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    Minardi Day (24-25 agosto): tante F1 in pista e maxischermi per il Gp d’Olanda

    Fondmetal, Minardi, Ferrari, McLaren, Williams, March, Tyrrell, Arrows e molte altre marche prestigiose che hanno fatto la storia della Formula 1 saranno protagoniste in pista a Imola dove, sabato 24 e domenica 25 agosto, è in programma l’ottava edizione dell’Historic Minardi Day.

    Sabato 24 e domenica 25 agosto, all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, torna la èassione in pista in occasione dell’ottava edizione dell’Historic Minardi Day che si preannuncia da record sia qualitativamente che quantitativamente.
    La kermesse ideata dalla famiglia Minardi, in collaborazione con Formula Imola, è pronta a riaccendere la passione delle migliaia di appassionati. L’edizione 2023 vide oltre 14.000 motorsport lovers accedere alle aree più esclusive dell’impianto imolese vivendo da protagonisti la manifestazione.
    LE FORMULA 1 ALL’HISTORIC MINARDI DAY
    Ad oggi sono oltre 430 le vetture iscritte ma la entry-list è in continuo aggiornamento. Nelle numerose sessioni in programma (quindici turni per ciascuna giornata), si alterneranno in pista oltre 20 monoposto di Formula 1. Tra queste le Tyrrell P34 a sei ruote, la Surtees TS8 F5000 ex Sam Posey del 1971, March Beta 761 del 1976, Theodore TR1 del 1978, Merzario A3 del 1979, Shadow, Ensign, Arrows, Wolf, Monteverdi, Fondmetal, Minardi, Ferrari, McLaren Mp4-14 (replica), due Williams FW33 solo per citarne alcune.
    Sarà presente anche la Embassy Hill GH2 del 1975, pezzo unico al mondo costruito da Graham Hill nel 1975 per la stagione di Formula 1 1976. Avrebbe dovuto sostituire il modello precedente, la Hill GH1, nata come Lola T371. I test a Silverstone e Paul Richard avevano dato riscontro positivi. Purtroppo, l’incidente aereo in cui persero la vita lo stesso Hill, insieme a Tony Brise, Andy Smallman e Ray Brimble, portò all’interruzione del progetto.

    NON SOLO F1 AL MINARDI DAY 2024
    Non mancheranno le vetture di Formula 3 come la March 743 1974 con la sua livrea verde-oro, la Lola T 620, Auto GP Lola B02/52, le Formula Junior, Formula Italia, Formula Abarth, Formula Ford, GP2, F. 3000, Prototipi tipo Lucchini Alfa Romeo, SR2, P392 dall’iconica livrea Martini Racing, Champan TR36, Chevron, McLaren, Radical, Osella e vetture sport e GT storiche che nella storia hanno contribuito in modo determinante a formare grandi campioni, anche grazie all’importante e determinante contributo della Scuderia Tazio Nuvolari. La Scuderia del Portello Alfa Romeo sarà protagonista con otto gioielli del suo Museo Dinamico Alfa Romeo storiche da competizione tra cui monoposto Formula Alfa, Giulia TZ, 75 Superturismo, GT2000 e le esclusive Belinetta Effeffe Cars e Prototipo barchetta Effeeffe Cars. La presenza del marchio del Biscione è arricchita dalla partecipazione del R.I.A.R (Registro Italiano Alfa Romeo). In pista anche le straordinarie supercar e hypercar Porsche, Pagani, Dallara, Lamborghini e PJ01. Sono solamente alcune delle vetture protagoniste all’Historic Minardi Day 2024.
    Con la concomitanza col Gran Premio d’Olanda di Formula 1, saranno allestiti maxischermi per seguire tutte le fasi del 15° appuntamento del mondiale F1 2024.
    Tutte le info su logistica, programma completo e biglietti, su minardiday.it LEGGI TUTTO

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    F1 2024, Statistiche Piloti: Hamilton e Piastri le vere “rivelazioni”

