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    Doping, sanzione raddoppiata per Alberto Polo: 4 anni di squalifica

    Di Redazione La Corte Nazionale di Appello Antidoping ha reso ancora più severa la sanzione a carico di Alberto Polo: l’ex centrale della nazionale e della Gas Sales Bluenergy Piacenza, punito a luglio 2021 dal Tribunale Nazionale Antidoping per l’utilizzo di sostanze dopanti, vede aumentare la sua squalifica da 2 a 4 anni. Polo potrà tornare a giocare soltanto a partire dal 1° aprile 2025. Nella sua sentenza, la Corte ha accolto parzialmente l’appello proposto dalla Procura Nazionale Antidoping e ha dichiarato il giocatore “colpevole di violazione internazionale dell’articolo 2.1 del Codice Sportivo Antidoping“. (fonte: Dal 15 al 25) LEGGI TUTTO

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    Doping, Moraschini squalificato per un anno: “Farò ricorso”

    Riccardo Moraschini, guardia dell’Ax Milano, è stato squalificato per un anno dal Tribunale Nazionale Antidoping dopo essere risultato positivo ad ottobre al Clostebol. Lo annuncia lo stesso giocatore su Instagram, anticipando di voler fare ricorso per provare a tornare in campo il prima possibile. “Tengo a precisare – scrive Moraschini – che la stessa Procura Nazionale Antidoping ha riconosciuto che la mia positività non è dovuta ad un fatto intenzionale. Cioè hanno capito che non ho mai assunto nulla volontariamente. Il tutto deriva da una contaminazione indiretta, ossia da contatto, con una persona che stava usando, senza che io ne fossi a conoscenza, uno spray cicatrizzante contenente la sostanza. Ora aspetto di leggere le motivazioni della decisione (con i miei legali) per fare appello e fare chiarezza su questa terribile vicenda. Perché non può e non deve finire così. Finché potrò, lotterò per far valere le mie ragioni. Ho affrontato tante difficoltà in questo percorso e continuerò a farlo a testa alta”.Sullo stesso argomentoSerie ABasket, Reggio Emilia-Tortona si giocherà il 6 gennaio LEGGI TUTTO

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    Basket, Moraschini squalificato per doping: “Sentenza ingiusta”

    Il Tribunale Nazionale Antidoping ha squalificato per un anno Riccardo Moraschini, guardia dell’Ax Milano, risultato positivo ad una sostanza vietata, il Clostebol, ad ottobre. Ad annunciarlo è stato lo stesso giocatore su Instagram, affermando di voler fare ricorso per provare a tornare in campo il prima possibile: “Tengo a precisare che la stessa Procura Nazionale Antidoping ha riconosciuto che la mia positività non è dovuta ad un fatto intenzionale. Cioè hanno capito che non ho mai assunto nulla volontariamente. Il tutto deriva da una contaminazione indiretta, ossia da contatto, con una persona che stava usando, senza che io ne fossi a conoscenza, uno spray cicatrizzante contenente la sostanza. Ora aspetto di leggere le motivazioni della decisione (con i miei legali) per fare appello e fare chiarezza su questa terribile vicenda. Perché non può e non deve finire così. Finché potrò, lotterò per far valere le mie ragioni. Ho affrontato tante difficoltà in questo percorso e continuerò a farlo a testa alta”.Sullo stesso argomentoOlimpia Milano: calano i positivi e nuovo acquisto in arrivoSerie A LEGGI TUTTO

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    Nba, Louzada positivo all'antidoping: 25 partite di stop

    La Nba ha squalificato per 25 gare Didi Louzada, giocatore dei New Orleans Pelicans, risultato positivo a testosterone e drostanolone in un controllo antidoping. La 22enne guardia brasiliana è stata anche multata di 406.109 dollari. “Mentre ero a casa mia durante la off-season, sono stato a visita da un dottore che mi ha dato vitamine e integratori – le parole di Louzada sul proprio profilo Instagram – vista la sua storia di lavoro ad alto livello con sportivi e atleti, non avrei mai immaginato che quelle pillole contenessero sostanze del genere o che potessero alterare i miei valori in questo modo. Non appena ho saputo della positività del test, ho subito collaborato e mi sono messo a disposizione per comprendere cosa sia realmente accaduto”. Secondo le regole Nba i Pelicans potranno ingaggiare un nuovo giocatore: dopo cinque partite di sospensione, infatti, New Orleans potrà aggiungere un cestista in rosa al suo posto. LEGGI TUTTO

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    Dmitry Muserskiy sospeso per doping fino a gennaio 2022

