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    Ford in F1, Mark Rushbrook: “Ora situazione interessante”

    ROMA – La crescita imponente del marchio F1 ha dato il via con sempre più insistenza ai discorsi su nuove scuderie pronte ad entrare. Ma non solo nuovi team: alcuni marchi importanti, negli ultimi mesi, sono stati nominati in merito ad una possibile entrata nel Circus sotto altre vesti. È il caso della Ford, il cui settore dedicato al motorsport e denominato Ford Performance sarebbe in trattativa con Red Bull per creare un marchio di power unit nel 2026, una stagione che segnerà un’altra svolta epocale di questo sport, tra cui il passaggio a carburanti totalmente ecosostenibili. Bocce ancora cucite sulla trattativa con Red Bull, ma da casa Ford qualcosa si muove. Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, interrogato sull’argomento, non ha potuto fare altro che sottolineare la crescita esponenziale del business, dopo l’ingresso di Liberty Media: “Creare grandi appuntamenti e una grande competizione è stato decisivo. Drive to Survive, ad esempio, è stata una grande iniziativa, che ha attirato un nuovo pubblico. Come azienda, partecipiamo per l’innovazione, la possibilità di apprendimento, ma anche per questioni di marketing. In questo senso la situazione è cambiata e va presa in considerazione. Come per tutte le altre competizioni, è nostro compito osservarle, studiarle e decidere se ha senso o meno partecipare”. 
    L’attrazione dei carburanti ecosostenibili 
    “Il carburante sostenibile è qualcosa che sicuramente ci interessa, ma lo stiamo già facendo in altre serie – ha aggiunto Rushbrook -. Il WRC lo ha adottato già lo scorso anno, e per noi è stata una parte importante per l’apprendimento. I veicoli che vendiamo, in alcune regioni, passano all’elettrico più velocemente che in altre. Mentre in altre l’elettrico prenderà piede molto più avanti. Vogliamo essere sostenibili in quello che facciamo come azienda, non solo producendo auto elettriche ma in tutti i modi possibili. Supportiamo tutte le serie che passano a un carburante più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Ford e la Formula 1: cosa c'è di vero, parla Mark Rushbrook

    ROMA – Il tema dell’entrata di nuove scuderie sta tenendo il banco in maniera sempre più insistente all’interno del mondo F1. Ma non solo nuovi team: alcuni marchi importanti, negli ultimi mesi, sono stati nominati in merito ad una possibile entrata nel Circus sotto altre vesti. È il caso della Ford, il cui settore dedicato al motorsport e denominato Ford Performance sarebbe in trattativa con Red Bull per creare un marchio di power unit nel 2026, una stagione che segnerà un’altra svolta epocale di questo sport, tra cui il passaggio a carburanti totalmente ecosostenibili. Bocce ancora cucite sulla trattativa con Red Bull, ma da casa Ford qualcosa si muove. Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance, interrogato sull’argomento, non ha potuto fare altro che sottolineare la crescita esponenziale del business, dopo l’ingresso di Liberty Media: “Creare grandi appuntamenti e una grande competizione è stato decisivo. Drive to Survive, ad esempio, è stata una grande iniziativa, che ha attirato un nuovo pubblico. Come azienda, partecipiamo per l’innovazione, la possibilità di apprendimento, ma anche per questioni di marketing. In questo senso la situazione è cambiata e va presa in considerazione. Come per tutte le altre competizioni, è nostro compito osservarle, studiarle e decidere se ha senso o meno partecipare”. 
    Ecosostenibile come il WRC
    “Il carburante sostenibile è qualcosa che sicuramente ci interessa, ma lo stiamo già facendo in altre serie – ha aggiunto Rushbrook -. Il WRC lo ha adottato già lo scorso anno, e per noi è stata una parte importante per l’apprendimento. I veicoli che vendiamo, in alcune regioni, passano all’elettrico più velocemente che in altre. Mentre in altre l’elettrico prenderà piede molto più avanti. Vogliamo essere sostenibili in quello che facciamo come azienda, non solo producendo auto elettriche ma in tutti i modi possibili. Supportiamo tutte le serie che passano a un carburante più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, obiettivo pit stop perfetti: 1.000 prove prima del Bahrain

