “Io vivrei benissimo anche con 15 gare ma dobbiamo prolungare la stagione perché l’interesse per la MotoGP è cresciuto fortemente. Dopo l’errore del 2022, quando il GP del Mugello si tenne lo stesso giorno della F1 a Montecarlo, gli organizzatori non vogliono più uno scontro di date, ma purtroppo ci sono tre gare di F1 di fila a maggio. Per questo motivo abbiamo dovuto spostare il GP del Mugello al primo fine settimana di giugno. E il GP di Catalogna a settembre. Inoltre, a causa delle trasmissioni televisive, vogliamo che ci siano meno scontri possibili con la Formula 1, almeno non negli stessi fusi orari, e presto le gare di Formula 1 saranno 24. Pertanto – chiude Ezpeleta –  il margine di disponibilità di fine settimana per Dorna si sta riducendo sempre di più”. LEGGI TUTTO

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    F1 Verstappen preoccupato per la Red Bull: “Nel 2023 può succedere questo”

    ROMA – Una stagione dominata, soprattutto nella seconda parte, quella di Red Bull e Max Verstappen in Formula 1. Il 2022 ha visto il pilota olandese trionfare sulla Ferrari e Charles Leclerc, protagonisti di un crollo dopo un avvio di campionato da titolo, che però non ha trovato conferme nei mesi estivi e autunnali. L’olandese, in vista del 2023, si è però mostrato preoccupato del ritorno dei team rivali, in primis la Rossa, ma anche una Mercedes in crescita nel finale di stagione e pronta a tornare in alto nel prossimo Mondiale.Guarda la galleryMax Verstappen, in vendita la sua Honda Civic Type-R GT
    La paura di Verstappen
    “Penso che sarà difficile mantenere il livello del 2022, ma credo ancora che possiamo essere di nuovo molto competitivi – le parole di Verstappen riportate da “Speedweek” -. Mi aspetto però che le altre squadre si mettano al passo. La fine delle mie vittorie? Onestamente non ci penso molto. So che posso fornire le fornire le prestazioni giuste se ho una macchina veloce. Ma a volte non c’è questo tipo di macchina e so che verrà il momento. Spero solo che non accada presto”.
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    MotoGP, Ezpeleta spiega il calendario stravolto: il motivo è la F1

    ROMA – Sarà un 2023 diverso in MotoGP, con un calendario stravolto, che oltre la presenza delle sprint, vedrà un lungo tour autunnale tra Asia, Australia e Medio Oriente. “La situazione è tale che siamo in concorrenza con altri sport e dobbiamo scendere a compromessi nel creare il calendario dei GP. Le gare in più ci costringono a iniziare la stagione prima e a finirla dopo rispetto all’era pre-Covid, quando le gare erano 19. Per quanto riguarda il Kazakistan – spiega il capo della MotoGP Carmelo Ezpeleta – se avessimo rinunciato al Circuito Sokol, ci sarebbe stata un’altra pausa estiva di cinque settimane come nel 2022, quando il GP di Finlandia fu cancellato”.
    Le difficoltà organizzative
    Con il passare degli anni e delle richieste di team e media è sempre più complesso accontentare tutte le parti in causa. “Io vivrei benissimo anche con 15 gare ma dobbiamo prolungare la stagione perché l’interesse per la MotoGP è cresciuto fortemente. Dopo l’errore del 2022, quando il GP del Mugello si tenne lo stesso giorno della F1 a Montecarlo, gli organizzatori non vogliono più uno scontro di date, ma purtroppo ci sono tre gare di F1 di fila a maggio. Per questo motivo abbiamo dovuto spostare il GP del Mugello al primo fine settimana di giugno. E il GP di Catalogna a settembre. Inoltre, a causa delle trasmissioni televisive, vogliamo che ci siano meno scontri possibili con la Formula 1, almeno non negli stessi fusi orari, e presto le gare di Formula 1 saranno 24. Pertanto – conclude Ezpeleta –  il margine di disponibilità di fine settimana per Dorna si sta riducendo sempre di più”. LEGGI TUTTO

