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    Superbike: la Ducati vola in Australia per il titolo costruttori

    ROMA – Il 2022 di Ducati è stato fin qui incredibile, ma gli obiettivi da centrare non sono ancora finiti. La casa di Borgo Panigale, infatti, è al comando della classifica costruttori di Superbike con 49 punti di vantaggio sulla Yamaha quando manca solo la tappa di Phillip Island da disputare in questo weekend. In caso di successo, il titolo dei costruttori si aggiungerebbe a quello dei piloti arrivato in Malesia con Alvaro Bautista e quello di Independent Rider vinto da Axel Bassani, oltre ai trionfi in MotoGP con Pecco Bagnaia, Marco Bezzecchi (rookie of the year) e nelle classifiche costruttori e team del Motomondiale.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    La carica di Bautista
    Il neo campione Alvaro Bautista ha parlato in vista della tappa in Australia: “Arriviamo all’ultima gara della stagione a Phillip Island, una delle piste più belle, non a caso tra le preferite di molti piloti. Allo stesso tempo, però, è una pista difficile, impegnativa, che non consente la minima distrazione. Arriviamo molto motivati dopo la vittoria del Campionato: la nostra mentalità non cambia. Spero di divertirmi molto e cercare di finire la stagione nel miglior modo possibile”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall'Igna: “Abbiamo sempre creduto alla possibilità di vincere”

    ROMA – Manca poco meno di un mese alla grande festa in programma il 15 dicembre in Piazza Maggiore a Bologna per festeggiare un clamoroso 2022 in casa Ducati, ma il direttore generale Luigi Dall’Igna è ancora in piena estasi. “Abbiamo sempre creduto nella vittoria di Pecco. Sono passati 15 anni dal primo titoli piloti Ducati, 50 dalla doppietta italiana di Agostini-MV Agusta e inoltre è il mio primo titolo piloti MotoGP, l’unico che mancava nella mia bacheca, una gioia da condividere con la mia famiglia”.
    “Non abbiamo raggiunto il nostro massimo”
    La tripletta Ducati ha dimostrato la superiorità della casa italiana rispetto a tutti gli altri team. “Questa è la vittoria della Ducati nel suo insieme, con squadre e piloti sempre protagonisti. E non credo che abbiamo raggiunto il nostro massimo. Con otto piloti in pista – conclude Dall’Igna – possiamo continuare a fare progressi per la prossima stagione garantendo che ogni pilota possa essere competitivo come quest’anno”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Dall'Igna carica la Ducati: “Non siamo ancora al massimo”

    ROMA – In casa Ducati è tutto pronto per la festa in programma il 15 dicembre in Piazza Maggiore a Bologna. Sarà un’occasione speciale per festeggiare un 2022 formidabile, con il direttore generale Luigi Dall’Igna che celebra ancora le vittorie. “Abbiamo sempre creduto nella vittoria di Pecco. Sono passati 15 anni dal primo titoli piloti Ducati, 50 dalla doppietta italiana di Agostini-MV Agusta e inoltre è il mio primo titolo piloti MotoGP, l’unico che mancava nella mia bacheca, una gioia da condividere con la mia famiglia”.
    “E’ la vittoria della Ducati”
    Una superiorità schiacciante quella del team di Borgo Panigale, che oltre a festeggiare è già proiettato al 2023. “Questa è la vittoria della Ducati nel suo insieme, con squadre e piloti sempre protagonisti. E non credo che abbiamo raggiunto il nostro massimo. Con otto piloti in pista possiamo continuare a fare progressi per la prossima stagione garantendo che ogni pilota possa essere competitivo come quest’anno”, così conclude Dall’Igna. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Malagò esalta Bagnaia: “Un'impresa che dà prestigio allo sport italiano”

    ROMA – Pecco Bagnaia e la Ducati hanno incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato il pilota italiano dopo il titolo conquistato in MotoGP. Durante l’incontro svoltosi al Quirinale, è intervenuto anche il Presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha ringraziato il capo dello stato per l’organizzazione dell’incontro: “Signor presidente ancora una volta le siamo grati per la sua passione e attenzione verso il nostro mondo. Qualcuno poteva pensare che la stagione aveva dato i suoi risultati e io avevo detto che avevamo ancora qualche cartuccia. Potendo sperare in una impresa e una straordinaria rimonta ha fatto sì che un pilota dopo 50 anni percorresse la strada di Giacomo Agostini, il pilota è Francesco Bagnaia”.Guarda la galleryBagnaia Campione del Mondo con la Ducati: l’abbraccio di Valentino RossiIl successo in Superbike
    “La Ducati poi ha vinto il costruttori e la Superbike – ha aggiunto Malagò -. Siamo molto orgogliosi dello sport italiano. Ci tengo anche a ricordare il Collare d’Oro dato a Pecco. Questo risultato dà ulteriore prestigio allo sport italiano”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia e Ducati da Mattarella: “Abbiamo portato la bandiera italiana con orgoglio”