    ROMA – La nuova stagione di F1 è alle porte, e anche la Ferrari prosegue nel suo lavoro senza sosta per farsi trovare pronta. Un lavoro che non si limita solo allo sviluppo della monoposto e all’azione in pista, dopo i tre giorni di test svolti a Fiorano, ma che riguarda anche altri dettagli che nell’arco della stagione fanno la differenza. Proprio Fiorano (dove si trova anche il nuovo simulatore) è sede del garage in cui i meccanici si allenano sui pit stop. Una vera e propria preparazione atletica, che parte dall’alimentazione, con un programma preciso per limitare gli errori in una delle fasi più spettacolari della gara, dove la tensione sale e ogni centesimi di secondo conta. L’obiettivo è quello di toccare quota 1.000 pit stop provati nel giro di un mese, quindi prima del trasferimento in Bahrain dove, dal 3 al 5 marzo, si svolgeranno i test ufficiali, prima del via alle gare nel fine settimana successivo. 
    Un lavoro certosino che ha visto dei miglioramenti nella scorsa stagione, ma non quanto ci si aspettava in casa del Cavallino Rampante. È quanto sottolinea Diego Ioverno, commentando il dato che ha visto la Ferrari chiudere il 2022 con il 73% di pit stop sotto i 3″, facendo meglio anche di Red Bull: “Non siamo soddisfatti, perché il target era di arrivare all’80%, e non l’abbiamo fatto”, ha spiegato l’ingegnere responsabile dei reparti montaggio ai microfoni di motorsport.com. “Per il 2023 abbiamo alzato l’asticella all’84% e ci stiamo allenando in tal senso, con l’obiettivo di abbassare il 9% di pit stop falliti”, ha aggiunto Ioverno, dove per “falliti” si intendono le soste oltre i 4″50. E se la costanza per certi versi risulta più importante e difficile da raggiungere rispetto alla velocità, c’è da sottolineare il record fatto segnare in questi test: “Abbiamo raggiunto valori straordinari, anche di 1″65. Ma in laboratorio la macchina arriva sempre perfettamente allineata alla postazione e, soprattutto, si ferma esattamente nel punto previsto, mentre durante un Gran Premio entrano in gioco tante altre variabili che rendono l’esercizio molto complicato”. Nel particolare, la monoposto utilizzata è la SF-71 del 2018, spinta dal motogeneratore elettrico MGU-K. 

    “Zandvoort? Non ha sbagliato il meccanico”
    “È fondamentale alzare il livello medio della squadra – continua Ioverno -, dal momento in cui abbiamo notato che i problemi sono emersi soprattutto quando siamo stati costretti a fare delle rotazioni del personale, in una stagione lunga, da 22 Gran Premi”. Considerando che quest’anno le gare saranno 23, appare quindi ancora più fondamentale limare sempre più lo scarto di prestazioni tra “titolari” e riserve: per questo, a Fiorano la squadra è stata divisa in due gruppi: una che lavora il mattino e la seconda il pomeriggio, per un totale di circa venti cambi gomme a sessione, per tre volte a settimana. 
    Non solo livello simile, ma anche interscambiabilità nei ruoli: “Abbiamo pensato di rendere più flessibili le funzioni dei meccanici – aggiunge ancora Ioverno -. Così un addetto alla pistola può allenarsi anche nella sostituzione della ruota”. Infine, sul “caso” della ruota mancante di Sainz a Zandvoort con il meccanico bloccato: “Non è stato lui a sbagliare, ma si è ritrovato bloccato dalla macchina perché la chiamata era arrivata troppo tardi”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, mai più errori sui pit stop: 1000 test e il record, meno di due secondi!

