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    Bagnaia torna leader, Martin fuori: colpo di scena al GP d’Indonesia

    MANDALIKA – Francesco Bagnaia centra una splendida e importantissima vittoria nel Gran Premio d’Indonesia, quindicesimo round del mondiale di MotoGP. Rimonta da urlo per il campione della Ducati, che era scattato dalla tredicesima posizione, per un trionfo che vale la nuova testa della classifica piloti. Sì, perché Jorge Martin ha compiuto un errore al quindicesimo giro, finendo a terra in una gara che stava dominando in solitaria dopo essere scattato alla perfezione dalla sesta casella, guadagnando la prima posizione già alla prima curva. Seconda posizione per Maverick Vinales, seguito da Fabio Quartararo. Giù dal podio un ottimo Fabio Di Giannantonio, con Marco Bezzecchi quinto a una settimana dall’operazione alla clavicola. Caduti anche Luca Marini (abbattuto da Brad Binder) e Marc Marquez. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Indonesia, Bagnaia in Q1 ma non preoccupato: “A Jerez ho vinto”

    MANDALIKA – “L’ultima volta che sono passato per il Q1, ho vinto il GP”. Così Francesco Bagnaia, facendo riferimento alla tappa di Jerez, sdramamtizza dopo le difficoltà nella Practice del Gran Premio dell’Indonesia, quindicesimo round del mondiale di MotoGP. Il campione del mondo della Ducati, infatti, non è riuscito a centrare l’accesso diretto in Q2 per le qualifiche di domani, ed è costretto a passare per il Q1. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Indonesia, doppietta Aprilia nella Practice. Bagnaia e Bastianini in Q1

    MANDALIKA – Aleix Espargaro è il più veloce della Practice del Gran Premio d’Indonesia, valido quindicesima tappa del mondiale MotoGP. Lo spagnolo dell’Aprilia ferma il cronometro in 1:30.474, precedendo il compagno di squadra Maverick Vinales per una splendida doppietta Aprilia. Alle loro spalle, ecco Marco Bezzecchi, velocissimo nonostante la recente operazione alla clavicola, seguito da Brad Binder e Jorge Martin. Lontane le Ducati ufficiali di Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini, in difficoltà nel trovare un giro pulito su condizioni difficili di poco grip: i due, rispettivamente 16° e 20° nella sessione, dovranno quindi passare dal Q1 in qualifica. LEGGI TUTTO

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    Practice Indonesia, doppietta Aprilia con Espargaro-Vinales. Bagnaia in Q1

    MANDALIKA – È doppietta Aprilia nella Practice del Gran Premio di Indonesia, che determina l’accesso diretto al Q2 delle qualifiche del quindicesimo round del mondiale di MotoGP. Aleix Espargaro firma il tempo di 1:30.474, ampiamente nuovo record della pista, battendo il compagno di team Maverick Vinales e un sorprendente Marco Bezzecchi, staccato dal numero 12 di appena 16 millesimi nonostante il recentissimo infortunio alla clavicola. Quinto tempo per Jorge Martin, mentre sono ampiamente fuori dalla top-10 le Ducati ufficiali di Francesco Bagnaia, 16° dopo un errore all’ultimo tentativo, e del rientrante Enea Bastianini, 20° dopo una caduta. Entrambi, insieme a piloti come Pol Espargaro, Luca Marini e Johann Zarco, dovranno quindi passare per il Q1. LEGGI TUTTO

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    Ducati, Bagnaia entusiasta di Mandalika: “La pista si addice al mio stile”

    ROMA – Il campione del mondo di MotoGP, Francesco Bagnaia, è pronto a tornare in pista a Mandalika per il Gran Premio di Indonesia di MotoGP, che rappresenterà un importante crocevia in vista del finale di stagione. La lotta per il titolo con Jorge Martin è sempre più serrata e, probabilmente, chi porterà a casa la vittoria in questo fine settimana si assicurerà anche la vetta della graduatoria. Inoltre Bagnaia nella prossima stagione dovrà tornare a fare i conti anche con Marc Marquez, che passerà ufficialmente al Team Gresini.
    Bagnaia: “Mi sento bene”
    “Personalmente mi sento bene, davanti a noi abbiamo tre buone gare. I prossimi circuiti mi piacciono e lì sono sempre stato competitivo. Dopo aver ritrovato il nostro feeling in Giappone mi sento molto fiducioso. La pista di Mandalika si addice bene al mio stile di guida e sono stato competitivo. La lotta sarà intensa. Marquez in Ducati? Sarà interessante”. Queste le dichiarazioni del pilota della Ducati, Francesco Bagnaia, che ha parlato in conferenza stampa in vista del Gran Premio d’Indonesia. LEGGI TUTTO

