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    F1, test Bahrain: solo un team fa peggio del 2022, ecco quale

    ROMA – Terminati i test della Formula 1 in Bahrain, gli unici prima dell’avvio del Mondiale 2023, è tempo di tracciare i primi bilanci in vista del prossimo weekend, quando il GP sul circuito di Sakhir aprirà la nuova stagione. Il Circus ha pubblicato una tabelle con il confronto tra i migliori tempi di ogni team nel 2022 e quelli della tre giorni appena terminata. Una classifica che vede diminuire tutti i crono registrati nell’ultimo fine settimana, a eccezione di una scuderia. LEGGI TUTTO

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    F1, Drive to surprise: impressioni e pronostici dal Bahrain

    “Verstappen campione del mondo”. “La W14 è un flop”. “Alonso seconda forza con Aston Martin”. “Depressione in casa Ferrari”.

    CALMA! I test sono test e – come sappiamo – lasciano il tempo che trovano, per giunta poco, visti i soli tre giorni di lavoro in Bahrain. Ricordiamo tutti il 2019: Ferrari campione dei test, Mercedes campione del mondo. Ecco, ciò dimostra che la cautela è sempre ottima consigliera quando si parla di test prestagionali. Dunque ci limiteremo ad avanzare delle semplici candidature mosse da sensazioni. Seguendo l’iperbole scuola Netflix vedremo un po’ chi, secondo noi, “drive to survive” e chi “drive to surprise” in questo 2023.
    DRIVE TO SURVIVE
    Mercedes
    Se il buongiorno si vede dal mattino, quello dei test, per la W14, non è stato esattamente un ottimo risveglio. È vero che il porpoising non c’è più, ma se avevamo individuato nell’affidabilità del team di Brackley un’ottima alleata, il problema idraulico occorso a Russell non rappresenta di certo un buon segnale. La testardaggine teutonica dei tecnici, che hanno mantenuto la filosofia a zero sidepods, per ora, non sembra dare continuità agli ultimi risultati della passata stagione. Poca aderenza e scarso bilanciamento della vettura, in aggiunta a un Toto Wolff che , ai microfoni di SKY, si è detto “Non troppo ottimista” riguardo la rincorsa al titolo. Preoccupa un pochino anche la prospettiva di George Russell, che alla sua seconda stagione potrebbe perdere l’effetto motivazionale, dato dai difficili anni trascorsi in Williams, che l’ha contraddistinto per tutto il 2022.
    McLaren
    Se Brackley piange, Woking di sicuro non sorride, anzi. “Ho visto Lando lasciare il garage e dirigersi verso lo stanzino, dando un pugno al muro mentre camminava. Chiaramente non con la forza di abbatterlo, ma c’era della frustrazione. È stato un Lando piuttosto diverso da quello che siamo abituati a vedere”. Così Will Buxton, commentatore britannico e volto noto della serie “Drive to survive”, prodotta da Netflix. Che sia un po’ romanzata… Poco importa. La MCL60 si è dimostrata una vettura difficile da tenere in pista e non sembra vedersi quel salto di qualità che tanto si sperava tra le mura di Woking. Se poi il tuo Team Principal Andrea Stella ammette: “Ci siamo accorti troppo tardi che una direzione diversa in termini di aerodinamica avrebbe avuto più potenziale” e non hai più per compagno di squadra un Ricciardo in crisi d’identità, possiamo comprendere e compatire la frustrazione di Lando. Un pugno anzi, sembra quasi poco.

    DRIVE TO SURPRISE
    Red Bull
    E menomale che sono stati penalizzati, verrebbe da dire. Perché nonostante il part-time dei tecnici in galleria del vento, la nuova Red Bull è apparsa subito nella stessa splendida forma in cui l’avevamo lasciata a fine 2022. Non solo Verstappen, ma anche Perez sembra aver trovato fin da subito il feeling con la vettura. Cercasi competitor all’altezza oppure si rischia il monopolio…
    Aston Martin
    Tolto il KO elettrico che pronti-via ha messo fuorigioco Drugovich (DAY-1) e le cadute in bicicletta del figlio del capo, Lance Stroll. L’Aston Martin, molto rivoluzionata, è apparsa pimpante e competitiva soprattutto sul passo gara, si è presa i complimenti da mezzo paddock, Horner e Wolff in primis e ha ritrovato un Alonso motivatissimo. L’asturiano è apparso molto positivo sul potenziale della vettura, parola d’ordine “ottimizzare il pacchetto” per estrarre tanta velocità nascosta sotto il cofano della AMR23. Fuoco fatuo o vera gloria? Si vedrà in pista tra meno di sette giorni.
    MENZIONE D’ONORE
    Meritate menzioni per Zhou e Alfa Romeo. Il pilota cinese (autore del miglior tempo nel DAY-2) e la nuova C43 sono partiti con il piede giusto. Se dimostreranno un buon potenziale e saranno spalleggiati da un po’ più di fortuna – occhio all’affidabilità – potranno farci divertire nel corso di questo 2023.Per ultimo, ma non ultimo – almeno lo speriamo per lui -, Logan Sargeant. Il pilota statunitense ha completato degli ottimi test a bordo di una buona Williams. Assumere la pesante eredità di Latifi e completare da rookie una prima tre giorni in questa maniera non è da tutti. E se son rose fioriranno! LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Vasseur: “Ecco perché Rueda non è più responsabile delle strategie”

