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    F1, Vasseur conferma: “Penalità per Leclerc a Jeddah”

    La Ferrari ha fatto sapere di aver trovato la causa del problema che ha fermato Charles Leclerc a Sakhir e che sulla vettura del monegasco sarà montata la terza centralina (CU), il che lo costringerà a prendere penalità in griglia.

    E’ stato Fred Vasseur a comunicare che Leclerc dovrà scontare una penalità in griglia al secondo Gran Premio della stagione F1 2023. Sulla Ferrari del monegasco infatti sarà montata la terza centralina dell’anno, dopo i problemi avuti in Bahrain: “Abbiamo trovato la causa del problema che ha fermato Charles a Sakhir e monteremo sulla sua vettura la terza CU, il che ci costringerà a prendere penalità”.

    Il Team Principal della Ferrari ha poi anche aggiunto: “Siamo tornati dal Gran Premio del Bahrain con una prima fotografia dei punti di forza e delle debolezze della nostra vettura, e con tante indicazioni utili per fare passi avanti. Comparando la prestazione in qualifica della SF-23 con quella offerta in gara, è evidente che c’è ancora un discreto margine per migliorare la nostra performance la domenica. Stiamo lavorando bene come squadra per estrarre il massimo dal nostro pacchetto sia in termini di guidabilità che sotto il profilo dell’affidabilità”.

    Infine Vasseur, parlando del prossimo appuntamento ha detto: “Il circuito dell’Arabia Saudita è molto diverso da quello del Bahrain sia per disegno che per il tipo di asfalto, inoltre la velocità di punta sarà particolarmente importante. Sono fiducioso che possiamo avere un weekend migliore qui a Jeddah”. LEGGI TUTTO

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    F1, Tutti gli uomini ex Ferrari dietro al successo di Aston Martin

    Portrait, Aston Martin Lagonda Global Headquarters, LCH2201a, F1, GP, Great BritainLawrence Stroll, co-owner of Aston Martin, talks to Martin Whitmarsh, CEO of Aston Martin F1 and Lance Stroll, Aston MartinL’Aston Martin è la vera rivelazione di questo inizio di Campionato Mondiale 2023. In Bahrain, il terzo posto di Fernando Alonso ha confermato quanto di buono vi avevamo segnalato sia durante la presentazione delle nuova monoposto che durante i test invernali.
    La compagine guidata da Lawrence Stroll è riuscita a fare lo step necessario per entrare, a tutti gli effetti, nel novero dei Top Team che quest’anno potrebbe contare quattro squadre.
    Oltre al magnate canadese, dietro ai successi dell’Aston Martin ci sono diversi fattori e soprattutto uomini che hanno permesso al team inglese di cogliere a Sakhir il primo podio stagionale.
    Stando a quanto riporta Paolo Ciccaroni su rmcmotori, dietro alla rinascita Aston Martin ci sarebbe anche Luca Cordero di Montezemolo, con una serie di consigli su come gestire un team di Formula 1.

    “Il tocco di Montezemolo – scrive Ciccaroni – si vede soprattutto nella gestione della Aston Martin per le vetture GT. Non è un caso che Stroll abbia messo sotto contratto Amedeo Felisa, che per anni è stato AD Ferrari e artefice della rinascita del marchio dopo la grande crisi degli anni 80, ma anche l’arrivo di Roberto Fedeli, ex capo motori a Maranello e poi trasferito nell’antenna tecnologica di Modena dove ha curato i motori per Alfa Romeo e Maserati della rinascita”.
    Oltre ai “consigli” di Montezemolo, Stroll ha ingaggiato anche Marco Mattiacci, che aveva ricoperto il ruolo di Team Principal Ferrari, anche se solo per sei mesi. Il 52enne romano è un profondo conoscitore del mercato nord americano dell’auto e in particolare quello delle Supercar.
    Ciccarone segnala poi come altri uomini ex Ferrari siano ora in Aston Martin: Renato Bisignani alla comunicazione, dopo un passato al reparto marketing di Renault F1 e all’ufficio stampa e comunicazione dalla Ferrari, anche in F1, prima di passare alla Formula E.
    Non ultimo, guardando al reparto tecnico, il Aston Martin troviamo Luca Furbatto, anch’egli con un passato a Maranello e con esperienze anche in McLaren e Sauber (Alfa Romeo).
    Riuscirà Fred Vasseur a fare altrettanto in Ferrari, portando a Maranello gli uomini chiave giusti per riportare la Scuderia di Maranello dove merita? LEGGI TUTTO