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    Bagnaia pronto alla sfida con Marquez in Ducati: “Sarà interessante…”

    Bagnaia: “Marquez sarà nei primi cinque”
    Il campione del mondo in carica di MotoGP, Francesco Bagnaia, a pochi giorni dal Gran Premio dell’Indonesia 2023, ha parlato in conferenza stampa commentando il passaggio di Marc Marquez alla Ducati Gresini: “Penso che nessuno tre o quattro mesi fa avrebbe mai pensato a questo scenario, ma nell’ultimo periodo la direzione era chiara. Per noi e per lo sport è una cosa positiva. Sicuramente sarà molto bello ed interessante condividere dati con lui e sfidarlo in pista con la stessa moto. Non so se lotterà per il titolo, ma sicuramente finirà tra i primi cinque”. LEGGI TUTTO

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    Marquez, la rivalità con Rossi e un obiettivo: ecco perché ha scelto Ducati

    Sebbene figurasse e vincesse per e con la Derbi, il giovanissimo Marc Marquez era già nel mirino della Honda, Casa insieme alla quale il nativo di Cervera ha condiviso i massimi successi di carriera, nel computo di 6 titoli MotoGP, costrutto di 59 affermazioni di tappa, 101 podi e 64 pole position, per un amore reciproco evidenziato dai risultati della pista e manifestato dal 2013 al 2019, prima di scemare e tramutarsi in trascinata convivenza. Quando correva in 125, soprattutto nel successivo passaggio in Moto2, il catalano aveva un piano per nulla occulto ad attenderlo, disegnato dal manager Emilio Alzamora e allestito dalla HRC che, pur di inserirlo subito nella formazione ufficiale Repsol, “aggirò” la regola che vietava ai rookie di classe nell’entrare in prima istanza in una formazione Factory, ovvero, direttamente collegata al Costruttore e denonaminata “ufficiale”.

    Marquez, il debutto in MotoGp e la rivalità con Rossi

    Era il 2013, stagione d’esordio per El Cabroncito, talento smisurato ma spesso e mal volentieri fuori misura, tanto da rischiare l’osso del collo e il prematuro stop agonistico nelle precedenti categorie. Invece, seppur spericolato, quel numero 93 mise tutti in riga nell’annata d’esordio in MotoGP, imponendosi nel secondo Gran Premio, incornando gli avversari e facendosi incoronare, dimostrando a sé stesso di essersi legato al Marchio opportuno, facendo se non dimenticare, perlomeno archiviare le imprese di Casey Stoner, Valentino Rossi e Michael Doohan, tre nomi tra i vincenti dell’Ala dorata ad aver segnato indelebilmente Albi e classifiche,

    Nessuno è stato maggiormente uomo bandiera di Marc nella categoria regina, nemmeno Freddie Spencer tra il 1983 e 1985, autore di tripla corona tra cui la doppietta 250 e 500. Eddie Lawosn fu una sorta di meteora, lo stesso Doohan si “fermò” a 5 allori – l’infortunio del 1999 a Jerez, ricordate la pista, aprì la strada ad Alex Criville, compagno di box – poi arrivò il genio di Tavullia, veramente mai amato, o meglio, realmenti mai sentitosi amato. Contrariamente, Marquez ha voluto e vuole ancora bene al Marchio, inteso come persone. La lettera inviata a un membro della squadra, la sua squadra, lo spiega: il cuore dice una cosa, la testa un’altra. E il corpo, parlando di tempo, ha poco tempo a disposiozione.

