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    MotoGP, team giapponesi in caduta liebra. La Dorna ripropone le concessioni

    ROMA – Prosegue la crisi nera dei team giapponesi in MotoGP. E con essi dei piloti in sella a Yamaha e Honda. Tra i quali figurano nomi illustri e grandi campioni, primi fra tutti quelli di Marc Marquez e Fabio Quartaro. Entrambi alle prese con la totale assenza di feeling con le rispettive moto, e le relative enormi difficoltà ad inseguire i battistrada del mondiale. Che sono, ancora una volta, tutti in sella a moto europee, dalla Ducati all’Aprilia, passando per la KTM. Un gap, questo, che toglie competitività al Circus, e quindi, potenzialmente, anche spettatori. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: via le ombrelline anche nelle moto

    TORINO – Non bastava una MotoGP sempre più in salsa Formula 1 tra aerodinamica, dispositivi elettronici e ingegneri che passano dalla quattro alle due ruote per aumentare la potenza e scovare zone grigie dei regolamenti da sfruttare. Adesso la Dorna (proprietaria del pianeta moto) ha deciso di imitare Liberty Media (la società che gestisce il Circus delle auto) anche sul fronte della passione più pura e se vogliamo primordiale degli gran premi: le ombrelline.Secondo quanto riportato da Motosprint, le miss che attirano gli occhi e l’attenzione di tifosi e (sì, diciamolo) anche di molti piloti, il prossimo anno spariranno dalle griglie e dai paddock. Per ora nella Superbike, ma è prevedibile che avvenga anche nella MotoGP. Una decisione destinata a far discutere, fors’anche più dell’introduzione (nella top class dal 2023) delle gare sprint che aumenteranno di 21 volte (quanti saranno i GP) le occasioni di stress e di punti per i piloti e le Case delle due ruote. E, secondo la Dorna e le tv, riaccenderanno ancora di più la passione un po’ scemata dopo l’addio di Valentino Rossi e i tre anni di difficoltà per la pandemia, la crisi economica ed energetica e i problemi fisici di Marc Marquez.Via le ombrelline, dunque. Una scelta fatta già nel 2018 dalla Formula 1, quindi ben prima che alla guida della Fia salisse Mohammed Ben Sulayem, ovvero l’emiro di Dubai. Insomma, non dettata dal non voler scontrarsi con la suscettibilità della cultura araba, anche se quel mondo è sempre più protagonista ospitando gare e con sponsor molto munifici. A partire da Aramco che ha preferito la F1 al team di Valentino.È il mondo che cambia. Un mondo nel quale c’è sempre più attenzione e sensibilità su alcuni temi. Per non parlare dei costi. Perché, seppure una voce piccola (ma comunque si parla di cuore tra i 200 e i 1.000 euro al giorno per ogni ragazza vestita – meglio, svestita – con i colori dei team e quindi degli sponsor), ha sempre un suo peso. E se le ombrelline possono rappresentare il prototipo della donna oggetto, è anche vero che in questo modo si assesta un altro colpo, forse definitivo, al vecchio e passionale modo di vivere le corse. LEGGI TUTTO

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    Dorna avverte Suzuki: “Per lasciare serve un accordo”

    ROMA – Dorna, tramite un comunicato, ha risposto alla notizia dell’addio di Suzuki alla MotoGp al termine del 2022., precisando che, per uscire dalla competizione, sarà necessario un accordo tra le parti. La decisione non potrà quindi essere presa dalla sola Suzuki: “A seguito delle recenti voci di uscita della Suzuki dalla MotoGP alla fine del 2022, Dorna Sports ha contattato ufficialmente il costruttore per ricordare loro che le condizioni del loro contratto per correre in MotoGp non gli consentono di prendere questa decisione unilateralmente”.  Il comunicato poi prosegue: “Tuttavia, se Suzuki dovesse uscire a seguito di un accordo tra entrambe le parti, Dorna deciderà il numero ideale di piloti e di squadra che correranno nella classe MotoGp nel 2023”.
    Possibili nuovi ingressi
    Dorna ha poi parlato della possibilità di inserire nuovi team e costruttoi al posto di Suzuki, qualora dovesse arrivare l’accordo: “Dorna continua a ricevere grande interesse da parte di costruttori e di team indipendenti che vogliono unirsi alla griglia della MotoGp, dato che questo sport continua ad essere un esempio globale di competizione serrata, innovazione e divertimento, raggiungendo centinaia di milioni di fan in tutto il mondo. L’interesse di queste parti è stato confermato anche nelle ultime 24 ore”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dorna avvisa Suzuki: “Non può decidere da sola di lasciare”