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    F1, Sanchez: “Decisione di lasciare la Ferrari maturata da tempo”

    “Dopo 10 anni in Ferrari, ho deciso di lasciare il team per un altro progetto in F1. La mia decisione, è maturata da un bel po’ di tempo. Non vedo l’ora di tornare al lavoro”. Con questo messaggio pubblicato su LinkedIn, David Sanchez ha precisato che la sua dipartita da Maranello sia stata una decisione maturata da tempo e che, come vi avevamo anticipato in questo nostro articolo, l’esperto di aerodinamica, da 10 anni in Ferrari, lo rivedremo presto nel Circus della Formula 1 in un altro team.
    Qui sotto il post sul profilo del francese su LinkedIn. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “A Jeddah ci sarà meno degrado e spingeremo di più”

    Un Carlos Sainz positivo, alla vigilia del secondo Gran Premio dell’anno in Arabia Saudita. Lo spagnolo della Ferrari ha voluto sottolineare come il minor degrado gomme del tracciato di Jeddah possa permettere alla Ferrari di spingere di più!1 – GP BAHRAIN F1/2023 – GIOVEDI’ 02/03/2023“Credo che potremo essere più competitivi in gara perché l’asfalto ci permetterà di spingere di più, in quanto ci sarà meno degrado”, ha detto Carlos Sainz a RacingNews365.
    “Abbiamo corso solo la gara in Bahrain, con queste vetture – ha aggiunto lo spagnolo -. Abbiamo ben chiaro quale sia stato il nostro problema in Bahrain. “A Jeddah, l’asfalto diverso forse ci aiuta o forse saremo uguali. Non lo sappiamo ma voglio essere positivo”.

    Sainz ha anche voluto paragonare la SF-23 con la F1-75: “Rispetto all’anno scorso abbiamo fatto dei passi avanti in tutti questi settori, quindi non siamo peggiorati, anzi, abbiamo migliorato in due o tre punti”.
    Infine lo spagnolo ha anche parlato della Red Bull, autentica dominatrice della prima gara dell’anno: “I punti deboli sono il degrado degli pneumatici e la Red Bull è più veloce rispetto alla fine dell’anno scorso”. LEGGI TUTTO

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    Gli pneumatici per Jeddah, il circuito cittadino più veloce della stagione

    Al Gran Premio dell’Arabia Saudia Pirelli ha nominato la mescola C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.

    Jeddah è il circuito cittadino più veloce della stagione. Il tracciato è stato progettato tre anni fa ma da allora ha subito continue migliorie. In vista della gara di quest’anno, sono stati aggiunti numerosi rallentatori nelle vie di fuga e diversi cordoli sono stati smussati. Alcuni muri a bordo pista sono stati invece riposizionati, come avvenuto in curva 8 e 10 per migliorare la visibilità in entrata o in curva 23 per diminuire la velocità della variante.
    L’assetto delle vetture dovrà essere differente rispetto a quello studiato per la prima gara dell’anno. In Arabia Saudita è infatti necessario avere una buona stabilità nelle veloci curve che caratterizzano il circuito.

    Il grip del tracciato arabo è nella media ma la sabbia trasportata dal vento potrebbe influenzare l’aderenza sull’asfalto a bassa abrasività. Il circuito cittadino, affacciato sul Mar Rosso, non è impegnativo per la trazione e i freni ed esercita prevalentemente forze laterali sugli pneumatici.

    Anche il Gran Premio di Jeddah, come il precedente a Sakhir, si correrà di notte ma due ore dopo lo start in Bahrain. La gara, le qualifiche e la FP2 inizieranno alle 20 ora locale. Non è prevista pertanto una elevata escursione termica tra lo start e il termine della sessione. Le rimanenti prove libere sono invece nel tardo pomeriggio quando la temperatura dell’asfalto potrebbe variare di quasi 10 gradi.
    “Per il veloce circuito di Jeddah abbiamo confermato la scelta delle mescole dell’anno scorso perché hanno dimostrato una buona consistenza durante tutto il weekend di gara. Nelle due edizioni fin qui disputate, il Gran Premio dell’Arabia Saudita è stato abbastanza imprevedibile perché sono state frequenti le bandiere rosse e le neutralizzazioni, essendo un tracciato tipicamente cittadino. La singola sosta è stata l’opzione più veloce nel 2022 quando l’anticipazione dei pitstop, determinata proprio da una safety car in pista, ha permesso alla maggior parte dei piloti di concludere la gara sulle Hard. Max Verstappen e Charles Leclerc, in testa al gruppo, hanno ingaggiato una lotta serrata anche grazie alla tenuta dei pneumatici e alla strategia scelta, con il pilota Red Bull che ha prevalso sul ferrarista per meno di un secondo, regalandoci un’emozionante Gran Premio. Le squadre dovranno inoltre lavorare molto sull’assetto delle vetture perché avranno a disposizione solo le prove libere per perfezionare il bilanciamento con i nuovi pneumatici. Trazione e frenata, forze predominanti in Bahrain, lasciano infatti il passo alle sollecitazioni laterali di Gedda, pista con caratteristiche completamente differenti da Sakhir”. LEGGI TUTTO

