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    GP Monaco: Leclerc, una vittoria che cambia la storia

    L’esito più emozionate nella gara più noiosa, un paradosso, un controsenso. Come quello che ha separato in questo anni Charles dal gradino più alto del podio di casa sua. Proprio lì, a Monaco, dove il suo terreno di caccia prediletto, la qualifica, conta più di ogni altra cosa. Una maledizione, l’ha spezzata Charles.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Grand Prix de Monaco 2024, 8th round of the 2024 Formula One World Championship from May 23 to 26, 2024 on the Circuit de Monaco, in Monaco – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Eppure ci aveva provato nel 2021, quando però un problema al semiasse l’aveva obbligato al ritiro nel giro di formazione, mentre la pioggia e una strategia suicida avevano infranto l’illusione di piazzare il colpo anche l’anno seguente. Per questo sabato sera, dopo una pole straordinaria, la terza a Montecarlo, il sorriso di Charles appariva appena accennato, forzato, molto sfuggente. Gli sguardi nei box erano tesi, nei volti le espressioni di chi teme che la sfortuna o qualcosa si possa mettere di nuovo di traverso, rovinando la festa. Invece no, questa volta no.
    “Abbiamo vinto… finalmente!“, così Bryan Bozzi dal muretto, a sottolineare il senso di liberazione collettivo, Charles Leclerc profeta in patria per la prima volta, un risultato storico anche per Monaco, che di profeti in patria non ne vedeva dai tempi di Louis Chiron, storia di 93 anni fa.
    Piange il Principe Alberto, ma piange anche Charles. Non era successo a Spa, alla sua prima vittoria, non si era sciolto neanche a Monza, una settimana dopo, di fronte alla Marea Rossa, è successo qui, tra le sue strade, a Monaco. Terra di Yacht e soldi, ma anche di sentimenti, quelli che legano Charles alle sue gioie infantili e a quei dolori che hanno stroncato improvvisamente la sua spensieratezza giovanile, obbligandolo a crescere prima del tempo. La perdita del suo amico Jules Bianchi, poi quella di papà Hervé. Se corre è grazie a loro, se vince è per loro.

    Una vittoria dal valore enorme, in un weekend dominato, gestito a sangue freddo, in fuga da un’angoscia che ha tallonato Charles più degli avversari. Ora la Ferrari ha ritrovato il suo cavallino prediletto, costante ma opaco in questo inizio di mondiale, eppure lì, secondo in classifica, ad una manciata di punti da Verstappen.
    Charles Leclerc ha scritto una bella pagina di storia della Formula Uno e forse ne ha cancellata momentaneamente un’altra, quella che vedeva un mondiale già scritto. Vero, troppo presto per riaprire il libro, ma altrettanto presto anche per chiuderlo definitivamente. Per il prossimo capitolo destinazione Montréal, GP del Canada. LEGGI TUTTO

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    F1, Il futuro di Sainz: al Gp di Spagna l’annuncio del nuovo team

    Carlos Sainz è ancora al centro del mercato piloti F1. Lo spagnolo, appiedato dalla Ferrari, si è dato ancora un po’ di tempo per definire il suo futuro. L’obiettivo però del suo entourage è quello di arrivare a Barcellona, a fine giugno, con un contratto firmato.Carlos Sainz | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il pilota spagnolo della Ferrari ha diverse opzioni aperte ma, al momento in cui scriviamo, la situazione è ancora molto fluida.
    “Tutte le opzioni sono aperte, ma per il 2025 vorrei una vettura competitiva”, le parole di Sainz in una recente intervista.
    Il pilota spagnolo, vincitore quest’anno del Gran Premio d’Australia, spera di non dover attendere molto e spera anche di poter risolvere e sbrigare la questione il prima possibile: “Non so ancora dove correrò nel 2025”, ha recentemente detto Sainz che ha poi anche aggiunto: “Per quanto riguarda il mio futuro la situazione è cambiata tanto nel corso dell’inverno. Ora c’è bisogno di un po’ di tempo per analizzare tutte le opzioni disponibili e vedere quale sarà il miglior progetto per diventare campione del mondo”.
    Le dichiarazioni di Sainz portano a restringere la cerchia dei team per i quali il pilota spagnolo potrà correre il prossimo anno. Escludendo il progetto Audi, giudicato troppo rischioso da papà Carlos, le opzioni vere per Sainz restano tre: Red Bull, Mercedes e Aston Martin.
    Per diverse ragioni, questi tre team potrebbero “garantire” allo spagnolo vittorie e titolo mondiale. Red Bull e Mercedes in quanto sono le due squadre che hanno dominato gli ultimi due cicli in Formula 1. A questi si potrebbe aggiungere Aston Martin che, dal 2026 avrà il supporto di Honda.

