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    Ferrari, come tradurre il successo a Le Mans in un rinnovato slancio per la Formula 1

    La Ferrari vive un momento di contrasti intensi. Mentre l’eco della gloriosa terza vittoria consecutiva alla 24 Ore di Le Mans con la sua hypercar 499P risuona potente, spingendo la squadra di Maranello verso un probabile titolo mondiale nel Campionato del Mondo Endurance (WEC), l’amarezza per le continue delusioni in Formula 1 si fa sempre più palpabile. Questa dicotomia è stata sottolineata in modo significativo dalle recenti dichiarazioni del presidente John Elkann, che ha scelto di esaltare apertamente i successi nel WEC, mantenendo un notevole silenzio riguardo alle difficoltà della Scuderia in F1 e al futuro del team principal Fred Vasseur.MONTREAL, QUEBEC – JUNE 13: Lewis Hamilton of Great Britain driving the (44) Scuderia Ferrari SF-25 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles-Villeneuve on June 13, 2025 in Montreal, Quebec. (Photo by Glenn Dunbar/LAT Images) – Credits: Pirelli

    24 Ore di Le Mans: la 499P scrive la storia, la Ferrari domina l’endurance
    Il weekend di Le Mans ha offerto uno spettacolo di rara bellezza e intensità, culminato con il trionfo della Ferrari 499P. Questa terza vittoria consecutiva nella leggendaria gara di durata non è solo un’affermazione della superiorità tecnica e strategica del team nel WEC, ma rappresenta anche un segnale inequivocabile delle ambizioni di Maranello in questa disciplina. La 499P, con la sua combinazione di velocità, affidabilità e un team di piloti eccezionale, ha dimostrato di essere una vettura vincente, consolidando la posizione della Ferrari come protagonista assoluta nel mondo dell’Endurance. Questo successo non solo rafforza la fiducia interna, ma proietta la Ferrari come seria contendente per il titolo mondiale, un obiettivo che sembra sempre più a portata di mano.
    Formula 1: una delusione che si ripete, il Canada lascia l’amarezza
    In netto contrasto con l’euforia di Le Mans, il Gran Premio del Canada di Formula 1 ha riservato l’ennesima delusione per i tifosi del Cavallino Rampante. Le aspettative, sempre alte, sono state frustrate da una prestazione opaca, che ha evidenziato le persistenti lacune della vettura e le difficoltà nel tradurre il potenziale in risultati concreti. L’incapacità di competere costantemente ai vertici, la gestione strategica a tratti rivedibile e gli errori individuali hanno contribuito a un quadro abbastanza sconfortante.

    Elkann: elogi al WEC, silenzio assordante sulla F1
    Le reazioni del presidente John Elkann a questi eventi divergenti sono state particolarmente eloquenti. Elkann ha prontamente espresso il suo entusiasmo e la sua gratitudine per il successo nel WEC, riconoscendo l’impegno e la dedizione del team Endurance. Le sue parole, cariche di orgoglio e celebrazione, hanno evidenziato la fiducia riposta in questo programma.
    Per contro, il silenzio di Elkann riguardo alla performance della Scuderia in Formula 1 e al ruolo di Fred Vasseur ha generato non poche speculazioni. Non una parola di difesa, nessun accenno a un sostegno incondizionato per il team principal in un momento così delicato. Questo silenzio viene interpretato da molti come un segnale di crescente sfiducia nei confronti di Vasseur da parte della dirigenza di Maranello. Le voci di un possibile avvicendamento al vertice della gestione sportiva della F1 si fanno sempre più insistenti, dopo gli articoli di Corriere e Gazzetta, alimentate da un rendimento che non soddisfa le aspettative di una Scuderia dal blasone della Ferrari.
    Il futuro: due percorsi, un unico desiderio di vittoria
    La situazione attuale della Ferrari presenta due facce della stessa medaglia: un trionfo nel WEC che rinvigorisce lo spirito e una F1 che fatica invece a trovare la rotta. La strategia di Elkann di porre l’accento sul successo nell’Endurance potrebbe essere un “tentativo” di bilanciare le delusioni della F1 o forse un segnale di un riorientamento delle priorità sportive.
    Indipendentemente dalle dinamiche interne, l’obiettivo finale per la Ferrari rimane invariato: la vittoria. Che sia nelle gare di durata o sulle piste di Formula 1, il Cavallino Rampante desidera tornare là davanti. La chiave sarà capire come tradurre il successo del WEC in un rinnovato slancio per la F1. LEGGI TUTTO