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    F1 2023, La sorprendente analisi delle velocità massime in Bahrain

    Le velocità massime in GARA – Gp Bahrain F1 2023Max Verstappen e Red Bull hanno dominato il Gp Bahrain, prima gara del Mondiale di F1 2023. Ma questo binomio non è stato comunque quello più brillante sul piano della pura velocità massima fatta registrare complessivamente sabato e domenica alla speed trap della pista di Sakhir. Anzi, tutt’altro. L’accoppiata vincente di questa speciale classifica è costituita, udite udite, da Lewis Hamilton e dalla Mercedes. Il duo che ha sbaragliato la concorrenza nell’era turbo ibrida ritorna qui a primeggiare mettendosi dietro proprio la rivale Red Bull guidata da Sergio Perez. Il campione del mondo in carica Verstappen, invece, è addirittura ultimo! L’olandese è primissimo all’arrivo e fanalino di coda qui, con un uso del drs “mozzato” in corsa rispetto ad altri proprio perché sempre in testa.
    Sono questi i dati sorprendenti del primo appuntamento della F1 2023, che emergono dai valori medi delle velocità massime rilevate durante le qualifiche e nel corso della gara nel punto più veloce del tracciato per ciascun pilota. Ebbene, Hamilton e la già bistrattata W14 si mettono tutti dietro con 328,9 km/h. Dato scaturito dalla media tra i 324,4 delle prove e i 333,4 della domenica. Alle spalle di Perez, che paga un km/h secco, un’altra sorpresa: l’Alpine di Pierre Gasly accreditato di 326 km/h pieni. Il pilota francese ha concluso invece il Gp del Bahrain in nona posizione. E le Ferrari? Nella graduatoria maximum speeds le Rosse di Sainz e Leclerc figurano al 4° e al 7° posto. Tra di loro s’inserisce la velocissima Williams di Sargeant, 6° con 325,4 km/h e classificatosi 12° sotto la bandiera a scacchi.

    Fernando Alonso, protagonista di una corsa eccezionale fino al podio, in questo contesto ha solo l’ottava velocità di punta. Piuttosto indietro è anche il team mate di Hamilton, George Russell, 12° con 322,8 km/h. Se si confrontano questi rilevamenti con il risultato della corsa, soltanto due piloti hanno confermato la stessa posizione: Sergio Perez (2°) e Carlos Sainz (4°). Utilizzando il sistema di punteggio previsto per le gare, la classifica delle super velocità fotografa questa situazione: Hamilton 20 punti, Perez 18, Gasly 15, Sainz 12, Ocon 10, Sargeant 8, Leclerc 6, Alonso 4, Albon 2, Hulkenberg 1.Le velocità massime in QUALIFICA – Gp Bahrain F1 2023
    Tra le maximum speeds delle qualifiche e quelle realizzate in gara nel primo round della F1 2023 si riscontra il crollo di Verstappen (da 6° il sabato a ultimo la domenica) e dei ferraristi (Sainz da primo a 12° – Leclerc da 3° a 15°). Grandi balzi in avanti per Ocon (da 9° a 3°), Alonso (da 10° a 4°), Hulkenberg (da 15° a 5°), Zhou ( da 16° a 8°) e per l’esordiente Oscar Piastri (da 19° a 9°). Con il primo appuntamento in Bahrain è iniziato anche questo campionato del mondo parallelo tutto da seguire e scoprire weekend dopo weekend. Viste le premesse regalerà altri grandi colpi di scena! La velocità nuda e cruda, in fondo, è la prima essenza della F1 e del motorsport in generale. La scintilla delle emozioni per l’appassionato nasce da qui. LEGGI TUTTO

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    F1, Aston Martin deve essere considerata un top team?

