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    F1, Carlos Sainz sulla Williams già nel 2024 ad Abu Dhabi

    Carlos Sainz sarà al volante della Williams F1 già nel corso del 2024 e più precisamente nei test di fine stagione ad Abu Dhabi.Carlos Sainz – credit: Williams Racing

    Il Team Williams F1 ha annunciato oggi che Carlos Sainz si unirà alla squadra già dal prossimo test di fine stagione ad Abu Dhabi, muovendo così i primi passi nella sua preparazione in vista della stagione 2025. Questa opportunità permetterà al pilota spagnolo e alla Williams di iniziare a costruire il loro rapporto.
    La sessione di test sarà un’occasione preziosa per Sainz per iniziare a integrarsi nel nuovo ambiente della squadra e per guidare la Williams FW46 per la prima volta. L’attuale pilota della Ferrari sarà pilota ufficiale della Williams, insieme ad Alex Albon, a partire dalla stagione 2025.
    Il team inglese ha diramato un breve comunicato su questo, dopo che da Maranello è arrivato il definitivo via libera all’operazione.

    Il tweet con il quale la Willima ha dato l’annuncio su ‘X’.

    BREAKING NEWS: Carlos Sainz will drive for the team at the Abu Dhabi end-of-season test, gearing up for the 2025 season! 💪🌶️
    Full details below.
    — Williams Racing (@WilliamsRacing) November 15, 2024 LEGGI TUTTO

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    Gabriel Bortoleto sarà pilota ufficiale Audi, accanto a Nico Hulkenberg

    Gabriel Bortoleto sarà al volante della seconda monoposto dei quattro anelli. Il giovane talento brasiliano affiancherà l’esperto Nico Hülkenberg.

    Audi ha definito la coppia di piloti per il suo ingresso in Formula 1 nel 2026. Gabriel Bortoleto, giovane brasiliano di 20 anni e uno dei talenti più promettenti nel panorama delle ruote scoperte, rappresenterà i quattro anelli nella massima serie dell’automobilismo sportivo.
    Il prossimo anno, Bortoleto debutterà al fianco del tedesco Nico Hülkenberg in Sauber, team poi destinato a trasformarsi nel factory team Audi F1 nel 2026.
    Originario di San Paolo, Bortoleto si è fatto notare nel 2023 dominando – al debutto – il Campionato FIA di Formula 3. Attualmente è in testa alla classifica del Campionato FIA di Formula 2. La carriera del giovane brasiliano è iniziata a 6anni nel karting e a 12 anni si è trasferito in Europa con la famiglia per inseguire il sogno di guidare una Formula 1.
    L’ingresso nel futuro team Audi F1 offre a Bortoleto l’opportunità di dimostrare il suo talento ai massimi livelli del motorsport. Il team Sauber ha già annunciato ad aprile il pilota tedesco Nico Hülkenberg in vista della prossima stagione. Con un mix equilibrato di esperienza e gioventù, la squadra si sta preparando per il passaggio all’Audi F1 factory team nel 2026.
    Gernot Döllner, CEO di AUDI AG e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Sauber Motorsport AG, ha detto: “Stiamo assistendo a un cambio generazionale in Formula 1, con giovani piloti in grado di emergere immediatamente. Con l’ingaggio di Gabriel Bortoleto ci siamo assicurati uno di questi talenti. Un’operazione che sottolinea la strategia e l’impegno a lungo termine di Audi in Formula 1”.
    Mattia Binotto, COO e CTO di Sauber Motorsport AG, ha così commentato: “Gabriel ha già dimostrato nelle categorie giovanili di avere le carte in regola per diventare un pilota vincente. Siamo felici diventi un membro del team Sauber e Audi. Insieme a Gabriel daremo forma a una nuova era dei quattro anelli nel motorsport. Nico e Gabriel rappresentano la combinazione ideale di esperienza e gioventù”.