    Il ritorno in Red Bull, accanto a Max Verstappen, potrebbe essere quello più rischioso, sia per la forza del compagno che per le incognite che circondano il team che, dopo la morte di Dietrich Mateschitz, l’uscita di Adrian Newey e la testardaggine di Chris Horner, rischia di tornare un team di centro gruppo, qualora il “motore fatto in case” non sia all’altezza di Ferrari, Mercedes e Honda.
    L’approdo in Mercedes pare sempre meno probabile, visto che il contratto che Toto Wolff ha offerto allo spagnolo, avrebbe una durata di un solo anno con un’opzione solo a favore del team per il 2026. Realisticamente in pochi scommettono su un 2025 vincente per il team anglo-tedesco ma trattasi pur sempre di una squadra ufficiale con alle spalle una struttura tecnica di prim’ordine.
    Infine Aston Martin. Se ne parla poco ma il team inglese è forse quello con le prospettiva di crescita più elevate. Sainz andrebbe a far coppia con Fernando Alonso per un team tutto spagnolo. Un primo anno (2025) per adattarsi al nuovo team per poi scommettere su un 2026 vincente, grazie anche al ritorno di Honda.
    Le prossime settimane saranno decisive per finalizzare un accordo che potrebbe essere tranquillamente annunciato in occasione del Gran Premio di Spagna a Barcellona, il prossimo 23 giugno. LEGGI TUTTO

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    Gp Miami F1 2024, le pagelle: Norris da sogno, Hamilton solido, Ricciardo croce e delizia

    Lando Norris, McLaren F1 Team, 1st position, celebrates his maiden win in Parc Ferme – credit: McLaren Racing Media Centre

    Va in archivio la terza edizione del Gran Premio di Miami, sesto appuntamento del mondiale di Formula 1. La gara più spettacolare della stagione, che sancisce la definitiva consacrazione di Lando Norris, alla prima vittoria in carriera nel Circus, a interrompere un digiuno lungo quasi tre anni per la McLaren. Battuta la Red Bull di Max Verstappen,  mentre chiude sul terzo gradino del podio la Ferrari di Charles Leclerc. Week-end estremamente positivo anche per Lewis Hamilton, sesto e vicinissimo alla Red Bull di Sergio Perez, e per Esteban Ocon, che porta il primo punto stagionale alla derelitta Alpine. In chiaroscuro Daniel Ricciardo, eroe della Sprint e ampiamente sottotono nel resto del fine settimana. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Miami.
    VOTO 9 A NORRIS, CHE SPEZZA LA MALEDIZIONE
    Finalmente Lando! Tutto il paddock aspettava la prima volta di Lando Norris sul gradino più alto del podio, e il momento giusto è arrivato a Miami. L’inglese della McLaren è protagonista assoluto fino alla SQ2 del venerdì, salvo poi buttare al vento una pole position scontata e terminare la sua Sprint Race dopo appena una curva. Da lì, però, si rialza alla grandissima, confezionando un vero e proprio capolavoro in gara, soprattutto nella prima parte, grazie a un ritmo infernale che gli permette, così, di allungare lo stint e ritrovarsi in testa. Elemento fondamentale, sfruttato a pieno grazie alla Safety Car che, di fatto, gli consegna la vittoria. E, finalmente, spezza la maledizione.
    VOTO 8 A OCON, CHE REGALA IL PRIMO PUNTO ALL’ALPINE
    La sua Alpine resta inguidabile e inguardabile, ma questo Esteban Ocon non lo sa e la porta ugualmente in zona punti, per la prima volta in stagione. Nonostante i progressi evidenti rispetto alle prime quattro gare, la vettura resta molto difficile da guidare, pertanto è necessaria tutta la qualità dei suoi ottimi piloti. In particolare da parte di Esteban, che lotta da leone in gara, regalandosi un bellissimo duello con Fernando Alonso (da cui esce battuto). Nulla di compromettente, perché la difesa finale su Nico Hulkenberg è decisiva, e vale un decimo posto insperato, con il punticino che porta con sé. Spiragli di resurrezione dalle parti di Enstone.
    VOTO 7 A HAMILTON, CHE MERITA UNA MACCHINA BUONA
    Indubbiamente il miglior fine settimana stagionale per il sette volte campione del mondo. Il tutto nonostante una macchina, la Mercedes, che ha fatto passi indietro con gli aggiornamenti, piuttosto che guardare avanti. Ma si sa, il talento di Lewis Hamilton può andare ben oltre i limiti di una monoposto mediocre, e si vede soprattutto in gara: abile a districarsi nelle lotte a centro gruppo nei primi giri, lucido e freddo a sfruttare l’opportunità concessa dalla Safety Car, che quasi gli permette di mettere le sue ruote davanti alla Red Bull di Sergio Perez. Con cui, ovviamente, non può lottare come potrebbe. Se solo avesse avuto una macchina decente… Magari già una SF-24…
    VOTO 6 A RICCIARDO, WEEK-END A DOPPIO VOLTO
    Può sembrare provocatorio, ma è forse l’unico modo per dare una definizione completa al week-end di Daniel Ricciardo: fenomenale fino alla Sprint, desaparecido dalle qualifiche in poi. Tra venerdì e sabato mattina, l’australiano ripropone la versione migliore di sé, conquistando il quarto posto prima in griglia e poi mantenuto fino al traguardo della Sprint Race, con una difesa da leone su Carlos Sainz e Oscar Piastri. Tuttavia, la garra di Daniel si consuma in quei 19 giri, visto che da lì viene sonoramente battuto dal compagno di squadra, sia in qualifica che in gara. Sprazzi del Ricciardo che fu e che potrebbe ancora essere, ma senza continuità è difficile rimanere a galla in questo mare di squali.

