More stories

  • in

    MotoGP, Bagnaia esulta come Ronaldo dopo la vittoria nel GP del Portogallo

    PORTIMAO – E’ la giornata perfetta quella appena vissuta da Pecco Bagnaia al Gran Premio del Portogallo, primo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota Ducati, dopo il successo nella Sprint di sabato, si è portato a casa anche la gara di domenica, ottenendo punti importanti che gli permettono di consolidare il primo posto in classifica già dal primo weekend di gara dell’anno. Dopo il trionfo sul cirucito di Portimao, il torinese e grande tifoso della Juventus ha voluto omaggiare un ex bianconero come Cristiano Ronaldo, emulando la sua famosa esultanza. Così, Bagnaia si è lanciato verso il pubblico presente festeggiando il successo proprio come avrebbe fatto l’asso portoghese, ora all’Al Nassr in Arabia Saudita. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Bagnaia vince a Portimao: “Non era scontato partire così”

    PORTIMAO – “Non era scontato partire così, ed esserci riusciti è importante quando tutto funziona bene il potenziale è anche molto alto. Abbiamo lavorato tanto sui miei errori l’anno scorso. Vedremo come andrà in Argentina, il potenziale è molto alto, siamo a un livello buonissimo e dobbiamo lavorare sempre così”. Pecco Bagnaia ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria nel Gran Premio del Portogallo, valevole per la prima tappa del Mondiale 2023. Il pilota della Ducati ha conquistato sia la Sprint che la gara della domenica, chiudendo alla perfezione il weekend inaugurale del 2023 per il Motomondiale.  LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Bagnaia: “All'inizio ho gestito, sapevo che sarei risalito”

    PORTIMAO – “Mi sono divertito tanto, la gara è stata lunga: non troppo, ma pensavo comunque che sarebbe stata più breve. Era tutta un’incognita, non sapevo cosa sarebbe successo perché sembra una gara corta, ma non lo è: devi solo usare una strategia diversa”.  Così Francesco Bagnaia ha commentato la vittoria nella Sprint che ha assegnato i primi punti della stagione 2023 di MotoGP, nell’ambito del Gran Premio del Portogallo. Il pilota della Ducati ufficiale ha vinto il duello contro il collega della Pramac, Jorge Martin, in una gara che ha invece visto Enea Bastianini rimediare un brutto infortunio dopo un contatto con Luca Marini.  LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati, guaio Bastianini: abbattuto da Marini, frattura alla spalla

    PORTIMAO – Brutte notizie per Enea Bastianini, che nella Sprint del GP di Portogallo di MotoGP ha rimediato una frattura alla scapola destra, dopo essere stato abbattuto da un incolpevole Luca Marini, scivolato nel tentativo di guadagnare una posizione dopo un piccolo errore del riminese. Bastianini è caduto violentemente a terra, sembrando subito molto dolorante. Dopo la prima radiografia all’interno della clinica nel circuito, i sospetti sono stati subito confermati. Indicazioni più precise sulle condizioni di Bastianini si avranno dopo i controlli all’ospedale di Portimao, come sottolineato da Davide Tardozzi.  LEGGI TUTTO

  • in

    Il gesto di stizza di Bagnaia contro Miguel Olivera: ecco cosa è successo

    PORTIMAO – La questione dei “trenini” che si formano nelle qualifiche della MotoGP (e in maniera molto più evidente e pericolosa anche nelle categorie inferiori), è un tema sempre al centro del dibattito, e riemerso anche nel primo GP stagionale, quello del Portogallo. Protagonisti Francesco Bagnaia e Miguel Oliveira, con il primo che ha platealmente mandato a quel paese il secondo, nella fase conclusiva delle qualifiche di Portimao. Infatti, Pecco si trovava in pieno giro lanciato per provare a migliorare il proprio tempo, ma ha dovuto rallentare e abortire il giro per aver incontrato il portoghese, troppo lento in quel frangente. Una situazione che ha portato anche alla perdita della pole position per il torinese, battuto da Marc Marquez, il quale aveva a sua volta utilizzato al meglio il riferimento di Enea Bastianini. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, GP Portogallo: Bagnaia vince la Sprint, Martin 2°, out Bastianini

    PORTIMAO – Francesco Bagnaia si aggiudica la Sprint del GP di Portogallo, primo appuntamento stagionale di MotoGP. Il campione del mondo in carica vince il serrato testa a testa con Jorge Martin, protagonista di un piccolo ma decisivo errore nell’ultimo giro. Grande bagarre anche per il terzo posto, con un gruppetto di cinque piloti coinvolti: la spunta Marc Marquez davanti a Jack Miller, poi un gruppetto di Aprilia, con Vinales, Aleix Espargaro e Oliveira. Decimo Quartararo, che ha provato a rimontare dopo un contatto con Mir (entrata sconsiderata dello spagnolo, poi caduto). Out Enea Bastianini, sfortunato nel venire abbattuto da Luca Marini.  LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Marquez in pole in Portogallo: Bagnaia e Martin in prima fila