    Dopo i primi 14 Gran Premi del mondiale 2024 di Formula 1, andiamo ad analizzare qualche dato dei 10 piloti che occupano le prime 10 posizioni della classifica. La stagione si presenta divisa in due, con una prima parte (7 Gp) dominata da Max Verstappen. Nelle ultime sette gare però il pilota olandese della Red Bull ha fatto un solo punto in più di Lewis Hamilton e due in più di Oscar Piastri. Sono questi due piloti le vere rivelazioni della (seconda parte della) stagione.2024 British Grand Prix, Sunday – LAT Images – credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport mediaIl Circus della Formula 1, dopo il Gran Premio del Belgio, si concederà qualche settimana di stop per riprendere poi a fine agosto con le gare a Zandvoort e Monza. Le due tappe estive, chiuderanno i Gp Europei, mentre le ultime 8 tappe in calendario si disputeranno tra Asia e America.
    Dopo 14 appuntamenti, compresi anche tre fine settimana con il format ‘Sprint’, proviamo a fare qualche bilancio, guardando alla classifica piloti. Al di là della leadership di Max Verstappen (277 punti) che ha accumulato un vantaggio di 78 lunghezze su Lando Norris (199) e 100 su Charles Leclerc, quello che abbiamo fatto è stato dividere la stagione in due metà, ognuna di 7 Gp, per poi mettere a confronto i punti conquistati da ciascun pilota nelle due “fasi”.
    I dti, ripostati nella tabella qui sotto, ci mostrano come solamente 4 dei primi 10 piloti, abbiamo fatto più punti negli ultimi 7 Gran Premi, rispetto ai primi 7. Tra questi troviamo i due piloti Mercedes, Piastri e Stroll.
    In valore assoluto, il pilota inglese della Mercedes ha totalizzato ben 80 punti in più nelle ultime sette gare (115 punti), rispetto alle prime sette (35). Segue poi l’australiano della McLaren (+61), Russell (+28) e Stroll (+2). Tra i peggiori, troviamo Perez (-83), Leclerc (-49), Verstappen (-45), Sainz (-24) e via via tutti gli altri.
    Guardando le percentuali (ultima colonna della tabella qui sotto), si puù evincere come il leder dellaclassifica piloti, abbia totalizzato il 28% di punti in meno, Leclerc il 43, Perez addirittura il 78% di punti in meno.
    F1 2024, Statistiche Piloti: i punti conquistati dai 10 Piloti nei primi 7 e negli ultimi 7 Gp
    I punti conquistati dai 10 Piloti nei primi 7 e negli ultimi 7 Gp del mondiale F1 2024
    Sempre guardando alla tabella qui sopra, c’è da sottolineare come Verstappen abbia comunque fatto meglio di tutti, anche negli ultimi 7 Gp. L’olandese però, con 116 punti, “non dormirebbe sonni così tranquilli”, visto che Hamilton e Piastri sono subito alle sue spalle, rispettivamente con 115 e 114 punti.

    Qui sotto, gli stessi numeri della tabella, in un grafico, per una più immediata comparazione che mette in evidenza il maggior equilibrio tra i piloti, nella seconda parte della steagione.
    F1 2024, Statistiche Piloti: i punti conquistati dai 10 Piloti nei primi 7 e negli ultimi 7 Gp
    I punti conquistati dai 10 Piloti nei primi 7 e negli ultimi 7 Gp del mondiale F1 2024
    Infine qui sotto, abbiamo isolato le ultime quattro gare, ovvero Austria, Gran Bretagna, Ungheria e Belgio. Anche qui Hamilton e Piastri sono i migliori ed occupano la prima posizione, a pari merito, con 80 punti. Dietro di loro, anche se un po’ staccati, Verstappen (58), Norris (49), Sainz (46) e via via tutti gli altri. L’ultima colonna (+/-) della tabellina qui sotto, mostra le posizioni guadagnate in classifica piloti, rispetto alla situaizione completa con 14 gare.
    F1 2024, Statistiche Piloti: i punti conquistati dai 10 Top Driver negli ultimi 4 Gp
    I punti conquistati dai 10 Top Driver negli ultimi 4 Gp del mondiale F1 2024 LEGGI TUTTO

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    F1, Effetto scia: tornano le difficoltà a seguire un’altra monoposto

    Lando Norris, McLaren MCL38 – credit: McLaren Racing Media Centre

    Una delle priorità dell’ultimo cambio di regolamento tecnico era quella di permettere ad una monoposto che ne seguiva un’altra di avere meno “disturbo aerodinamico” che, in passato, faceva perdere punti di carico e generava instabilità alla vettura, soprattutto sull’avantreno.
    Questo obiettivo, nel 2022 è risultato centrato appieno. Le dichiarazioni dei piloti andavano tutte in una sola direzione. Era molto più facile seguire da vicino un’altra monoposto e i sorpassi beneficiavano di questo.
    Lo scorso anno ma ancora più in questa stagione, i team hanno cominciato a mettere in macchina alcuni accorgimenti per “rovinare” un po’ i flussi in uscita dalle monoposto stesse e che poi sporcano la scia d’aria che va ad investire la monoposto che segue.