    Le prime parole di Bortoleto da pilota Audi sono state: “Sono entusiasta di divenire parte di uno dei progetti più entusiasmanti del motorsport. Debuttare in F1 con un team che unisce la storia sportiva e la competenza ingegneristica di Sauber e Audi è un vero onore. Il mio obiettivo è di crescere contribuendo a questo ambizioso progetto sino a raggiungere l’apice del motorsport. Sono incredibilmente grato per l’opportunità offertami dal team e per la possibilità di lavorare a fianco di un pilota esperto come Nico”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Brasile: Vasseur tiene alta la concentrazione per massimizzare il potenziale

    In vista del Gran Premio del Brasile, Fred Vasseur prova a tenere alta la concentrazione del team Ferrari, per massimizzare il potenziale, dopo le due recenti vittorie.Fred Vasseur – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Si chiude questo fine settimana la tripletta americana del Mondiale di Formula 1. Dopo Stati Uniti e Messico, le squadre fanno ulteriormente rotta verso sud-est per atterrare in Brasile, sede del quartultimo appuntamento stagionale, il Gran Premio del Brasile, all’Autodromo José Carlos Pace, meglio noto come Interlagos, alle porte della megalopoli capitale dell’omonimo stato.
    “Siamo arrivati all’ultima gara di una tripletta americana in cui finora siamo riusciti a massimizzare il potenziale del nostro pacchetto”, ha detto Vasseur che poi ha anche aggiunto: “A Interlagos ci attende il quinto weekend Sprint della stagione, il che significa che tutta la squadra sarà chiamata a un grande sforzo sia fisico che mentale. Con questo tipo di formato sarà ancora più importante del solito lo sforzo del resto della squadra da Maranello, che è iniziato ancor prima della partenza per Austin con la preparazione svolta al simulatore e non si è mai fermato in queste tre settimane tra il lavoro fatto al remote garage e le analisi che vengono effettuate dopo ogni gara sulla base dei dati raccolti in pista. Questo grande gruppo distribuito fra Maranello e San Paolo dovrà fare in modo che Charles e Carlos abbiano da subito una buona base di partenza a livello di bilancio e set-up così da potersi concentrare sulla guida”.
    Il Team Principal della Ferrari “teme” anche il meteo: “A Interlagos anche il fattore meteorologico potrebbe entrare in gioco, per questo sarà ancora più importante che tutti operino al più alto livello di concentrazione per preparare e approfittare di tutti gli scenari”.

    Parlando della squadra, reduce dalle due ottime prestazioni di Austin e Città del Messico, Vasseur ha concluso dicendo: “Il morale è alto, il momento ci vede protagonisti, dobbiamo continuare a lavorare così. Solo più avanti guarderemo la classifica”. LEGGI TUTTO

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    De Meo: “Alpine varrà presto tra i 3 e i 5 miliardi di dollari”