    PORTIMAO – Le qualifiche del GP del Portogallo, primo appuntamento stagionale del mondiale 2023 di MotoGP, hanno visto Marc Marquez conquistare la pole position. Lo spagnolo della Honda firma il nuovo record della pista in 1:37.226, dopo aver sfruttato al meglio il “traino” di Enea Bastianini. A completare la prima fila sono Francesco Bagnaia e Jorge Martin, mentre in seconda fila ecco Miguel Oliveira (passato per il Q1 come Marquez), Jack Miller (caduto a metà sessione e non più tornato in pista) e lo stesso Bastianini. I piloti torneranno in pista nel pomeriggio, con la prima Sprint stagionale.  LEGGI TUTTO

  • in

    Bagnaia e un titolo da difendere: “Così voglio fare la storia”

    È entrato nella stessa frase di Giacomo Agostini, Valentino Rossi e Casey Stoner, il desiderio è fare altrettanto con Mick Doohan – ultimo campione della classe regina “indossando” il numero 1 – ma alla vigilia del Mondiale 2023 Pecco Bagnaia si accosta ad altri giganti dello sport. Come Christian Eriksen, Tiger Woods, Klay Thompson, Annemiek Van Vleuten e Jakob Ingebrigtsen. La nomination per i Laureus World Sports Awards – categoria “comeback of the year” (lett. ritorno dell’anno) – pone il campione in carica della MotoGP in quella che lui stesso definisce una «lista degna di un Oscar. Per me è un grande onore». Il concetto di ritorno è ampio, se è vero che passa dal dramma a lieto fine di Eriksen – tornato in campo dopo essere tornato a vivere – al calvario di Woods e di quel Thompson che Pecco, da grande appassionato di basket (NBA, ma ora è spesso a vedere la serie A a Pesaro), ha seguito da vicino. Il suo, di ritorno, il torinese l’ha compiuto nella classifica della MotoGP, lasciando gli inferi del -91 da Fabio Quartararo per laurearsi campione della classe regina con la Ducati. Un titolo che il 26enne difenderà da domani, con le prime prove libere del GP del Portogallo, il primo di una MotoGP carica di novità. Tra queste, però, non sembra esserci il trend in vetta alla classe regina, poiché Bagnaia e la Ducati arrivano al Mondiale dopo l’entusiasmante passo mostrato nei test, tale da terrorizzare la concorrenza. Nuova Ducati, nuovo numero, è anche un nuovo Pecco quello che si appresta a vivere il primo GP con la corona in testa? «Nella vita di tutti i giorni non è cambiato granché, faccio le stesse cose. A livello sportivo è cambiata la consapevolezza: sotto quell’aspetto, sì, lo scenario è differente». Attenzione a dire che nella vita di tutti i giorni non è cambiato granché, altrimenti la sua fidanzata si arrabbia… «Sì, è vero, pochi mesi fa io e Domizia abbiamo annunciato il matrimonio». Aveva lasciato la data in sospeso. «Ora ce l’abbiamo: luglio 2024». Scherzando, c’è il rischio che senza il numero 1 sul cupolino salti tutto? «No (sorride), però farò di tutto per avere quel numero anche nel 2024». Quanto cambia lo scenario ora che ha “scoperto” la strada che porta sul tetto della MotoGP? «Le cose sono differenti, in effetti, anche perché il titolo è arrivato dopo un campionato veramente tosto. Un anno fa, arrivammo al primo GP partendo da una situazione critica, eravamo preoccupati per le prestazioni della moto. E infatti impiegammo alcune gare per approdare alla situazione voluta. Oggi, la vigilia è all’opposto, non c’è paragone, e questo anche per merito della GP23, che si è subito mostrata perfetta per il mio stile di guida».
    La GP23 ha già superato la GP22 del titolo? «Per certi aspetti mi piace di più rispetto alla moto dello scorso anno. Ci sono tutti i presupposti per iniziare bene: a Portimão riesco a essere sempre veloce». Come dieci giorni fa nei test: alla concorrenza ha lanciato un messaggio forte. «Ho conosciuto la nuova versione della Ducati in Malesia, a inizio febbraio. Sulle prime non è stato tutto semplice, ma nel corso dei tre giorni di Sepang il miglioramento è stato enorme. Al punto che nei due giorni a Portimão ho potuto spingere dall’inizio alla fine, come accade raramente nei test. È stata una sessione perfetta e ora, con il grosso del lavoro già svolto, posso davvero concentrarmi sui dettagli per la