    ROMA – Pecco Bagnaia è intervenuto durante l’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il pilota Ducati è stato invitato al Quirinale dopo la vittoria del titolo di MotoGP, il primo della sua carriera in classe regina, conquistato all’ultima gara al Gran Premio di Valencia. “Insieme siamo riusciti a rendere me stesso e la moto il punto di riferimento del nostro campionato – ha detto il classe 1997 -. Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere i più competitivi e a Valencia, dopo aver coronato il mio sogno, ho portato con orgoglio la bandiera italiana. Siamo riusciti a ottenere dei risultati fantastici, aggiudicandoci una tripletta: titolo Costruttori, titolo Team e titolo Piloti. E quest’ultimo personalmente ci rende davvero orgogliosi perchè è la massima ambizione nel nostro sport e vincerlo da italiano con una moto italiana ci rende ancora più orgogliosi, considerando i 50 anni dall’ultima volta, quando fu Giacomo Agostini a vincere con la MV Agusta”.Guarda la galleryDucati a EICMA 2022: uno stand molto ricco
    Le parole di Mattarella
    Durante l’incontro è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Se ci vediamo ancora qui è perchè ancora una volta ci sono successi sportivi. Il merito è dei campioni e mi auguro che questo continui intensamente: ci sarà sempre posto al Quirinale per sottolineare questi successi. Grazie per quello che rappresentate per l’immagine del nostro Paese – ha affermato -. Il lavoro del team è affidato poi nelle mani, nella perizia, nel talento di chi va in pista ma si arriva lì perchè vi è dietro il lavoro di tante professionalità, di tante persone. Il successo di quest’anno è poi particolarmente importante e soddisfacente perchè arriva a 50 anni dall’ultima vittoria di un italiano su una moto italiana”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bastianini: “Nel 2017 ho pensato al ritiro. Un sogno? Le moto, magari in futuro sarà altro…”

    ROMA –  Il 2022, per Enea Bastiani, è stato un anno magico: terzo posto nel mondiale piloti MotoGP e approdo alla Ducati ufficiale con cui correrà nel 2023 affiancando il campione del mondo Francesco Pecco Bagnaia. Eppure per il giovane pilota italiano non sono state tutte rose e fiori: “Nel 2017 ho pensato di smettere di correre in moto perché non riuscivo ad essere veloce, al Mugello ho pianto: è stato il momento più brutto della mia vita. L’ultima volta che ho pianto, invece, è stata in Qatar quando ho centrato la mia prima vittoria in MotoGP. Il mio più grande risultato è stato il mondiale vinto nel 2020: è sempre stato il mio sogno, un momento indimenticabile”, le sue parole a “Esperimento 36”, il podcast firmato red Bull e condotto dall’astrofisico Luca Perri.
    Bastianini guarda al futuro
    Il futuro più prossimo, per Enea Bastianini, ha il colore rosso Ducati, quello del team ufficiale, con una moto che potrebbe permettergli di puntare al titolo mondiale in un derby tutto italiano con Bagnaia. Un’eventualità che lo stesso pilota romagnolo non esclude: “Ho sempre sognato di correre in moto, è l’unica cosa che sognavo veramente. Magari in futuro sognerò anche altro”, le sue parole. Infine una riflessione sugli inizi che lo hanno portato dove è adesso: “A tre anni mio babbo mi ha portato in officina, mi sono innamorato subito ed è lì che è nata la mia passione. Sognavo di diventare un professionista, soprattutto crescendo ho capito che sarebbe potuto diventare un lavoro. Ho iniziato le gare a 7 anni, ma la chiave di volta è stata nel 2013, con la “Rookies Cup”, trampolino di lancio per la Moto3. Nel 2015, quando ho vinto la prima gara a Misano, ho realizzato che potevo ambire a qualcosa di più. Ora mi ritrovo in MotoGP con 3 vittorie all’attivo e sono molto contento”, conclude Bastianini, desideroso di iniziare la nuova avventura in Ducati per lanciare l’assalto al titolo mondiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Bastianini si racconta: il possibile ritiro nel 2017 e il sogno

