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    Audi, primi passi in F1: rilevata quota di minoranza di Sauber

    ROMA – Dopo l’annuncio dell’accordo con Sauber in vista del 2026, Audi muove concretamente i suoi primi passi in F1. La casa dei Quattro Cerchi, infatti, ha rilevato una prima tranche di azioni dalla Scuderia di Hinwil: un primo passo verso l’acquisizione del 75% previsto entro il 2025, prima di entrare ufficialmente nel Circus l’anno successivo, ovvero quando entrerà in vigore il nuovo regolamento sulle power unit. Nonostante manchino ancora tre anni per l’effettivo ingresso in F1, quindi, Audi conferma ancora una volta di avere le idee chiare, dopo l’accordo con Sauber ufficializzato negli scorsi mesi. Una mossa che fa seguito anche all’annuncio di Andreas Seidl come nuovo CEO. 
    Il comunicato stampa
    Ecco quindi il testo del comunicato diffuso da Sauber: “Il Gruppo Sauber è lieto di annunciare che, come previsto dal piano presentato lo scorso ottobre, nel gennaio 2023 Audi ha acquisito una quota di minoranza del Gruppo stesso. Si tratta di una pietra miliare importante in vista dell’entrata di Audi in F1, programmata per il 2026, per la quale il Gruppo Sauber sarà partner strategico del marchio tedesco”.  LEGGI TUTTO

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    F1: per Forbes, Liberty Media è l'azienda sportiva più preziosa al mondo

    ROMA – Liberty Media è stata la grande mente e il motore che sta dietro la crescita esponenziale della F1 negli ultimi anni in termini di popolarità e spettacolo. L’azienda, a cavallo tra il 2016 e il 2017, ha acquistato i diritti commerciali del Circus, moltiplicandone a dismisura il valore: basti pensare che il passaggio avvenne per poco più di 4 milioni di euro, mentre ora il valore è di 17.1 miliardi dollari, ovvero quasi 16 miliardi di euro. È questa la stima fatta da Forbes, che incorona Liberty Media come azienda sportiva dal maggior valore in assoluto per un totale di 21 miliardi di dollari (tra le altre proprietà di Liberty Media si contano anche gli Atlanta Braves, formazione di MLB). Merito dell’efficace politica espansiva del gruppo statunitense, che ha reso la F1 uno spettacolo sempre più coinvolgente, sia per il pubblico che si recano fisicamente in pista, sia per chi assiste da casa: in tal senso va registrato anche il successo della serie Drive to Survive, giunta ormai alla quinta stagione su Netflix. Elementi che forse fanno storcere il naso ai più “puristi” delle quattro ruote, ma il cui risultato è indubbio. Numeri che vengono ulteriormente legittimati dall’offerta giunta dall’Arabia Saudita pari a 20 miliardi di dollari, rifiutata da Liberty Media e motivo di un’accesa discussione con la FIA.
    Il podio
    Forbes ha spiegato con i numeri il successo della F1, sottolineando come la media di telespettatori sui soli canali di ESPN sia stata di 1,21 milioni persone, “la più alta mai registrata per la serie”, mettendo poi l’accento sul nuovo contratto televisivo firmato a giugno, “che, a quanto si dice, vale almeno 75 milioni di dollari all’anno, 15 volte di più dell’accordo precedente”. Il dominio di Liberty Media in questa classifica è assoluto, basti pensare che al secondo posto, a “soli” 11.7 miliardi di euro, c’è Kroenke Sports & Entertainment, proprietaria, tra le altre, dei Denver Nuggets e dell’Arsenal, mentre a completare il podio c’è Jerry Jones (quasi 10.4 miliardi di euro).  LEGGI TUTTO

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    F1, Forbes incorona Liberty Media come azienda sportiva più preziosa: ecco quanto vale