gara. Anzi, le gare». La Sprint del sabato pomeriggio raddoppia le partenze e lo stress: qual è il suo giudizio? «La Sprint è il più grande cambiamento mai conosciuto nella mia esperienza nel Mondiale. Sono curioso di vedere come sarà, perché in gara non sempre puoi spingere dall’inizio alla fine, qui invece con pochi giri potresti farlo. Io di solito sono bravo in partenza e veloce nei primi giri…». Ventuno GP e 42 partenze stagionali: è troppo? «Anche qui, vorrei prima provare per giudicare. Penso sia complicato soprattutto a livello mentale, perché fisicamente siamo tutti preparati per uno sforzo del genere. Credo sarà difficile mantenere alta la concentrazione per così tanto tempo, soprattutto in una seconda parte di stagione che non concederà tempo per tirare il fiato».
    Si ricorda l’ultimo vincitore della classe regina con il numero 1? «In MotoGP si sono ripetuti solo Valentino e Marc Marquez, ma non hanno mai usato quel numero… Riflettendo direi Mick Doohan, giusto?».
    Esatto, nel 1998. Un lungo digiuno, però lei ha interrotto un sortilegio di 50 anni per un campione italiano su moto italiana. «Vincere è difficile, ripetersi lo è anche di più. Ma chi si ripete resta nella storia: più che un peso, il numero 1 è un grande stimolo». Quali consigli le ha dato il suo mentore Rossi? «Mi ha detto di rimanere tranquillo e continuare a fare ciò che ho fatto. Voglio concentrarmi su me stesso, e lavorare sulle lacune».
    In passato i giudizi via social le davano fastidio, ora come reagisce di fronte a chi dice che vince grazie alla Ducati? «Ho capito che non si può piacere a tutti. Valeva persino per Rossi e Marquez: qualcuno diceva che vincevano grazie alla Honda. Ci sarà sempre un 10% di detrattori, non puoi farci niente. Credo di aver imparato a dare il peso giusto: conta vincere, perché nella storia restano i titoli e, con tutto il rispetto, non i commenti». E poi le Ducati in griglia sono otto, con la condivisione della telemetria. «A volte è buono per me, in altri casi mi rende le cose più difficili. Magari il sabato sono più veloce degli altri, poi in gara mi ritrovo con più di un parimarca con un gran passo. Però certe volte ero io a essere in difficoltà, e sono stato aiutato dalla condivisione dei dati, che è una forza della Ducati. È una sfida in più per me, essere primo tra i ducatisti è già un obiettivo importante”. Quest’anno nel box c’è un compagno diverso, più arrembante, e connazionale… «Io ed Enea Bastianini ci sfidiamo dal 2006, è uno dei più grandi talenti contro cui ho corso, è stato velocissimo in ogni categoria. Ora siamo compagni di team, finora abbiamo collaborato bene, poi è chiaro che con l’inizio delle gare le cose possono un po’ cambiare, poiché entrambi vogliamo vincere. L’importante è che l’atmosfera nel box rimanga così: battagliare in pista con rispetto è possibile». Lei è ufficiale Ducati da due anni, per Bastianini è la prima esperienza: si sente in vantaggio a livello di esperienza? «Credo che Enea farà presto ad acquisire il metodo richiesto. Il salto dal team satellite a quello ufficiale lo senti, perché capisci che il tuo lavoro cambia le sorti di una moto, nel bene o nel male. Secondo me nei test ha lavorato bene, facendo ciò che doveva, e me l’aspetto subito davanti». Enea è il primo rivale nella corsa al titolo? «Indico anche Fabio Quartararo e Marc Marquez, è inevitabile. I test, magari, hanno esaltato la Ducati ma in inverno non sai mai cosa fanno gli altri, e poi anch’io l’anno scorso ero indietro all’inizio, poi sono diventato campione. Ma la lista dei piloti competitivi è lunga: i quattro portacolori Aprilia, Jorge Martin, la coppia Ducati-Mooney VR46». Oggi è in nomination per il miglior ritorno: a quando la nomination per il premio Laureus “assoluto”? “Devo vincere qualche altro campionato. Per ora, sono felice di essere nella lista dei nominati per quello che è un vero e proprio Oscar. È buono per me e per il motociclismo, che cerca audience ora che Rossi non corre più. Valentino si è aggiudicato il Laureus, ci provo anch’io: del resto l’ho già imitato vincendo la MotoGP…”. LEGGI TUTTO