    action, TS-Live, Bahrain International Circuit, GP2301a, F1, GP, BahrainFernando Alonso, Aston Martin AMR23Il round di apertura della stagione 2023 in Bahrain ci ha consegnato una certezza: l’egemonia targata Red Bull. Alle spalle dei due tori austriaci però, la carne al fuoco è parecchia. Le tematiche che si sono diffuse nel paddock sono già tante dopo soltanto un GP. A prendersi la prima pagina è l’eccellente prova dell’Aston Martin che, non solo ha confermato, ma è andata oltre quelle che erano le attese emerse dopo i test.
    Una monoposto nuova al 95%. Così Fernando Alonso aveva sottolineato alla vigilia del mondiale, dopo i chilometri percorsi ai test. Se è vero che durante l’inverno si erano diffuse voci legate ad una buona competitività, spesso in un progetto in rottura con le linee guida di quello precedente, si deve tenere in considerazione la possibilità di una prima fase di adattamento. Eppure questo feeling è arrivato sin da subito su tutti i fronti, con i feedback da parte dei piloti che si sono tradotti in prestazioni brillanti.
    Sensazioni che hanno conquistato un Fernando Alonso orgoglioso della sua scelta come mai eravamo abituati a vedere negli ultimi anni. Nelle dovute misure si può fare un discorso simile anche per un claudicante Lance Stroll, che nonostante i problemi fisici, a Sakhir è riuscito ad esprimersi al massimo delle sue possibilità. In Bahrain l’Aston ha espresso non solo una buona velocità in qualifica, ma soprattutto un eccellente passo gara alla domenica. Ciò ha messo in luce come, allo stato attuale delle cose, sia cambiato il benchmark del team.

    I valori in campo raccontano di una monoposto decisamente più performante rispetto a quelli che fino a tre mesi fa erano gli avversari diretti. Il punto interrogativo risiede nel confronto con i top team. Se mettessimo la lente d’ingrandimento soltanto sul debutto stagionale, l’Aston Martin è la seconda forza del mondiale alle spalle di Red Bull. Ciò non soltanto guardando la classifica, ma anche lo stato di forma. Uno sguardo più globale ci suggerisce però di valutare fattori come gli sviluppi stagionali e la sensibilità ai circuiti.
    I top team infatti si distinguono dal resto della mischia proprio in questi termini. Nel corso di una stagione, l’asticella delle prestazioni di una squadra di prima fascia, può cambiare soltanto nei confronti degli avversari diretti. Su questo fronte le prossime tappe e gli sviluppi saranno fondamentali per capire se i competitors del team di Mr. Stroll resteranno quelli di primo pelo.
    Il rischio è quello di restare in un limbo ristretto alla sola Aston Martin, che in ogni caso valorizzerebbe lo straordinario lavoro compiuto. Le premesse ci permettono però di delineare un orizzonte di conferme rispetto a quanto visto nelle primissime battute. Se questo dovesse concretizzarsi, si aggiungerebbe un ingrediente goloso ad un mondiale che, indipendentemente dal timore di un’egemonia dei leader, merita di essere seguito.
    Dopo il primo GP, la statistica delle classifiche mondiali ad esclusione di Red Bull, Ferrari e Mercedes, vedono l’Aston Martin chiudere con una solida doppietta nei confronti del resto del gruppo.
    Classifica piloti

    Fernando Alonso Aston Martin 25
    Lance Stroll Aston Martin 18
    Valtteri Bottas Alfa Romeo 15
    Pierre Gasly Alpine 12
    Alexander Albon Williams 10
    Yuki Tsunoda AlphaTauri 8
    Logan Sargeant Williams 6
    Kevin Magnussen Haas 4
    Nyck De Vries AlphaTauri 2
    Nico Hulkenberg Haas 1
    Guanyu Zhou Alfa Romeo 0
    Lando Norris McLaren 0
    Esteban Ocon Alpine 0
    Oscar Piastri McLaren 0

    Classifica Costruttori

    Aston Martin 43
    Alfa Romeo 16
    Williams 16
    Alpine 12
    AlphaTauri 10
    Haas 5
    McLaren 0 LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari sconta ancora gli effetti negativi della gestione Binotto

    La prima gara dell’anno ha riportato la Ferrari con i piedi per terra, mettendo la Scuderia di Maranello di fronte alla dura realtà che vede una Red Bull là davanti e nuovi avversari che lo scorso anno erano poco più che sbiadite comparse.