    ROMA – La crescita esponenziale della F1 negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti, e il merito va al lavoro fatto da Liberty Media. L’azienda, a cavallo tra il 2016 e il 2017, ha acquistato i diritti commerciali del Circus, moltiplicandone a dismisura il valore: basti pensare che il passaggio avvenne per poco più di 4 milioni di euro, mentre ora il valore è di 17.1 miliardi dollari, ovvero quasi 16 miliardi di euro. È questa la stima fatta da Forbes, che incorona Liberty Media come azienda sportiva dal maggior valore in assoluto per un totale di 21 miliardi di dollari (tra le altre proprietà di Liberty Media si contano anche gli Atlanta Braves, formazione di MLB). Merito dell’efficace politica espansiva del gruppo statunitense, che ha reso la F1 uno spettacolo sempre più coinvolgente, sia per il pubblico che si recano fisicamente in pista, sia per chi assiste da casa: in tal senso va registrato anche il successo della serie Drive to Survive, giunta ormai alla quinta stagione su Netflix. Elementi che forse fanno storcere il naso ai più “puristi” delle quattro ruote, ma il cui risultato è indubbio. Numeri che vengono ulteriormente legittimati dall’offerta giunta dall’Arabia Saudita pari a 20 miliardi di dollari, rifiutata da Liberty Media e motivo di un’accesa discussione con la FIA.
    La motivazione di Forbes
    Forbes ha spiegato con i numeri il successo della F1, sottolineando come la media di telespettatori sui soli canali di ESPN sia stata di 1,21 milioni persone, “la più alta mai registrata per la serie”, mettendo poi l’accento sul nuovo contratto televisivo firmato a giugno, “che, a quanto si dice, vale almeno 75 milioni di dollari all’anno, 15 volte di più dell’accordo precedente”. Il dominio di Liberty Media in questa classifica è assoluto, basti pensare che al secondo posto, a “soli” 11.7 miliardi di euro, c’è Kroenke Sports & Entertainment, proprietaria, tra le altre, dei Denver Nuggets e dell’Arsenal, mentre a completare il podio c’è Jerry Jones (quasi 10.4 miliardi di euro).  LEGGI TUTTO

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    Oggi al via la vendita dei biglietti per i GP di Formula 1 di Monza e Imola

    Saranno 150.000 i tagliandi messi a disposizione per le due gare italiane, 60 mila quelli per il GP d’Italia a Monza e 90 mila quelli per Imola.

    Oggi, lunedì 30 gennaio, l’Automobile Club d’Italia ha avviato la seconda fase di vendita dei biglietti per le due tappe italiane di Formula 1 della stagione 2023: il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna – sesto round della serie iridata, giunto alla 4^ edizione, in programma dal 19 al 21 maggio presso l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola – e il Gran Premio d’Italia, giunto alla 94^ edizione, che si svolgerà dall’1 al 3 settembre all’Autodromo Nazionale Monza, come quindicesimo round.
    Dopo la prevendita natalizia, l’ACI rende ora disponibile un nuovo stock di 150.000 biglietti suddivisi nei tre giorni dell’evento: 60 mila per il GP d’Italia a Monza, 90 mila per il GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna ad Imola.
    I biglietti potranno essere acquistati sui siti web monzanet.it e autodromoimola.it, nonché sul sito TicketOne.it. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Vasseur: “Conosco Leclerc da tanto, è un vantaggio per tutti”

    ROMA – Dopo l’annuncio degli scorsi mesi, Frederic Vasseur ha cominciato a muovere i primi passi ufficiali nel mondo Ferrari. Il dirigente francese era infatti presente ai recenti test di Fiorano, da dove ha rilasciato le prime dichiarazioni e dove ha avuto il primo contatto diretto con i due piloti. In particolare, fino dal giorno della sua firma, il dibattito si è mosso sul rapporto tra Vasseur e Charles Leclerc, un rapporto nato diversi anni fa, già al tempo dei kart, e suggellato nel 2018, quando il francese scelse il classe ’97 come pilota in Sauber. “Seguo Charles dai tempi del karting. Dopo un periodo alla ART, in F3, lui ha esordito in F1 con la Sauber, per cui siamo sempre stati vicini. È un vantaggio per me, perché lo conosco bene, ed è un vantaggio anche per lui, perché conosce bene me“, ha dichiarato Vasseur all’emittente transalpina Canal+.
    Vasseur ha poi concluso ribadendo un tema già introdotto, ovvero la volontà di non cominciare la stagione definendo una gerarchia a priori tra Leclerc e Carlos Sainz: “Siamo in un momento in cui non possiamo avere piloti favoriti, e non ce ne saranno, perché abbiamo un obiettivo molto chiaro: vincere. E vincere con la Ferrari, non vincere con uno o con l’altro pilota. Il nostro obiettivo è dare ad entrambi tutti i mezzi per fare un buon lavoro. Ma se a un certo punto della stagione fosse necessario spingere di più un pilota rispetto all’altro per vincere il campionato, prenderò questa decisione senza alcun problema“.  LEGGI TUTTO

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    Formula 1, Hamilton e la gara rivelazione: “Mi è passata tutta la vita davanti”