    “L’aria pulita ha fatto una grande differenza oggi”, ha commentato Lando Norris, dopo il Gran Premio del Belgio. Il pilota della McLaren ha poi anche aggiunto: “Una volta che sono riuscito ad ottenerla sono riuscito ad avere un passo migliore”.
    La conferma di questo è arrivata anche da Andrea Stella, Team Principal della McLaren: “Siamo rimasti un po’ sorpresi dalle difficoltà nel completare i sorpassi. Pensavamo che sorpassare Verstappen sarebbe stato facile, ma non è andata così”. LEGGI TUTTO

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    F1, Tre top team lottano e vincono. Ferrari invece arranca

    credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeA Spa-Francorschamps, non è bastata neanche una pole position eredita, una McLaren imperfetta e Max Verstappen che scattava dall’undicesima piazza, a favorire una prestazione convincente della Ferrari. Quanto meno dal punto di vista del piazzamento in classifica. Invece è arrivato un quarto posto al traguardo per Charles Leclerc ed un settimo per uno spento Carlos Sainz (diventati poi terzo e sesto per la squalifica di George Russell).
    Insomma, quando all’appello manca il favorito dal pronostico, altri team e altri piloti rispondono presenti all’appello; basti vedere la gara sontuosa delle Mercedes sul circuito delle Ardenne. La lotta per le vittorie, quindi, si è decisamente allargata a tre team e, allo stesso tempo, si è ristretta per la Ferrari. In maniera quasi paradossale. Per la Rossa la stagione sta assumendo tutti i connotati di un’occasione gettata alle ortiche di lottare per il mondiale.

    Forse, neanche loro ci hanno mai creduto troppo in fondo, troppo consci della superiorità della Red Bull e comodamente nella posizione di seconda forza del campionato. Ma si sa, chi dorme sugli allori non piglia pesci, ma solo batoste. Ed ecco che sono tornate alla carica McLaren e Mercedes, con un Verstappen che da solo prova a tenere a galla una Red Bull ormai lontana dai fasti di qualche mese fa.
    Se il tuo nome è Ferrari, accontentarsi di un secondo posto è tutt’altro che positivo e riflette una mentalità troppo votata alla paura di sbagliare che al coraggio di osare. Quello che dovrà servire nel 2025 e nel 2026. Esattamente ciò che porterà uno come Lewis Hamilton che, riassaporata la vittoria dopo quasi tre anni, ora non vuole più smettere. Vestito di rosso, stavolta. Difetti di mentalità permettendo. LEGGI TUTTO

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    Gp Belgio F1 2024, le pagelle: Hamilton salva la Mercedes, Leclerc indomito, Norris inadeguato

