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    MotoGP, Pernat: “Bagnaia-Bastianini? Rivalità creata dalla Ducati”

    ROMA – Pochi mesi ancora per vedere Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini correre il loro primo Gran Premio come compagno di squadra nella Ducati ufficiale in MotoGP. I due piloti si sono sfidati più e più volte nell’ultima stagione, quando il riminese era ancora in corsa per il titolo poi vinto dal numero 63. Proprio questo dualismo, in vista di un futuro da compagni di squadra, era stato oggetto di discussione per parecchie settimane. Carlo Pernat, però, ha un’idea abbastanza chiara su come sia nata questa particolare “rivalità”: “E’ stata costruita dalla Ducati inconsciamente – ha detto il manager di Bastianini ai microfoni di “Sportaction” -. Ad un certo momento si è parlato di gioco di squadra, ma in quel momento è stato creato un dualismo. Enea si stava giocando il Mondiale o perlomeno le prime tre posizioni. In ambito finanziario vale tanti tanti soldi. Molte volte ho chiesto a Ducati di garantirci almeno il terzo posto, ma c’è stato sempre un rimandare”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Pecco ed Enea
    Pernat ha poi avvertito: “Enea è uno tosto, non ci sta e non ci starà ai giochi di squadra. Sono due piloti completamente diversi: Bagnaia è veloce e costante, Bastianini è più alla Stoner, un funambolo, sorpassa pulito ma nei momento in cui è più difficile passare. Sarà una bella battaglia, ma è normale”. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Bautista: “Ducati? Ha solo un punto debole”

    ROMA – Alvaro Bautista ha parlato al termine di una stagione trionfale in Superbike, in cui ha conquistato il titolo piloti assieme alla Ducati, vincitrice anche delle classifiche costruttori e team. Il pilota spagnolo, intervistato dal sito ufficiale del campionato SBK, ha ripercorso ancora una volta un anno da favola: “Il mio 2022 è stato quasi perfetto. Mi sono sentito veramente bene alla guida, però posso sempre migliorare e imparare dai pochi errori che ho fatto durante la stagione. Il momento migliore è quando sono diventato campione del mondo Il peggiore? Quando sono caduto a Donington. Non tanto per la caduta, ma perché avevo del dolore alla mano e l’ho tenuto per diverse settimane”.
    Le parole di Bautista
    “Cosa manca alla Ducati Panigale V4?Un po’ di turning, questo è il nostro punto debole- ha aggiunto Bautista, che poi ha parlato anche dei suoi avversari -. Che moto mi piacerebbe guidare? La Honda. Perché la conosco e non voglio scoprire una moto nuova”. Poi, sui suoi avversari: “Mi piacerebbe il controllo della moto che ha Toprak Razgatlioglu. È incredibile, fa tutto quello che vuole. Il pilota più sporco? Jonathan Rea, Ma più che sporco direi molto aggressivo”. LEGGI TUTTO

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    Superbike, il campione Bautista: “Ducati ha un solo punto debole”

    ROMA – “Il mio 2022 è stato quasi perfetto. Mi sono sentito veramente bene alla guida, però posso sempre migliorare e imparare dai pochi errori che ho fatto durante la stagione”. Alvaro Bautista ha parlato così al termine di una stagione trionfale in Superbike, in cui ha conquistato il titolo piloti assieme alla Ducati, vincitrice anche delle classifiche costruttori e team. Il pilota spagnolo, intervistato dal sito ufficiale del campionato SBK, ha ripercorso ancora una volta un anno da favola: “Il momento migliore è quando sono diventato campione del mondo. Il peggiore? Quando sono caduto a Donington. Non tanto per la caduta, ma perché avevo del dolore alla mano e l’ho tenuto per diverse settimane”.
    Il punto debole di Ducati
    “Cosa manca alla Ducati Panigale V4? Un po’ di turning, questo è il nostro punto debole – ha aggiunto Bautista, che poi ha parlato anche dei suoi avversari -. Che moto mi piacerebbe guidare? La Honda. Perché la conosco e non voglio scoprire una moto nuova”. Poi, sui suoi avversari: “Mi piacerebbe il controllo della moto che ha Toprak Razgatlioglu. È incredibile, fa tutto quello che vuole. Il pilota più sporco? Jonathan Rea, Ma più che sporco direi molto aggressivo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso e i problemi in Ducati: “Pessimo rapporto con alcune persone”

    ROMA – Tra Andrea Dovizioso e la Ducati non è finita nel migliore dei modi. Il “Dovi” già in passato aveva criticato la Ducati per la poca trasparenza e comunicazione e nel corso dell’intervista a Motorsport Magazine ha voluto chiare la natura dei problemi che l’hanno portato all’addio. “Quando un relazione finisce è sempre un peccato perché cerco sempre di mantenere un buon rapporto con tutti – afferma al magazine tedesco – ma in questo caso è andata male. Voglio precisare che non ce l’ha con la Ducati, ma ho un pessimo rapporto con alcune persone all’interno del team. E’ diverso”.
    “Rimpianti per la carriera”
    Il rapporto tra Ducati e Dovizioso si è concluso con il quarto posto 2020 in MotoGP, per una carriera poi terminata durante la stagione 2022 non senza rimpianti. “Ho dei rimpianti per la mia carriera, decisamente. E chi sostiene il contrario è un bugiardo. Ci sono sempre cose che sarebbero potute andare meglio o affrontate diversamente. Ma sono complessivamente soddisfatto della mia carriera e della mia vita – sottolinea il pilota romagnolo – perché negli anni ho incontrato tante persone con grande rispetto nei miei confronti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso a muso duro: “Ducati? Ecco perché è finita male”