    ROMA – La prima mossa di rilievo di Frederic Vasseur come team principal della Ferrari si è concretizzata pochi giorni fa: nel corso dei test della Formula 1 in Qatar, Inaki Rueda è stato rimosso dal ruolo di responsabile delle strategie per occupare una nuova posizione a Maranello. Il suo posto è stato preso da Ravin Jain. La decisione è stata spiegata dal successore di Mattia Binotto ai microfoni di “As”: “Sulle strategie sembra che sia una questione di persone presenti al muretto, ma non è così. Ci sono le persone in fabbrica, c’è un software dedicato e c’è un flusso di comunicazione con il muretto che è fondamentale. Abbiamo scelto di cambiare un po’ l’organizzazione, con meno presenze e Iñaki sarà ora in fabbrica e Ravin al muretto”. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Vasseur toglie Rueda dal muretto: “Vi spiego perché”

    ROMA – Lo spostamento di Inaki Rueda dal muretto alla fabbrica è uno dei primi atti di Frederic Vasseur come team principal della Ferrari. Durante i test della Formula 1 in Bahrain la scuderia di Maranello ha annunciato che l’ingegnere spagnolo non sarà più il capo della strategia. Il suo posto è stato preso da Ravin Jain. La decisione è stata spiegata dal successore di Mattia Binotto ai microfoni di “As”: “Sulle strategie sembra che sia una questione di persone presenti al muretto, ma non è così. Ci sono le persone in fabbrica, c’è un software dedicato e c’è un flusso di comunicazione con il muretto che è fondamentale. Abbiamo scelto di cambiare un po’ l’organizzazione, con meno presenze e Iñaki sarà ora in fabbrica e Ravin al muretto”. LEGGI TUTTO

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    Test F1 2023: Promossi e bocciati. Le pagelle di Leo Turrini

    Dopo la tre giorni di test in Bahrain, il Circus della Formula 1 è pronto a scendere in pista per la prima gara della stagione 2023.TEST T1 BAHRAIN F1/2023 – GIOVEDI 23/02/2023credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeAnche se dalle prove di Sakhir non si è riusciti appieno a delineare i reali valori in pista, qualche indicazione l’hanno data. Andiamo allora a vedere chi sono, secondo Leo Turrini, i promossi e i bocciati, dopo i Test F1 che si sono chiusi sabato 25 febbraio.
    Le pagelle di Leo Turrini (fonte: SkySport).
    RED BULL: LA STANGATA | VOTO: 10
    Verstappen sembra Paul Newman: gli riesce tutto. E si è messo ad andar forte pure Perez.
    ASTON MARTIN: L’INCREDIBILE HULK | VOTO: 7,5
    Verde come il super eroe Marvel è la Aston Martin (voto 7,5). Il team di seconda fascia che ha progredito di più. Per la gioia di nonno Alonso.
    FERRARI: NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE | VOTO: 7
    E’ la Ferrari (voto 7 di incoraggiamento). Doveva cambiare tutto, di sicuro è arrivato Vasseur ma per ora la macchina continua a mangiare le gomme. C’è ancora una settimana. Basterà?

    ALPHATAURI | VOTO: 7
    Chissà se il grande regista Kurosawa avrebbe mai dedicato un film a Tsunoda. Ma può darsi che stavolta l’Alpha Tauri (voto 7) dia al giapponese un’auto da banzai.
    ALFA ROMEO | VOTO: 7
    D’accordo, nella mitica pellicola di Dino Risi il grande Gassman guidava una Lancia, comunque l’Alfa Romeo Sauber ha chiuso i test con il terzo tempo firmato Bottas.
    WILLIAMS | VOTO: 7
    Strada sempre in salita, eppure ci sono segnali, timidi, di ripresa.
    MERCEDES: IL PAZIENTE INGLESE | VOTO: 6,5
    Forse si è nascosta, alla fine Hamilton un tempo l’ha messo giù ma con gomma morbidissima. Da rivedere.
    HAAS | VOTO: 6
    In effetti la Haas ha il passaporto a stelle e strisce. Ma ancora non si è capito se Steiner abbia fatto bene a mandare a casa il piccolo Schumi.
    ALPINE | VOTO: 6
    Per esserci c’è, ai box e in pista. Ma è difficile immaginarla protagonista.
    MCLAREN: TITANIC | VOTO: 4
    Tanto casino per mettere al volante Piastri e poi gli danno da guidare una piastra da capelli. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Vasseur: “Non aveva senso cambiare programma test per inseguire Red Bull”