    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, GIA’ IN CADUTA LIBERA
    Se non altro, nella scorsa stagione l’Aston Martin ha resistito fino a quasi metà stagione, prima di cedere il passo a Ferrari, Mercedes e McLaren. Quest’anno, invece, il crollo sembra essere arrivato prima: sia Fernando Alonso che Lance Stroll non si vedono quasi mai in tutto il week-end, distanti anni luce dai primi quattro. Se non altro lo spagnolo porta a casa qualche punticino che male non fa (il suo compagno neanche quello fa più ormai…), ma al termine di una lotta con l’Alpine. Ovvero una delle macchine peggiori in griglia. Passi indietro: tanti. Passi avanti: nessuno.
    VOTO 4 A MAGNUSSEN, SCORRETTO E ANTISPORTIVO
    Se a Jeddah avevamo esaltato la caparbietà e la strenua difesa di Kevin Magnussen per consentire a Nico Hulkenberg di portare a casa punti iridati, stavolta bisogna fare un passo indietro. E anche grande. Perché il danese ha oltrepassato i limiti nella Sprint Race di sabato, condizionando la gara di tutti i piloti alle sue spalle, a cominciare da Lewis Hamilton. Per carità, non c’è nulla di male nel vedere un pilota tenere durissimo sugli attacchi avversari, ma l’ex McLaren ha esagerato, danneggiando deliberatamente la corsa altrui con frenate senza senso, tagli di chicane e spinte agli avversari fuori dalla pista. Le penalità inflitte durante la gara sono state troppo leggere: gli estremi per la bandiera nera c’erano tutti. In aggiunta, alla domenica manda Sargeant anche nel muro. Insomma, una gara a casa, dal divano, non farebbe male…
    VOTO 3 A FIA E SAFETY CAR, ENNESIMO DISASTRO
    La disasterclass della FIA in ogni gara è ormai una triste consuetudine. Stavolta, a pagarne le spese è Carlos Sainz, vittima di una penalizzazione folle per il contatto con Oscar Piastri. Decisione senza un senso logico, specie se si pensa alla mancata sanzione nei confronti di Sergio Perez per la staccata in partenza a buttar fuori lo stesso spagnolo e Charles Leclerc. Come se non bastasse, si aggiunge a tutto ciò anche il tempismo errato della Safety Car nell’uscire dal box dopo l’incidente tra Magnussen e Sargeant, che avvantaggia Lando Norris e penalizza il resto del gruppo. Solita, tanta confusione fantozziana. LEGGI TUTTO

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    Al MAUTO di Torino, Ayrton Senna Forever: date, info, prezzi