    ROMA – I problemi tra Andrea Dovizioso e alcuni esponenti Ducati non sono cosa nuova. Il “Dovi” già in passato aveva criticato la Ducati per la poca trasparenza e comunicazione e nel corso dell’intervista a Motorsport Magazine ha rincarato la dose. “Quando un relazione finisce è sempre un peccato perché cerco sempre di mantenere un buon rapporto con tutti – spiega al magazine tedesco – ma in questo caso è andata male. Voglio precisare che non ce l’ha con la Ducati, ma ho un pessimo rapporto con alcune persone all’interno del team. E’ diverso”.
    “Ho dei rimpianti”
    Un rapporto finito dopo il quarto posto iridato nel 2020, per una carriera finita durante questa stagione per Dovizioso, non senza rimpianti. “Ho dei rimpianti per la mia carriera, decisamente. E chi sostiene il contrario è un bugiardo. Ci sono sempre cose che sarebbero potute andare meglio o affrontate diversamente. Ma sono complessivamente soddisfatto della mia carriera e della mia vita – conclude il pilota romagnolo – perché negli anni ho incontrato tante persone con grande rispetto nei miei confronti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pedrosa punta su Marquez: “Può rovinare i piani Ducati”

    ROMA – Che Marc Marquez vedremo nel 2023? E’ questa la domanda che tanti addetti ai lavori e tifosi si stanno ponendo prima dell’inizio del nuovo mondiale. Le ultime tre stagioni del fuoriclasse spagnolo sono state all’insegna degli infortuni e in tanti vedono Marquez come l’unico a poter interrompere il dominio Ducati e tra questi anche il suo ex compagno di squadra Dani Pedrosa. “Se Marc sta bene fisicamente e trova feeling con la moto può smantellare i piani Ducati – spiega ai microfoni di Dazn – è un ragazzo imprevedibile che può fare cose che non ti aspetti”.
    “Marc speciale”
    Secondo Pedrosa, il pilota di Cervera può vincere anche in condizioni non ottimali. “Marquez ha capacità di vincere anche con moto non perfette. Per esempio durante gli anni che siamo passati dalla Bridgestone alla Michelin, abbiamo avuto parecchie difficoltà ma lui è riuscito ugualmente a vincere il campionato mondiale adattandosi comunque alle gomme. Marc è un pilota diverso, in pista fa cose impressionanti perché faceva cose speciali impossibile di eguagliare”, conclude l’ex pilota spagnolo classe 1985. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l'avvertimento di Pedrosa: “Marquez una minaccia per la Ducati”

    ROMA – Le condizioni di Marc Marquez sono uno dei grandi interrogativi in vista del prossimo motomondiale. Le ultime tre stagioni del fuoriclasse spagnolo sono state piene di infortuni e per tanti addetti ai lavoro lo spagnolo della Honda è l’unico a poter interrompere il dominio Ducati. Di questo pensiero è anche il suo ex compagno di squadra Dani Pedrosa. “Se Marc sta bene fisicamente e trova feeling con la moto può smantellare i piani Ducati – ha dichiarato ai microfoni di Dazn – è un ragazzo imprevedibile che può fare cose che non ti aspetti”.
    “Marc impressionante”
    Secondo Pedrosa l’otto volte campione del mondo può vincere anche senza una moto perfetta. “Marquez ha capacità di vincere anche con moto imperfette. Per esempio durante gli anni che siamo passati dalla Bridgestone alla Michelin, abbiamo avuto parecchie difficoltà ma lui è riuscito ugualmente a vincere il campionato mondiale adattandosi comunque alle gomme. Marc è un pilota diverso, in pista fa cose impressionanti perché faceva cose speciali impossibile di eguagliare”, così l’ex pilota spagnolo classe 1985. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ciabatti: “Bagnaia con il numero 1? Sarebbe fantastico”

    ROMA – Paolo Ciabatti ha parlato della possibile scelta del numero 1 da parte di Pecco Bagnaia per il Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota torinese, grazie alla conquista del titolo nell’ultima stagione, potrà correre con la speciale numerazione riservata ai campioni, anche se la scelta non appare così semplice. Come sottolineato anche dal direttore sportivo di Ducati, infatti, molti vincitori del Mondiale rifiutano il numero per motivi di scaramanzia. “l punto di vista dell’azienda, sarebbe fantastico se i nostri piloti scegliessero il numero 1 – ha detto -. D’altra parte, capiamo anche che c’è un po’ di superstizione e che i piloti costruiscano la loro immagine e il loro merchandising attorno al loro numero”. Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    La scelta di Bagnaia
    “Bagnaia ha vinto il titolo Moto2 con il 42 e il titolo MotoGP con il 63 – ha aggiunto Ciabatti ai microfoni di “Speedweek” -. Infatti il suo originario 21 non era disponibile in Moto2 ed ha quindi raddoppiato in 42. All’arrivo in classe regina però questo numero era già in possesso di Aleix Rins, quindi ha aggiunto un altro 21 (42+21) per passare al 63. Forse questo potrebbe aiutarlo un po’ nella sua decisione. Però lasciamo questa decisione nelle mani del pilota. Perché è importante che possa guidare con il numero di partenza che lo rappresenta meglio”. LEGGI TUTTO