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    Dakar, il ferrarista Sainz chiude la portiera al padre: evitata la squalifica

    ROMA – Con Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar in corso d’opera, Carlos Sainz il pilota della Ferrari è volato in Arabia Saudita per seguire il padre. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
    La note dei commissari
    “La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Così riportano i commissari che hanno mantenuto in gare il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz alla Dakar rischia di far squalificare il padre! Ecco perché

    ROMA – Il pilota della Ferrari Carlos Sainz ha approfittato di alcuni giorni di vacanza per volare in Arabia Saudita a fianco di suo padre, Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
    La spiegazione dei commissari
    “La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Questa la nota ufficiale che ha salvato il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi.
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    F1, Berger: “Schumacher il primo a parlarmi di Vettel”

    ROMA – La carriera in F1 di Sebastian Vettel è finita nel 2022 dopo quattro titoli mondiali e 53 GP vinti. Un percorso quello nel Circus iniziato nel lontano 2006, con la prima vittoria arrivata due stagioni dopo a Monza a soli 21 anni. Fin da subito ci si era resa conti di avere a che fare con un pilota diverso, ma uno dei primi ad accorgersi delle qualità del tedesco è stato il suo connazionale Michael Schumacher, come raccontato dall’ex campione austriaco Gerhard Berger a ServusTV. “Ho incontrato Michael in vacanza alle Mauritius e gli ho chiesto come andava nel mondo del Kart, lui mi rispose che c’era un solo ragazzo di 12-13 che gli rendeva la vita difficile ed era, proprio Sebastian Vettel”.
    I ricordi di Horner e Tost
    “È entrato nel programma junior della Red Bull, è salito in macchina a 17 anni e ha guidato da Heppenheim a Milton Keynes. All’improvviso si trova lì e dice: ‘Salve, sono Sebastian Vettel e vorrei dare un’occhiata in giro’, una cosa che nessuno dei suoi giovani colleghi ha mai fatto prima” spiega il boss Red Bull Christian Horner. Anche per Franz Tost il talento del tedesco si capiva fin dagli albori in F1. “Ero convinto che Sebastian sarebbe diventato un eccellente pilota grazie alle sue qualità”, afferma l’austriaco. “Non si poteva prevedere che sarebbe diventato quattro volte campione del mondo, ma all’epoca avrei scommesso sul fatto che avrebbe vinto delle gare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Andretti punta all'ingresso nel Circus con Cadillac Racing

    ROMA – Si parla da diversi giorni di un possibile ingresso in F1 di nuovi team, soprattutto dopo le ultime parole del presidente FIA Mohammed Ben Sulayem e trapela sempre più in maniera prepotente l’interesse dell’Andretti Global, fresco di accordo con General Motors. “Il presidente ha dimostrato di volere un undicesimo team in griglia di partenza – ha spiegato lo stesso Andretti a motorsport.com – quando siamo molto fiduciosi che grazie alla nostra partnership con Cadillac avremo una possibilità molto alta di essere presto in griglia di partenza”.
    Il tweet di Ben Sulayem
    “Abbiamo spuntato tutte le caselle necessarie per l’ingresso in F1 e sento di essere decisamente in vantaggio rispetto alla concorrenza”, spiega Andretti su un futuro nel Circus, con il benestare di Mohammed Ben Sulayem arrivato tramite un tweet. “Ho accolto con piacere la notizia della partnership tra il team Andretti e la Cadillac, la FIA non vede l’ora di approfondire il processo in corso che punta proprio a valutare l’interesse su nuovi ingressi in Formula 1”, un’ipotesi che potrebbe divenire reale forse a partire dal 2026 quando entreranno in vigore le nuove normative sulle power unit. LEGGI TUTTO