    Ayrton Senna ForeverNella ricorrenza dei trent’anni della scomparsa di Ayrton Senna, il Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO) di Torino dedica al pilota brasiliano la più grande e completa mostra mai realizzata che intende approfondire due aspetti della sua vita: la storia sportiva del campione brasiliano e quella privata di un uomo che ha conquistato il cuore di milioni di appassionati di motorsport in tutto il mondo.
    Dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1, la mostra “AYRTON SENNA FOREVER”, in programma da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024, raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera: dalla prima Formula Ford all’ultima Williams.
    Le vetture sono corredate da documenti, pubblicazioni e memorabilia. Tra questi, la raccolta completa delle tute da corsa e dei caschi del pilota e la più ampia rassegna di tutti i libri usciti nel mondo a lui dedicati.
    Ad accompagnare il racconto, un importante apparato visivo si articolerà lungo tutto il percorso: immagini spettacolari, alcune inedite, filmati in Super8, installazioni audiovisive e una multi-proiezione su grande schermo. Tra le tantissime fotografie esposte, realizzate dai più grandi fotografi dell’epoca, un’ampia selezione di scatti di Angelo Orsi, grande amico e fotografo ufficiale di Senna.
    A corollario dell’esposizione curata da Carlo Cavicchi – la più grande e completa mai realizzata – cinque momenti di incontro e di dibattito: piloti, giornalisti, progettisti, collaudatori e amici, gli affetti e i rivali di sempre contribuiranno a disegnare un ritratto quanto più completo dell’indimenticato campione. Tante testimonianze di chi lo ha conosciuto e, a vario titolo, ha influito sulla sua strepitosa carriera.
    Inoltre, mercoledì 1° maggio il Museo si collegherà in live streaming con l’Autodromo di Imola per partecipare alle celebrazioni commemorative sulla curva del Tamburello. Il racconto in diretta da Imola sarà intervallato, nel corso dell’intera giornata, da approfondimenti di giornalisti, tecnici e piloti presenti al Museo.

    AYRTON SENNA FOREVER – LE DATE
    Da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024
    AYRTON SENNA FOREVER – INFO e PREZZI
    Il biglietto di ingresso al MAUTO è valido sia per l’accesso alla Collezione permanente che alle Mostre temporanee in corso, inclusa quindi “Ayrton Senna Forever”. Il MAUTO è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 19.00. Il lunedì dalle ore 10.00 alle 14.00. L’ultimo ingresso è consentito un’ora prima della chiusura. Per le visite di sabato e domenica è consigliabile prenotare in anticipo.
    In Museo è disponibile l’audioguida gratuita. Può essere scaricata sul proprio dispositivo mobile all’arrivo in Museo. È possibile utilizzare le proprie cuffie o richiederle in biglietteria. Per chi preferisce, le audioguide sono disponibili anche a noleggio, acquistabili in biglietteria o online.
    Per scoprire il calendario delle visite guidate, degli appuntamenti per famiglie, per gruppi dai 10 ai 25 partecipanti o per una visita guidata privata puoi consultare la sezione dedicata “Pianifica la tua visita” sul sito museoauto.com oppure puoi contattare l’ufficio prenotazioni, al seguente indirizzo e-mail: prenotazioni@museoauto.it.
    I prezzi dei biglietti partono dai 5 Euro per i ragazzi dai 6 ai 17 anni, ai 12 Euro per il ridotto dai 18 ai 25 anni mentre per il biglietto intero il costo è di 15 Euro. Ingresso gratuito per i bambini fino a 5 anni. Ulteriori info sui prezzi dei biglietti, su ticket.museoauto.com. LEGGI TUTTO

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    Gp Cina F1 2024, le pagelle: Norris da sballo, Alonso-Hamilton vecchi leoni, Ferrari in ombra