    Il 2022 aveva visto la Ferrari esordire con un vantaggio competitivo nei confronti di tutti i suoi avversari. Nella prima parte della stagione, le vittorie di Charles Leclerc e gli ottimi piazzamenti di Carlos Sainz avevano permesso alla compagine italiana di guidare le classifiche piloti e costruttori. La vittoria del mondiale sembrava possibile ma, alla fine, non fu così!
    La seconda parte della stagione, sappiamo infatti come andò: la Red Bull, una volta messa a punto la sua nuova monoposto, prese il largo. Max Verstappen fu un autentico dominatore, tanto da conquistare ben 9 vittoria nelle ultime 11 gare del mondiale 2022.
    Questa incredibile strisciata di successi “rischia” ora di continuare anche nel 2023. Le premesse ci sono tutte: la RB19 è una perfetta evoluzione della monoposto vincente dello scorso anno, mentre gli avversari non hanno fatto lo step necessario per avvicinare le prestazioni della compagine austriaca.
    La Ferrari SF-23, per quanto abbiamo potuto vedere dai test e dalla prima gara in Bahrain, non ha risolto completamente i problemi di affidabilità, la gestione degli pneumatici non è ancora ottimale e dal punto di vista della prestazione pura della Power Unit non ha il vantaggio che in molti si aspettavano ci fosse. Quest’ultimo aspetto è evidente anche guardando la prestazione di Alfa Romeo e Haas, soprattutto sul giro secco in qualifica.

    Oltre a non poter guardare alla Red Bull come un reale obiettivo con cui lottare per la vittoria in gara, la Scuderia guidata da Fred Vasseur si deve guardare alla spalle da Mercedes e Aston Martin.
    I due team, fino allo scorso anno, non costituivano un problema mentre ora sono una vera e propria “minaccia” per la difesa del secondo posto nella classifica riservata ai costruttori. Se da un lato Aston Martin ha dimostrato di avere le carte in regola per poter essere la seconda forza del mondiale, dall’altra Mercedes potrebbe rientrare prepotentemente in gioco una volta messa in pista la nuova versione della W14. Il team guidato da Toto Wolff ha già dimostrato lo scorso anno quale possa essere il suo potenziale di sviluppo durante la stagione e anche l’affidabilità e la costanza nei risultati sono due carte a loro favore.
    Con questi due agguerriti team alle “spalle” della Ferrari, a Maranello non possono certo dormire sonni tranquilli. Gli effetti negativi della gestione Binotto si stanno facendo sentire, proprio in questo inizio di campionato. In particolare l’affidabilità della Power Unit non sembra essere un problema risolto al 100% e quanto accaduto in Bahrain ha fatto suonare un campanello d’allarme sul quale Vasseur ha chiesto chiarimenti. I tempi per analizzare i problemi sono finiti: ora occorre agire per assicurare un’affidabilità all’altezza della concorrenza.
    Il neo Team Principal aveva già dovuto accettare un piano 2023 che prevedeva l’utilizzo di 4 Power Unit, una in più di quanto permesso dal regolamento. Evidentemente però qualcosa è stato sottovalutato, visti i problemi del Bahrain e questo, in futuro, non dovrà più avvenire. La mancata comprensione delle gomme, unita alla messa a punto degli assetti della nuova SF-23, sono due altri aspetti sui quali Vasseur è stato categorico, chiedendo un lavoro più sinergico tra i diversi reparti.
    Il Team Principal, a poco più di due mesi dal suo insediamento, ha cominciato a capire meglio gli uomini e l’organizzazione della squadra. Ci sono interventi pianificati che sono già stati resi operativi, come il cambio di mansione di Inaki Rueda, ex responsabile delle strategie in pista e qualche revisione di responsabilità di alcune key people; primo fra tutti Laurent Mekies che non è detto che possa anche essere il prossimo a lasciare Maranello.
    Binotto non c’è più ma gli strascichi della sua mala gestione si fanno ancora sentire. Diamo ancora un po’ di tempo a Vasseur per capire meglio ciò di cui dispone, sia come capitale umano che tecnico e poi siamo certi che alcuni cambiamenti saranno necessariamente fatti, per avere le persone giuste e di fiducia nei ruoli chiave, colmando quel gap di competenze che un team come la Ferrari non può più permettersi di avere. Per vincere occorre ingaggiare i migliori, siano essi ingegneri e piloti, andando con coraggio sul mercato. La Scuderia di Maranello deve tornare ad essere un polo fortemente attrattivo per queste figure che vogliono vincere in Formula 1.
    Il Mondiale Costruttori manca a Maranello dal lontanissimo 2008, due ere geologiche fa, pensando ai tempi moderni e in particolare a quelli della Formula 1 degli ultimi anni! LEGGI TUTTO