    ROMA – “Se fossero felici di quanto fatto, probabilmente saremmo davanti ad un approccio professionale sbagliato. L’obiettivo è cercare di ottenere sempre di più dalla propria macchina, e se un pilota fosse contento del bilanciamento vorrebbe dire che non avrebbe spinto abbastanza”. Così Frederic Vasseur nel commentare, ai microfoni di Motorsport.com, quanto visto nei tre giorni di test ufficiali di F1 in Bahrain per quanto riguarda la Ferrari. Tra i problemi maggiori emersi dalla tre giorni di Sakhir, è emerso un importante degrado gomme per il Cavallino nei long run; Vasseur, però, non fa drammi: “Abbiamo provato tante cose, di cui alcune hanno funzionato e altre no. L’importante in questa fase era macinare chilometri. Abbiamo una buona base di partenza, ed è stato fondamentale non aver avuto intoppi importanti”. Inoltre, la Ferrari non ha effettuato prove di qualifica nell’ultima ora del terzo giorno, al contrario di quanto fatto da Red Bull e Mercedes: “Abbiamo portato avanti il nostro programma, sarebbe stato un errore cambiarlo perché in cima alla classifica dei tempi c’era la Red Bull”, ha senteziato Vasseur.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Vasseur su Leclerc e Sainz: “Giusto che non siano ancora felici”

    ROMA – Frederic Vasseur ha fornito una propria analisi di quelli che sono stati i tre giorni di test ufficiali di F1 in Bahrain dal punto di vista della Ferrari, a partire dalle indicazioni e dalle sensazioni raccontate da Charles Leclerc e Carlos Sainz. In relazione ai due piloti, il team principal, in un’intervista concessa a Motorsport.com, ha dichiarato: “Se fossero felici di quanto fatto, probabilmente saremmo davanti ad un approccio professionale sbagliato. L’obiettivo è cercare di ottenere sempre di più dalla propria macchina, e se un pilota fosse contento del bilanciamento vorrebbe dire che non avrebbe spinto abbastanza”. Tra i problemi maggiori emersi dalla tre giorni di Sakhir, è emerso un importante degrado gomme per il Cavallino nei long run; Vasseur, però, non fa drammi: “Abbiamo provato tante cose, di cui alcune hanno funzionato e altre no. L’importante in questa fase era macinare chilometri. Abbiamo una buona base di partenza, ed è stato fondamentale non aver avuto intoppi importanti”. Inoltre, la Ferrari non ha effettuato prove di qualifica nell’ultima ora del terzo giorno, al contrario di quanto fatto da Red Bull e Mercedes: “Abbiamo portato avanti il nostro programma, sarebbe stato un errore cambiarlo perché in cima alla classifica dei tempi c’era la Red Bull”, ha senteziato Vasseur.  LEGGI TUTTO

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    F1 Mercedes, Hamilton dopo i test: “Non siamo dove vorremmo essere”

    ROMA – Il terzo e ultimo giorno di test ufficiali di F1 in Bahrain hanno visto Lewis Hamilton far segnare il secondo miglior tempo alle spalle di Sergio Perez. Un risultato arrivato dopo giornate di lavoro complicate per la Mercedes, che ha evidenziato qualche problema nel trovare il giusto bilanciamento, sebbene gli aspetti positivi non siano mancati. L’impressione, comunque, è che la scuderia di Brackley parta ancora come terza forza in griglia, alle spalle di Red Bull e Ferrari. Rimane, inoltre, l’ombra del problema idraulico occorso a George Russell nel secondo giorno. Proprio da qui comincia l’analisi di Hamilton al termine dei test: “È vero, venerdì ci siamo fermati, ma l’affidabilità in generale è buona. Ci manca un po’ di velocità nei rettilinei. La macchina non rimbalza più; a volte capita, ma non così di frequente come l’anno scorso. Quando la macchina non saltella va tutto meglio, perché riesci a vedere la strada davanti a te, e anche il corpo ne trae beneficio. Non siamo esattamente dove vorremmo essere, ma è un buon punto di partenza. Sono stati giorni interessanti. Non è mai facile, abbiamo molto da scoprire”.  LEGGI TUTTO