    2024 Belgian Grand Prix, Sunday – LAT Images – credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    La Formula 1 mescola nuovamente le carte, e a Spa-Franchorshamps regala un’altra gara equilibrata e ricca di colpi di scena. A cominciare dal trionfo di Lewis Hamilton, che bissa il trionfo di Silverstone e tocca quota 105 in carriera. Una vittoria “a tavolino”, perché in pista a trionfare era stato il compagno di squadra George Russell. Ma nel post-gara emerge l’irregolarità della vettura del pilota inglese, al di sotto del peso minimo per 1,5 kg. E così, non può che arrivare la squalifica, che macchia in modo poco onorevole la giornata trionfale in casa Mercedes. Approfittano di questa situazione Oscar Piastri e, soprattutto, un indomito Charles Leclerc, che torna così sul podio, dopo la sorprendente pole position di sabato. Ennesimo tonfo per Lando Norris, che perde altri punti da Max Verstappen, nonostante la partenza dall’11° posto. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Belgio.
    VOTO 9 A HAMILTON, LA MERCEDES GLI DEVE UN FAVORE
    Per riassaporare il gusto della vittoria Lewis Hamilton non ha dovuto attendere nuovamente altri tre anni, ma sono bastati due Gran Premi. E a Spa, il sette volte campione del mondo coglie alla perfezione l’occasione giusta. Si libera di Perez e Leclerc nelle prime fasi di gara, dopo gestisce tutta la prima parte della corsa e mantiene la leadership. La strategia folle (e vana) del compagno di squadra lo relegano al secondo posto, a rincorrere e allo stesso tempo difendere su Oscar Piastri. Al resto, poi, ci pensa la Federazione. Ma la vittoria è meritata, appieno.
    VOTO 8 A LECLERC, INDOMITO E PREMIATO
    Per una volta la fortuna sorride a Charles Leclerc. Il podio finale con cui torna dal Belgio è gran parte merito del miracolo in qualifica, in cui si prende la seconda posizione trasformata in pole position dalla penalizzazione di Max Verstappen. Ottima, poi, la gestione della prima metà di corsa, nonostante il sorpasso subito da Lewis Hamilton nelle prime tornate. Complice anche una strategia non irreprensibile del muretto, man mano il monegasco cede il passo e viene superato da Oscar Piastri. Ma difende bene, in ogni caso, la sua posizione dall’assalto di Verstappen e Norris. Che da quarta diventa un preziosissimo podio. Iniezione di fiducia.
    VOTO 7 A PIASTRI, CIO’ CHE NORRIS NON È
    Sin dal venerdì si intuisce che il primo trionfo in carriera in Ungheria ha dato una nuova linfa a Oscar Piastri. In particolare nel confronto con Lando Norris, bastonato e battuto dal venerdì alla domenica. L’australiano si dimostra più in palla dell’inglese, sia sul bagnato che sull’asciutto. In gara, poi, è lucido e freddo nella gestione, sfruttando il passo superiore a Leclerc per concretizzare il sorpasso che vale il podio. Trasformato poi in un ottimo secondo posto dalla squalifica di George Russell. Crescita continua.
    VOTO 6 A VERSTAPPEN, CHE CENTRA L’OBIETTIVO
    Obiettivamente la Red Bull è stata la quarta forza in pista in Belgio, cosa del tutto impronosticabile alla vigilia. Stavolta la rimonta magica non riesce a Max Verstappen, che dopo la magia del sabato si deve accontentare di un quarto posto (quinto al traguardo) senza lode e senza infamia. Ma quanto basta, ancora una volta, a mettere le sue ruote davanti a quelle di Lando Norris, per allungare ulteriormente nella classifica piloti. Passo dopo passo, l’olandese sta blindando il suo quarto titolo mondiale consecutivo. Nonostante una macchina lontana parente di quella ammirata nelle ultime stagioni.
    VOTO 5 A PEREZ, ORMAI SENZA SPERANZE
    L’exploit della qualifica aveva fatto ben sperare in casa Red Bull su un segnale di vita di Sergio Perez, partito dalla prima fila. Ma la gara, ancora una volta, ha respinto prepotentemente il pilota messicano, relegato al settimo posto, dietro tutti gli avversari possibili. E che sarebbe stato ottavo, senza la squalifica di George Russell. Bruciato al via da Lewis Hamilton, Checo non si accende davvero mai lungo tutti i 44 giri del Gran Premio del Belgio. Una carenza che, ormai, sembra aver messo la pietra tombale sul suo futuro nel team austriaco: il colloquio Horner-Ricciardo dopo la gara è un segnale inequivocabile.

    VOTO 4 A NORRIS, INADEGUATO A CERTI LIVELLI
    Una terribile, inesorabile costante, che emette una dolorosa sentenza per la McLaren: Lando Norris è un pilota sopravvalutato e inadeguato a vincere il mondiale. L’inglese butta via un’altra chance di accorciare in classifica su Max Verstappen, perdendo addirittura altri due punti sull’olandese. Ennesima partenza disastrosa, che lo relega al 7° posto; altro errore durante la gara, che gli fa perdere ulteriormente tempo. E già dal venerdì l’andazzo non è mai stato davvero dei migliori. Un quadro preoccupante, che deve far riflettere il team di Woking sulla reale utilità di puntare su un pilota semplicemente mediocre.
    VOTO 3 ALLA MERCEDES, CHE CESTINA LA DOPPIETTA
    La situazione migliore possibile, un sogno a occhi aperti: doppietta Mercedes con una strategia da urlo di George Russell. E invece, il sogno si trasforma in incubo nel post-gara: la Federazione rileva il peso al di sotto del minimo consentito per la vettura dell’inglese, rendendo inevitabile la squalifica. Un errore imperdonabile, ammesso dallo stesso team anglo-tedesco. Che ha privato non solo il suo pilota di una vittoria clamorosa, ma anche tutta la squadra di una doppietta neanche lontanamente pronosticabile fino a qualche mese fa. Occasione buttata via. LEGGI TUTTO