    Luca De Meo, Amministratore Delegato del Gruppo Renault, in un’intervista esclusiva al quotidiano francese L’Equipe, ha fornito il suo punto di vista sulle motivazioni alla base della decisione di abbandonare la progettazione e la produzione di motori di Formula 1.credit: Alpine F1 Team“Sono un manager, gestisco una società quotata in borsa e dovevo ripensare al progetto F1, per vincere”. Ha esordito così il CEO di Renault, intervistato da L’Equipe.
    “Siamo diventati invisibili”, ha aggiunto De Meo riferendosi all’attuale visibilità di un brand come Alpine. “Altri due anni così e il progetto si sarebbe sgonfiato completamente. Sono tre stagioni che ci troviamo su una china discendente. Dovevamo dare una scossa a tutto questo”.
    Per De Meo, l’enorme investimento richiesto per la produzione di un motore – che si aggira intorno alle centinaia di milioni di dollari – non ha alcun senso quando è possibile utilizzare una Power Unit clienti più economica, in grado di fornire prestazioni altrettanto, se non superiori, per meno di 20 milioni di dollari.
    “I veri appassionati non sono preoccupati da questo calcolo ma io sì”, ha precisato De Meo che poi ha anche spiegato che le nuove regole in arrivo per il 2026, con una maggiore attenzione all’efficienza e all’alimentazione a batteria, abbiano messo in evidenza i costi.
    Il manager italiano ha anche affermato che la fabbrica francese di Viry, con 340 dipendenti, non avrebbe alcuna possibilità di competere con Mercedes, che, secondo lui ne impiega 900. E su questo ha aggiunto: “Hanno banchi di prova che noi non abbiamo. Il passaggio all’era dell’ibrido ha richiesto forti investimenti che all’epoca sono stati sottovalutati. Noi operiamo, strutturalmente, con tre cilindri quando gli altri ne hanno otto”.
    De Meo ha anche ricordatoche quando arrivò quattro anni fa, il gruppo Renault voleva stoppare il progetto F1: “Se c’è ancora, è perché io l’ho salvata. Ma non abbiamo la struttura per essere all’avanguardia nello sviluppo delle batterie, nella gestione del software e nel recupero dell’energia”.
    L’AD che ha optato anche per utilizzare il brand Alpine al posto del Renault ha voluto anche ribadire che “gli sponsor vengono per una squadra, non per un motore. I partner firmano con la McLaren, non per il Mercedes che hanno sotto il cofano. Il pubblico della F1 è cambiato. Si è allargato ai giovani e alle donne. Questa nuova clientela ha un’interpretazione diversa di questo sport”.
    De Meo ha poi anche polemizzato un po’ contro la Francia e i francese, dicendo chiaramente che il suo sogno di creare una super-squadra francese alla fine è fallito perché il Paese non è riuscito a sostenerlo: “Volevo creare una squadra francese, la Ferrari francese. Ho messo anche due piloti francesi in squadra: si sono schiantati l’uno contro l’altro. E se fate un giro con me su una A524, non troverete un solo sponsor francese. Neanche uno! Ho bussato a molte porte. Invano!”.

    De Meo ha poi voluto smentire le voci che, dietro alla chiusura del progetto dei motori di F1, ci sia la volonta da parte di Renault di mettere in vendita il team. Questa ipotesi è stata ripetutamente smentita e lostesso De Meo ha spiegato ancora una volta il perché di questo: “Ricevo telefonate ogni 15 giorni da finanziatori, eccentrici, che vogliono entrare in F1”, ha detto l’AD di Renault che poi ha anche aggiunto: “Sanno che dopo il 2026 costerà molto di più. Se oggi ti danno un miliardo di sterline per prendere la squadra, due anni dopo saranno in grado di rivenderla al doppio. Qui è pieno di speculatori. Ho rifiutato 50 volte. Una squadra varrà presto tra i 3 e i 5 miliardi di dollari. Non ho intenzione di vendere, non sono stupido”.
    Oggi De Meo dice di non aver bisogno di questi soldi ma presto invece questi miliardi potrebbero far gola a qualche altro CEO o Consiglio di Amministrazione. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris alla ricerca di alleati per strappare il titolo piloti a Verstappen

    Oscar Piastri, McLaren F1 Team, and pole man Lando Norris, McLaren F1 Team, congratulate each other on arrival in Parc Ferme – credit: McLaren Racing Media Centre

    Nella classifica mondia piloti F1, Norris è a 52 punti da Verstappen, quando mancano sei gare dalla fine e tre sprint. I punti disponibili, per il primo classificato, considerando i giri veloci, sono al massimo 180. Facendo qualche rapido calcolo, il pilota inglese della McLaren deve avvicinarsi a Verstappen con una media di 8,7 punti a gara per vincere il titolo all’ultima gara della stagione ad Abu Dhabi.
    Su questo argomento è intervenuto anche Andrew Benson, noto corrispondente della Formula 1 della BBC che ha detto: “Il problema per il pilota della McLaren è che, pur avendo ridotto il vantaggio di Verstappen in ognuna delle ultime quattro gare dopo la pausa estiva, non lo ha fatto abbastanza. La media dei punti che Norris deve recuperare a ogni gara è aumentata, anche se il divario tra i due piloti si è ridotto.
    Benson ha poi sottolineato come a Verstappen sia sufficiente arrivare sempre secondo, alle spalle del suo rivale, per mantenersi in testa alla classifica e vincere così il titolo 2024: “Questa media è superiore al divario tra il primo e il secondo posto, anche se si aggiunge il punto per il giro più veloce. Quindi, Verstappen può permettersi di arrivare secondo dietro a Norris anche se il britannico dovesse vincere tutte le gare rimanenti e il pilota della Red Bull sarebbe comunque campione”.