    Marquez in Gresini: il motivo della scelta

    Il motivo per cui Marc passa in Gresini è prettamente agonistico tirando in ballo la comparazione tra le moto, professionale in termini aziendali. Provate a immaginare come si senta uno che ha fatto l’impossibile per guarire da infortuni e ferite feroci e molteplici, causata del primo incidente patito a Jerez – ecco la pista di cui sopra – 2020, prolungatosi tra cadute, ricadute, rinuncee e speranza, sale operatorie ed esercizi massacranti. Una volta ripristinata la piena efficienza, il pilota si è reso definitivamente conto quanto la RC213 V sia in debito rispetto alle rivali. Di credito, a parte l’ingaggio sottoscritto, il catalano ne ha trovato poco. Come archiviare le manovre gomito a terra, risolutivo in fase di salvataggio mentre la caduta sembrava cosa certa? Come dimenticare i duelli condivisi assieme ad avversari del calibro di Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso e Valentino Rossi. Sarebbe possibile accettare un eventuale pari ritiro già messo in atto dai colleghi, fermandosi a contare le coppe (chissà se impolverate) sulle bacheche?

    L’obiettivo, superare Valentino Rossi

    No, lui vuole fare almeno come Valentino Rossi ha fatto. Un titolo in più come minimo, certo, ma correre a più non posso. Combattendo, oltre che contro le moto guidate dagli altri, contro l’orologio, ovvero, l’incidere dei giorni. Rossi è stato un maestro in tale aspetto, come Marc si è rivelato bravo allievo, però in termini emulativi relativi alla modalità con la quale piegare il prossimo. Vedete Jerez 2005 per l’italiano su Sete Gibernau, imitata da Marc ai danni di Lorenzo nella stessa ultima curva andalusa, intitolata allo stesso Jorge. Era il 2013, a ricordare 8 stagioni orsono, per un tamponamento quasi fotocopia. A Laguna Seca, anche: Rossi infilò Casey Stoner nel 2008, fruendo di ghiaia e vie di fuga. Marquez lo stesso, ma su Valentino. Quel “Cavatappi” fu marcato da entrambi, che si ritrovarono nell’epilogo peggiore a Valencia, In quel caso due anni dopo. Da Sepang, a precedere Sepang, a seguire Sepang. E di molto. Il 2015 coincide col massimo punto di odio tra i due, sì sportivo, contestualmente personale. Altro che le liti di Valentino con Max Biaggi. Altro che i bisticci di Marc e Lorenzo. Quei due sparavano la massima potenza di fuoco, infiammando i tifosi, accendendo le polemiche e scaldando i dirigenti delle rispettive Case. Honda, attorno a Marc, costruì una sorta di paravento silenzioso, principalmente volto al futuro: perché perdere tempo ed energia, quando si può vincere ancora? Infatti, dietro l’angolo si trovava un tris d’allori impressionante, segnato nel 2017, 2018 e 2019 e, alla fine della terza delle imprese, lo status di binomio imbattibile Honda-Marc, il più forte. Eterno. Ci si sbagliò, come sbagliavamo quando pensavamo che il passaggio in Gresini fosse mera pubblicità. Macché, era tutto vero. E’ vero. Si è sbagliato il legale, che dette la possibilità a Marc di spezzare l’accordo stipulato per il gigante di Tokio senza pagar pegno, cioè, la penale rescissoria. Avrebbe dovuto farlo, qualora in direzione di altra struttura ufficiale o satellite. Gresini Racing è indipendente, Ducati ma indipendente. Non gode di Desmosedici Factory né aggiornate. Il contrario del Repsol HRC e quattro cilindri nippo. Marc rinuncia a tanti soldi, perché nella vita il denaro non è tutto. E’ anche vero che di denaro già ne ha incamerato, sicché quale senso trovare in corse da affrontare col coltello tra i denti e la spada di damocle sulla schiena? Meglio accontentarsi, o rischiare di fare una figuraccia? Meglio dare colpa a moto e fabbrica, o meglio – casomai – incolpare sé stesso? Si chiama ambizione. Marquez ne ha. Forse, i rappresentanti Honda un pò meno. E lui se ne è accorto. LEGGI TUTTO

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    Marquez sposa il progetto Ducati, ufficiale l’arrivo nel Team Gresini

    ROMA – La notizia era nell’aria già da qualche giorno, ma ora è arrivata anche l’ufficialità. Marc Marquez, dopo aver detto addio alla Honda, ha sposato il progetto della Ducati del Team Gresini e, a partire dalla prossima stagione, affiancherà suo fratello Alex. I due spagnoli, dunque, sono pronti a comporre una coppia davvero da sogno, che complessivamente può vantare ben dieci titolo mondiali. Per il Team Gresini si tratta senza ombra di dubbio di un importante upgrade nella griglia di partenza della prossima stagione. LEGGI TUTTO