    ROMA – “A seguito delle recenti voci di uscita della Suzuki dalla MotoGP alla fine del 2022, Dorna Sports ha contattato ufficialmente il costruttore per ricordare loro che le condizioni del loro contratto per correre in MotoGp non gli consentono di prendere questa decisione unilateralmente”. Con queste parole diffuse tramite un comunicato, Dorna ha risposto alla notizia dell’addio di Suzuki alla MotoGp al termine del 2022. La società spagnola, a cui è affidata la gestione del Motomondiale, ha ricordato alla casa spagnola che, per uscire dalla competizione, sarà necessario un accordo tra le parti. La decisione non potrà quindi essere presa dalla sola Suzuki. Il comunicato però prosegue: “Tuttavia, se Suzuki dovesse uscire a seguito di un accordo tra entrambe le parti, Dorna deciderà il numero ideale di piloti e di squadra che correranno nella classe MotoGp nel 2023”.
    Apertura per i sostituti
    Dorna ha poi parlato della possibilità di inserire nuovi team e costruttoi al posto di Suzuki, qualora dovesse arrivare l’accordo: “Dorna continua a ricevere grande interesse da parte di costruttori e di team indipendenti che vogliono unirsi alla griglia della MotoGp, dato che questo sport continua ad essere un esempio globale di competizione serrata, innovazione e divertimento, raggiungendo centinaia di milioni di fan in tutto il mondo. L’interesse di queste parti è stato confermato anche nelle ultime 24 ore”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta avverte: “Diremo no alla quarantena”

    ROMA – Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, mette le cose in chiaro per il 2022: niente Gran Premi nei Paesi che imporranno al paddock del Motomondiale la quarantena. Nella scorsa stagione il sistema delle “bolle” in MotoGP ha funzionato. L’individuazione e la messa in quarantena dei positivi è stata rapida e precisa, tuttavia la variante Omicron preoccupa non poco, con Ezpeleta che ha parlato così al Forum EFE “Sport Business Days”, tenutosi oggi a Madrid:  “Se ci imponessero la quarantena per quattordici giorni, la nostra risposta sarà chiara: non ci andremo. C’è un limite”. Contestualmente a questa dichiarazione, il numero uno dell’azienda spagnola ha garantito che, a fronte dei 21 Gran Premi in programma per il 2022, verrà garantito un numero minimo di tappe pari a 19.
    Sull’impatto di Rossi
    La MotoGp, prima della gestione Dorna, iniziata nel 1992, era considerata come un campionato di nicchia, per pochi appassionati. Stando a quanto afferma Ezpeleta, il valore dell’azienda è poi passato da “90 milioni di euro nel 1998 a 560 milioni nel 2006”. Forse fra le ragioni di questo aumento esponenziale ci sono anche la carriera e il carisma di Valentino Rossi. Il Dottore quest’anno a Valencia ha dato il suo addio al mondo delle due ruote, con Ezpeleta che ha così commentato l’era Rossi: “Tutto ciò che ha seminato resta qui. Sentiremo la sua mancanza, anche se è una situazione che si è già presentata nel nostro sport”. L’amministratore delegato di Dorna ha avuto anche una parola per Marc Marquez, ancora alle prese con il recupero dagli infortuni: “Credo che tornerà in forma ma non possiamo far altro che aspettare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta: “Niente Gp se dovremo fare la quarantena”