    ROMA – Terzo posto nel mondiale piloti MotoGP, Enea Bastianini ha vissuto la sua miglior stagione nella massima serie del motorsport a due ruote guadagnandosi anche la Ducati ufficiale con cui correrà nel 2023 affiancando il campione del mondo Francesco Pecco Bagnaia. Eppure per il giovane pilota italiano non sono state tutte rose e fiori: “Nel 2017 ho pensato di smettere di correre in moto perché non riuscivo ad essere veloce, al Mugello ho pianto: è stato il momento più brutto della mia vita. L’ultima volta che ho pianto, invece, è stata in Qatar quando ho centrato la mia prima vittoria in MotoGP. Il mio più grande risultato è stato il mondiale vinto nel 2020: è sempre stato il mio sogno, un momento indimenticabile”, le sue parole a “Esperimento 36”, il podcast firmato red Bull e condotto dall’astrofisico Luca Perri.
    L’obiettivo futuro di Bastianini
    Il futuro più prossimo, per Enea Bastianini, ha il colore rosso Ducati, quello del team ufficiale, con una moto che potrebbe permettergli di puntare al titolo mondiale in un derby tutto italiano con Bagnaia. Un’eventualità che lo stesso pilota romagnolo non esclude: “Ho sempre sognato di correre in moto, è l’unica cosa che sognavo veramente. Magari in futuro sognerò anche altro”, le sue parole. Infine una riflessione sugli inizi che lo hanno portato dove è adesso: “A tre anni mio babbo mi ha portato in officina, mi sono innamorato subito ed è lì che è nata la mia passione. Sognavo di diventare un professionista, soprattutto crescendo ho capito che sarebbe potuto diventare un lavoro. Ho iniziato le gare a 7 anni, ma la chiave di volta è stata nel 2013, con la “Rookies Cup”, trampolino di lancio per la Moto3. Nel 2015, quando ho vinto la prima gara a Misano, ho realizzato che potevo ambire a qualcosa di più. Ora mi ritrovo in MotoGP con 3 vittorie all’attivo e sono molto contento”, conclude Bastianini. LEGGI TUTTO

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    «Ducati, sei stata brava ma non ti capisco»

    TORINO – La Ducati che si prende tutto, la Yamaha che cede tutto. Così nel giro di pochi mesi sul mondo delle due ruote è (ri)sorto un accecante sole rosso, mentre sul brillante cielo blu è sceso il buio. Certificato anche dall’addio di Valentino Rossi e dalla sua scelta delle Desmosedici e non delle M1 per il suo neonato team di MotoGP, che per altro ha centrato subito il titolo di rookie dell’anno con Marco Bezzecchi. Uno dei corollari della trionfale stagione di Borgo Panigale, fatto soprattutto di due storici titoli mondiali: quello della top class centrato da Pecco Bagnaia una settimana va a Valencia, quindici anni dopo la fiammata di Casey Stoner, e quello della Superbike conquistato domenica da Alvaro Bautista in Indonesia, undici anni dopo l’ultimo del connazionale Carlos Checa.Una storica doppietta che nel 2021 aveva centrato la Yamaha con Fabio Quartararo in MotoGP e Toprak Razgatlioglu nelle “derivate”. I suoi due giovani fenomeni che Lin Jarvis vorrebbe insieme in MotoGP non certo messi sul banco degli imputati, dove invece c’è salita la Casa di Iwata, uscita distrutta dal confronto con quella di Borgo Panigale. La grande colpevole. Assente.Razgatlioglu forse è stato ancora più protagonista di Quartararo, anche se ha abdicato con un weekend d’anticipo (sabato e domenica si corre l’ultimo round della Superbike in Australia). Ma il turco, famoso per i suoi stoppie e numeri da circo, con la tripletta in Indonesia, dove pure ha ceduto il Mondiale a Bautista, ha eguagliato i numeri dello spagnolo: 14 vittorie e 29 podi con 2 ritiri in 33 gare. La differenza (ben 66 punti) l’hanno fatta le due gare finite fuori dal podio (due quarti posti Alvaro, un 11° e un 15° Toprak) e il peso dei podi. Sia i gradini scalati, sia il fatto che Bautista è stato quasi infallibili nelle gare a punteggio pieno, cedendo piuttosto nelle Sprint (con punti dimezzati). Conferma della sua svolta, anche mentale. Per altro certificata dallo stesso Razgatlioglu.«Congratulazioni ad Alvaro, ha fatto una bella stagione – afferma il 24enne turco -. Ho perso il campionato, ma ho fatto tutto quello che potevo. Di più era impossibile. Sono migliorato, il mio livello è più alto di quanto ho conquistato il titolo un anno fa. Riesco a combattere contro la moto più veloce, per me è importante. Ora però dobbiamo concentrarci sulla prossima stagione. Ci proverò, ma dobbiamo migliorare, trovare potenza. Abbiamo bisogno di una moto nuova».Il problema è che lo farà la Ducati. «Non capisco, la Ducati ha una moto veloce ma ne fa una nuova – dice il turco -. La Yamaha ha un’altra mentalità, va avanti per piccoli passi, però sono sicuro che lavorerà per darmi una moto veloce. Più potenza ed elettronica, proverò tutto dopo Phillip Island». LEGGI TUTTO