    L’inglese della McLaren dovrà allora cercare degli alleati in pista e la pensa così anche lo stesso giornalista della BBC: “Norris ha certamente bisogno che forze esterne lo aiutino in qualche modo. Non è in grado di controllare il proprio destino. Tutto ciò che può fare è continuare a vincere e sperare che gli altri eventi giochino a suo favore.
    Norris dunque, per avere qualche possibilità di vincere il campionato del mondo piloti F1 2024, deve lavorare anche per garantirsi qualche alleato. Noi riteniamo che i nomi non manchino, a cominciare dai piloti inglesi come Lewis Hamilton che ha ancora qualche conto in sospeso con il pilta olandese della Red Bull. LEGGI TUTTO

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    Test invernali F1: aumentano i giorni delle prove pre-season

    Per la stagione 2026 di Formula 1 è previsto un grande cambiamento per quanto riguarda i test pre-stagionali. Tutte le novità saranno presentate al World Motor Sport Council di giovedì 17 ottobre.
    La FIA ha confermato che potenzierà in modo significativo i classici test invernali, che precederanno l’inizio della stagione F1 2026.
    Nelle ultime stagioni, i test pre-stagionali consistevano in soli tre giorni, in programma poco prima del primo weekend ufficiale di gara.
    Tuttavia, tra poco più di un anno entreranno in vigore nuove norme su aerodinamica e sulle Power Unit. Tutto questo rappresenterà uno dei più importanti cambiamenti della storia recente del Circus della Formula 1.
    Test invernali F1: tre sessioni e nove giorni in totale
    Di conseguenza, la FIA ha confermato che “il programma dei test pre-stagionali 2026 comprenderà tre sessioni di test, ciascuna di tre giorni”.

    La sede dei test non è ancora stata confermata. Ricordiamo che, nelle ultime due stagioni, la Formula 1 ha effettuato test esclusivamente in Bahrain, mentre Barcellona ha ospitato la sessione di test nel 2022, quando è entrata in vigore l’ultima importante modifica regolamentare. LEGGI TUTTO

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    F1 | Alpine (Renault), niente più motori dal 2026. Vendita più vicina?

    credit: Alpine F1 Team

    Il Team Alpine (ex Renault) ha ufficializzato che, a partire dalla stagione 2026, non svilupperà più una Power Unit di Formula 1. La notizia, già circolata nei mesi scorsi, potrebbe essere il primo passo verso la vendita del team. Francamente non vediamo come un brand come Alpine o Renault possa stare in F1 montando sulle sue monoposto un motore di un’altra casa costruttrice.
    Alpine-Mercedes, non suona affatto bene. Sì, perché Alpine ha fatto sapere che il prossimo anno sarà l’ultimo per la produzione e sviluppo dei motori turbo-ibridi che equipaggiano le loro monoposto, impegnate nel mondiale F1.
    Apartire dal 2026, anno in cui anche il regolamento delle Power Unit cambierà, la fabbrica di Viry-Chatillon, località della Francia alle porte di Parigi, vedrà interrompersi il programma F1. I lavoratori saranno dedicati alla progettazione e produzione di nuove tecnologie per la mobilità e ad altri programmi legati al motorsport del gruppo.
    E’ questo quanto si legge in una breve nota diffusa dal team francese. Tutto questo però lascierebbe presagire che quanto deciso ora sia solo il primo passo verso una possibile vendita dell’intera squadra con base a Enstone.
    Il recente arrivo di Oliver Oakes, nel ruolo di Team Principal, è un altro indizio molto forte che il futuro del team possa essere molto diverso dall’attuale. Oakes infatti ha già esperienza di “proprietario” di una squadra corse e, nel paddock, si vocifera che potrebbe avere l’appoggio di importanti investitori, pronti a rilevare il team.
    Ovviamente una pre-condizione per poter aprire seriamente e formalmente una trattativa, era quella di snellire la compagine, risultando un team “clienti” con una fornitura cioè di motori da parte di una terza parte.