    ROMA – Lo spettro del Covid minaccia la MotoGp 2022 e Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, alza le barricate. Nella scorsa stagione il sistema delle “bolle” ha funzionato. L’individuazione e la messa in quarantena dei positivi è stata rapida e precisa, tuttavia la variante Omicron preoccupa non poco, con Ezpeleta che ha parlato così al Forum EFE “Sport Business Days”, tenutosi oggi a Madrid:  “Se ci imponessero la quarantena per quattordici giorni, la nostra risposta sarà chiara: non ci andremo. C’è un limite”. Contestualmente a questa dichiarazione, il numero uno dell’azienda spagnola ha garantito che, a fronte dei 21 Gran Premi in programma per il 2022, verrà garantito un numero minimo di tappe pari a 19.
    Al via l’era post-Rossi
    La MotoGp, prima della gestione Dorna, iniziata nel 1992, era considerata come un campionato di nicchia, per pochi appassionati. Stando a quanto afferma Ezpeleta, il valore dell’azienda è poi passato da “90 milioni di euro nel 1998 a 560 milioni nel 2006”. E chissà se a questo incremento ha contribuito con i suoi nove successi mondiali e il suo carisma Valentino Rossi. Il numero 46, che quest’anno ha detto basta con le due ruote, ha segnato un’epoca. “Tutto ciò che ha seminato – ha aggiunto il manager catalano – resta qui. Sentiremo la sua mancanza, anche se è una situazione che si è già presentata nel nostro sport”. L’amministratore delegato di Dorna ha parlato anche di Marc Marquez, che sta cercando di recuperare dai guai fisici del 2021: “Credo che tornerà in forma ma non possiamo far altro che aspettare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Danilo Petrucci contro Dorna: “Non siamo stati presi sul serio”

    ROMA – Danilo Petrucci non ha gradito l’atteggiamento Dorna prima del Gp delle Americhe. Secondo l’italiano, il più critico insieme ad Aleix Espargarò, non sono state ascoltate le ragioni dei piloti che avrebbero chiesto almeno l’abbassamento dei giri da 20 a 15, visto le condizioni inaccettabili dell’asfalto, senza però riscuotere successo. “Avrei voluto sicuramente accorciare la gara. Inizialmente pensavano ad uno scherzo, non lo era ma non ci hanno preso sul serio“. Una decisione non gradita particolarmente tranne da “un paio di piloti per cui andava tutto bene, a cui piacciono i dossi”, le sue impressioni rilasciate ad Autosport.
    Petrucci, problemi alla schiena e un futuro nel rally
    L’umbro in sella alla Tech 3 ad Austin ha chiuso al penultimo posto, dopo un buon inizio, a causa di persistenti problemi alla schiena. “Non riuscivo più a muovermi sulla moto. Ho avuto mal di schiena per tutto il weekend e visto la rigidità della mia moto ho sentito molto i dossi, ma non pensavo che mi avrebbe causato così tanto dolore a fine gara. Prima della gara ho anche preso un antidolorifico, ma non ha funzionato“.  Il futuro per Petrux si chiama rally, disciplina a cui si sta preparando in vista del 2022. “Prima di Misano andrò a Barcellona per un corso di guida rally, non vedo l’ora di allenarmi“, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Danilo Petrucci contro Dorna: “Non ci prendono sul serio”

    ROMA – Un Danilo Petrucci senza peli sulla lingua quello che se la prende con Dorna per non aver ascoltato il parere dei piloti prima del Gp delle Americhe di MotoGp. L’italiano, insieme ad Aleix Espargarò, avrebbe voluto quantomeno l’abbassamento dei giri da 20 a 15, visto le condizioni inaccettabili dell’asfalto, senza però riscuotere successo. “Avrei voluto sicuramente accorciare la gara. Inizialmente pensavano ad uno scherzo, non lo era ma non ci hanno preso sul serio“. Una decisione che ha destato più di una polemica visto anche che tutti fossero concordi tranne “un paio di piloti per cui andava tutto bene, a cui piacciono i dossi”, le sue parole riportate da Autosport.
    Petrucci tra problemi alla schiena e rally
    Il pilota della Tech 3 ha concluso l’ultimo Gran Premio al penultimo posto, dopo un avvio incoraggiante, a causa di problemi fisici. “Non riuscivo più a muovermi sulla moto. Ho avuto mal di schiena per tutto il weekend e visto la rigidità della mia moto ho sentito molto i dossi, ma non pensavo che mi avrebbe causato così tanto dolore a fine gara. Prima della gara ho anche preso un antidolorifico, ma non ha funzionato “. Nel 2022 non ci sarà un futuro in MotoGP per Petrux, sempre più alle prese con il mondo del rally. “Prima di Misano andrò a Barcellona per un corso di guida rally, non vedo l’ora di allenarmi“, ha concluso. LEGGI TUTTO