    ROMA – La Ferrari è al lavoro per presentarsi al meglio ai nastri di partenza della nuova stagione di F1. Un lavoro che non si limita solo allo sviluppo della monoposto e all’azione in pista, dopo i tre giorni di test svolti a Fiorano, ma che riguarda anche altri dettagli che nell’arco della stagione fanno la differenza. Proprio Fiorano (dove si trova anche il nuovo simulatore) è sede del garage in cui i meccanici si allenano sui pit stop. Una vera e propria preparazione atletica, che parte dall’alimentazione, con un programma preciso per limitare gli errori in una delle fasi più spettacolari della gara, dove la tensione sale e ogni centesimi di secondo conta. L’obiettivo è quello di toccare quota 1.000 pit stop provati nel giro di un mese, quindi prima del trasferimento in Bahrain dove, dal 3 al 5 marzo, si svolgeranno i test ufficiali, prima del via alle gare nel fine settimana successivo. 
    Un lavoro certosino che ha visto dei miglioramenti nella scorsa stagione, ma non quanto ci si aspettava in casa del Cavallino Rampante. È quanto sottolinea Diego Ioverno, commentando il dato che ha visto la Ferrari chiudere il 2022 con il 73% di pit stop sotto i 3″, facendo meglio anche di Red Bull: “Non siamo soddisfatti, perché il target era di arrivare all’80%, e non l’abbiamo fatto”, ha spiegato l’ingegnere responsabile dei reparti montaggio ai microfoni di motorsport.com. “Per il 2023 abbiamo alzato l’asticella all’84% e ci stiamo allenando in tal senso, con l’obiettivo di abbassare il 9% di pit stop falliti”, ha aggiunto Ioverno, dove per “falliti” si intendono le soste oltre i 4″50. E se la costanza per certi versi risulta più importante e difficile da raggiungere rispetto alla velocità, c’è da sottolineare il record fatto segnare in questi test: “Abbiamo raggiunto valori straordinari, anche di 1″65. Ma in laboratorio la macchina arriva sempre perfettamente allineata alla postazione e, soprattutto, si ferma esattamente nel punto previsto, mentre durante un Gran Premio entrano in gioco tante altre variabili che rendono l’esercizio molto complicato”. Nel particolare, la monoposto utilizzata è la SF-71 del 2018, spinta dal motogeneratore elettrico MGU-K. 

    Obiettivo alzare il livello della squadra
    “È fondamentale alzare il livello medio della squadra – continua Ioverno -, dal momento in cui abbiamo notato che i problemi sono emersi soprattutto quando siamo stati costretti a fare delle rotazioni del personale, in una stagione lunga, da 22 Gran Premi”. Considerando che quest’anno le gare saranno 23, appare quindi ancora più fondamentale limare sempre più lo scarto di prestazioni tra “titolari” e riserve: per questo, a Fiorano la squadra è stata divisa in due gruppi: una che lavora il mattino e la seconda il pomeriggio, per un totale di circa venti cambi gomme a sessione, per tre volte a settimana. 
    Non solo livello simile, ma anche interscambiabilità nei ruoli: “Abbiamo pensato di rendere più flessibili le funzioni dei meccanici – aggiunge ancora Ioverno -. Così un addetto alla pistola può allenarsi anche nella sostituzione della ruota”. Infine, sul “caso” della ruota mancante di Sainz a Zandvoort con il meccanico bloccato: “Non è stato lui a sbagliare, ma si è ritrovato bloccato dalla macchina perché la chiamata era arrivata troppo tardi”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Fred Vasseur: “La Ferrari ha tutte le carte in regola per vincere il mondiale”

    Il nuovo team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, ha affermato che la squadra ha tutte le carte in regola per vincere il campionato del mondo, già nel 2023.

    Nella giornata di ieri, dopo una tre giorni di test in pista a Fiorano, Fred Vasseur ha parlato per la prima volta da Team Principal della Scuderia Ferrari. Lo ha fatto con un numero molto limitato di media, tra cui RaceFans, da cui abbiamo ripreso alcune delle sue dichiarazioni.
    Uno degli aspetti che ha voluto sottolineare Vasseur è come siano già stati indirizzati i problemi che hanno compromesso la stagione 2022 e messe in campo delle azioni per risolverli.
    Da quanto si può cogliere dalle sue parole, il nuovo Team Principal avrebbe già avviato una revisione dell’organigramma, in particolare per le persone in pista durante i fine settimana di gara, per ottimizzare il rendimento di squadra e piloti.
    La Ferrari dello scorso anno, dopo un inizio di mondiale molto promettente con due vittorie nelle prime tre gare, ha purtroppo visto scemare le sue chance di vittoria finale per diversi motivi: (1) scarsa affidabilità, (2) un cronico rallentamento dello sviluppo della monoposto, (3) errori di strategia in qualifica e gara, (4) qualche errore operativo anche dei piloti.
    “Sono entrato in Ferrari poco più di due settimane fa – ha detto Vasseur a RaceFans – e, come potete immaginare, il processo è molto lungo. Parlo soprattutto del motore. Penso e spero che oggi sia sotto controllo, che abbiano fatto un buon lavoro negli ultimi due mesi”.