    La cordata è pronta a mettere sul piatto una buona quantità di dollari per rilevare la squadra con base a Enstone e mai avrebbe potuto fare l’operazione se fosse stata presente anche la struttura che relizza i motori e che ha base in Francia.
    Quanto vi abbiamo prospettato è una nostra ipotesi ma, secondo noi, potrebbe rappresentare uno scenario possibile. Quale Consiglio di Amministrazione potrebbe confermare un impegno in Formula 1 con un team Alpine-Mercedes? Unica possibilità sarebbe quella di “negoziare” una fornitura di propulsori tedeschi in white labbel in modo da poter poi utilizzare un altro brand che non sia Mercedes! LEGGI TUTTO

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    F1, Il tramonto di Ricciardo e l’alba dei nuovi fenomeni

    Ora è ufficiale, Daniel Ricciardo è stato licenziato dalla Racing Bulls, che rimpiazzerà, già dal Gran Premio di Austin, il pilota australiano con il 22enne neozelandese Liam Lawson.MEXICO CITY, MEXICO – OCTOBER 28: Daniel Ricciardo of Australia and Scuderia AlphaTauri prepares to drive in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Mexico at Autodromo Hermanos Rodriguez on October 28, 2023 in Mexico City, Mexico. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310290075 // Usage for editorial use only //

    Bearman, Colapinto, Piastri, Antonelli e ora Lawson: tutti piloti nati nel nuovo millennio, figli di una Formula 1 sempre più virtuale, computerizzata, costellata da ingegneri che lavorano in remote garage sparsi per il mondo e mental coach pronti a coadiuvare i ragazzi nella sopportazione dello stress da paddock.
    Se fino a qualche anno fa c’era ancora chi storceva il naso di fronte a una presunta incompatibilità tra simulatore e pista, oggi questi ragazzi, figli anche del digitale, sono stati capaci di fugare ogni restante dubbio.La disarmante facilità con cui piloti come Colapinto e Bearman si sono adattati quest’anno alle relative vetture e dinamiche del paddock evidenzia un livello di preparazione altissimo, che già abbiamo osservato lo scorso anno con Piastri, che oggi, ad un anno di distanza, risulta addirittura ingaggiato per il Titolo Piloti.
    Questi ragazzi terribili rappresentano una enorme risorsa per la Formula Uno del futuro, ma al contempo, come abbiamo visto con Ricciardo, un grossissimo problema per le generazioni precedenti, per intenderci sia quella composta dai grandi vecchi come Hamilton e Alonso, che quella dei più giovani Verstappen e Leclerc.
    Pensare che Colapinto alla terza gara di Formula 1, in una pista come Singapore sia arrivato a qualche millesimo dal compagno Albon in qualifica, è spaventoso. Una nuova dimensione con cui fare i conti che ridimensiona i piloti titolari, come lo stesso Albon, che fino a qualche mese fa proprio grazie alle sue ottime prestazione era clamorosamente tornato in orbita mercato di Red Bull. E non solo, mette anche pressione su Carlos Sainz, che ha firmato il contratto con Williams per fare il re e ora avrà un bel po’ di pressione sulle spalle.

    Ad oggi, il discorso relativo alle gerarchie è realmente critico. Un Norris ad esempio, ragazzo classe ’99, ma al sesto anno in Formula Uno, qualora non riuscisse a vincere il mondiale in rimonta su Verstappen rischierebbe addirittura di scivolare nella gerarchia interne alla McLaren del 2025. Piastri infatti in molte gare ha dimostrato una solidità e una lucidità non riscontrate in Norris.
    Vedremo poi chi tra Hamilton e Antonelli farà meglio nel 2025, il colpo Ferrari contro l’azzardo Mercedes. Insomma tante situazioni da vivere e analizzare in una Formula 1 in cui ormai nulla appare scontato. LEGGI TUTTO