    Ferrari – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo cinque anni di assenza la Formula 1 torna a fare tappa sul circuito di Shanghai, e come al solito il copione si mantiene invariato: Max Verstappen e la sua Red Bull dominano in lungo e in largo, in ogni sessione e in ogni condizione. Una vittoria, però, “oscurata” dal week-end magistrale di Lando Norris, che si regala un fantastico secondo posto, davanti persino a Sergio Perez. Primo fine settimana di sofferenza per la Ferrari, ancora alle prese con enormi problemi in qualifica, e costretta ad accontentarsi di un quarto e quinto posto con Leclerc e Sainz. Buonissimo il week-end di Fernando Alonso e di Lewis Hamilton (nonostante il 18° posto in qualifica), mentre è da segnalare, per l’ennesima volta, la mediocrità della direzione gara, e in particolare di Niels Wittich. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Cina.
    VOTO 9 A NORRIS, UN DRAGO A SHANGHAI
    Se, come sempre, Max Verstappen ha una categoria a sé, tra gli “umani”, stavolta, il migliore è senza ombra di dubbio Lando Norris. Veloce sin dal venerdì, in particolare sulla pioggia, grazie a cui artiglia una mega pole position nella Shootout Qualifying per la Sprint Race. Ma il vero capolavoro arriva alla domenica: sfrutta in modo magistrale la sua McLaren, mantenendo un passo sensazionale, nettamente superiore persino a quello della Red Bull di Sergio Perez. Risultato: un pregevole secondo posto finale. L’ottavo della sua carriera, senza mai, però, aver vinto. Ma se e quando avrà il mezzo per farlo, siate certi che ci riuscirà. Perché il talento e il potenziale sono tutti dalla sua parte.
    VOTO 8 AD ALONSO, FENOMENO SENZA TEMPO
    Guida un’Aston Martin che non ha, semplicemente, il passo dei concorrenti. Ma Fernando Alonso questo non lo sa, e si ritrova comunque a lottare con i primi. In particolare in qualifica, dove accarezza il sogno di partire in prima fila con Max Verstappen, salvo poi “accontentarsi” della terza posizione. In gara, poi, la musica cambia: nella Sprint lotta come un leone (andando oltre i limiti, però…) per tenersi dietro le Ferrari, mentre alla domenica concretizza un’eccellente rimonta finale che lo porta fino al settimo posto. Anche senza il mezzo adatto, trova sempre il modo di far divertire il pubblico.
    VOTO 7 A HAMILTON, UN CAMPIONE E’ PER SEMPRE
    La Mercedes è quel che è, inutile negarlo. E probabilmente anche lui ci mette del suo, come dimostra la disastrosa qualifica, chiusa al 18° posto. Però quando c’è da tirare fuori gli artigli, Lewis Hamilton si dimostra il solito campione. Sul bagnato è ancora tra i migliori, come dimostra il secondo posto nella Shootout Qualifying. Risultato fondamentale per artigliare il primo podio stagionale, seppur nella Sprint Race, confezionato grazie a un capolavoro in partenza su Lando Norris. La gara, poi, è una lenta ma costante rimonta, che lo riporta, se non altro, in zona punti. Sprazzi da vero Sir.
    VOTO 6 ALL’ALPINE, SEGNALI DI RIPRESA
    È vero, non sono arrivati i punti, ma dalla Cina l’Alpine torna con un po’ di fiducia. 11° Esteban Ocon, 13° il compagno di squadra Pierre Gasly, entrambi al miglior risultato stagionale. Un lieve miglioramento reso possibile dal primo pacchetto di aggiornamenti, che ha permesso alla vettura di lasciare i bassifondi della classifica, e mettersi se non altro in lotta con i rivali più vicini, portando persino entrambe le macchine nel Q2. La strada da seguire è quella giusta, sebbene le aspettative per una scuderia ufficiale siano ben altre.