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    Hamilton: “Guidare la Ferrari mi piace molto, qui solo per vincere”

    Il senso di Lewis Hamilton alla Ferrari? Vedere John Elkann entrare nel box di Sahkir dopo un blitz a cinquemila km da Maranello con un libro in mano. “This. Essentialism”, la guida pratica di Greg McKeown per raggiungere i propri obiettivi che parte da un principio semplicissimo: non dev’essere tutto così difficile. Tradotto in italiano: “Zero sforzo: Ren LEGGI TUTTO

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    John Elkann: “Juve, reset e niente alibi”

    Quando nasce il legame con il mondo olimpico?«Nel 2006, portiamo avanti progetti con il Coni ormai da tanti anni, vogliamo cercare di contribuire ancora».
    In che modo?«Coinvolgendo campioni olimpici e paralimpici, attraverso le loro testimonianze. E poi, ancora più attivamente, sostenendo atleti che lavorano e devono contestualmente preparare le Olimpiadi. Ora il trofeo Coni ci permette di mettere insieme istruzione e sport, valori in cui crediamo molto. Lo sport è un “abilitatore”. Chi lo fa, affronta la vita in modo diverso e avrà una maggiore capacità organizzativa».
    Cosa insegna un’Olimpiade vista dal vivo?«Che si può convivere in modo armonico, nel rispetto di tutte le diversità. Con l’obiettivo comunque di primeggiare e tornando alla condivisione subito dopo la fine della gara. È quello che avviene in queste due settimane al villaggio olimpico. Volendo, si può fare in tutti gli ambiti. L’Olimpiade è un modello di civiltà».
    Lo sport italiano a che punto è?«Siamo all’avanguardia: oltre alla passione, abbiamo competenze e preparazione».
    Oggi Thiago Motta entrerà nello Stadium per la prima volta. Sarà un festa. «Una bellissima atmosfera. Vogliamo creare un clima di condivisione. Il legame tra la nostra famiglia e la Juventus è fortissimo, con queste iniziative vogliamo portare la Juve nelle famiglie. Al tempo stesso, lavoriamo per coinvolgere con una grande attività social chi non può essere fisicamente vicino a noi».
    Motta è l’uomo giusto?«Con Thiago ci avviciniamo a una nuova generazione, la nostra squadra è molto giovane e lui ha l’esperienza necessaria per lavorare con il nostro gruppo. È la persona di cui abbiamo bisogno».
    La Juve è all’anno zero? E la Juve può permettersi un anno zero?«Dipende da cosa vuol dire».
    Che si può anche non vincere.«Questo è come lei lo interpreta. Io parto dalla frase che ho letto in questi giorni al Roland Garros: “la vittoria appartiene a chi ha tenacia”».
    Cos’è la tenacia?«La voglia di rimetterti in gioco dopo i momenti di avversità. L’anno zero è lasciarsi dietro quello che è accaduto, premere il tasto “reset” e guardare avanti. Gli atleti, le squadre forti sono quelle che hanno queste capacità, senza entrare in situazioni di alibi. D’altra parte è normale che siano tutti contro di te: se competi, lo fai con i più forti al mondo che vogliono batterti. Ed è normale che se i risultati non arrivano, i tifosi non siano contenti».
    Calandosi nella realtà del nostro campionato.«Il nostro calcio non è più il punto di arrivo dei grandi campioni ma un trampolino per andare in Premier nel pieno della carriera. In Italia giocano giovani alle prime armi che si devono formare».
    È un peccato.«No, è un peccato non affrontare la realtà. Questa è la situazione che stiamo vivendo, l’errore sarebbe negare questa evidenza».
    È stato difficile arrivare a Hamilton?«Certe cose accadono molto rapidamente. Questo è stato il momento in cui lui e la Ferrari si sono trovati. Lui vuole vincere l’ottavo titolo, la Ferrari vuole vincere e con Lewis è più forte. Non viene alla Ferrari per godersi la pensione ed è importante avere intorno persone motivate, che vogliono vincere».
    Cosa porta un pilota di 40 anni?«In Formula 1 ora c’è vera competizione, con 4 scuderie molto vicine: Red Bull, Ferrari, McLaren, Mercedes. È importante andare sempre al massimo del potenziale: chi ha più esperienza ha più regolarità come dimostra Hamilton e anche lo stesso Alonso. E la regolarità conta».
    Hamilton come Djokovic e gli altri campioni senza età?«Loro due, Federer, Biles, Ronaldo, Messi e lo stesso Paltrinieri. Con dedizione e sacrifici stanno superando i limiti fisici dovuti all’età. È anche vero che siamo in una fase storica in cui si vive più a lungo e si allungano anche le carriere degli sportivi».
    Lo sport è?…«L’emozione che vivi con le persone che ti sono vicine. Il senso della partita di domani (oggi, ndr) è anche questo».
    I giovani stanno mandando un messaggio diverso rispetto al passato di fronte a una mancata vittoria?«L’obiettivo deve essere raggiungere il massimo del tuo potenziale. Prima partecipa, poi prova a vincere. Oggi i ragazzi si stanno focalizzando molto sulla felicità di vincere e non sul dispiacere di perdere. Sono entrambi grandi stimoli, io vedo che cominciamo a guardare al positivo, con un approccio molto più sano».
    Sport praticati?«Quelli che posso fare con i figli, in questo momento calcio e tennis. Una condivisione che mi piace molto. In maniera più seria direi la vela: puoi permetterti esperienze di alto livello anche se non sei propriamente un atleta. Con Soldini abbiamo fatto più di 10 anni di sfide su Maserati 1 e Maserati 2, nel 2026 vareremo una barca Ferrari. Anche la vela è una grande scuola di vita: dipendi da elementi esterni e in certe situazioni puoi solo aspettare. Anche qui ho cercato di coinvolgere i ragazzi che in realtà preferiscono le barche piccole, dove c’è grande partecipazione e controllo». LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Elkann cita Hamilton ed esulta per il trionfo a Le Mans