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    F1, Cardile in Aston Martin e Newey sempre più vicino alla Ferrari

    credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’Aston Martin ha annunciato oggi la nomina di Enrico Cardile come Chief Technical Officer del Team di Formula 1.
    Cardile entrerà a far parte della squadra inglese nel 2025 e ricoprirà un nuovo ruolo che rafforzerà ulteriormente il gruppo tecnico del team con base a Silverstone.
    Nel comunicato stampa diramato oggi dall’Aston Martin, si legge che l’ex Direttore Tecnico Area Chassis di Ferrari porterà in Aston Martin la sua grande esperienza in Formula 1.
    Le prime parole di Cardile sono state: “Non vedo l’ora di entrare in Aston Martin. L’ambizione e il desiderio sono chiari e l’opportunità di far parte di questo viaggio è unica. Si tratta di una sfida personale e professionale e non vedo l’ora di lavorare con il team per portare al successo questo marchio iconico”.
    La notizia, anticipata qualche settimana fa da formu1a.uno ha trovato una prima conferma ieri con il comunicato Ferrari che ha anticipato di un olo giorno quello di Aston Martin.

    La conferma di Cardile nella squadra di Lawrence Stroll, allontana le voci di un possibile ingaggio di Adrian Newey e, secondo noi, conferma ancora una volta quanto pensiamo dal momento in cui venne annunciato ufficialmente il divorzio tra il genio inglese dell’aerodinamica e la Red Bull; ovvere che Newey si trasferirà a Maranello per lavorare al progetto 2026.
    Avrebbe poco senso per il team inglese ingaggiare un tecnico come Cardile per poi “relegarlo” ad un ruolo “secondario” al servizio di Newey. LEGGI TUTTO

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    F1, UFFICIALE: Enrico Cardile lascia la Ferrari, con effetto immediato

    credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La Scuderia Ferrari ha comunica oggi che Enrico Cardile ha lasciato l’azienda e con essa la posizione di Direttore Tecnico Area Chassis.
    L’ingegnere – si legge nel breve comunicato stampa Ferrari – in Ferrari da quasi due decenni, ha presentato le sue dimissioni e pertanto, con effetto immediato, l’Area Chassis viene affidata ad interim al Team Principal, Frederic Vasseur.
    La nota della Scuderia di Maranello si conclude con il ringraziamento da parte di tutto il Team a Enrico Cardile per i tanti anni di costante impegno.

    Cardile paga forse la scarsa competitività della SF-24, soprattutto a valle degli aggiornamenti introdotti nel corso dell’anno e che, di fatto, non hanno permesso alla Ferrari di restare nel gruppo dei migliori. La destinazione più probabile per Cardile è l’Aston Martin e la sua uscita è un’ulteriore conferma dell’arrivo di Adrian Newey a Maranello. LEGGI TUTTO

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    Gp Spagna F1 2024, le pagelle: Verstappen cinico, Alpine rediviva, che spreco Norris

    BARCELONA, SPAIN – JUNE 21: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB20 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Spain at Circuit de Barcelona-Catalunya on June 21, 2024 in Barcelona, Spain. (Photo by Chris Graythen/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202406210772 // Usage for editorial use only //