    VOTO 5 ALLA FERRARI, PRIMO PASSO FALSO STAGIONALE
    Al netto del 4° posto di Charles Leclerc e del 5° di Carlos Sainz, ad essere negativo è il week-end nel suo complesso. Già, perché stavolta la Ferrari paga lo scotto di un’evidente carenza sul giro secco. In entrambe le qualifiche la SF-24 non riesce proprio ad accendersi, pagando le grosse difficoltà a trovare la giusta temperatura per le gomme, soprattutto nel primo settore. E se nelle precedenti occasioni alla domenica le cose andavano nettamente meglio, stavolta il passo in avanti è minore: dopo un primo stint con le gomme medie discreto, quello con le bianche è un supplizio, senza mai trovare grip e ritmo per stare al passo con Norris. Alla fine conta massimizzare, e su questo l’obiettivo è centrato. Ma ora serve un passo in avanti: Miami e Imola primi banchi di prova della stagione, per capire che ambizioni può avere la Rossa.
    VOTO 4 A PIASTRI, ENFANT NON PIU’ PRODIGE
    La controparte in casa McLaren è un rendimento nettamente sottotono per Oscar Piastri. L’australiano si riconferma, ancora una volta, nettamente inferiore rispetto al compagno di squadra, come testimonia l’ottavo posto finale, alle spalle persino della Mercedes di George Russell, e davanti di poco a Lewis Hamilton. E mentre Lando Norris beve champagne sul podio, lui si becca 43 secondi di distacco. Un’enormità, che sì, può anche essere parzialmente giustificata dai problemi al fondo riscontrati. Ma che non cambia, di molto, la sostanza: Lando è superiore a Oscar.
    VOTO 3 A WITTICH, CHE NON CI CAPISCE NIENTE
    Eccola la consueta tassa stagionale per la Formula 1: l’inadeguatezza della direzione gara. In particolare, nella sua figura più rappresentativa, Niels Wittich. Sin dal venerdì si capisce che il week-end è propizio per finire su Paperissima: gestione da denuncia dei track limits nella Shootout Qualifying, con tempi cancellati a ripetizione nonostante le condizioni al limite della pista bagnata. La comica, poi, avviene con la restituzione del tempo a Lando Norris, utile per conquistare la pole position. E anche alla domenica le cose non vanno bene: 6-7 giri di tempo per capire che dovesse entrare la Safety Car per rimuovere la macchina ferma di Valtteri Bottas. Un sonnellino, l’ennesimo, di una direzione sempre più ridicola e guidata da una figura inadeguata. Non una novità, purtroppo. LEGGI TUTTO

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    LEC, il gelato di Leclerc: i 5 gusti, quanto costa e dove comprarlo

    I gelati LEC sono nel classico barattolo da 258g e avranno un prezzo consigliato di 4,99 Euro. I gusti sono cinque: Vanillove, Salty Carammmel, Swirly Pistachi-oh!, Peanut Caramel Tango e Chocolate Crunch.

    Gelati LEC: il giusto equilibrio tra gusto e leggerezza
    Charles Leclerc, pilota monegasco della Ferrari in F1, ha sempre avuto un debole per il gelato, una grande passione che lo accompagna da sempre.
    Il suo desiderio però era quello di poter gustare un gelato senza compromessi, con il giusto equilibrio tra gusto e leggerezza, per poter cedere alla tentazione più spesso.
    Immaginando così un mondo dove potersi concedere il piacere del gelato senza pensieri, la visione di Leclerc è diventata realtà grazie al tocco speciale di Federico e Guido, veri maghi del gelato, e con il fondamentale sostegno di Nicolas Todt.
    Nasce così LEC, il gelato goloso e a ridotto contenuto calorico. LEC è l’eccezionale equilibrio tra soddisfare il desiderio di gelato e fare scelte alimentari consapevoli.
    LEC, gelato Leclerc: i 5 gusti in vendita
    – Vanillove, un gusto delicato e avvolgente, che ti scalda il cuore. Dedicato ai veri vanillovers!– Salty Carammmel, Dolce, salato, goloso. Non ti basteranno le MMM.– Swirly Pistachi-oh! , Morbido gelato, variegato e crumble al pistacchio. Non crederai alle tue papille.– Peanut Caramel Tango , Arachide tostata e caramello in un intreccio perfetto. Ti lascerà senza parole.– Chocolate Crunch, Croccante, ricco e intenso. In una parola: cioccolatoso.
    Dal profilo instagram di Leclerc

    LEC, gelato Leclerc: i punti vendita
    I gelati LEC si possono acquistare nei seguenti punti vendita: Esselunga, IPER La grande i, Bennet, Borello Supermercati e Despar-Eurospar-Interspar.
    Leclerc all’inaugurazione: “Voglio vincere, a nessuno piace essere secondo” LEGGI TUTTO

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    Gp Giappone F1 2024, le pagelle: Verstappen suona la sveglia, Ferrari bella ma imperfetta