    Vasseur ha anche dichiarato di non voler criticare le decisioni strategiche prese prima del suo arrivo: “Lo sviluppo è spesso una scelta strategica, con il tetto dei costi, per decidere se concentrarsi maggiormente sulla nuova vettura, quella dell’anno successivo, o su quella attuale”, ha precisato il nuovo Team Principal che poi però ha anche aggiunto: “Ma io non c’ero e non voglio dare giudizi su ciò che è successo in passato. Vedremo durante la stagione”.
    In particolare, parlando di strategia ed errori nelle operazioni in pista dello scorso anno, Vasseur ha voluto precisare come i miglioramenti possano essere ottenuti modificando il funzionamento della squadra esistente piuttosto che sostituendo i singoli: “Quando si parla di strategia o di aerodinamica o di un altro argomento, bisogna evitare di concentrarsi solo sul vertice della piramide. Molto spesso, quando si parla di strategia, si tratta di una questione organizzativa che non riguarda solo l’uomo che sta al muretto dei box. Sto cercando di capire esattamente cosa è successo in ogni singolo errore dell’anno scorso e di capire se è una questione di decisione, se è una questione di organizzazione, di comunicazione”.
    “Molto spesso – ha aggiunto Vasseur – al muretto dei box il problema più grande è la comunicazione e il numero di persone coinvolte piuttosto che i singoli individui. Se ci sono troppe persone che discutono delle stesse cose, quando si ha l’esito delle discussioni la macchina parte il giro successivo. Bisogna solo avere una discussione chiara e un flusso di comunicazione chiaro tra le persone giuste al posto giusto. Ma è un lavoro in corso”.
    Vasseur ha assistito ai test della squadra a Fiorano questa settimana e durante l’intervista si è dichiarato fiducioso e convinto che la squadra sarà in grado di lottare per il campionato durante il suo primo anno da Team Principal: “Innanzitutto, sono davvero convinto che oggi alla Ferrari abbiamo tutto per vincere. Dobbiamo mettere tutto insieme per fare un buon lavoro, ma abbiamo tutto per poter vincere”.
    “Nulla è fissato nella pietra”. E poi ha concluso dicendo: “Credo che quando si è un top team non si possa avere altro obiettivo che la vittoria, alla fine della giornata. Non si può iniziare la stagione dicendo di accontentarsi della seconda posizione. Sarebbe una mancanza di ambizione. Penso che abbiamo tutte le carte in regola per fare un buon lavoro. L’obiettivo è vincere il campionato. E se lo si vuole vincere, bisogna prima di tutto battere la Red Bull”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc chiude i test Ferrari a Fiorano coprendo 123 giri [ FOTO ]

    Leclerc e Vasseur, Test F1 Fiorano | foto: Ferrari via twitterTemperature rigide ma anche, finalmente, un sole splendente hanno caratterizzato l’ultima giornata del test di “risveglio” organizzato dalla Scuderia di Maranello a Fiorano con la Ferrari SF21.
    A calarsi in abitacolo questa mattina è stato Charles Leclerc che è arrivato accompagnato dal fratello Arthur, pilota della Ferrari Driver Academy, che ha seguito l’intera tre giorni dal box.
    Il pilota monegasco è uscito dai box alle ore 10:00 in punto per un giro di installazione con gomme da bagnato ma ha poi proseguito il lavoro con pneumatici Pirelli da asciutto.

    It’s good to be back 😁🙌 pic.twitter.com/8RYup1iH38
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) January 26, 2023

    Complici le condizioni di pista molto migliorate, Leclerc fino alla pausa pranzo ha percorso 56 giri, completando il programma previsto. Ad osservarlo in garage sono passati anche il Team Principal, Frederic Vasseur e il compagno Carlos Sainz.

    Nel pomeriggio il monegasco ha continuato a girare con gomme slick portando il totale di giornata a 123 passaggi, pari a 366 chilometri. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc in pista per i test Ferrari a Fiorano: c'è anche Vasseur

    ROMA – Per la Ferrari è arrivata la terza e ultima giornata di test a Fiorano. Dopo Robert Shwartzman e Carlos Sainz, nel day-3 è toccato a Charles Leclerc scendere in pista al volante della SF21, la monoposto utilizzata dal Cavallino nel Mondiale 2021 di Formula 1. Una giornata decisamente migliore per quanto riguarda le condizioni meteorologiche rispetto al mercoledì, quando Sainz aveva guidato la vettura in condizioni di bagnato.Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    Presente Vasseur
    Non solo il sole ad accogliere la prima uscita in pista di Leclerc. A Fiorano presente infatti anche il nuovo team principal Frederic Vasseur, come testimoniato dall’account social della scuderia di Maranello, che ha immortalato l’ex Alfa Romeo ai box durante la giornata di test. LEGGI TUTTO