    Come ogni anno il circuito del Montmelò regala non troppe emozioni ma sicuramente spunti interessanti per il proseguimento del mondiale di Formula 1. Dalla tappa spagnola torna con un’altra vittoria Max Verstappen, che nonostante una Red Bull non più dominante, riesce comunque a imporsi e ad allungare in classifica. Ancora secondo Lando Norris, che pur avendo la macchina complessivamente migliore, non capitalizza l’occasione. Sul podio un ottimo Lewis Hamilton, a conferma della crescita della Mercedes. Altro passo falso per la Ferrari, seconda nel mondiale costruttori ma quarta forza in terra iberica. Risorge l’Alpine, nel week-end del ritorno di Flavio Briatore, portando entrambi i piloti a punti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Spagna.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, COME UN BOMBER D’AREA
    Nel gergo calcistico i bomber d’area di rigore sono abili a capitalizzare ogni occasione che gli passi tra i piedi. E ancora una volta, Max Verstappen riesce a oltrepassare i limiti della sua Red Bull, portando a casa l’ennesima vittoria. Frutto di scelte lucide dal muretto, con la strategia di riservare la soft nuova per l’ultimo stint di gara, e dell’innata capacità dell’olandese di sfruttare i momenti decisivi. Già, perché la vittoria matura tutta a cavallo tra il primo e il secondo giro: prima il sorpasso in partenza su Norris, poi quello su Russell per prendersi la leadership. Da lì è tutta gestione e freddezza. Non si è campioni per caso.
    VOTO 8 A HAMILTON, CHE RIASSAPORA IL PODIO
    Si conclude un’astinenza da podio lunga 12 Gran Premi per Lewis Hamilton, che conquista un ottimo terzo posto in Spagna. Frutto della sua immensa qualità, in particolare nella gestione delle gomme, oltre che di una Mercedes che sembra, finalmente, aver imboccato la strada giusta. Il tutto in un fine settimana che era iniziato con quella mail anonima in cui si denunciava il tentativo di sabotare il sette volte campione del mondo da parte del team anglo-tedesco. Verrebbe da dire: se ogni settimana viene fuori una mail del genere, magari Lewis vince l’ottavo già quest’anno…
    VOTO 7 ALL’ALPINE, SI SENTE GIA’ LA CURA BRIATORE
    Sarà una coincidenza, o forse no. Ma, guarda caso, l’Alpine torna con entrambe le macchine in top-10 nel week-end che sancisce il rientro in Formula 1 di Flavio Briatore, nelle vesti di consigliere del proprietario del team. Una spinta, evidentemente, non indifferente. A livello di pista, sin dal venerdì si capisce che la vettura si trovi a proprio agio a Barcellona, cogliendo poi in qualifica una quarta fila neanche lontanamente immaginabile fino a 15 giorni fa. In gara, poi, la gestione di Gasly e Ocon è perfetta: nessuna sbavatura, nessun rischio e tanta concretezza. Risultato: 9° e 10° posto. Punti preziosissimi, per provare a dare un senso a questo 2024 disgraziato.
    VOTO 6 A NORRIS, CHE DEVE ANCORA DIVENTARE GRANDE
    La sufficienza è per il podio, che lo proietta al secondo posto nel mondiale piloti. Ma per il resto, Lando Norris torna dalla Spagna con l’amaro in bocca. Perché sin dal venerdì si intuisce che la McLaren sia la più forte in pista. Riscontro confermato anche in qualifica, con una pole position eccezionale. Ma nel momento clou, ovvero in gara, ecco che Lando si scioglie come neve al sole: partenza orribile da cui si ritrova terzo, difficoltà nel superare la Mercedes e, in aggiunta, una strategia discutibile del muretto. Un grande peccato, perché non appena ha pista libera, si dimostra più veloce di Verstappen. Per diventare grandi bisogna capitalizzare.
    VOTO 5 ALLA FERRARI, IN CONTINUA INVOLUZIONE
    Le risposte dopo la debacle in Canada non sono arrivate per la Ferrari. Il 5° e 6° posto finale, alle spalle anche della Mercedes, conferma un periodo negativo per gli uomini di Maranello. Che, dopo l’exploit di Monaco, pare abbiano perso la bussola. Gli aggiornamenti non funzionano (per ora), e il vantaggio accumulato sulle inseguitrici nelle prime gare si assottiglia sempre di più. Se poi ci aggiungiamo le lotte intestine tra Leclerc che Sainz, ecco che il quadro non assume esattamente i connotati di un’opera d’arte. Nulla è perduto, ma urge ritrovare la via maestra. L’Austria puzza di gara decisiva della stagione.
    VOTO 4 ALLA WILLIAMS, PROSEGUE LA CADUTA LIBERA
    Non sembrano esserci soluzioni alla crisi profonda in casa Williams. Il team inglese fa una fatica immonda sin dal venerdì sul circuito di Barcellona, non trovando mai il compromesso per uscire dai bassifondi della classifica. Terz’ultimo Albon, ultimo Sargeant: un responso nudo e crudo, che rischia di suonare come una resa. Perché se le altre fanno passi in avanti (Alpine, e anche Sauber), il team di Wowles sembra essersi impantanato, faticando a ripartire. E con risultati del genere, di certo non si attira l’attenzione della famiglia Sainz…
    VOTO 3 A PEREZ, QUANDO FINIRA’ IL SUPPLIZIO?
    La vera Red Bull non è quella di Verstappen, ma non è neanche quella di Perez. Il messicano continua a sfornare prestazioni orripilanti, nonostante il rinnovo fino al 2026. Stavolta, se non altro, centra il Q3, ma la penalizzazione rimediata in Canada lo fa scivolare all’11° posto. Da lì, passa tutta la corsa a lottare con le Alpine, senza mai accendersi. Setup sbagliati o altro, la situazione appare sempre più cristallina: se la Red Bull non è più la dominatrice del mondiale, non può pensare di andare avanti con Sergio Perez. A Helmut Marko la decisione. LEGGI TUTTO