    SUZUKA, JAPAN – APRIL 06: Pole position qualifier Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing and Second placed qualifier Sergio Perez of Mexico and Oracle Red Bull Racing celebrate in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on April 06, 2024 in Suzuka, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202404060255 // Usage for editorial use only //Il tradizionale appuntamento di Suzuka va già in archivio, in un’insolita finestra primaverile, inconsueta rispetto al solito periodo autunnale a cui eravamo abituati. E lo fa con uno status quo pienamente ristabilito, dopo il dominio Ferrari di Melbourne: Max Verstappen e la Red Bull tornano subito a dettare legge, ristabilendo le gerarchie. Gara di difesa, ma di sostanza, per entrambi i piloti della Rossa, con il terzo posto di Carlos Sainz e il quarto di un ottimo Charles Leclerc, in rimonta dall’ottava piazza. La McLaren di Lando Norris prova a giocarsela ma paga una strategia molto negativa. Ancora in ombra le Mercedes, sugli scudi il padrone di casa Yuki Tsunoda, mentre fa scalpore (in negativo) l’Alpine, di fatto una chicane mobile sia con Ocon che con Gasly. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Giappone.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, CHE RIPORTA TUTTI SULLA TERRA
    Il primo ritiro dopo 44 gare, patito in Australia, è già un lontano ricordo per Max Verstappen, che torna assoluto padrone della Formula 1 a Suzuka. Dominante e irraggiungibile sin dal venerdì, a voler dimostrare tutta la sua superiorità e quella della Red Bull, come testimonia la terza doppietta in quattro gare. Il campione del mondo si rivela semplicemente superiore, ad oggi imbattibile quando le cose funzionano. Nonostante la tempesta all’interno delle stanze dei bottoni del team austriaco, Mad Max continua indisturbato la sua cavalcata verso il quarto titolo mondiale. Bentornati sulla Terra.
    VOTO 8 ALLA FERRARI, ANIMALE DA GARA MA…
    Siamo di fronte a uno dei ribaltoni più eclatanti degli ultimi anni: in appena tre mesi, la Ferrari è passata dall’essere macchina da pole che, però, distrugge le gomme, a vettura difficile da comprendere al sabato ma straordinariamente efficace alla domenica. Già, perché a Suzuka la SF-24 veste un doppio abito: uno di tessuto non pregiato, rappresentato da una qualifica mediocre e che, di fatto, ha cancellato ogni residuo sogno di lottare con Max. E un altro di fattura pregiata, legato a una domenica tutta all’attacco, grazie a strategie ben architettate e una gestione gomme degna della Red Bull. E vista così, il bicchiere con cui Fred Vasseur torna dal Sol Levante appare mezzo pieno. Se poi torna anche il fulmine del sabato…
    VOTO 7 A TSUNODA, PROFETA IN PATRIA
    L’ottimo inizio di stagione di Yuki Tsunoda vive il suo momento più alto proprio nel giardino di casa, dove la bandiera giapponese torna in zona punti a distanza di 14 anni. Il pilota della Racing Bulls conferma quanto di buono visto nelle prime gare: efficace in qualifica, molto più del compagno di squadra, freddo e lucido in gara, gestendo ottimamente tutti i momenti delicati, con l’ausilio di tutto il team. Risultato: un punticino di prestigio, ottenuto davanti ai suoi tifosi. Cuore da samurai.