    ROMA – Lewis Hamilton, oltre a essere un campione assoluto di F1, negli ultimi anni si è distinto per la sua lotta contro il razzismo e qualsiasi forma di discriminazione. Un lavoro sviluppatosi non solo come supporto al movimento Black Lives Matter, ma anche tramite la The Hamilton Commission, volta a indagare e identificare le possibili barriere al recrutamento di persone provenienti da minoranze etniche nel mondo del motorsport nel Regno Unito. Una lotta che ha avuto anche un apice nel GP di Turchia del 2020, come ha raccontato Hamilton al podcast On Purpose with Jay Shetty: “L’ultimo giro in Turchia ho visto tutta la mia vita passarmi davanti. Tutte le mie difficoltà, tutti i miei dubbi se ce l’avrei fatta o no, tutte le paure… Mi è passato tutto davanti agli occhi come un flash. Ho tagliato il traguardo e mi sono detto ‘ce l’hai fatta’. E voglio dire a tutti i bambini là fuori che anche loro ce la possono fare. È quello che provo a fare ogni giorno, cercare di essere di incoraggiamento per i più piccoli”.
    Il dialogo con Mercedes
    Il campione britannico ha poi proseguito raccontando quanto sia importante per lui assicurarsi che i propri partner siano aperti alle minoranze: “Di solito quando inizio i colloqui con uno sponsor o un’azienda chiedo sempre cosa fanno per promuovere le differenze e l’inclusione, e in che modo intendono creare un ambiente lavorativo migliore. Queste domande difficili le ho poste a quasi tutti i nostri sponsor. Mercedes e Daimler sono state così aperte da accettare di cambiare la nostra livrea da argento a nero – ha ricordato Hamilton -. Glielo dissi: ‘La macchina è sempre stata argento, sono sempre state le Frecce d’Argento. Immaginate il messaggio che possiamo mandare cambiando il colore in nero’. Abbiamo tenuto il nero per tutto l’anno. Non ne abbiamo nemmeno parlato troppo, abbiamo semplicemente lasciato che fosse così. E abbiamo vinto così, è stato quando ho vinto il mio settimo titolo”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Windsor: “A Silverstone capii che Binotto aveva i giorni contati”

    ROMA – La Ferrari si presenta ai nastri del campionato 2023 di F1 con la novità dell’avvicendamento tra Mattia Binotto e Frederic Vasseur per il ruolo di team principal, in seguito al complicato finale di stagione che ha portato all’addio dell’italiano. Un tema che ha generato un dibattito importante nel corso dei mesi, soprattutto alla luce della seconda parte di stagione non brillante da parte del Cavallino. A dire la propria sull’argomento è stato anche Peter Windsor, general manager della Rossa negli anni ’80, il quale ha spiegato qual è stato, secondo lui, il momento che ha decretato la definitiva rottura tra il mondo Ferrari e Binotto: “Penso che il cumine sia stato il finale del Gran Premio di Silverstone, in cui Charles Leclerc è stato inspiegabilmente lasciato in pista con gomme usate; era l’unico in quelle condizioni, e poi ne ha pagato le conseguenze”, ha spiegato sul proprio canale Twitch. La gara venne invece vinta da Carlos Sainz, che per la prima volta in carriera è salito sul gradino più alto del podio. 
    Il dito puntato a Leclerc
    “Era una gara che avrebbe dovuto vincere – ha aggiunto Windsor -, ed essendo ovviamente infuriato, nel team radio se l’è presa con tutti, credo soprattutto con Binotto. E dopo essere sceso nel parco chiuso, Mattia gli si è avvicinato e gli ha fatto quel gesto con il dito, come a dirgli ‘Non parlare così, sono io il capo qui’. È lì che ho pensato che Binotto avesse i giorni contati, perché non è possibile rivolgersi in questo modo a una forza della natura come Leclerc”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Windsor: “Addio Binotto? Ecco l'episodio che fece traboccare il vaso”

    ROMA – La stagione 2023 di F1, per Ferrari, si apre con la grande novità del cambio di team principal, con la fine burrascosa del rapporto con Mattia Binotto e il conseguente avvicendamento con Frederic Vasseur. Un tema che ha generato un dibattito importante nel corso dei mesi, soprattutto alla luce della seconda parte di stagione non brillante da parte del Cavallino. A dire la propria sull’argomento è stato anche Peter Windsor, general manager della Rossa negli anni ’80, il quale ha spiegato qual è stato, secondo lui, il momento che ha decretato la definitiva rottura tra il mondo Ferrari e Binotto: “Penso che il cumine sia stato il finale del Gran Premio di Silverstone, in cui Charles Leclerc è stato inspiegabilmente lasciato in pista con gomme usate; era l’unico in quelle condizioni, e poi ne ha pagato le conseguenze”, ha spiegato sul proprio canale Twitch. La gara venne invece vinta da Carlos Sainz, che per la prima volta in carriera è salito sul gradino più alto del podio. 
    La ricostruzione
    “Era una gara che avrebbe dovuto vincere – ha aggiunto Windsor -, ed essendo ovviamente infuriato, nel team radio se l’è presa con tutti, credo soprattutto con Binotto. E dopo essere sceso nel parco chiuso, Mattia gli si è avvicinato e gli ha fatto quel gesto con il dito, come a dirgli ‘Non parlare così, sono io il capo qui’. È lì che ho pensato che Binotto avesse i giorni contati, perché non è possibile rivolgersi in questo modo a una forza della natura come Leclerc”.  LEGGI TUTTO