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornale LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari: John Elkann conferma che obiettivo è quello di vincere il Campionato

    Il presidente della Ferrari, John Elkann, durante l’assemblea degli azionisti ha parlato degli obiettivi della Scuderia di Maranello in Formula 1 che resta la vittoria dei titoli mondiali.

    “In Formula 1, l’ultimo Campionato del Mondo ha visto un miglioramento della nostra competitività. Tuttavia, il nostro obiettivo è – come sarà sempre – vincere il campionato e Fred e tutto il team della Scuderia sono pienamente concentrati sul raggiungimento di questo obiettivo”.
    Sono state esattamente queste le parole di John Elkann, pronunciate durante l’assemblea degli azionisti Ferrari che si è tenuta oggi, venerdì 14 aprile 2023.
    Il Presidente della Ferrari durante l’assemblea di approvazione del bilancio 2022, ha toccato diversi temi tra i quali quelli sportivi legate alle attività in Formula 1 e degli altri campionati nei quali la Scuderia di Maranello è presente.
    Maggiori informazioni sul sito Corporate Ferrari. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari: per Vasseur il benvenuto in francese da parte di Lapo Elkann

    ROMA – Frederic Vasseur comincerà la sua nuova avventura in Ferrari a partire dal prossimo 9 gennaio, come comunicato ieri dalla scuderia di Maranello. Se sul mondo dei social ancora non sono stati postati i saluti al nuovo arrivato dei due piloti della Rossa Charles Leclerc e Carlos Sainz, non è mancato il saluto di Lapo Elkann, con tanto di in bocca al lupo per la prossima stagione che il fratello del presidente della Ferrari John Elkann, si augura possa essere quello del ritorno al successo.
    Il post in francese
    Lapo Elkann ha scelto la lingua madre del nuovo team principal della Rossa, ovvero il francese. “Bienvenue Fred à la Scuderia Ferrari. Bon travail et portons le championnat du monde à la maison”, così recita il tweet scritto nella mattinata da parte del minore dei due fratelli Elkann. Un benvenuto nel mondo del Cavallino Rampante che possa portare quei successi che mancano dal 2007 per il mondiale piloti e dall’annata successivo per quanto riguarda il titolo costruttori. LEGGI TUTTO

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    F1, In Ferrari è tutto pronto per il dopo Binotto: organigramma, ruoli chiave e date