    VOTO 6 A NORRIS, PENALIZZATO DAL TEAM
    Se andiamo a vedere le aspettative della vigilia e l’andamento della corsa, Lando Norris torna dal Giappone con più dubbi che certezze. Sì, perché Suzuka doveva essere, sulla carta, la pista migliore per la sua macchina, occasione per andare all’attacco della Ferrari. E invece, entrambe le Rosse (persino quella di Leclerc) chiudono davanti al pilota inglese. Sia chiaro, Lando ha corso con buona lena e senza correre particolari rischi. Il problema sta, però, nel suo muretto: scellerata, infatti, la strategia di fermarsi nello stesso giro di Leclerc, ponendo di fatto fine ai sogni di podio del suo pilota. Di positivo c’è solo il comodo vantaggio su Mercedes e Aston Martin. Ma per crescere, serve ben altra intraprendenza nelle scelte strategiche.
    VOTO 5 ALLA MERCEDES, CHE NON SA CHE PESCI PIGLIARE
    Prosegue senza sosta la discesa nel limbo di anonimato della Mercedes, sempre più relegata ai margini della zona punti. Settimo George Russell, nono Lewis Hamilton, dietro nuovamente anche all’Aston Martin di Fernando Alonso, ad oggi davanti anche per prestazioni (e non solo come punti) al team di Brackley. La macchina, semplicemente, non va: che faccia caldo, freddo, sull’asciutto, sul bagnato, con ogni tipo di mescola. Un progetto, l’ennesimo, sempre più fallimentare. E se poi ci si mette il muretto anche con strategie alquanto avventate, come la ripartenza dalla bandiera rossa con gomme bianche, ecco che la frittata è completa.
    VOTO 4 AD ALBON, CHE HA PERSO IL TOCCO MAGICO
    I tempi delle rimonte e delle lotte in piena zona punti sembrano un lontano ricordo per la Williams e Alexander Albon. Il pilota thailandese, dopo quattro gare, è ancora fermo a zero punti. E, soprattutto, dà la sensazione di essere in un momento estremamente negativo: dopo l’incidente di Melbourne, eccone un altro, stavolta in gara, dopo nemmeno 500m di corsa. La collisione con Daniel Ricciardo, sebbene equiparabile come incidente di gara, ha un tasso di responsabilità superiore in seno all’ex Red Bull: troppo ottimista nella valutazione e nel corpo a corpo con l’australiano, soprattutto dopo neanche due curve di gara. Ridimensionamento?
    VOTO 3 ALL’ALPINE, ULTIMA E DECADUTA
    Fa sempre più rumore il crollo verticale dell’Alpine, che dal Giappone torna con un responso durissimo da digerire. Che, a dire il vero, va ben oltre il terz’ultimo e il penultimo posto finale di Ocon e Gasly. Perché a far riflettere enormemente è il modo in cui si è materializzato questo risultato. Per tutta la gara, entrambi i piloti si sono visti sverniciare da tutte le altre macchine: all’interno, all’esterno, sul dritto, in curva, ai box. Nessuna strategia che tenga, nonostante il coraggio e l’abilità di due piedi certamente pesanti come quelli dei due transalpini. Siamo ben oltre la crisi tecnico-politica del team: bisogna rifondare da cima a fondo. O si rischia il baratro perenne. LEGGI TUTTO

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    GP Australia F1: l’analisi del trionfo Ferrari. Sainz un robot, Leclerc massimizza

    SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Xavi Bonilla / DPPIUna mattina da ricordare. La vittoria di Carlos Sainz e il secondo posto di Charles Leclerc nel Gran Premio d’Australia ha tantissimi significati e certifica ancora una volta la bontà del lavoro svolto a Maranello sotto la gestione di Frederic Vasseur. Ma da dove nasce questo successo? Andiamo a ripercorrere tutte le fasi di una gara che potrebbe non rimanere un caso isolato.
    Carlos scatta bene ma non tanto da impensierire il primo posto di Max Verstappen che, però, non scappa. Lo spagnolo sfrutta, poi, un errore del pilota Red Bull alla curva tre e rimane attaccato fino alla successiva zona DRS, riuscendo a scavalcarlo. Una prima posizione che Sainz non abbandonerà più fino alla fine della gara. Il ritiro per il guasto ai freni di Verstappen e la sua ottima gestione del graining gli permettono di amministrare il vantaggio sul suo compagno di squadra fino alla bandiera a scacchi: nell’ultimo anno e mezzo, le uniche due vittorie non targate Red Bull sono sue. Non può essere un caso.
    La corsa di Charles è maggiormente segnata dal graining e da una gestione più complicata delle sue coperture: il momento più critico per il monegasco arriva al secondo stint, il primo con le gomme dure, mai a livello di Sainz e attaccabile dalla McLaren di Lando Norris. Seconda sosta effettuata e Leclerc si ributta all’inseguimento di Carlos, stavolta con un passo migliore, riuscendo a tenere a bada Norris. Alla fine è secondo, completando una trionfale doppietta Rossa. Anche se il suo sorriso tirato a fine gara dice più di tante parole.

    La SF-24 si sta dimostrando ottima in ogni condizione di asfalto e di temperature e dà l’idea che ci sia dell’ulteriore potenziale da estrarre. Tra due settimane a Suzuka arriveranno i primi corposi aggiornamenti e, su un circuito così completo e a favore di Red Bull, si capirà davvero se la doppietta australiana sarà una meteora o una splendida realtà. Certo è che se la Rossa si confermasse vicina o addirittura superiore alle due “lattine” anche in Giappone, allora potremo divertirci un bel po’ nel proseguo della stagione. Ma anche in caso contrario, vanno fatti i complimenti alla Ferrari e ai suoi uomini per lo splendido lavoro che hanno svolto per dare a Sainz e Leclerc una macchina ora anche vincente. In attesa della definitiva prova del 9. LEGGI TUTTO