    Di Redazione La clamorosa notizia dell’ultim’ora su Dmitriy Muserskiy arriva direttamente dal Giappone: i Suntory Sunbirds, campioni nazionali in carica, hanno annunciato ieri che il campione russo è stato sospeso dalla FIVB fino al 4 gennaio 2022 a causa della positività a un test antidoping registrata nel mese di maggio. Muserskiy, riferisce il club nipponico (che nel frattempo ha ingaggiato l’ungherese Arpad Baroti), non sarà utilizzato in gare ufficiali fino a quella data, ma potrà riprendere gli allenamenti con la squadra il prossimo 5 novembre. La squalifica non è stata finora annunciata né dalla stessa FIVB né dalla Federazione russa e getta un’ombra inquietante sull’assenza di Muserskiy alle Olimpiadi di Tokyo: il giocatore aveva lasciato la “bolla” di Rimini durante la Volleyball Nations League, ufficialmente per infortunio alla mano, e successivamente non se ne erano più avute notizie. Va ricordato che la Russia è al centro di un caso internazionale di doping che ha portato alla squalifica per due anni da parte della WADA (per questo motivo la nazionale ha partecipato alle manifestazioni olimpiche con nome e bandiera modificati). Lo stesso Muserskiy aveva saltato anche le Olimpiadi di Rio 2016 per un infortunio dell’ultim’ora, suscitando anche in quel caso speculazioni sulla reale motivazione della sua assenza, ma non era mai stato formalmente accusato di doping. (fonte: Suntory Sunbirds) LEGGI TUTTO

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    Tandara sul caso doping: “Non ho preso niente, ho la coscienza pulita”

    Di Redazione Per la prima volta dopo la sospensione per doping che ha portato alla sua esclusione dalle Olimpiadi di Tokyo, l’opposta della nazionale brasiliana Tandara ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’argomento in un’intervista a Vogue Brasil Magazine. “Mi è caduto il mondo addosso – confessa la giocatrice – è surreale, una sensazione che non riesco a descrivere, ma è davvero brutta e non la augurerei a nessuno“. “Mi sono sentita come se mi avessero staccato un pezzo – continua Tandara – e poi mi hanno detto che avrei avuto due ore e mezza per fare i bagagli e tornare in Brasile. È stato difficile, mi sembrava di essere una criminale. Un’ora prima ero insieme alla squadra, un’ora dopo sono stata totalmente rimossa, non potevo vedere più nessuno né fare niente. Ancora adesso sono in ansia, quando sono da sola mi ritrovo a piangere. Ho pianto anche ieri, prima di questa intervista, al pensiero di parlarne“. L’opposta continua a professare la propria innocenza: “Non ho preso nulla, ho la coscienza completamente pulita. Sono un’atleta professionista da 18 anni. Non rischierei mai la mia carriera in modo così stupido. Credo che in qualche modo giustizia sarà fatta e verrà dimostrato che sono completamente innocente“. Intanto però Tandara – accusata di aver assunto ostarina, un anabolizzante – è ancora in attesa di un verdetto definitivo ed è stata costretta a saltare i Campionati Sudamericani. Anche la sua squadra di club, l’Osasco, sta valutando la sua sostituzione: secondo i rumors, ci sarebbe una trattativa con la nazionale del Kenya Sharon Chepchumba. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Pogacar respinge le accuse sul doping

    Il Tour de France è ormai nel pieno del suo svolgimento e la maglia gialla Pogacar dopo la prima settimana di corse sembra già avere le mani ben salde sulla maglia gialla anche se mancano diverse prove prima della fine di questa Grande Boucle. Il corridore 22enne però, visto il dominio di questo periodo, ha suscitato delle sterili polemiche da parte di alcuni che han insinuato sull’uso del doping. Al riguardo è lo stesso corridore ad affermare ai microfoni di Radsport-news: “Penso che abbiamo molti controlli antidoping che dimostrano che si sbagliano. Prendi ieri, ad esempio. Ho fatto tre controlli in un giorno, due prima dell’inizio della tappa e uno dopo. Penso che questo sia il modo migliore per dimostrare che si sbagliano”.

    Tour de France, Pogacar parla della sua condizione fisica
    Sulla sua condizione fisica il corridore invece ha sottolineato: “Sì, i miei valori sono quelli che mi aspettavo. Anche quando ero junior, i miei allenatori mi dicevano sempre che avrei potuto continuare a correre allo stesso livello per giorni”. Sulla squadra la UAE Emirates ha invece affermato: “Hanno fatto un lavoro fenomenale. È una delle squadre più forti qui”.
    Non resta che continuare a seguire la Grande Boucle per scoprire se Pogacar vincerà la maglia gialla. LEGGI TUTTO