    L’uscita di scena di Mattia Binotto libera la strada ad una completa riorganizzazione della Scuderia Ferrari. L’Amministratore Delegato Benedetto Vigna e il Presidente John Elkann sono al lavoro per trovare gli uomini chiave per dare alla squadra un nuovo assetto. Al di là dei nomi, alcuni ancora da definire, l’organigramma della Gestione Sportiva avrà ruoli definitivi e chiare responsabilità.Via un Team Principal se ne fa un altro. A dire il vero in Ferrari non sarà proprio così perché dietro all’uscita di Binotto c’è molto di più! Se è vero che da un lato i risultati sportivi hanno pesato sulla decisione di fare a meno dell’ingegnere di Losanna, sono stati ben altri fattori che hanno portato i vertici del Cavallino a voler intraprendere una strada diversa.
    Ora Vigna ed Elkann cercheranno di dare all’organizzazione del Team Ferrari una veste più consona ad una squadra corse, con responsabilità ben definite e risorse di peso nei ruoli chiave. Al di là quindi del nome che andrà a ricoprire il ruolo di Team Principal, la Scuderia Ferrari è alla ricerca di un Direttore Tecnico e di un Responsabile della Comunicazione.
    Almeno per i primi due ruoli la decisione è quella di “andare sul mercato”, puntando su figure con esperienza nelle corse, nel motorport e in Formula 1. I nomi che circolano sono quelli di Frédéric Vasseur (ingegnere francese e attuale CEO e Team Principal di Alfa Romeo), Aldo Costa (ingegnere con una lunga esperienza in F1 con Minardi, Ferrari, Mercedes e attualmente in Dallara) e Simone Resta (direttore tecnico del Team Haas).

    Per l’ufficio stampa si starebbe pensando ad una scelta interna al Gruppo o alla Scuderia stessa che vanta già in organico figure con un’ottima esperienza nella gestione dei rapporti con la stampa, nella sua accezione più classica, anche se sarebbe auspicabile un deciso passo avanti in ambito Digital e New Media.
    Le linee guida sono state ormai definite, i ruoli anche, non solo quelli apicali di Team Principal, Direttore Tecnico e Responsabile della Comunicazione. Ora occorrerà mettere a terrà i desiderata di Vigna e arrivare velocemente a completare un organigramma che, ad oggi, ha ancora parecchie caselle vuote senza un nome. Le tappe e le scadenze sono fissate: l’AD vorrebbe arrivare a fine gennaio con la maggior parte della posizioni coperte per poi fare un passaggio in CDA nei primi giorni di febbraio per l’approvazione. LEGGI TUTTO

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    Dimissioni di Binotto strada obbligata, ma ora alla Ferrari si apre un vuoto

    TORINO – Alla fine, l’unica possibilità rimasta erano le dimissioni. E Mattia Binotto le ha rassegnate. Ora sta trattando l’uscita dalla Ferrari ed è chiaro che l’annuncio dell’addio è solo una questione di tempo. Certo, in linea teorica esiste sempre l’opzione “dimissioni respinte”, ma non sembra essere questo il caso. I dirigenti della Ferrari – a cominciare dal presidente John Elkann – non sono soddisfatti dell’esito del Mondiale. Arrivare secondi non è l’obiettivo che la Scuderia possa avere, ma se si guarda al bilancio del 2022 appena concluso e lo si confronta con quello delle stagioni precedenti, ci sarebbero motivi di soddisfazione e anche di ottimismo. Ma tant’è, si è giunti a un punto da cui è difficile tornare indietro, perché la fiducia sembra essere definitivamente venuta a mancare. Binotto ha interpretato una certa distanza presidenziale, dopo la tempesta mediatica seguita al GP del Brasile, come un pesante segnale negativo. E non ha voluto attendere di essere logorato da settimane di voci, di illazioni, di ipotesi sul futuro suo e della sua squadra.

    Il primo esemplare della Ferrari 2023

    Viene da chiedersi se in questo momento, ovvero nelle settimane in cui si sta mettendo a punto il progetto 2023 e si va verso la realizzazione del primo esemplare della nuova monoposto, giorni di lavoro intenso e a volte frenetico, privarsi del responsabile principale sia una mossa giusta oppure avventata. Ma questo punto non sembra più essere un tema in discussione. Sullo sfondo, comunque, rimangono i problemi da risolvere (affidabilità e capacità di sviluppo lungo la stagione ) e quelli irrisolti (le gerarchie tra i due piloti, con Charles Leclerc che certamente non è soddisfatto e Carlos Sainz che coltiva ambizioni in grande). Trovare un equilibrio tra queste istanze non sarà un’impresa facile, né comporterà tempi brevi per chiunque sia chiamato al posto di Binotto. Non resta che attendere la stagione 2023: solo i risultati in pista daranno un giudizio inequivocabile sulle decisioni di queste ore.

    Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e SainzClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO